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Darkthrone - The Underground Resistance
( 9150 letture )
Prima Recensione di: Patricia Bartoccetti “Vesper-Jana”
E sia... i Darkthrone non fanno più black metal. Da tempo. Questo ormai lo sanno tutti. Del passato, della band che ha segnato le tappe fondamentali del true norvegian rimane solo un logo che sanguina nostalgia, soprattutto agli occhi di chi è rimasto legato alle sonorità delle origini.

Quante vite sono passate? Almeno due o tre… Vite in cui i Darkthrone hanno cambiato pelle e mutato direzione per trovare le energie necessarie e continuare a suonare. E a farlo bene.
Perché alla fine ciò che risulta più chiaramente da questo nuovo album, il sedicesimo della loro lunga carriera, è che il duo norvegese si sia davvero divertito a farlo. Lo si evince dalla passione, dalle energie, dalla genuinità espressa dalla musica ma anche dal modo di cantare di Nocturno Culto.

Our music now is basically just metal, it will be a step away from the last album as usual.

Una dichiarazione che racchiude la chiave di lettura di The Underground Resistance, un album che si rifà totalmente alle sonorità tipiche del metal anni ’80. Abbandonati ormai da tempo candelabri, face painting, e tutto ciò che apparteneva al black metal più estremo e senza compromessi, i Darkthrone oggi si divertono con brani che hanno non solo il sapore, ma proprio il carattere travolgente dello speed metal thrash degli anni ’80, andando a rispolverare le sonorità della NWOBHM, senza però perdere la natura intrinseca del duo Fenriz & Nocturno Culto.

Ed è indubbio che la band indossi questa pelle sentendosi completamente a proprio agio. L’album è ben suonato, gode di una produzione adeguata, i pezzi sono molto ben congegnati, i riff ben strutturati e dinamici, con continue variazioni e senza mai annoiare.

Dead Early, il primo brano, ha l’impronta personale di Fenriz. Una dichiarazione d’amore per il thrash anni ’80, con una batteria potente, energica ed un basso dal sound robusto, imperioso e dominante.
Valkyrie cambia totalmente registro, e va ad assaporare atmosfere inaspettatamente epiche, che rimandano all’artwork della cover, un disegno rielaborato in monocromo del celebre artista Jim Fitzpatrick. Il riff iniziale è carico di pathos e suggestioni, e tutto il brano è supportato dall’ottima prova vocale di Nocturno Culto. Ma, ahimè, devo ammetterlo, il pezzo si struttura intorno ad un ritornello drammaticamente orecchiabile, che si pianta nel cervello, prende possesso della propria volontà e obbliga a canticchiarlo ovunque, anche in modo sguaiato e stonato, nei posti più impensati e nelle situazioni più inopportune. Un tormento… o forse un tormentone… Allora si, meglio dimenticare che stiamo parlando dei Darkthrone.
L’album ripiega poi nuovamente verso le sonorità thrash di Lesser Men, con la chitarra di Nocturno Culto, tagliente e affilata, che si destreggia abilmente in alcuni validi assoli.

Sei brani, che attraversano diversi stili, con naturalezza, senza difficoltà e senza forzature, con la piena libertà di uno spirito oserei dire quasi goliardico, dall’attitudine punk di The Ones You Left Behind all’epic di Valkyrie, dal thrash di Dead Early fino al trascinante speed metal della conclusiva Leave No Cross Unturned, il brano più lungo, con Nocturno Culto che canta con un accento particolarmente forzato cimentandosi in alcuni acuti che faranno rivoltare diversi blackster fuori e dentro le tombe.

The Underground Resistance, ovvero resistere e lottare per mantenere vivo il sound, l’attitudine e le produzioni tipiche dell’old-school heavy metal. Ha senso tutto questo? Sinceramente non so rispondere. Quel che è certo che i Darkthrone oggi sono così, fanno semplicemente quel che hanno voglia di fare. E, indubbiamente, lo fanno anche bene.

