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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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Darkthrone - Arctic Thunder
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14/10/2016
( 10076 letture )
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Un fuoco da campeggio ardente stagliantesi sullo sfondo del cielo nordico, trafitto dalle geometrie spettrali delle conifere: questa è la veste in cui ci è stato offerto, sin dal suo annuncio, l’ultimo lavoro dei Darkthrone. Una veste che, per molti fan della prima, ora non potrà che assumere immancabilmente la fisionomia di un sudario, essendo svanita ogni possibilità di assistere al riproporsi di un platter avente le sembianze rassicuranti di Transilvanian Hunger o di Under a Funeral Moon. E tale presunto presagio di sventura viene rafforzato da un nome, Arctic Thunder, che conserva intatto il sapore degli anni Ottanta, immergendoci ancora una volta in quella temperie in cui tutto sarebbe divenuto possibile, quale radiazione cosmica di fondo che avrebbe riecheggiato incessantemente, sopravvivendo al brodo primordiale dal quale era stata generata. L’eterna frequentazione del passato, messa in atto dal duo norvegese nelle release più recenti, opera ancora una volta in maniera possente ed assurdamente schietta, facendosi esplicitazione del non scritto e non detto -eppure intimamente presente- nel verbo di nomi quali Hellhammer e Celtic Frost. Di più, il combo forza i limiti di quell’inespresso sino a consegnarci un full-length che, nonostante i presupposti, è un grandioso affresco vivo e pulsante, tratteggiato con tocchi semplici e, a un tempo, decisivi. Esso è l’esito di un iter che origina dalla spregiudicata scelta di registrare i brani in autonomia -utilizzando peraltro lo stesso studio che li aveva ospitati nel 1988, The Bomb Shelter- e culmina nell’affidare totalmente il microfono a Nocturno Culto, al fine di conferire alle composizioni nuances solenni ed introspettive.
Quanto sinora delineato è immediatamente palpabile ascoltando l’opener, Tundra Leech: il riff ferale che dischiude il brano, adagiato su un caustico mid-tempo -in cui i più maliziosi non faticheranno a scorgere un omaggio ai Dream Death di The Elder Race- si innesta armoniosamente su movenze heavy e thrash, indubbiamente trascinanti e catchy. La chiusa sfumata offre il destro a Burial Bliss, animata da una sezione ritmica maggiormente serrata nonché abitata da pulsioni punkeggianti e da suggestioni vagamente riconducibili -inaspettatamente- persino a Transilvanian Hunger. La seguente Boreal Fiends -probabilmente uno dei brani più godibili e multiformi del platter- si snoda sinuosamente tra rallentamenti quasi doomeggianti e reprise funamboliche che non stonerebbero in un disco NWOBHM, fino all’articolato e suadente assolo conclusivo. E se Inbred Vermin non può celare una certa fascinazione per i Motörhead, avvertibile in un riff ricorsivo sin dal primo minuto della traccia, successivamente deflagrante in uno slow tempo saturo di pathos, un incedere genuinamente thrash ci trascina nella spumeggiante titletrack, martellante e sostenuta da capo a fine. La presenza di un tale arabesco di influenze più o meno esplicite nel tessuto di Arctic Thunder non implica affatto il dissolvimento dell’afflato marcatamente seminale e black, presente in qualsiasi release targata Darkthrone. Sebbene una simile matrice pervada quale corrente carsica l’intera tracklist, è in episodi quali Throw Me Through the Marshes e Deep Lake Tresspass che essa si fa maggiormente evidente, omaggiando -almeno in parte- l’operato di Tom Gabriel Warrior e soci. La scanzonata e vivida The Wyoming Distance, anch’essa efficacemente ondeggiante tra metriche serrate e sezioni dilatate, fa calare il sipario su una tale incredibile prova.
