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Riprendiamo la storia dei Darkthrone all'indomani della pubblicazione del fondamentale Transilvanian Hunger, quando Fenriz dichiarò "chiunque oserà giudicare quest'album sarà giudicato per il suo comportamento da ebreo", frase smentita e rimaneggiata diverse volte che causò l'immeritato scaricamento da parte della Peaceville. Spezzato questo sodalizio la band decide di accasarsi presso la neonata Moonfog Rec. di proprietà dell'amico Satyr (al quale è dedicato Panzerfaust, con la dedica "Evig er Krigen Mot de av lyset", traducibile come "eterna sia la guerra contro la luce"). Sono gli anni d'oro della scena norvegese e la band, dopo quattro lavori assolutamente fondamentali, è considerata insieme a Burzum e Mayhem all'apice del "true norwegian black metal", etichetta che campeggia in bella vista sul retro del cd, seguita dall'altisonante appellativo di "the most hated band in the world". Insomma, la band ha scardinato le porte dell'Olimpo del metal estremo ancor prima che la storia gliele aprisse ufficialmente!
Sulla scia di un successo ormai consolidato, il 6 giugno 1995 esce il quinto album intitolato Panzerfaust (letteralmente "pugno corazzato"), il cui titolo prende nome da un celebre lanciarazzi anti-carro in dotazione alle truppe del Terzo Reich. A scanso di equivoci sul booklet compare la dicitura "Dark Throne is certainly not a nazi-band nor a political band, those of you who still might think so, you can lick mother Mary's asshole in eternity". Prima di chiudere la premessa storico/sociale, che permette di capire il periodo temporale in cui è nato questo capolavoro, è bene ricordare che parallelamente ai Darkthrone in quegli anni Fenriz aveva avviato un solo-project chiamato Isengard nel quale riversava le sue influenze folk, doom e progressive, senza così scalfire l'animo nero del suo progetto principale. Purtroppo le aspettative del buon Fenriz saranno centrate solo in parte, in quanto la componente folkloristica ricoprirà un ruolo molto importante nell'economia della band, ma non riusciranno a prevalere su quella black ancora fortemente dominante, con la conseguenza che Isengard diventerà un surrogato dei Darkthrone e da lì a poco cesserà la sua attività, con grande dispiacere per i numerosissimi fan in giro per il mondo.
L'aspetto principale che accomuna Isengard con Panzerfaust è proprio uno stile vocale brutale, rozzo ed alcolicamente sgraziato a metà strada tra lo stile di Dead dei Mayhem ed il buon Lemmy dei Motörhead. Musicalmente si tratta del primo vero e proprio tributo ai padri storici del genere, difatti se si fa eccezione per l'opener En vind av Sorg, decisamente in linea con i brani del prededente Transilvanian Hunger, tutti i restanti brani richiamano chiaramente lo stile di Hellhammer, Celtic Frost e Bathory, estremizzati ed imbrutaliti in perfetto stile black & roll. Triumphant Gleam è il brano che meglio rappresenta questo lavoro, contraddistinto da un riffing lento e potente che alterna passaggi in pieno stile Celtic Frost a momenti più veloci e decisamente brutali, nei quali la voce di Nocturno Culto tocca livelli di malvagità inarrivabili. The Hordes of Nebulah è forse il brano più doom della loro produzione. Lento, opprimente e marcio ma dannatamente efficace, impossibile da ascoltare a basso volume! Su Hans Siste Vinter tornano a prevalere tempi di batteria serratissimi per un brano abbastanza classico nella loro discografia, mentre con Beholding the Throne of Might si torna su mid-tempos marcissimi, nei quali i norvegesi danno prova di grande maestria nel sapere comporre brani tanto semplici quanto micidiali. La seconda parte del brano subisce un'accelerazione che rasenta la coverizzazione della celebre Into the Crypt of Rays, dalla quale i nostri si discostano per la violenza delle vocals che, torno a ripetere, sono quanto di più feroce ed iracondo si sia mai sentito. Quintessence, sin dal titolo, si erge come brano simbolo di questo lavoro con tutto il suo carico di odio e di pesantezza. Il brano è incentrato su un mid-tempo molto potente, sul quale è apprezzabile un riffing veramente micidiale, mentre riguardo alle vocals, il singer rantola asfitticamente un testo composto nientemeno che dal Conte Grishnackh nel dicembre 1993.