VOTO Prima Recensione: 77


Seconda Recensione di: Elena Aren “Akaah"
Gli amori svaniscono, i papi si dimettono, i governi vanno e vengono, i Darkthrone... I Darkthrone no, loro restano, fieri ed inossidabili, protagonisti della scena metal dal 1987 ad oggi. Un'importante pietra miliare, che tuttavia non si è fossilizzata su un unico genere, ma in grado di dimostrare ad ogni nuova uscita la propria grande capacità di rinnovarsi. Anche a costo di vedersi contro tutti i critici. Anche rischiando di perdere ampie fette del proprio pubblico. Anche pagando lo scotto dell'impopolarità. Ed è questo quanto emerge dall'ultima fatica dei norvegesi, che fin da titolo sembra essere l'ennesima provocazione. The Underground Resistance è infatti un inno alla libertà di questo duo, che ancora una volta decide di reinventarsi, e con successo. Storceranno il naso i fan di Sardonic Wrath, manderanno a letto i propri figli tutti coloro che non hanno amato Dark Thrones and Black Flags e Circle the Wagons, torceranno il viso i puristi alla Under a Funeral Moon. Ma questo, a Fenriz e Nocturno Culto sembra (giustamente?) non importare nulla.

Infatti, in The Underground Resistance, album dalla durata di un EP, la prima caratteristica che salta all’occhio è che i due di Oslo hanno scovato un ennesimo nuovo stile con cui cimentarsi, allontana dosi ulteriormente dalla concezione comune di black metal. Già nella primissima Dead Early ci si sente catapultati nell’heavy-thrash anni Ottanta grazie a un riffing accattivante ed incisivo e a parti vocaliche in cui Nocturno Culto dà prova di poter essere anche lui un frontman dai toni ‘raw’, (facendo venire all’ascoltatore il dubbio di aver sbagliato album e di aver messo in riproduzione un classico dei Mercyful Fate). Questa vivida sensazione che si ripete nuovamente più volte lungo l’intera durata della produzione, come testimonia un brano come il sorprendente The Ones You Left Behind. Ma l’ultima ora dell’era black dei Darkthrone è ben lungi dall’essere scoccata, in quanto elementi di questo genere sono ancora ben percepibili lungo l’intera release, a partire dalla lenta intro della successiva Valkyrie, per continuare nella studiata Come Warfare, the Entire Doom, dal ritmo più rallentato rispetto alle precedenti, che permette alla chitarra di riprendere il suo tono oscuro e aggressivo, come da tradizione. Come a dire: cari ragazzi, dimenticatevi il pure aryan black metal, ma ricordatevi che siamo pur sempre i Darkthrone!
A chiudere questa controversa produzione è Leave No Cross Unturned, apoteosi della beffa ai blackster puristi che non ammettono compromessi. Il titolo, infatti, fa tornare alla mente una delle classiche tematiche antireligiose tanto care al Norwegian black, ma sin dal primo riffing e acuto (sì, avete letto bene) del buon Nocturno Culto si rimane spiazzati: al posto di una violenta traccia anticristiana, a cui il testo fa tuttavia ancora qualche vago riferimento, ci si trova davanti ad un pezzo che sembra estratto da qualche ignoto album speed metal di 25 anni fa. Ma la genialità Darkthrone, sprezzante del pericolo, fa s^ che questo brano non solamente abbia la durata di quasi un quarto d’ora, ma che quei 13 minuti e 50 siano assolutamente godibili e ben strutturati, tanto da far dimenticare che questa, dopo tutto, dovrebbe essere una release black.
Da ricordare, infine, è l’egregia post produzione che, di pari passo con un ottimo missaggio, rendono quest’album uno dei migliori tecnicamente realizzati all’interno della lunga e blasonata discografia di questi masters scandinavi.

Un full-length che farà molto discutere e che, probabilmente, verrà cestinato da molti dei fans storici del duo norvegese, che vedranno in The Underground Resistance un tradimento, se non una vera e propria eresia. Ciò detto, onore ai Darkthrone per sapersi continuamente rinnovare, dando vita a nuovi lavori dallo stile caleidoscopico ed inaspettato. E, soprattutto, onore alla loro coraggio di osare e mettersi in gioco, senza seguire quel tortuoso e deludente percorso che ha portato molti loro illustri colleghi a svendere e svalutare la propria creatura musicale, pur di mantenere quel classico target black che tanto piace e tanto vende. Giù il cappello.

