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03/05/24
TRICK OR TREAT + NANOWAR OF STEEL
HALL - PADOVA
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( 2382 letture )
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Il dilemma è stato affrontato più volte su queste pagine: quale può essere la valenza artistica e quale metro di giudizio può essere adottato, nei confronti di una proposta musicale che non fa che citare modelli e schemi già codificati, esplorati e sviluppati in ogni modo possibile, già decenni fa? La risposta che ho sempre fornito è piuttosto semplice: se il gruppo in questione non fa che citare pedissequamente il tutto, limitandosi a scopiazzare quanto fatto dai gruppi storici e meno storici che l'epoca di riferimento hanno vissuto, allora il giudizio non può che essere nettamente negativo, specialmente se si tratta di prodotti privi di spunti, che nulla aggiungono a questa storia o non rielaborano nemmeno bene quella lezione. Se invece ci si trova ad avere a che fare con gruppi che quella scena hanno contribuito a creare, che possiedono certi "diritti", allora le cose vanno inquadrate in maniera diversa. Questo in linea di massima.
Nel caso dei TIR ci troviamo di fronte ad una band che di diritto può dire di esserci stata e di aver dato, nel suo piccolo, un contributo storico, per quanto limitatamente alla scena italiana. Di loro ci siamo recentemente occupati nella recensione della compilation Metallo Italia, alla quale parteciparono col brano Amsterdam, qui presente col titolo Nell'Anima; allora sottolineammo la particolarità di una proposta fuori standard, in questo album viene invece fuori la loro vena più fortemente heavy, più classicamente legata agli schemi stabiliti dai grandi del settore, che il duo Bonelli/Antonini sfruttano appieno, per confezionare un album che rappresenta almeno il giusto riconoscimento per una attività underground avarissima di soddisfazioni ufficiali,
Prodotto in maniera da risultare credibilmente demodè ed in linea con ciò che ci aspetta da loro a livello di resa sonora (cioè suoni crudi ed affilati, lontanissimi dal wall of sound in uso oggi, forse troppo), e cantato in italiano ad opera di Giuseppe Cialone, già nei Rosae Crucis (in difficoltà sui toni medio-bassi), Heavy Metal è esattamente ciò che il titolo spiega: una dichiarazione d'amore per quel metal ingenuo, basico, semplice, che tanto ha dato e che costituisce ancora la base di tutto, un po' come il vecchio ms-dos sotto i sistemi operativi successivi. Cavalcate micidiali come Satan's Ride, Dark Rebel, Shout, Hydra; pezzi più atmosferici come Il Volo delle Aquile, Nell'anima, con la prima che si riallaccia alla grande tradizione rock post progressiva italiana di fine anni 70; il classico strumentale breve (Fire Sword); attacchi frontali epici come Roma -decisamente made in Rosae Crucis- tanto sudore, voglia di suonare e qualche battuta a vuoto come Metal in My Life completano il tutto.
Come al solito prodotto riservato ad una fascia di pubblico precisa, quella dei defenders, probabilmente un pò in là con gli anni e legati ad un certo suono e ad un certo atteggiamento, ed in questo assolutamente dentro al tipico mood dei dischi targati Jolly Roger (disponibile anche la versione vinile). E' altrettanto certo che al pubblico più giovane questo album non dirà nulla, anzi, costoro potrebbero addirittura esserne infastiditi, ma quel che è certo è che i TIR meritavano di arrivare a questo traguardo e che sono bravi a fare quel che fanno. Nulla di incredibile, ma un disco piacevole ed, in un certo senso, "obbligatorio"; bene arrivati, cari TIR.
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Un ottimo vinile di Heavy Metal !!!!! Bravi!!!!! voto 90! |
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Non mi è dispiaciuto, anzi...per me nei commenti qui sotto ha ragione Raven, il disco suona molto old school. Però devo dire che gli arrangiamenti vocali, talvolta epic, potrebbero coinvolgere anche le nuove leve. Suoneranno, credo a fine maggio, in un festival a Marmirolo; la location dovrebbe essere ottima visto che è dentro il Parco Regionale del Mincio, alla faccia degli spostamenti del Metalfest |
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ragazzi ma dov'è che posso trovare le date dei concerti dei TIR? sul loro facebook e il loro myspace non ci sono date! |
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Coninuiamo a non capirci del tutto. Io non sostengo che non ci siamo giovani "defenders" presi da questi suoni, e la cosa mi fa piacere, ma è un dato di fatto che sono una minoranza rispetto alla gente di età più adulta che si interesserà a questo disco, e ti assicuro che i commenti e le letture che abbiamo su certe recensioni e/o articoli lo testimoniano in pieno. Con ciò non si vuole sminuirne il valore, ma solo citare un dato che inquadri in maniera spicciola l'album, per chi non ha idea di cosa siano i TIR e la loro musica. |
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E poi aggiungo che quando i brani sono davvero validi, la band era assai ispirata e più o meno talentuosa ecc., non invecchiano quasi per nulla col tempo, esattamente come non invecchiano tutti i capolavori delle band estere storiche che conosciamo tutti. Quindi a volte escono dei cd che sono composti magari proprio da brani scritti decenni prima e incisi per bene e pubblicati solo ora, o al massimo con 2-3 nuovi scritti per l'occasione sul totale dei 10 o più del disco, che spazzano via sia per qualità che freschezza una marea di titoli di generi analoghi fatti dalle band più o meno recenti. Per rimanere a cose uscite nell'ultimo anno circa e sempre da parte di band italiana di heavy classico e dintorni, non so se avete presente "Time And Eternity" degli Spitfire...incredibile, io non avevo mai sentito nulla tra l'altro né visti dal vivo anche se ovviamente di nome ne avevo letto negli anni sulle riviste, e sono rimasto di sasso, stupendo, e tra l'altro pure prodotto alla grande, potente e nitido ma rimanendo classicamente tagliente secondo tradizione, quindi meglio di così...grandissimi pezzi davvero. |