Ben poche band sarebbero difatti capaci di inoculare e veicolare in maniera tanto organica siffatta mole di influssi. Ancor meno riuscirebbero nell’impresa di plasmare un sound così fortemente peculiare, senza scadere nell’ovvio e nell’abusato, attingendo a riferimenti lontani nel tempo. Soltanto i Darkthrone avrebbero potuto realizzare tutto ciò nella foggia di un’opera corale -infinitamente stratificata alla stregua di un tesseract- eclettica eppure, allo stesso tempo, intimamente coerente ed irrimediabilmente riconducibile alla loro firma. Incuranti delle contrastanti emozioni che scuotono la fanbase ad ogni release, Fenriz e Nocturno Culto proseguono dunque per la propria strada, guidati da una inesausta e genuina ispirazione che, con Arctic Thunder, mette capo ad uno dei full-length più appassionanti e meglio realizzati della loro carriera. E se pensate che in questi tempi -afflitti da una stancante ipertrofia di nuove uscite- nulla o ben poco possa emozionarvi, è decisamente il caso di far vostro questo album.
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Lo sto riascoltando adesso, porca vigliacca che disco ragazzi! Non me lo ricordavo così potente, una traccia meglio dell\'altra, e altro che grezzo! Il punk c\'è, addirittura a volte è proprio trascinante, sembrano i Turbonegro ma mai cazzone anzi va insieme alla componente più heavy e ragionata. La recensione dice tutto benissimo, \"un’opera corale, infinitamente stratificata... eclettica eppure, allo stesso tempo, coerente ed irrimediabilmente riconducibile alla loro firma\". |
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Riascoltato oggi... Scomparse le influenze un po' "cazzarecce" dei precedenti album, quello che è rimasto è del black primordiale, molto pesante e oscuro. A livello di riffing il fantasma dei primi Celtic Frost si materializza spesso. Anch'io avrei gradito qualche accelerazione in più, ma chissà... magari sul prossimo album ricomparirà anche quella. Nel complesso comunque Arctic Thunder mi piace, senza dubbi. Nocturno Culto sempre una delle mie voci preferite in campo black. Voto 82 |
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A me questo album è piaciuto moltissimo, voto 80 |
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D'accordo con te quando dici che i Darkthrone non si sono snaturati troppo, anche se il cambiamento c'è stato..ovviamente io preferisco com'erano ai tempi di A blaze in the Northern Sky, tanto per intenderci! Comunque dai, anch'io ho vissuto gli anni d'oro del Black Metal, ero in adorazione di questa musica, una "fede" quasi..Ancora oggi ci sono album validi, anche Metal..Il passato è glorioso e tutti lo sappiamo, ma non me la sento di dire che il Metal è morto, finito, almeno spero non succeda mai. |
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Ho sempre amato gli anni '80, con tutto me stesso. Quando il Black Metal iniziò a diventare un mio ascolto assiduo non ho mai osato paragonarlo ai miei miti, perchè ho sempre cercato di prenderlo per quello che realmente era: una reale e ribelle risposta innovativa, a qualcosa che ormai aveva già fatto la storia, il Metal. Ho apprezzato il Black Metal e le sue band, così come tutt'ora continuo a farlo, ma ormai non più con l'occhio del ragazzo affascinato quale ero, e di frequente ormai sorrido ripensando a certe interviste, a certi poster, e a certi ascolti addirittura. Ma il bello è il brutto del Black Metal, cosi come di tutte le cose, era ed è proprio questo, ovvero il rovescio della medaglia. Sono passati tantissimi anni ormai e siamo giunti niente poco di meno che nel 2017; il Black Metal così come gran parte del Metal è ormai una cosa sbiadita, un ricordo quasi. E io che ho vissuto parte delle migliori decadi di questo grande affresco oggi adulto guardo indietro e mi accorgo di come il passato resti ancora il "grande padre" di tutto portandosi dietro la sua potenza e la sua aura. Un grande preambolo per dire che mai avrei pensato che i Darkthrone, ormai adulti anche loro e maturi, potessero chiudere il cerchio nel migliore dei modi, appunto tornando alle origini senza per questo snaturare il loro trademark, segno che contraddistingue solo i grandi. E mai mi sarei aspettato di dire, nonostante la grande stima che ho sempre nutrito per i Darkthrone, che ad oggi i Darkthrone sono diventate una delle mie band preferite di sempre. Grandi Darkthrone, e scusate se è poco....... |
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Burial Bliss ha quel riff malinconico e quasi sognante che mi fa pensare troppo ai vecchi album...e poi il titolo, davvero fantastico, peccato che Nocturno non abbia voluto pubblicare i suoi testi...comunque gioiello del disco insieme a tundra leech. Per me il loro disco migliore degli anni 2000 insieme al precedente. |