VOTO Seconda Recensione: 80



VOTO RECENSORE
78
VOTO LETTORI
70.45 su 60 voti [ VOTA]
Orexis
Mercoledì 29 Aprile 2020, 14.42.18
67
Per chi, stranamente, non l'avesse ancora capito i Darkthrone sono un duo di ragazzi che punta tutto sull'attitudine heavy metal e sullo spirito ottantiano di questo filone musicale. E questo vuol dire underground. I loro dischi li hanno sempre registrati da soli, nel loro garage, con strumentazione minimale, ancora oggi. Non fanno concerti (quanti soldoni potrebbero guadagnarsi facendo un paio di festival all'anno? La gente di tutto il mondo li adora), vivono modestamente nei loro piccoli appartamenti norvegesi bevendo birra e ascoltando instancabilmente dischi di musica metal, principalmente ottantiana, la loro passione e il sentiero da cui provengono. Da li traggono la loro ispirazione costantemente, restando fedeli all'inclinazione anticonformista, reazionaria, rabbiosa, primitiva e grezza che caratterizza il genere a cui appartengono. Niente produttori, studi digitali di registrazione, mode, tendenze, tour paraculi arraffasoldi e quant'altro. Solo amore per il metal originario e ricerca continua di suoni essenziali e riffs all'interno di esso. Sono musicisti preparati eppure, rinnegando tutto ciò che hanno prodotto nel loro primo album, hanno abbracciato una filosofia ben precisa e ne hanno fatto uno stile di vita autentico nonché la cifra stilistica delle proprie opere. Insomma questi potevano essere delle rockstar per quanto sono venerati in giro per il mondo e invece hanno deliberatamente scelto l'opposto. Questa è arte e non commercio. E vale per ogni singolo disco dei Darkthrone. Di quante bands (almeno della loro fama e importanza) si può dire lo stesso? Ora capite perché "The Underground Resistance"?
Nyarlathotep
Lunedì 12 Settembre 2016, 2.54.43
66
Una bella sorpresa davvero!
Matteo
Venerdì 19 Febbraio 2016, 18.10.50
65
un album coi controcoglioni. volutamente per far rosicare quelli che "erano meglio i primi"
mardonziak
Venerdì 23 Gennaio 2015, 12.25.44
64
il brano "the ones you left behind" sopratutto a livello vocale mi ricorda tantissimo i SLOUGH FEG (una band di tutt'altro ramo)
Akrna
Giovedì 22 Gennaio 2015, 18.57.56
63
Scusate la corrige che mi tocca fare ma è Fenriz a cantare il valkyrie e in leave no cross unturned, non Nocturno come scritto nella prima recensione..... Sono alternati nel cantato a partire dalla prima traccia, prima Nocturno e poi Fenriz.... perché già dall'album precedente (Circle the Wagon) avevano deciso che entrambi dovevano cantare le canzoni che andavano a scrivere da soli, rispettivamente Un signor album comunque in mia opinione
eNecrotic
Venerdì 21 Novembre 2014, 18.22.59
62
Alzo il voto a 69/100
Galilee
Giovedì 9 Ottobre 2014, 0.03.31
61
Difatti, meglio di così si muore.
Necrotic
Mercoledì 8 Ottobre 2014, 23.39.43
60
Per me un disco da 60/100.Ok che la band abbia cambiato il loro stile ms bisogna farlo in un modo quantomeno buono.
Macca
Lunedì 16 Settembre 2013, 16.16.36
59
Album piacevole. Le prime due si scostano dagli altri brani tanto da sembrare prese da dischi diversi. Per me un 70 ci sta tutto, a prescindere dal passato delle band: se un disco è buono, è buono e basta a prescindere dal cambiamento (entro certi limiti, ovvio).
Pietro
Domenica 1 Settembre 2013, 16.19.12
58
16 album e non sentirli.
Theo
Mercoledì 1 Maggio 2013, 18.51.20
57
Io apprezzo moltissimo i loro primi quattro dischi (dopo il primo death) e li reputo l'apice del black metal. Dopo quei quattro dischi hanno smesso di piacermi... Ma qui le cose son diverse. Dico solo una frase: lunga vita ai Darkthrone che hanno deciso di fregarsene di tutto e suonare ciò che piace a loro e dopo 15 album hanno saputo di nuovo reinventarsi e mai scadendo nella banalità. Grandi e basta. Il disco l'ho gradito molto, molto vintage e suona alla grande... Le canzoni sono belle secondo me, in particolare Lesser Men e la splendida Valkirye. Molto bella anche Dead Early e ottima Leave No Cross Unturned. Per me il voto (dopo i lavori crust/punk da me non graditi) è davvero molto più che sufficiente. Quoto le recensioni, in particolare la seconda: VOTO 78
Viktorward
Martedì 2 Aprile 2013, 15.10.12
56
Inesorabilmente morti dopo The cult Is Alive
Mario Del Greco
Lunedì 11 Marzo 2013, 18.26.42
55
Immondizia immonda, quasi comico.