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Ma voi osservate anche il mondo fuori o no? Ci sono una marea di giovani e anzi pure giovanissimi in certi casi, che sono molto più "defender" e molto più "vecchi" in realtà (che sia una cosa positiva o negativa ad ognuno giudicarlo, e cmq anche ognuno di quelli fa storia a sé e andrebbe giudicato caso per caso, non sono tutti uguali insomma anche se hanno gusti e magari approccio simile al metal) di tanti che lo sono davvero anagraficamente e in alcuni casi hanno proprio vissuto certi periodi, e amano proprio questo tipo di dischi e gruppi e schifano quelli moderni e il "wall of sound" tipico che citi. Per alcuni è solo una posa per darsi delle arie da vissuti e come avessero appunto sentito in diretta certe cose quando in realtà ovviamente non erano nemmeno nei pensieri dei genitori al tempo, o cmq per fare i duri e puri contro tutto il "moderno" (che per alcuni di loro è tutto quello che non suoni appunto tipicamente ottantiano in tutto e per tutto), per altri è un gusto e criterio del tutto sincero, dipende sempre da caso a caso ripeto, non sono tutti uguali, alcuni sono magari davvero ottusi, non ascoltano nemmeno per provare certe cose perché hanno un pregiudizio o non le approfondiscono un minimo e quindi mettono magari in un unico calderone/stile da evitare band che in realtà sono molto diverse (che ne so, per esempio riguardo il "power" più o meno melodico, gente come i Sonata Arctica e i Blind Guardian, per dirne solo una coppia quasi agli antipodi in tutto, e senza sapere magari che i BG sono a tutti gli effetti degli anni '80 come nascita e anche per l'uscita dei primi 2-3 dischi), ma il fatto che rimane è che mai come in questi ultimi anni molti nuovi appassionati giovani e appunto anche giovanissimi riscoprono le vecchie scene, sia le band dell'epoca che tornano -italiane o estere che siano- che quelle nuove che si ispirano totalmente a quelle e ad un certo periodo e stili. Quindi andrei sempre piano a scrivere che è "certo" che a quel tipo di pubblico/età non piacerà roba del genere... |
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8
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Captain, è ovvio che u disco non esce con la fascetta: "vietato l'acquisto agli under 30", ma è innegabile che gli acquirenti di questo album saranno in maggioranza più adulti della media, e non vedo dove sia il problema nel sottolinearlo. Anche perchè ciò prescinde totalmente dalla valutazione di merito sulla musica. |
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@ CW : pienamente d'accordo con te! ma per me è innegabile che piu' si sia adulti e piu' si ricerchi un certo tipo di qualita/suono...quindi io la vedo come un Signor complimento! il disco spacca cmq |
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nessun problema ragazzi,penso solo che la buona musica sia rivolta a qualunque fascia di eta' |
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Captain Wild scusa, ma che problemi hai? E se anche fosse una critica? (posto che non lo è, ovviamente...) |
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"...In generale questo disco è innegabilmente rivolto a chi ha da 30/35 ani in su" credo che non ci possa essere CRITICA peggiore di questa. |
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"...In generale questo disco è innegabilmente rivolto a chi ha da 30/35 ani in su" credo che non ci possa essere COMPLIMENTO migliore di questo. |
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Non credi che si tratti ovviamente di una generalizzazione? Così come è ovvio che a qualche giovane piacerà, è certo che statisticamente a qualche vecchio non piacerà, ma non si può andare a chiedere uno per uno ai lettori se certe affermazioni sono vere in assoluto, è scontato che non lo sono. Ad esempio, tra i nostri lettori a qualcuno piace St. Anger, ma ciò non lo rende un buon album, dovevamo citare questi pochissimi lettori nella recensione?. In generale questo disco è innegabilmente rivolto a chi ha da 30/35 ani in su, poi se piace anche a qualche giovane la cosa mi fa piacere, è la musica con la quale sono cresciuto anche io che di anni ne ho 44. |
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"E' altrettanto certo che al pubblico più giovane questo album non dirà nulla, anzi, costoro potrebbero addirittura esserne infastiditi"... non credi di esagerare con questa affermazione,questo e' un gran disco e puo' piacere sia ai "vecchi" che ai "giovani" |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Satan's Ride 2. Dark Rebel 3. Heavy Metal TIR 4. Vai 5. Il Volo Delle Aquile 6. Fire Sword (Instrumental) 7. Nell' Anima 8. Shout 9. Metal In My Life 10. Hidra 11. Roma
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Line Up
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Giuseppe Cialone (Voce) Danilo Antonini (Chitarra) Sergio Bonelli (Chitarra) Dino Gubinelli (Basso) Piero Arioni (Batteria)
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