L'album si chiude con Utferd, brano ambient nato dalle divagazioni elettroniche dei Neptune Tower, progetto solista con cui Fenriz pubblicò due album a cavallo del 1994 ed il 1995.
Negli anni a seguire i Darkthrone daranno ripetutamente prova del loro amore verso le radici profonde del genere, sfociando nel punk, nel blues e spaziando tra tutti i generi che hanno influenzato il duo di Oslo, ma le atmosfere di Panzerfaust non verranno mai più eguagliate. Questo lavoro verrà ristampato la bellezza di 12 volte, una delle ultime a cura della (riappacificata) Peaceville che lo ristamperà in edizione 2CD con un secondo disco sul quale Fenriz commenta track by track l'album, con tanto di aneddoti, ridendo degli errori lasciati in fase di registrazione e parlando delle influenze più disparate.
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Beh ovvio che parte tutto dai black sabbath ma qua ci sono proprio i Celtic frost se vogliamo essere precisi, nei pezzi mid ovviamente |
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Un grandissimo album,piu\' vario rispetto ai precedenti.Bellissima The Hordes of nebulah che\'con un altro sound e vocr,potrebbe benissimo stare in un album Doom e cio\' ribadisce l\'enorme importanza dei Black Sabbath per l\'Heavy Metal,tutto! |
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La voce indemoniata di Nocturno Culto vale già da sola l\' acquisto, poi in questo disco collabora anche un certo Burzum e allora ho detto tutto.
AHh già possiedo la maglietta di quest\' album che metto su quando ci sono giornate gelide e piovose giusto per adeguarmi al clima!!!!
Voto:90/100 perchè preferisco l\' unholy trinity precedente a questo, ma averne di dischi black così!!!! |
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I carpathian forest sicuramente in pezzi come hes turning Blue, però per me il black n roll è quel pezzo lì dei Satyricon, hanno fatto anche un video, i darkthrone sono arrivati dopo come giustamente hai citato the cult Is Alive, ma in panzerfaust proprio non ne sento. |
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@tino, non conosco il pezzo da te citato. Per me black n roll c'è nei Carpathian Forest di Strange e Morbid, negli Impaled Nazarene di Latex Cult, nei Darkthrone da The Cult is Alive in poi, quelli che mi vengono in mente per primi. Però non è che nasce dal nulla, e mi sembra che alcuni pezzi qui, che guardano ai Celtic Frost di Morbid Tales resi però molto più corposi e rauchi, siano a tratti black n roll, vadano in quella direzione, e per me già ci andava quel pezzo magnifico che citavo sotto, In The Shadow of the Horns, introdotto da un "C'mon" che dice tutto e preannuncia il seguito arrembante. |
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Grande album. Non ci sono storie. E per me si sono evoluti in modo credibile anche in seguito. Solo un paio di loro album non mi hanno convinto |
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Grande album. Non ci sono storie. E per me si sono evoluti in modo credibile anche in seguito. Solo un paio di loro album non mi hanno convinto |
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Black 'n'roll? Semplicemente i darkthrone minimal tirati di transylvanian e i Celtic frost, il black n roll è altra roba, tipo fuel for hatred dei Satyricon e qua non c'è traccia di quelle soluzioni |
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Sono d'accordo con la recensione che evidenzia il suono a tratti black n roll, però secondo me qui questa componente non è il massimo (lo diventerà poi con The Cult is Alive). Ad esempio le accelerazioni di Beholding the Throne of Might e The Hordes of Nebula sono identiche, e mi ricordano troppo In The Shadow of the Horn. Invece mi sembrano molto meglio i pezzi più taglienti come En Vinde Av Sorg, Hanse Siste Vinter o Quintessence. È come se fossero indecisi su quale strada prendere. Un buon disco certamente ma secondo me inferiore ai tre precedenti. |
