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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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Hardcore Superstar - C’mon Take on Me
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( 4236 letture )
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ANNO 1998: Una giovane band di ragazzacci svedesi, amanti tanto dell’heavy metal classico quanto dello sleaze, debitori del punk come di alcune forme di metal più aggressivo, danno alle stampe nel paese natale il proprio esordio, It’s Only Rock ‘n’ Roll. Il disco, potente ed incredibilmente fresco e godibile nonostante sostanzialmente non inventi nulla, attira l’attenzione dell’etichetta inglese Music for Nations, che un paio di anni dopo ristampa l’album dopo una nuova produzione e l’aggiunta di alcuni brani. Nasce così Bad Sneakers And a Piña Colada, nasce così l’epopea degli Hardcore Superstar. Oggi, a distanza di quindici anni, questi quattro pazzi scandinavi sono di fatto una delle più importanti realtà glam/hard rock a livello europeo ed hanno alle spalle una carriera caratterizzata da numerosi successi, qualche scivolone e, in generale, da una notevole prolificità, che li ha visti pubblicare dal 2001 in poi altri sei album raramente troppo simili fra loro.
In questo piovoso mese di marzo 2013, dopo essersi concessi una pausa di oltre due anni per ricaricare un po’ le batterie dopo l’ottimo Split Your Lip e dopo aver dato alle stampe il primo Best of, Joakim Berg e soci tornano sul mercato con il loro ottavo album (nono se consideriamo It’s Only Rock ‘n’ Roll), intitolato C’mon Take on Me. Il compito di introdurre il nuovo parto è affidato alla bizzarra Cutting the Slack, che con le sue tastierine a metà fra il giocoso ed il lugubre potrebbe essere la colonna sonora perfetta di un film sui fantasmi da non prendere troppo sul serio. La prima, vera traccia è dunque la title-track, un perfetto concentrato di quel che gli Hardcore Superstar propongono fin dai primordi: hard ‘n’ heavy diretto e senza fronzoli, linee vocali graffianti ed accattivanti al tempo stesso, una gradevole attitudine scanzonata che non fa mai male. Ok, il sound non si discosta molto da quanto già proposto dai ragazzoni svedesi in passato, ma la traccia colpisce nel segno e diverte, il che del resto è a sua volta un delle caratteristiche su cui la band ha sempre basato il proprio successo. One More Minute, primo singolo dell’album, alterna riff più efficaci rispetto a quelli ascoltati sulla title-track, ma ovviamente una linea vocale ancor più catchy, con tanto di immancabile refrain da stadio di quelli che Joakim Berg, pur non creando assolutamente nulla al pari dei suoi compagni, interpreta come sempre dannatamente bene. L’unica pecca del brano, a mio giudizio, risiede nell’intro corale, riproposta poi un’altra volta verso la conclusione del brano a mo’ di bridge, che sembra piazzata un po’ troppo a forza nel contesto del brano; nulla da dire, invece, sulla prestazione tecnica del gruppo, in particolare del chitarrista Vic Zino, di cui già poco fa abbiamo lodato i riff. Il viaggio prosegue con Above the Law, secondo singolo proposto, che fa ancora una volta delle melodie vocali e del ritornello il proprio punto di forza, ma stavolta non c’entra pienamente il bersaglio; successivamente troviamo la più moderna e pesante Are You Gonna Cry Now, che però dà nuovamente il suo meglio nelle parti più melodiche, che ricordano vagamente gli Skid Row. Intendiamoci, i ragazzi suonano bene anche quando esplorano soluzioni più moderne e Joakim Berg canta bene anche usando toni più aspri, ma l’idea è che i nostri abbiano trovino semplicemente la propria dimensione naturale nell’hard rock/glam che li ha resi celebri. Un’altra idea che sorge ascoltando l’album è che, dopo una manciata di album un po’ più pesanti rispetto ai loro standard, gli Hardcore Superstar hanno rallentato il ritmo, attestandosi su soluzioni maggiormente melodiche. Ne è un esempio anche l’immancabile