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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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( 10104 letture )
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Odiateli! Ecco il nuovo grido di battaglia dei Darkthrone! Il gruppo black metal norvegese torna sul mercato dopo gli ottimi Ravishing Grimness e Plaguewielder ed è di nuovo massacro. Rispetto ai due precedenti capitoli non ci sono grossi sconvolgimenti sonori, ma mai come in questo disco la musica di Fenriz e Nocturno Culto è pervasa da un feeling rock’n’roll: come se i Motorhead si fossero messi a suonare black! Gli stessi titoli dei brani richiamano questa attitudine più immediata ed urgente, che è evidente già dall’apertura di Rust, un brano maligno e controllato, nel quale Lemmy viene tirato in ballo più di una volta dai ritmi e dai riff scanditi dal duo norvegese. Attenzione, Celtic Frost ed Hellhammer insieme a Sodom e Destruction rimangono sempre il cuore della musica dei norvegesi, ma il tutto è centrifugato in un ottica molto rock, volta a coinvolgere l’ascoltatore più che a stenderlo con un pugno in faccia. Nessun timore i Darkthrone cattivi e veloci tornano in Fucked Up And Ready To Die e nella stupenda Striving For A Piece Of Lucifer, ma le accelerazioni tipiche del black più oltranzista sono presenti un po’ in tutti i pezzi. Un discorso a parte lo merita la maestosa Divided We Stand, uno dei pezzi più belli scritti dai Darkthrone, marchiata da passaggi armonici tanto violenti quanto emozionanti. Anche Det Jvartenet Na e Ytterst I Livet regalano attimi di maligno coinvolgimento, grazie ad una musica dal feeling primitivo, ma pregno di emozioni oscure e violente; al riguardo In Honour Of Thy Name (che chiude il disco) fa venire i brividi per la sua carica demoniaca a stento controllata dalla band. Oltretutto l’ascolto è notevolmente facilitato da una buona (per gli standard Darkthrone) produzione che, seppur minimale, rende perfettamente l’atmosfera di gelido odio che il disco intende trasmettere. Il tutto amplificato dal guitar work grezzo ma ricercato di Nocturno Culto (che condisce il tutto con uno screaming cattivo e magnetico) e dal drum work di Fenriz, sempre presente e ricco di groove.
Certo, non si tratta di un capolavoro al livello di A Blaze In A Northern Sky e Under A Funeral Moon (oppure del rinnegato Soulside Journey), ma è comunque l’ennesimo ottimo disco dei Darkthrone: senza compromessi e concessioni al mercato o inutili orpelli. Chi li ha sempre odiati continuerà a schifarli e i fans della band l’avranno già acquistato a scatola chiusa.
Voi potreste cominciare ad ascoltarli da qui: loro vi odiano, ma voi potreste amarli...
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VOTO LETTORI
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79.37 su 176 voti [
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Non certo il loro migliore, ma sempre ottimo. Ne hanno sbagliati poco. |
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Disco sublime. Forse un pelino sotto i capolavori precedenti, ma comunque impressionante.
Voto: 85. |
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85 per me, stesso voto di Pleaguewielder del quale manca la recensione!!!! |
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VOTO 80 PIù CHE MERITATO, RUST - DIVIDED WE STAND - YTTERST I LIVET LE MIE CANZONI PREFERITE!!!!
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80 anche per me.. Il voto lettori è una stronzata |
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Ma un voto a questo album ce lo vogliamo mettere?
Io mi fermo ad un onesto 80. |
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18
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Ma un voto a questo album ce lo vogliamo mettere?