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Una forte stretta di mano, anzi un caloroso abbraccio per il loro contributo su questa terra. Certo roba per pochi, inspiegabile bellezza, spiraglio per chi decide di vivere le proprie preferenze essendo non capiti e derisi, o peggio, compatiti. Grave errore l'autodefinirsi, l'autocelebrarsi. Da sempre ascolto metal ma il metallaro in sè l'ho sempre trovato sciocco. Anche il metal l'ho sempre trovato sciocco, con tutti quei gridolini e vocioni che manco le comiche. Mi viene da dentro non ci posso fare niente. Per questo avrò per sempre un'adorazione per tipi come Fenriz, che metallari non lo sono mai stati. |
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L'ho trovato davvero noioso. |
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Ho accettato ben volentieri la svolta punk in particolare Circle the vagon per me rimane un masterpiece,sono al secondo ascolto di quest'ultimo e come dicevo per il singolo non essendo tanto amante dei mid tempos avrei preferito qualcosa di più tirato,cmq sia un buon 70 se lo merita!! |
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A distanza di qualche settimana dall'uscita non solo confermo quanto ho scrtitto in precedenza, ma devo dire che mi sta piacendo davvero molto..Lo ascolto spesso e volentieri. Un bell'album...semplice, diretto, grezzoi, midtempo con poche accelerazioni ma mai noioso. Al prossimo giro di acquisti prendo la copia fisica sennò non ha senso. Alzo il voto a 7,7. Grandi |
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Ne parlavo stamani, e finalmente mi ha chiamato il mio negozio di fiducia, dicendomi che è arrivato. L'ho ascoltato e l'impressione è quella che sia un buon album, anche se devo risentirlo più volte. Per me qui, la definizione black è un po' stretta..nel senso che siamo lontani dall'epoche di A blaze in the northern sky o Transilvsnian hunger..comunque riescono sempre ad essere validi. Io per motivi strettamente di gusti personali, preferisco i Darkthrone degli anni 90, perché sono legata a quel tipo di black metal, e loro mi hanno fatto conoscere questo genere di musica. Voto album 70. |
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...con una fortissima componente Classic metal |
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Secondo me si assesta su un buon 70, dopo diversi ascolti ovviamente. Lo stile e' quello di ravishing grimness o di hate them |
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Mi sta piacendo un sacco. Bellissimo sound potente e grezzo. 85 |
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Ascoltandolo ora mi prende veramente bene...Inutile girarci intorno: le canaglie norvegesi,dopo il penultimo mezzo passo falso,hanno tirato fuori un signor disco.Io poi mi sono preso il vinile arancione e mi sono ritrovato pure il 2 promo in cassetta...quindi mezzo voto in più |
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Non sono un esperto di black, e non conosco tutta la discografia dei Darkthrone, ma posso senz'altro dire che questo album (come il precedente) mi piace, e neanche poco. Lo trovo perfetto per la mattina Voto giusto. |
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Bene...Mi ci sono dedicato un bel pò sia a casa sia in macchina...quindi posso dire la mia. Album davvero figo, che a primo impatto mi piace sicuro di più del suo predecessore (che cmq ho in parte rivalutato!). Secondo me ci sarebbe stata bene però qualche accellerazione in più..quelle tipiche di fenriz! Infatti l'album è per lo più improntato su comunque buonissimi midtempo. Io gli dò un buon 7,5. Bentornati pure voi. |
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Lo compro, non lo compro, e poi quando arrivano i Metallica, e inTestAment, e poi ci sono i Korn.....e se poi a sorpresa Max Cavalera mi esce con un nuovo gruppo condominiale Prima lo ascolto bene non posso sbagliare, e i Testament li salto. |
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A prescindere dalla qualità degli album recenti dei Darkthrone, che secondo me restano pur sempre molto validi, sono la mia Black metal band preferita in assoluto. Questo lo devo ancora ascoltare quindi non voto. Bella recensione cmq. Dei primi lavori Transilvanian Hunger é veramente incredibile. |
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Più che insultare non sa leggere visto che sono state scambiate due battute per un post errato. Il solito fenomeno maleducato di passaggio |
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Rubicon999 ti potrei rispondere con un "chi è sto cojone che anziché commentare il disco insulta altri utenti "ma preferisco evitare. Disco che sta crescendo con gli ascolti |
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ho ascoltato la prima traccia e già mi è piaciuta parecchio |
