L’occasione risalente alla scorsa estate, luglio con precisione, ha permesso agli svedesi Hardcore Superstar, seppure nei panni del gruppo spalla (a Glenn Hughes, ndA), di lasciar trasparire la loro voglia di muoversi nell’ambito musicale a livelli internazionali, ancora di più, oltre i già soddisfacenti e numerosi traguardi raggiunti. Ne è testimone chi non li conosceva abbastanza bene prima di quell’incontro “indiretto”.
Eccoci al 27 ottobre, sono passati dunque tre mesi dalla loro ultima (breve) apparizione capitolina, e il quartetto svedese si ripropone in un contesto differente ed in un ruolo nettamente centrale, con la stessa energia di sempre, trovando lo spazio necessario al loro estro.
Introdotti dai buoni Babylon Bombs (che seppur anonimi per l’80% dei presenti, sono riusciti a riscuotere subito le simpatie del pubblico), gli Hardcore Superstar non perdono un istante ed immediatamente esplodono insieme alla folla nei loro brani dal sound non troppo fedele a quello partorito in studio, ma, comunque, riprodotto on stage con efficacia tale da riscuotere consensi tra i fan.
Uno spettacolo senza dubbio divertente, o interessante, o spensierato, a seconda del vostro indice di gradimento per gli Hardcore Superstar, ma senza dubbio uno spettacolo positivo e carico, senza inciampi, o cali di qualunque genere.
Grande regalo per i più appassionati (e meno assonnati), è stata la disponibilità dei due gruppi, complice un po’ il Jailbreak Club, raccolto e casereccio, senza spazi “backstage” e passaggi “segreti” per evitare il contatto tra pubblico e artisti.
Ad ogni modo, il tourbus era parcheggiato fuori, e se Jocke, Silver, Adde e Martin non avessero trovato piacere nelle buone conferme italiane, non sarebbero rimasti un minuto di più coinvolti in accerchiamenti di fan e similia.
Da menzionare nel progetto amichevole, a respirare sana aria di “casa”, c’era anche parte dello staff , tra cui ingegnere del suono e tour manager..
Ecco la scaletta:
-Kick on the Upperclass
-Blood on me
-Last Forever
-She’s Offbeat
-I can’t change
-Hateful
-Hello/Goodbye
-Bag on the head
-Someone Special
-We don’t celebrate Sundays
-Standing on the Verge
-Wild Boys
Bei momenti direi, una spontaneità fuori dal comune e un senso di umiltà impresso, che molto spesso, porta più lontano di un mesa boogie valvolare da 300 watt.
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