Bloody Karma
Giovedì 7 Marzo 2013, 10.31.04
54
leave no cross unturned spacca le chiappe...ma il resto devo ancora ben assimilarllo...se non altro in questo disco c'è pochissimo cazzeggio (cosa di cui era pieno circle of wagons) e la band è fottutamente convinta di quello che fa...ho bisogno di altri ascolti per farmene una idea precisa
Doomale
Martedì 5 Marzo 2013, 20.08.20
53
...Penso non debba esser stato facile recensire sto album...per ovvi motivi ..Comunque..Che dire l'abum è dannatamente buono..mi è piaciuto..devo essere sincero avevo sentito una canzone in anteprima ed ero rimasto molto ma molto perplesso all'inizio...Mi sono interrogato se abbia ancora senso chiamarsi Darkthrone (parlo da "vecchio Blackster dei primi 90' qui)..Ma alla fine mi sono risposto perchè no?? In fondo anche i vecchi Celtic Frost (gruppo a quale il nostro duo deve molto)..Non hanno mutato faccia da Into the Pandemonium in poi facendo uscire un album addirittura Glam (vanity/nemesis) solo perchè Warrior in quel momento si sentiva così?...Quorton non si è dato all'epicità dopo averci massacrato con i primi 2? Ok sono storie diverse..e di tempi diversi...ma penso sia così...forse stavolta è stato solo l'istinto di due vecchi metallari norvegesi a essere seguito fregandosene di tutto! Poi magari tra 10 anni si ricorderanno di aver composto un brano come To walk the infernal fields..ne avranno nostalgia e rifaranno un album di Unholy black metal!!
Le Marquis de Fremont
Lunedì 4 Marzo 2013, 14.28.48
52
Voilà, chiedo venia se ho leggerissimamente insinuato che i Darkthrone abbiano fatto qualcosa per i soldi. Probabilmente il welfare Scandinavo basta per loro, quindi fanno "ciò che gli piace". E anche questo è assolutamente legittimo, siamo nel western world e non ci sono imposizioni culturali o di espressione. Però, io dai Darkthrone, mi aspetto i Darkthrone e non qualcos'altro perché hanno deciso di cambiare genere (punk?). Ci sono band che hanno evoluto il black metal anche con contaminazioni particolari (qualcuno ricorda i Ne Obliviscaris?). Loro sono partiti tra i gruppi seminali del black, quindi se non erano i soldi, probabilmente è la mancanza di ispirazione che gli ha portati su altre strade invece di confermare o di evolvere il black metal delle origini. Vendono il loro prodotto con una etichetta fuorviante. Questo nel western world, per alcune merceologie, non è permesso...
Mirko
Sabato 2 Marzo 2013, 13.29.59
51
Ma quale metal per eletti... questo è metal mal fatto,banale,scopiazzato ai grandi nomi del passato. Davvero niente di speciale.
freedom
Sabato 2 Marzo 2013, 13.18.45
50
Ho ascoltato un paio di brani sul tubo e mi sono piaciuti...sarà che ho nostalgia di certe sonorità e certe produzioni (soprattutto), ma secondo me è buon lavoro, inoltre ho sempre ammirato chi se ne fotte delle etichette di genere e suona un po' quello che vuole (Ulver, Anathema, Metallica, Entombed e via dicendo).
ObscureSolstice
Sabato 2 Marzo 2013, 12.53.00
49
L'errore che la maggiorparte della gente fa è pensare ai Darkthrone ancora come alla black metal band. Chi non apprezza questo sound non ha ben capito e non ha la minima idea di cosa sia l'Heavy Metal nell'underground più viscerale e le sue origini. Questo è fottuto Heavy Metal allo stato brado. Solo per pochi eletti. Chi pensa che non fa per lui..cambi genere e vada per il mainstream dove la vecchia scuola sta morendo
il vichingo
Venerdì 1 Marzo 2013, 16.59.02
48
Personalmente non seguo più la band dai tempi di Sardonic Wrath, non me ne voglia qualcuno ma non sono mai riuscito a digerire la loro svolta "punkeggiante" (passatemi il termine). Fatta questa premessa, il disco l'ho ascoltato più volte e non mi entusiasma molto, buono per una serata alcolica ma alla lunga stanca. Addirittura, in alcuni momenti mi è sembrato il demo di una band di ragazzini alle prime armi che vogliono omaggiare i loro idoli, e leggendo i commenti precedenti al mio ho notato che anche altri hanno avuto la mia stessa impressione. Per quanto concerne il voto, mi astengo. PS: Black/Thrash? Io ci ho sentito molto Heavy (in particolar modo Mercyful Fate), Celtic Frost ed anche spruzzi di Power amerregano .