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Che male c'è? Sempre di metal si tratta... |
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ma chi sono sti scemi che parlano dei testamenti sotto una recensione dei darkthrone? |
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Allora non sono l'unico che ci ritrova rimandi con gli autori di Journey into mistery,non saranno piu i Darkthrone dei tempi che furono ma a me piacciono e non poco |
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Non li seguo più come un tempo, anche se loro rimangono grandi. Le loro ultime cose, seppur più che dignitose, non entrano molto nelle mie corde. Anche invogliato dalla recensione in questione l'ascolterò. Chissà. Naturalmente non mi aspetto il folle e sublime putridume di vette quali 'Under a Funeral Moon' o di 'Panzerfaust'. Album figli di tempi altri, quelli. Quindi giustamente irripetibili. |
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La recensione ed il voto sembrano buoni, vedo pure una Imbrid Vermin che spizzica i Motorhead, vedremo, le finanze non sono molto buone ed ho altri album in mente, vedremo più in la, comunque è molta la curiostà , cercherò quanto prima di ascoltarlo o farmelo prestare, in qualche modo farò. |
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14
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grazie Costanza "Nattleite" Marsella per avermi fatto scoprire i Dream Death e la canzone The Elder Race . |
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Mi arriverà lunedì, che ho ordinato il vinile. Per ora lasciatemi esprimere ammirazione per la recensione, sono colpito dalla bravura della redattrice! |
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Non l'ho ancora sentito, ma lo compro di sicuro, appena posso..non vedo l'ora. |
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Beh i testament li prendo alla MediaWorld |
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Terzo,il nuovo Testament spacca. Cresce con gli ascolti,all'inizio non mi pigliava ma dopo 2 giorni che lo sento m'ha preso. Gli anni che finiscono x 6 non si smentiscono eh eh. A questo dei Darkthrone ho dato un paio di ascolti rapidi ma nn sembra un granché... Vediamo se credce con gli ascolti |
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Preso oggi lo ascolto con calma e poi mi esprimo. L'anteprima cmq mi era piaciuta..ma secondo me c'è di più..Oltretutto 82 per il mio metro di giudizio e' davvero un voto importante quindi sono fiducioso e mi fido di Costanza che ha gia' dimostrato di essere preparatissima in materia. Vedremo...tra l'altro pure il titolo e' un tributo agli Arctic Thunder cult thrash band della loro terra. Rispetto! |
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8
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Sorry il commento era per i testament, fa nulla |
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I blast beast vanno di moda, specie tra i più giovani, un tentativo di lifting musicale |
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Disco bello bastardo, da un paio di settimane lo ascolto almeno una volta al giorno, grande Nocturno Culto alla voce e sei corde, voto 85 |
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Cazzonissimo questo disco. E me lo sto ascoltando almeno una volta al giorno. Adoro i suoni di chitarra e la batteria che in questo contesto suona come i fustini del Dixan ci sta alla grande! |
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Comprato adesso sulla baia...13,€ con spedizione. Fenriz Nobel per la letteratura subito |
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D'accordo con la recensione. Album veramente bello, non ho ascoltato altro per una settimana. |
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Album più serioso e monolitico degli immediatamente precedenti, che recupera, almeno in parte, l'attitudine cupa e a suo modo meditativa dei vari "Ravishing Grimness", "Hate Them" e "Sardonic Wrath"... Piace il mantenimento della componente vintage, sia a livello meramente citazionista, sia per quanto riguarda le atmosfere evocate. |
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1
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Non sapevo fosse già uscito. Dovrò ordinarlo perché sono dei grandi |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Tundra Leech 2. Burial Bliss 3. Boreal Fiends 4. Inbred Vermin 5. Arctic Thunder 6. Throw Me Through The Marshes 7. Deep Lake Trespass 8. The Wyoming Distance
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Line Up
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Nocturno Culto (Voce, Chitarra, Basso) Fenriz (Batteria)
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RECENSIONI |
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ARTICOLI |
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