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Riascoltato stamane. Stupendo nella sua alternanza stilistica. Se da una parte l’opener o Hanse Siste Vinter (guarda caso le uniche in lingua madre, oltre al pezzo ambient) si rifanno alle prove precedenti, il resto dei pezzi è un ritorno alle origini, con evidenti riferimenti a Hellhammer e Celtic Frost: Triumphant Gleam meravigliosa. Discorso ancora a parte per Quintessence in cui sembrano andare incontro allo stile di chi ha fornito il testo. Ma quello che conta di più è che, a prescindere dalle differenze tra un pezzo e l’altro, la qualità rimane sempre altissima. Nocturno Culto spaventoso. Credo che dei Darkthrone questo sia il mio album preferito, insieme a A Blaze in the Northern Sky. Voto 91 |
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Non più di 80, come può aver 94\100 e a blazer in the northen Sky solo 84\100? Gusti a parte non c'è motivo di dar un voto così alto ad un album che non dice nulla di nuovo (basta ascoltare transilvanian Hunger di un anno prima) e dar solo 84 ad un capolavoro assoluto come a blazer in the northen Sky? Ricordo le recensioni vedi metal Hammer, metal shock dell'epoca e mi fanno ragione....non capisco queste rivalutazioni eccessive!!!! |
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Non sono un amante del black metal però questo album da carica e brividi allo stesso tempo, come Triumphant Gleam, tanto per fare un esempio, con quel basso incalzante e la chitarra che sembra il rombo di un motore, tanta roba! |
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Disco nichilista e claustrofobico, del resto e' il loro marchio di fabbrica, bello ma non mi ha mai entusiasmato, perche' non recensite plaguewielder? Disco bellissimo ogni volta che ascolto wreak mi viene la pelle d'oca |
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Basta ascoltare hordes of nebulah. E le parole finiscono. |
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Non sai cosa ti perdi fratello |
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Da fan numero uno in Italia dei darkthrone, non ho mai sentito questo disco. I fruitori di youtube sono dei pagliacci, e non posseggo un lettore cd perché ridotto in povertà, quindi non lo sentirò mai, panzer faust. |
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comunque a mio parere quintessence non regge il confronto con la versione presente in Nordavind...io conoscevo benissimo quella versione dopodichè ho ascoltato questa e non sopportavo le linee vocali(che ovviamente sono coerenti con lo stile Darkthrone, è proprio il riff di fondo che non lo tolleravo accompagnanto ad uno scream) |
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Voto massimo. Non.esiston parole x descriverlo. Si può solo ascoltare e contemplare in silenzio voto max! 100 |
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Grande disco, mi piace tantissimo... molto celtic frost ( sarà x questo che mi piace)... Consigliato! (Se piace a me che nn amo il black....) |
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Questo album mi ha fatto venire i brividi fin dal primo ascolto,soprattutto En Vind Av Sorg la trovo stupenda....indimenticabile. |
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Confermo, ottimo album ignorante ma grandioso nella sua veste minimalista. I pezzi alla celtic Frost sono grandiosi ma sono troppo poco personali ed abbassano il voto. Per me un 80 |
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Album spettacolare. Già qui per me le radici punk cominciano a saltar fuori. Già all'epoca facevano quel cazzo che volevano. Comunque marcissimo,mentre lo si ascolta si sente il puzzo di putrefazione proveniente da antichi tumuli scandinavi |
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6/6/1995 il cielo diventa plumbeo,la porta dell'olimpo black viene spazzata via a forza:nasce panzerfaust,non e' un disco normale non per le vocals sofferte violente terrificanti,non x il drumming violentissimo veloce possente,non x i riff potenti carichi di odio ma estremamente geniali ,non ce' bisogno di tecniche strumentali,di ingegneria del suono ne distudi musicali qui ce solo odio rabbia e nichilismo,tanti hanno cercato di arrivare fin qui,dallhardcore usa al punk anni70 ai blackster 80,il motivo?questidue signori queste cose ce lhanno in corpo e' un talento innato anchequesto...qualunque persona cerchera'di criticare quest'album....voto95 |
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Nella line-up indicata qui e sulla versione italiana di Wikipedia mi pare errata. Fenriz infatti ha affermato di saper suonare solo la batteria e la tastiera e di conoscere giusto le basi della chitarra, motivo per cui, come riportato anche da Wikipedia in inglese, secondo me le parti di chitarra e basso sono state registrate da Nocturno Culto. |