Ciro
Venerdì 1 Marzo 2013, 14.56.57
47
Disco penoso. Si certo loro fanno quello che vogliono senza seguire le mode del momento ma ciò non toglie che questo disco è di una banalità disarmante.
Andy '71
Venerdì 1 Marzo 2013, 11.05.07
46
A me piacevano nei primi novanta e mi piacciono anche ora,ritengo che sia un disco godibilissimo e il voto adeguato,massimo rispetto a due personaggi che in barba a tutti suonano ciò che vogliono,potrebbero fare un "Transilvanian Hunger" pt.2 ed invece sono più onesti di tanti altri e suonano il cazzo che vogliono.
blacksterone
Venerdì 1 Marzo 2013, 10.40.55
45
Disco ridicolo come la maggior parte delle loro ultime uscite, ma dico lasciate fare il metal a chi lo sa suonare e comporre sul serio!
Gian Paolo
Giovedì 28 Febbraio 2013, 9.49.46
44
Sono meglio i NANOWAR!!!!
The Alien
Giovedì 28 Febbraio 2013, 8.01.30
43
Certo che i Darkthrone possono fare ciò che vogliono ma dire che oggi fanno ciò che vogliono ad un ceerto livello beh... bisogna essere un po sordi. Come hanno già detto, sembrano una band di bambocci dilettanti alle prime armi. Disco buono per farsi 2 risate. Possono fare concorrenza ai Nanowar!
ObscureSolstice
Giovedì 28 Febbraio 2013, 1.26.46
42
Darkthrone: grazie di esistere!
Alcibiade il Maialino
Mercoledì 27 Febbraio 2013, 17.24.49
41
Oramai sono una band che puo' fare cio' che vuole e lo fa dannatamente bene. Quindi se non vi vanno a genio andatevi ad ascoltare il nuovo Stratovarius.
Flv
Mercoledì 27 Febbraio 2013, 15.51.54
40
io non riesco a capire questi nuovi Darkthrone ,non riesco a fare mia la chiave di lettura dei loro nuovi lavori e ad inquadrare in modo chiaro questa nuova bonaria attitudine da paladini del metal old school , il lavoro mi sembra piatto ,rpivo di idee e suonato in modo un po' approssimativo ... bo' !
Il nuovo Dei Rotting Christ fa paura
Mercoledì 27 Febbraio 2013, 9.17.52
39
C'è gente che spenderebbe i propri soldi per questo obbrobrio? °_° Ditemi che non è vero!
Mauro
Mercoledì 27 Febbraio 2013, 9.06.52
38
Sembra un disco amatoriale fatto da ragazzini alle prime armi che tentano di imitare i loro idoli del passato. Penoso.
Undercover
Martedì 26 Febbraio 2013, 21.29.51
37
Why not?
Sambalzalzal
Martedì 26 Febbraio 2013, 21.19.06
36
Ahahahahahahahah questo è vero! oh a questo punto iniziamo a gestirgli le pubbliche relazioni!
Undercover
Martedì 26 Febbraio 2013, 21.09.14
35
@Samba e anche i Desaster però ristagnano da tempo e ne abbiamo discusso praticamente solo noi due
piggod
Martedì 26 Febbraio 2013, 21.08.56
34
In fin dei conti spero per loro sia tutto un trucco, in questo caso chissà quanto ridono pensando a queste cazzate...
Sambalzalzal
Martedì 26 Febbraio 2013, 20.54.25
33
Piggod@ oh poi magari invece è tutta una carnevalata orchestrata a tavolino (comprese le scene della casa col materasso a terra) e questi sono solo due bei furbastri ma veramente non saprei che dire al riguardo.Parlando del disco... non mi è dispiaciuto ma neanche è da gridare al miracolo... voglio dire... i Desaster sono anni che zompettano in sonorità simili a quelle Darkthrone ultimo periodo ma nessuno se li è mai inchiappettati più di tanto... ecco con loro siamo sicuri che non c'è trucco e non c'è inganno
pincheloco
Martedì 26 Febbraio 2013, 20.48.17
32
Anch'io come Raven sono curioso.
FadeToBlack
Martedì 26 Febbraio 2013, 20.31.49
31
Si' cazzo!Finalmente uno dei miei gruppi preferiti che fa quello che cazzo gli pare senza seguire tendenze o stupide mosche.Bravi ragazzi.