Io mi fermo ad un onesto 80. |
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17
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Album che adoro incondizionatamente, Maestri |
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Non sono proprio scomparso, ma sono stato un bel po' assente, comunque concordo più o meno con tutti i post a me precedenti e credo proprio che galilee abbia detto tutto tranne che siano mediocri ... |
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Si in effetti dare del mediocre a loro..ha ragione Galilee, condivido. Lemmy, i vecchi dischi sono grandiosi, io ad esempio stravedo per Soulside Journey, erano forti anche in ambito death metal. |
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@Lisablack, anche per me quei tempi li non torneranno più, e condivido anche il discorso di @Galilee, dare la mediocrità ai Darkthrone mi sembra veramente fargli una cattiveria e lo trovo davvero eccessivo, anche se rispetto tutti i gusti, ci sono dischi che di loro che mi prendono subito fulmineamente altri che li trovo più che sufficenti anche se poco convincenti come un tempo, altri che che come questo vorrei vedere live che effetto mi fanno per giudicarli in senso compiuto, però in loro la noia stranamente non mi ha preso. |
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I Darkthrone sono mediocri per chi è troppo mediocre per capirli. Hanno cambiato pelle , ma il loro stile e approccio è sempre stato lo stesso, coerente al 100%. |
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Un bel disco, da fan dei Darkthrone vorrei tornassero come ai tempi di Transylvanian Hunger, per me fino a Total Death sono stati eccellenti..comunque riesco ad ascoltarli ancora con piacere, malgrado quei tempi siano lontani. |
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11
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Ogni volta che ascolto un loro album rimango allibito della ferale coerenza di questi due musicisti nelle loro scelte totalmente distaccate da qualsivoglia influenza esterna. Dopo la virata blackmetal, fatto salvo il vezzo di citare i celtic frost, i motorhead e i bathory, loro se ne sono sempre strafregati di piacere a tutti i costi alle masse "chiodate" con la tshirt dei satyricon o degli emperor. Album diversi, persone maturate, ma pensiero e attitudine pressoché identica! Non vorrei esagerare, ma ritengo i DT una delle bands più coerenti che, con sanguigna pervicacia, opera sulla cd scena "nerometallica". Impressionanti. |
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10
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Che fine ha fatto Undercover? |
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9
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Ok, è giustissimo quello che dici, però quello che prende vita in Norvegia, e quasi contemporaneamente in Svezia, è già dogma, è gia canone. Il perchè lo sanno tuttii. Detto brutalmente, secondo me la tua tesi è valida fino alla fine degli anni '80, "Deathcrush" dei Mahyem compreso, includendo lavori (seminali) influenti per il Black e nel sound e nelle tematiche a partire dai Venom, toccando Slayer, Mercyful Fate, Bathory, Sarcofago, primissimi Sepultura, ecc ecc. Certo, i Darkthrone non hanno mai nascosto il loro amore e la loro passione per tutto ciò che è stato prodotto negli anni '80 sia nel metal sia nell'HC e sono consapevoli delle loro radici e questo emerge nel primo album, nessuno dice il contrario. Quello che vien dopo, che sia un'estremizzazione di generi già pre-esistenti, è vero pure quello, ma lo si fà in un preciso modo, seguendo dei dettami, dei dogmi appunto. |
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8
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lex, il post è di 6 anni fa e l'utente undercover è desaparecido da parecchio... |
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Il bm è diventato successivamente un dogma. Una "fede". Ma i c.d. padri del bm non intendevano dogmatizzare ciò che invece nasceva libero, sfrenato, ferale. "Infernale". Appunto. Il punk e l'hard core sono sfrenati e liberi. Violenti. Pura iconoclastia. Il bm che obbedisce ad uno schema è una caricatura. Un po' come accadde per il movimento DADA negli anni 20 del 900. Il dada voleva la tabula rasa della arte bella per passare con efficacia un messaggio che prima di essere artistico, era "spirituale". Anche se, con il B. M., ovviamente, bisognerà considerare le dovute proporzioni rispetto l'ambito (ristretto) in cui il messaggio avrebbe dovuto circolare. |
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@LexLutor: Cioè fammi capire, mi sono un po' perso: cosa sarebbe "adogmatico"? Il Black o l'HC? |
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Per undercover: perché i darkthrone hanno sfoderato il loro orgoglio metal. Le loro radici profonde sono HeavyMetal. Ma anche Punk e HC. E questo è in contraddizione con il dogma blacmetal di fede scandinava. Dogma che a sua volta...è in perfetta antitesi allo "spirito" Blackmetal! Che, per definizione, è "assolutamente" adogmatico. |
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è come se gli slayer avessero iniziato a far cd punk hardcore, già han fatto l album di cover, un flop devo dir, i darkthrone rispetto la loro scelta ma non mi piace, grandissimi nel black fino al 96 poi mediocri, se avessero continuato!!avrei preferito che smettessero di incider e magari iniziato con i live, si ritrovano con capolavoro che purtroppo solo su cd lp si possono ascoltare |
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3
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Devo ancora capire perché a certi blackster non sia calato quest'album... sono misteri, dato che poi molti di quelli che conosco che hanno criticato aspramente tale uscita comprarono copie oscene prodotte da cloni della stessa band, è di moda ormai da anni colpirli... strano eh. |
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1
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Ottimo disco di sano black sebbene contaminato,consigliato. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Rust 2. Det JeT Jvartnet Na 3. Fucked Up And Ready To Die 4. Ytterst I Livet 5. Divided We Stand 6. Striving For A Piece Of Lucifer 7. In Honour Of Thy Name
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Line Up
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Nocturno Culto: voce, chitarra, basso Fenriz: batteria
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RECENSIONI |
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