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Lo considero il loro capolavoro! Il perché di questa considerazione è legato a Quintessence, una delle canzoni black che amo maggiormente: quei 7 minuti e 38 secondi, mi raggelano il sangue, è l'esatta definizione della misantropia e del nichilismo.. Il 100 insomma è d'obbligo qui e, posto a confronto con gli altri grandi must del black d'epoca, Panzerfaust rimane sicuramente uno degli album migliori! "Oh, no question I cannot do answer Only one single lamp do show me this way And that is the eye of satan!" |
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A Blaze in the Northern Sky/Under a Funeral Moon/Transilvanian Hunger/Panzerfaust...Quattro capolavori, quattro colonne portanti di tutto il Black Metal. Per me niente classifiche di preferenza con dischi come questi, mi piacciono tutti e quando ho voglia di Darkthrone al 90% finisco sempre su questi quattro. |
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Il black metal. Punto. Spettacolare. |
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Capolavoro. Comprato appena uscì. Che dire...per me forse l'apice creativo dei due. Poi che bel periodo i metà '90, checcè se ne dica...Quando ancora uscivano classici come niente fosse. 100 |
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@wild wolf....per la batteria ti do ragione...e oltretutto aggiungo che Fenriz su quell'album sfodera una grande prestazione...molto aggressiva e nervosa!...poi vabbe'...diciamo Darkthrone e basta!!! |
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Io in A blaze di death non ci sento quasi nulla. Per me è Black al 100% Il death si sente in soulside journey che comunque guardava già avanti. Almeno questo è quello che percepisco io. |
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Scusatemi, nel mio commento 15 nell'ultima frase intendevo dire secondo cd dei Darkthrone, non primo |
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@doomale: sono parzialmente d'accordo. Per come la vedo in "A Blaze..." si incominciava a creare quel sound, ma non era ancora black metal al 100%. L'alchimia del sound è più a favore del black che del death sicuramente, ma non è ancora black al 100% come sarà nei successivi. La batteria non suona poi così minimale (sovraesposta nel missaggio, si sentono bene piatti e charleston, ci sono molti giri di tom nel disco nonché cambi di tempo e di atmosfere, cambi di tono nella voce di Nocturno, specie di assolo), le chitarre non sono così sature e dissonanti e il riffing è decisamente più complesso rispetto ai successivi tre (basta ascoltare la sola title-track per trovare tutto ciò). In più è comunque un album dove nei Darkthrone figurano ancora personaggi che vengono dal mondo death e, come ebbe anche a dire Fenriz, la mano di Aarseth e della Peaceville ci sono e si sentono. Under a Funeral Moon, a mio modo di vedere, è il primo, vero manifesto black totale targato Darkthrone. Poi, ovviamente, de gustibus  |
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se posso essere d'aiuto a stabilire che cosa era Death o black potrei dire la mia opinione e cioè che dopo il primo disco i darkthrone hanno semplicemente cambiato registro hanno iniziato a picchiare a fare "rumore" hanno tolto la tecnica e la produzione più pulita tipica del Death svedese e sono diventati grezzi blasfemi e gelidi come hanno detto sotto , black metal è solo un etichetta il succo della musica invece era quello : rumore ,picchiare duro , suono gelido e da garage (tutto made in euronymous) io direi che hanno cambiato registro e approccio più che dire che prima erano Death e dopo black. il primo comunque è molto valido comunque per me. |
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Il miglior Darkthrone insieme a under a funeral moon |
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....non sono d'accordo che su a blaze ci fosse tutto questo Death.....anzi io ne percepisco molto poco...quasi nulla.....ed e` proprio con quell'album che loro forgiano il loro gelido suono....magari i successivi sono "aiutati" ulteriormente dalle produzioni piu minimali...il Death e` solo quello di Soulside e anche la maggior parte di Goatlord. Comunque sono tutti grandi lavori!!!!! |