Enrico
Martedì 26 Febbraio 2013, 20.04.56
30
Mi piace la loro mentalità perché fanno quello che vogliono senza farsi condizionare dal business ma ciò non toglie che questo disco mi faccia schifo dal primo secondo del primo pezzo all'ultimo secondo dell'ultimo pezzo. Sono diventati una specie di caricatura delle band che andavano di moda fino a circa l'85. Non sono all'altezza di quelle sonorità. Essere appassionati di quel periodo è OK ma altra cosa è essere capaci di riproporlo in modo efficace e con un minimo di personalità. Definirei questo disco una scialba caricatura delle glorie del passato.
piggod
Martedì 26 Febbraio 2013, 20.00.55
29
@Sambalzalzal: probabilmente hai ragione e che certi dubbi non riesco a levarmeli dalla testa...
alessio
Martedì 26 Febbraio 2013, 19.45.15
28
io comunque sul fatto di fenriz ricordo in un intervista che alla domanda sul perchè non suonasse live lui disse che fin da quando era ragazzetto il suo sogno era quello di scrivere musica e non di andare in tour e fare concertoni, e che oltretutto non amava il fatto di vedere una massa di gente di cui molti magari erano li solo per moda ecc. io ricordo questa risposta da parte sua.
Raven
Martedì 26 Febbraio 2013, 18.50.06
27
Sono molto curioso di sentirlo.
vecchio peccatore
Martedì 26 Febbraio 2013, 18.29.50
26
Un disco da 80, forse più, a mio modo di vedere, su tutte si erge Valkyrie, veramente emozionante.
Galilee
Martedì 26 Febbraio 2013, 17.25.33
25
La questione denaro coi Darkthrone non ci azzecca molto. Oltretutto in un periodo storico in cui questi si guadagnano solo ed esclusivamente suonando live. Qua è pura libertà di espressione. Ovviamente c'è chi apprezza e chi no. Cambiare stile? Tanti l'hanno fatto, dai Tiamat, agli Anathema, agli Ulver... Insomma c'è chi cambia e chi no, chi segue il proprio cuore e ispirazione e chi no. Ci avete fatto caso però che l'attitudine è sempre la stessa? Ignoranza e grezzume uber alles!
Michele
Martedì 26 Febbraio 2013, 17.21.45
24
Fenriz è un grande. Sto disco una bomba è
Sambalzalzal
Martedì 26 Febbraio 2013, 16.40.41
23
No, Piggod@ capisco quello che vuoi dire e la stessa cosa l'ho pensata io parecchie volte! Poi ho avuto un'"illuminazione" dopo aver visto il documentario Until The Light Takes Us... Fenriz è una persona che non ha mai superato il periodo Black Metal dei primordi attitudinalmente. Quanti anni ha ora? Una quarantina? Dal documentario si vede ancora lui che come letto dentro casa ha un materasso buttato per terra... disordine ovunque. Io penso che mentre bands come Satyricon abbiano improntato la carriera cavalcando produzioni faraoniche e tours di mesi (per attirare l'attenzione ovviamente) così Fenriz invece ha preferito rimanere fermo e fare il conservatore per propri limiti psicologici. Anzi penso che lui stia da anni cercando di ricreare per sè stesso le sensazioni che provava quando iniziò a suonare. Ricordo anche interviste di fine 90' quando espressamente diceva di non voler suonare fuori dalla Norvegia xchè aveva paura di morire lontano dal terreno natio... insomma, da personaggio bizzarro non possiamo aspettarci musica non bizarra... non credo in definitiva che si possa parlare di provocazione ma proprio di volontà di non evolversi... una specie di peter pan del black metal... adesso sono io che ho attaccato parecchie seghe mentali eheheheh
il vichingo
Martedì 26 Febbraio 2013, 16.32.18
22
Dunque ragazzuoli mi dite che questo è un bel dischetto? Ok, appena posso me lo ascolto, sono proprio curioso...
piggod
Martedì 26 Febbraio 2013, 15.30.43
21
@Sambalzalzal: premetto che il nuovo è il primo lavoro dei Darkthrone che mi piace da parecchio tempo a questa parte (la svolta pseudo punk non l'ho mai digerita e se devo ascoltare un buon death 'n roll vado su altri lidi), la mia puntualizzazione riguarda il "suonano per divertirsi e far divertire". Suonano? Magari in cantina. Producono dischi? Sì. In realtà ho preso il tuo intervento per esporre una mia sega mentale: non è che fanno uscire dischi per puro gusto di provocare? Siamo sicuri che sappiano suonare? Nocturno Culto qualche apparizione dal vivo l'ha fatta (con i Satyricon), ma Fenriz? Qualcuno l'ha mai visto suonare una batteria negli ultimi tempi? Scusatemi per le seghe mentali.
