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27/04/24
CRASHDÏET
VHS - RETRÒ CLUB, VIA IV NOVEMBRE 13 - SCANDICCI (FI)
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The Secret - Solve Et Coagula
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( 6666 letture )
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Che la nostra scena hardcore/grind/crust sia vivissima e attivissima, non è una novità. La novità venne fuori un paio di anni fa, quando i The Secret rilasciarono Disintoxication. L'effetto era quello di aver trovato la risposta italiana ai Converge (soprattutto quelli di You Fail Me e di No Heroes), e l'idea di mescolare quel tipo di grind con porzioni mathcore, innestando campioni di sludge e noisecore, si era rivelata subito ben azzeccata; anche perché i nostri triestini sono dei maestri nell’assemblare tutti questi tasselli, creando un puzzle veramente organico e omogeneo.
Dopo due anni dal fortunato album, i passi in avanti sono stati molteplici. Intanto l'attenzione ricevuta da parte di Kurt Ballou (chitarrista co-fondatore dei Converge), il quale ha invitato i The Secret a registrare il nuovo album nei suoi GodCity Studio; poi l'ingresso (fortunato e meritato) nel roster della Southern Lord che si è presa la briga di promuovere proprio questo Solve Et Coagula. Infine, la cosa più importante: il lato artistico della band si è trasformato adattandosi osmoticamente alle nuove esigenze. Analogamente ai francesi Celeste, i nostri triestini si sono notevolmente avvicinati al mondo black metal, e soprattutto a quello dissonante e cacofonico dei Deathspell Omega. Via quindi una grossa parte di riff mathcore semi-distorti (in stile Converge appunto); dentro -invece- una notevole dose di blast-beat, arpeggi debitori delle due band francesi sopracitate e una distorsione e produzione molto più black-style, avvalorata anche da una migliore resa degli screaming. Le atmosfere più sludge e ipnotiche si concentrano solo nei brani più lunghi (Cross Builder, Bell of Urgency), mentre tutti gli altri, continuano a mantenere una durata ancora di stampo grindcore. L'album è infaricto di tracce corte -sui due minuti scarsi (anche una fucilata targata Where it ends, che segna i cinquanta secondi)-, ma la mattonata che ci danno i The Secret è veramente pesante e di lunga e perentoria durata.
Mentre i Celeste hanno puntato su un effetto distruttivo monolitico e opprimente, e mentre i Deathspell Omega hanno tratto la loro potenza da un immaginario veterotestamentario e ritualistico, il combo triestino gioca il tutto e per tutto sulla violenza e sulla velocità, sull'impatto e sulla mancanza di ossigeno. Così, mentre la sezione ritmica gode ancora dei lidi dell'hardcore contemporaneo (Pursuit Of Discomfort, Antitalian, Double Slaughter), le chitarre riprendono le ultime prove dei Converge, ricordando chiaramente l'esperienza "religious", portata però all'ennesima potenza. Le bellissime e nuove esperienze black metal possono sentirsi appieno in Where it Ends e nell'ultima -pesantissima- 1968. Qui i The Secret attingono più dagli esempi celestiani, emulsionando la corposa pienezza della produzione con la freddezza matematica che è insita, da sempre, nel loro songwriting.
L'ennesima eccezione che conferma la regola: i dischi più estremi e piacevoli degli ultimi anni vengono da territori extra-metal.
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12
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La prima volta che ho iniziato l'ascolto ho spento il lettore dopo tre secondi. Il volume era troppo alto e mi si sono sfasciati i timpani. Poi ho ripreso l'uso dell'udito e ho riavviato (abbassando il volume è ovvio XD)....fantastici! Ottima fusione tra black e grind. Piccola pecca secondo me è il rischio di ripetitività,è un po' difficile riuscire a ricordarsi i pezzi. Tuttavia l'ho apprezzato veramente molto. Un discone! |
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11
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Davvero un cd coi fiocchi! Assolutamente fantastici, visti live giusto 2 settimane fa e li rivedo tra altre 3 assieme proprio ai Celeste. Disco diretto, ottimo. Aumenterei di qualche punticino il voto, e salirei ad un bel 90! |
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10
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oops... tra i piu' efficaci ed acuti |
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9
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Ho davvero apprezzato quest'ultimo lavoro. Il recensore si conferma come uno tra i efficaci ed acuti |
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8
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grandissima band..secondo me è un pò bassa la valutazione.. |
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7
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nessuna polemica Mordecai. Alla fine è un disco che si commenta ascoltandolo. Le tracce sono corte e sarebbe una cazzata analizzarle una per una. Non ci sono brani che prevalgono sugli altri, o meglio: quelli più sludge sono molto interessanti, ma personalmente mi sono più saltati all'orecchio quelli più "blackmetal" (1968 e Where it Ends). |
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6
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moro, senza polemiche, ma è una mia impressione o hai speso più parole nella comparazione piuttosto di parlare dei "nostri triestini"? poi, considerare luce più hc standard..mmmhhhh ciau, m |
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5
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@Sandman: perchè ti sarebbero girate ? meglio no ! hanno cambiato moltissimo lo stile. Cmq hanno fatto 1 lavoro simile agli ultimi converge (il primo full, Luce, è più hardcore standard). Poi non credo che Kurt li abbia "assunti" per fargli registrare un disco simil-Converge... |
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4
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cioè queti qua vanno dal tizio dei converge dopo aver fatto lavori simili ai converge, e appena cominicano ad incidere l album fanno un qualcosa di totalmetne diverso? hahaha, vabbè che i converge non è che mi appassionionino, ma fossi kurt mi sarebbero girate XD |
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3
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Ottima scoperta, non li conoscevo... Grazie! |
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2
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Gran gruppo, live spaccano di brutto! |
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1
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Ottimo, sia nei brani sparati che in quelli più lenti. Anzi, forse quelli più sludge sono anche migliori. 80/100 |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Cross Builder 2. Death Alive 3. Double Slaughter 4. Where It Ends 5. Antitalian 6. Weatherman 7. Pleasure In Self Destruction 8. Eve Of The Last Day 9. Pursuit Of Discomfort 10. Bell Of Urgency 11. War Desire 12. 1968
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Line Up
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Marco Coslovich - Vocals Michael Bertoldini - Guitar Enrico Uliana - Bass Tommaso Corte - Drums
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