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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Hardcore Superstar - Dreamin In A Casket
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( 7673 letture )
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Che vi piaccia o no, il rock 'n' roll del terzo millennio passa anche da qui. Gli Hardcore Superstar sono tra i più convinti ammodernatori di un sound che continua ad essere sulla cresta dell'onda ormai dall'inizio dei tempi e che ha attraversato epoche, mode, crisi e risorgimenti senza mai dare segni di cedimento o motivi per dubitare della sua inesauribile vitalità.
Ai quattro svedesi il rock piace tosto, sleazy e glam e l'opera di restyling sonoro cominciata con l'omonimo disco del 2005 giunge due anni dopo a quello che si può guardare come un nuovo traguardo: le composizioni dell'album Hardcore Superstar infatti mettevano in mostra la volontà della band di spingersi su territori più heavy e moderni affidando la realizzazione di tali intenti principalmente ad una produzione che andava ad esaltare gli aspetti più duri della loro musica; con Dreamin' in a Casket è stato compiuto un ulteriore passo avanti in questa direzione: non solo il sound si fa ancora più secco e potente (anche se una pompatina in più ai suoni di chitarra l'avrei data volentieri), ma il songwriting appare orientato ad un rifferama che parte dallo street metal più truce e pompato per diventare in diverse occasioni addirittura granitico e metallico nel senso americano del termine. Vere e proprie dichiarazioni d'intenti appaiono in tal senso l'opener Need no Company e la successiva Medicate Me, che si mostrano in tutta la loro sonica prepotenza e la loro evidente pesantezza. Tutto questo senza dimenticare uno degli aspetti più importanti della musica degli Hardcore Superstar: la ruffianeria. Chi temeva che l'indurimento delle trame sonore potesse andare ad inficiare l'aspetto più easy e melodico del sound della band svedese può stare tranquillo, le melodie e i refrain ultra-catchy tipici di Jocke e compagni sono ancora presenti in dosi massiccie, soltanto rivestiti in questa occasione di una patina più aggressiva ed arrembante. Sophisticated Ladies, Spreadin' the News e soprattutto la titletrack sono la vetrina ideale per mostrare agli ascoltatori che la formula sonora del nuovo disco funziona, e non ha intenzione di fare prigionieri. L' ingrediente principale di tale esplosiva miscela è inevitabilmente la chitarra di Silver, che tra riff ruvidi e frizzanti, notevoli lick melodici e una buona varietà di assoli di scuola glam non perde tempo a rendersi apprezzatissima protagonista, legandosi a doppio filo alla riuscita di un album grondante di energia e vitalità, che non conosce cali o momenti morti e che si lascia godere senza troppi fronzoli dal primo all'ultimo dei suoi cinquanta minuti abbondanti.
Se proprio si vuole trovargli un difetto, a quest'album manca il pezzo da novanta: pur mantenendosi su alti livelli qualitativi infatti, Dreamin in a Casket non ha una We don't Celebrate Sundays o una Kick Up the Upperclass (entrambe song dal precedente album) che ti si stampano in testa per non uscirne più, ma per questa volta ci si può passare sopra. Tosti, ruffiani e... promossi!
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6
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Album potente aggressivo,dreaming e sience sono due pezzi eccezionali x i ritornelli e i grandi solo,jocke può non piacere ma canta in modo fantastico e in diversi modi..ascoltate medicate me e lesson in violence |
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5
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Dall'omonimo gli HCSS non hanno sbagliato un colpo...avercene di band così |
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4
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quoto metalheart, stupendo, medicate me, silence for the peacefully e sensitive to the light capolavori assoluti!!! |
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3
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mai sentito un cantante così noioso e un gruppo così poco originale. sopravvalutati da sempre. muffa piena di tatuaggi, gli hellacopters a confronto sono i beatles. |
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2
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Questo è un instant classic. |
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1
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Ineccepibili come sempre gli hardcore superstar, mi permetto di dissentire per cio' che riguarda il pezzo da novanta. Ritengo "Sensitive To the Light" un pezzo eccezionale, dalle sonorità al riff molto orecchiabile, migliore performance del batterista insieme all'outro di "NO Resistence", al primo ascolto mi è parso una traccia pregna di esperienze diverse, dall'intro molto numetal agli stacchetti che sanno molto di classico, per questo piacciono, senza stravolgere nè lo stile nè la struttura, con pochi saporiti ingredienti è venuto fuori un piatto dal carattere deciso, un classico della cucina glam ma con aggiunta di condimenti forti e speziati. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1 Need no company 2 Medicate me 3 Dreamin' in a casket 4 Silence for the peacefully 5 Sophisticated ladies 6 Wake up dead in the garbagecan 7 Spreadin' the news 8 This is for the mentally damaged 9 Sensitive to the light 10 Lesson in violence 11 Sorry for the shape I'm in 12 No resistance
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Line Up
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Jocke Berg (vocals) Silver (guitar) Martin Sandvik (bass) Magnus Andréasson (drums)
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