Enrico
Martedì 26 Febbraio 2013, 15.19.49
20
Bah... ormai sono persi nell'oblio.
d.r.i.
Martedì 26 Febbraio 2013, 14.44.59
19
@Le Marquis: con tutto il rispetto che meriti in quanto sempre molto educato e preciso nelle tue puntualizzazioni questa volta non mi trovo d'accordo. Non è che uno scrittore / pittore cambia nome se cambia stile
Sambalzalzal
Martedì 26 Febbraio 2013, 14.38.38
18
Quoto Undercover@ e cmq ragazzi, ma i DT li avete seguiti dagli inizi o no? Questo album può piacere o no ma dire che Fenriz e Nocturno "abbiano cambiato" stile per vendere di più mi sembra un pò assurdo come discorso. Non è che sono arrivati qui di punto in bianco. Suonano per divertirsi e far divertire, se avessero voluto veramente vendere o acquistare nuovo pubblico penso che avrebbero fatto ben altre cose. P.s. sono più che convinto che la barba di Fenriz sia posticcia!
Ad Astra
Martedì 26 Febbraio 2013, 14.37.51
17
a me onestamente dei dibattiti a porta a porta poco interessa... loro avranno sempre il mio sostegno incondizionato. qualsiasi genere suonino. ci sono casi in cui le PERSONE vengono prima della MUSICA...
d.r.i.
Martedì 26 Febbraio 2013, 14.29.30
16
75 pieno!
BILLOROCK fci.
Martedì 26 Febbraio 2013, 14.18.11
15
Minchia Undercover, mi sembri Mughini
Undercover
Martedì 26 Febbraio 2013, 13.56.25
14
Quanti soldi potrebbero guadagnare suonando questo stile? Soprattutto quanti di quelli che ascoltano black amano i generi classici? Marchese si dia una risposta seria a queste due domande e comprenderà il perché la sua affermazione sia decisamente fuorviata da quello che è il passato della band. Poi parto dal discorso che ogni band è libera di fare ciò che vuole, perché una formazione non può cambiare stile? I Deeds Of Flesh suonavano brutal cattivissimo adesso sono diventati dei pipparoli tecnici, se a loro sta bene è giusto che lo facciano, ma sono sempre loro, la line-up ha dei membri originali in sé, dovrebbero cambiare nome band che portano avanti un monicker a discapito di una consistenza di elementi assente, si vedano i Decapitated... poi che i Darkthrone siano inquadrabili con quei dischi da lei citati è verissimo, ma non sono solo quelli, nella vita si cambia, si guarda avanti, o in questo caso parecchio indietro dato che il tipo di musica è veramente old school in tutti i sensi, e c'è chi fa davvero quello che vuole come loro beccandosi critiche a valanga e chi continua a scrivere dischi solo per fare presenza, io preferisco la loro visione e nel primo post ho scritto chiaramente la parola "cazzari" perché è puro divertimento quello che è insito in quest'album. @interstellar overdrive sul fatto che sia amatoriale come tipologia di uscita, in un certo senso è vero, quanto credo sia una scelta decisamente voluta, non credo che Fenriz si sia dimenticato come si suona la batteria né che Nocturno abbia appeso la chitarra a un chiodo e quindi pendo per una motivazione legata a quella voglia di guardare all'underground alla quale inneggiano, poi può non piacere per carità, ma per quanto contestabili, sono più "veri loro" anche adesso che il 60/70 per cento del panorama black odierno che continuo comunqu a seguire.
Le Marquis de Fremont
Martedì 26 Febbraio 2013, 13.34.49
13
Personalmente non mi piace quando una band cambia "genere". E' come prendere una bottiglia di Chianti Classico e trovare dentro del Bardolino Novello. Se hanno deciso di cambiare genere, cambino anche nome, Per me i Darkthrone sono la band black di Under a Funeral Moon e Transilvanian Hunger. Probabilmente hanno bisogno di soldi e l'ispirazione black se ne è andata da un pezzo. Magari la musica è anche piacevole ma la confezione è fuorviante. Io chiamerei i NAS, probabilmente ci troveranno dentro anche carne di cavallo... Au revoir.
andrea
Martedì 26 Febbraio 2013, 12.23.56
12
bombazza di disco! transilvanian speed, altroché!
