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27/04/25
THE LUMINEERS
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MY DYING BRIDE - Siamo una vera doom band!
08/10/2012 (5184 letture)
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In prossimità della nuova release A Map Of All Our Failure ho incontrato Lena Abé, bassista dei doomster albionici per estorcerle qualche news. A Milano, nella sala di un noto hotel, ci siamo anche scambiati pareri sul presente della band. A voi il risultato di questa chiacchierata.
Giasse: Ciao Lena. The Bargest O’Withby sembra non aver risentito dell’esperienza di Evinta, con suoni e strutture molto più simili ai primi album della band, mentre invece questo nuovo episodio contiene sicuramente ambientazioni più importanti. Quanto l’esperienza dell’album orchestrale ha inciso nella composizione di A Map Of All Our Failure? Lena: Evinta è un lavoro che i My Dying Bride avevano in programma da molto tempo e che ha impegnato tutti a lungo. In realtà, come sapete, non è un disco propriamente mydyingbridiano bensì una rilavorazione dell’intera discografia in chiave orchestrale che non può essere paragonato a nulla, né a The Bargest O’Withby, né al nuovo A Map Of All Our Failure.
Giasse: Quali sono i link con il passato e quali le sperimentazioni che avete voluto inserire in questo nuovo album? Lena: Abbiamo preso dal passato tutti i nostri suoni caratteristici per rielaborarli in modo più organico. La registrazione è stata molto più “fisica” e fedele, proprio per riportare il sound a quello degli inizi, ossia potente e grezzo seppur con una veste moderna.
Giasse: Se la domanda fosse stata fatta a me io avrei detto che da un lato il guitarism è rimasto eccezionalmente armonizzato e dall’altro la voce di Aaron sembra ingentilita e sicuramente più allineata alla sezione strumentale, ad esempio con un uso più massiccio di sovraincisioni. Tu che ne pensi di questi due temi? Lena: Strana domanda la tua. Le partiture sono state studiate come sempre, con Andy che provvede alle melodie in single-notes e Hamish che si preoccupa della ritmica. Tutto è armonizzato con le nostre solite “regole”, che prevedono anche un notevole impiego del mio strumento (basso, ndr) che nei momenti in cui Andy prescinde dai power-chords deve sostenere l’intera jam assieme alla batteria. Il risultato che hai potuto ascoltare enfatizza effettivamente la restituzione chitarristica, ragion per cui le vocals, oltre alla parte narrativa e al growl di sempre, sviluppano anche un cantato accessibile e melodico.
Giasse: Non so se avete già scelto il singolo su cui puntare. A me piace molto A Tapestry Scorned. Pensate di utilizzarla per un video o comunque per la promozione di A Map Of All Our Failure? Lena: Il singolo sarà The Poorest Walts e avrà anche un video ambientato in un manicomio. La scelta è stata difficile: qualcuno voleva Kneel Till Doomsday, qualcuno A Tapestry Scorned e qualcun altro Hail Odysseus. Alla fine abbiamo scelto The Poorest Walts perché è il brano che meglio si adatta all’idea di video che abbiamo, anche in chiave promozionale. Ti immagini realizzare un video basato sul testo di Hail Odysseus?
Giasse: In realtà non ho ancora avuto tra le mani i testi dei brani, ma ti credo sulla parola! Lena: Probabilmente realizzeremo anche il video di A Map Of All Our Failure nella primavera del 2013.
Giasse: La tracklist contiene brani vari, non tutti lentissimi come Like A Perpetua Funeral o la titletrack, che forse sono i più “doom” in senso stretto. Nel 2012 vi definireste ancora una doom band? Lena: Sicuramente questo nuovo album conferma i My Dying Bride come doom band. In A Map Of All Our Failure troverete infatti molto “doom” e molta “morte”. L’album è estremo, profondo, lento e agonizzante e le chitarre sono parecchio heavy: sì, ne sono certa, siamo proprio una doom-band!
Giasse: Da For Lies I Sire è tornato in formazione un tastierista che si occupa anche di suonare il violino. Come sfrutterete questa cosa in sede live? Macgowan userà le keys o il violino? Lena: Dal vivo Shaun suona entrambi gli strumenti: in alcuni brani è davvero molto impegnato, tant’è che gli tocca abbandonare la tastiera qualche attimo prima, per poter prendere per tempo il violino (risate, ndr). Comunque, nonostante la difficoltà, lui è davvero molto bravo e preciso.
Giasse: Dopo la release date di A Map Of All Our Failure intraprenderete un tour europeo con cui sarete anche in Italia. Chi avete scelto per accompagnarvi in questo giro? Lena: Con noi ci saranno i Talanas. Sono un po’ diversi dai My Dying Bride, ma sono una buonissima band ed il mix può essere vincente. Non vedo l’ora di iniziare il tour!
Giasse: Qual’è la “Map Of Failure” dei My Dying Bride? In cosa sentite di aver fallito in questi anni? Lena: Per noi il fallimento è un modo di sentire qualcosa, non un concetto assoluto. È un fardello che ci portiamo dietro da anni: una specie di spada di Damocle. La stessa title-track è basata sul concetto di “nulla”, di “niente”. Ed è la percezione di questo “nulla” che crea disagio e tristezza. Tutto l’album conferisce queste sensazioni, così come l’artwork.
Giasse: Ok, grazie Lena. Ci vedremo al concerto di dicembre. Lena: Ti aspetto! Un saluto a tutti.
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3
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"L’album è estremo, profondo, lento e agonizzante e le chitarre sono parecchio heavy": che appetitose anticipazioni! L'idea di un ingentilimento della voce di Aaron non mi entusiasma, ma non affievolisce le aspettative che da sempre mi accompagnano prima di ogni nuova uscita di questi "mostri sacri". Ah, ottima intervista! |
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2
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La Sposa Moribonda ♥ Ci vediamo a dicembre PS. i due pezzi che sono stati diffusi (Kneel till doomsday e Hail Odysseus) promettono molto bene. |
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bella intervista... davveo, spero di poter ascoltare il disco a breve... vorrei dire qualcosa sulla foto ma.... ma.... |
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