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@Galilee: Però in A blaze gli influssi death c'erano ancora e si sentivano, soprattutto nel riffing. I Darkthrone veramente black arrivano col trittico successivo, di cui questo Panzerfaust fa parte (e questi tre sono davvero capolavori). Se poi si vuole considerare black quel genere ibrido lì, prima c'erano già comunque stati Deathcrush dei Mayhem e l'ep degli Immortal. In più, praticamente coevo a A Blaze in the Northern Sky esce Burzum con l'omonimo, parlando di cd veri e propri. Fra i due, prendo il secondo come primo paradigma black metal. Detto questo, il primo cd dei Darkthrone resta un grandissimo album, intendiamoci, ma non un unicum. |
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I Darkthrone sono il Black Metal! A blaze fu il primo disco Black di stampo nordico ad uscire nei negozi. E questo è uno de loro dischi migliori. Immensi, tutt'ora tra l'altro. |
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ottimo in contesto true norvegian, ma i capolavori del genere sono altri |
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Il loro miglior disco insieme a Soulside Journey. |
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Che si può dire su questo album? Boh...capolavoro. |
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Comunque per me è loro migliore disco ed uno dei 4-5 album nella storia cui darei 100, chissenefrega se è influenzato dai Celtic Frost, per me resta eccezionale dalla prima all'ultima traccia con Quintessence a spiccare ulteriormente, splendidi anche i testi che abbandonano quasi del tutto il satanismo. Prestazione ottima di Fenriz ma soprattutto di Nocturno Culto, in questo disco tira fuori la prova vocale più barbara e bestiale della storia con quella di Dead in "Live in Leipzig". Capolavoro assoluto. |
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E' Nocturno Culto a cantare, lo dice lo stesso Fenriz nel disco di commenti a Panzerfaust... |
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E' lo stesso cantato che trovi sugli album di Isengard dove è noto che Fenriz faccia tutto da solo dunque ho dedotto che sia Fenriz a cantare. Purtroppo sull'artwork non c'è nessuna nota al riguardo, ma sembra evidente che lo stile di Nocturno Culto sia differente. Tu dove hai trovato questa fonte? |
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Non canta fenriz ma il solito nocturno culto, dove hai preso questa info?? |
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Fiery Phoenix perdona la gaffe... mi martellerò il dito nel week end per punizione!  |
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...progetto solista con qui Fenriz pubblicò... No dai, correggetelo lol |
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esatto qui si affacciano in maniera più palese le parti in cui tributavano gli hellhammer/ celtic frost o il punk zozzo senza mai dimenticare i motorhead , diciamo che è un preludio a quello che accadrà in maniera più palese con l'arrivo degli anni 2000 come per dire certe cose stavano sempre li solo che erano più nascoste ma poi sono uscit del tutto. devo ammettere però che è da tanto che non ascolto sto disco prima o poi lo dovrò risentire. |
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non me ne frega nulla del passato e tutti gli album storici nel mio mondo... questo è l'essenza del black metal, l'album più violento a livello psicofisico mai realizzato. la sintesi del tutto. ne ho bisogno ogni tanto. Grazie Gabriele per averne scritto |
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Concordo....un ottimo manifesto del black metal dei 90'....questo è uno dei miei preferiti...molto Celtic Frostiano....il che me lo fà amare anche di piu....Insieme ad a blaze in the northern sky e Under a funeral moon i miei preferiti!! Ma amo anche gli altri...Grandissimi Darkthrone Holy Darkthrone....90/100 |
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grandissimo album! lo metto un gradino sotto i tre album precedenti ( under a funeral moon il mio preferito-a blaze in the northen sky e transilvanian hunger) cmq capolavoro meritato il 94! |
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