Galilee
Martedì 26 Febbraio 2013, 11.15.42
11
Tra i miei cazzari preferiti. Non c'è un loro disco che non mi abbia fatto felice. Questo non l'ho ancora preso, ma son già sicuro che mi piacerà alla grande come sempre. Mitici!
piggod
Martedì 26 Febbraio 2013, 10.14.16
10
Beh, indubbiamente è un disco molto divertente, però ha ragione interstellar overdrive quando parla di amatorietà e che ai Darkthrone si perdona tutto. Cazzari fino all'inverosimile nel bene e nel male.
Max
Martedì 26 Febbraio 2013, 9.27.19
9
Fanno bene a fare quello che sentono, anche se non centra niente con quello che ha reso il nome Darkthrone una leggenda... a me è piaciuto...
Mattia Jonne Montag
Martedì 26 Febbraio 2013, 2.38.38
8
Ne uscissero di dischi così, un suono quasi scazzato ma che prende, un libro aperto sul metal targato 80, insomma i Darkthrone. E questi darkthrone c'è da ricordare che non hanno fatto solamente black metal, ma hanno fatto dell'altro e l'hanno fatto anche molto bene. 77
siimonumentum
Martedì 26 Febbraio 2013, 0.33.30
7
aggiungo un quoto witchcult
witchcult
Martedì 26 Febbraio 2013, 0.22.21
6
non male una piccola enciclopedia del metal anni 80, tanto retrò tanto divertente da ascoltare, si vede che è fatto con passione e che trasuda passione per questa musica. a me è piaciuto, promossi ancora
siimonumentum
Lunedì 25 Febbraio 2013, 23.26.33
5
ascolto i Darkthrone da 15 anni,sono un purista,i primi 3 dischi e poi fino a sardonic wrath è scuola.ma da purista che sono,e per di piu 'musicista',apprezzo l'attitudine con cui ad un certo punto hanno iniziato a fregarsene.di chiunque.scelta coraggiosa,certo,ma onesta verso se stessi. i Darkthrone se ne son sempre fregati della cosiddetta scena.della serie fate quel che volete,noi altrettanto. questo disco si merita un bel 75.è metal e piu puro di tanta altra roba che viene spacciata per true. con questo non me ne vogliate xD
Interstellar overdrive
Lunedì 25 Febbraio 2013, 22.31.52
4
E' un disco amatoriale. Non esiste che possa venire promosso soltanto perché loro sono i Darkthrone. E' suonato in maniera dilettantesca, cantato in modo sguaiato e registrato in maniera appena sufficiente. Prima tutte queste pecche venivano giustificate con il ricorso alla filosofia Black Metal. Adesso questa giustificazione non può essere più accettata. Una band di adolescenti suonerebbe meglio.
alessio
Lunedì 25 Febbraio 2013, 22.29.23
3
bello questo album veramente, mi hanno sorpreso anche questa volta. questo è molto epico rispetto agli album passati che fanno parte della "svolta". una su tutte Come Warfare, the Entire Doom , molto bella e strutturata con vari passaggi e dead early che è molto punk. domani devo prenderlo per forza!!!!!
organium
Lunedì 25 Febbraio 2013, 21.50.06
2
Una buona uscita, anche se ovviamente i fasti del periodo black sono lontani anni luce. Un disco onesto, canzoni belle e ben suonate. Io dico meglio così che ripetere in vent'anni di carriera la stessa musica, con il livello qualitativo che irrimediabilmente cala, come è successo a tante altre band. Anche per me quest'album vale 75
Undercover
Lunedì 25 Febbraio 2013, 21.40.00
1
Mi trovo in linea con entrambe, pendo però per un salomonico 75 come voto e trovo questi Darkthrone una piacevolissima conferma del fatto che anche i "cazzari" (da intendere in maniera positiva) alla Fenriz possono fare buona musica andando oltre a ciò che negli anni gli ha etichettato le chiappe. Bravi.
INFORMAZIONI
2013
Peaceville Records
Thrash/Black
Tracklist
1. Dead Early
2. Valkyrie
3. Lesser Men
4. The Ones You Left Behind
5. Come Warfare, the Entire Doom
6. Leave No Cross Unturned
Line Up
Fenriz (Batteria, Basso, Voce)
Nocturno Culto (Voce, Chitarra, Basso)
 
RECENSIONI
65
79
82
78
s.v.
69
70
72
80
60
s.v.
75
80
74
70
94
85
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