ballad Stranger of Mine, assai piacevole e peraltro vagamente blues in alcuni passaggi, tanto per ricordarci da dove tutto ebbe inizio. Segue poi Won’t Take The Blame, traccia divisa in due parti: la prima ci riporta su lidi musicali più movimentati ed è correttamente incentrata, oltre che sull’ugola del singer, anche sulla chitarra di Vic Zino; la seconda, viceversa, è un tripudio di cori e di effetti da rock da stadio, tastiere svolazzanti comprese, nonostante un inaspettato finale estremamente soft. Ancora una volta giova ricordare che, se cercate originalità o soluzioni che facciano gridare al miracolo, probabilmente non è questa la band che fa per voi; se viceversa volete divertirvi con un po’ di caro, vecchio hard rock a tinte glam ispirato agli anni 80, allora i quattro vichinghi fanno ancora perfettamente al caso vostro, nonostante qualche calo di ispirazione qui e là che non abbiamo mancato di sottolineare. Dead Man’s Shoes, ad esempio, fa parte delle tracce che sicuramente vi divertiranno, dal momento che realizza nuovamente l’equilibrio fra sottofondo musicale e linee vocali che rende perfetto un brano di questo genere, stavolta anche grazie ad un’ottima prova della sezione ritmica. Molto valida e coinvolgente è anche Because of You, che ci fa tornare pienamente il sorriso sulle labbra dopo una parte centrale dell’album con qualche ombra di troppo, mentre Too Much Business, per non risultare sgradevole, va presa semplicemente per quello che è, vale a dire un manifesto omaggio ai Motley Crue. A chiudere il disco in maniera più che positiva, infine, abbiamo un’altra ballad, un pochino più movimentata rispetto a Stranger of Mine, dove Joakim Berg fornisce quella che è probabilmente la sua miglior performance dell’intero lavoro.
Non c’è poi molto da dire, in conclusione, su questo C’mon Take on Me: molto probabilmente quelli che ritenevano gli Hardcore Superstar un quartetto di ragazzi bravi, ma privi di fantasia troveranno nuovi motivi a fondamento della loro tesi, mentre i fan storici appassionati di hard ‘n’ heavy anni 80 vedranno nuovamente soddisfatte le loro aspettative. Tentando di essere il più possibile oggettivi, il lavoro effettivamente non inventa nulla e, come abbiamo visto in sede di recensione, presenta soprattutto nella sezione centrale qualche calo di troppo. Tuttavia un album, per risultare piacevole, non deve per forza essere un portento di fantasia, di soluzioni musicali arzigogolate o particolarmente brillanti dal punto di vista tecnico; un buon album, anzi, deve o dovrebbe sempre mettere eventuali complessità tecniche al servizio della fruibilità e del divertimento che sa offrire all’ascoltatore. Sotto questo aspetto, nonostante i difetti di cui parlavamo pocanzi, gli Hardcore Superstar continuano ad avere pochi rivali ed ancora oggi, dopo una carriera lunga ed importante, riescono nell’impresa di farci trascorrere tre quarti d’ora in compagnia di musica divertente e di buona fattura.
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13
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Above the law è da sballo... |
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Il disco mi piace, ma non come speravo per ora (2 ascolti nel complesso); @AntithesisOfLight: io la penso proprio all'opposto, o quasi! D'accordissimo su Bad Sneakers...ma i successivi 2 sono imbarazzanti...poi arriva l'omonimo che tra suoni e impatto diventa il mio preferito. Da lì in poi quasi sempre grandi (non mi entusiasmano i suoni di Split Your Lip). |
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11
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Carino, ma come le ultime uscite e parlo a titolo personale, tutti questi album non hanno il tiro, l'atmosfera lorda e scanzonata di Bad sneakers and a pina colada per esempio. Diciamo che da dopo "no Regrets" non sono più riuscito a sentire la stessa atmosfera. |
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10
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come dare torto a radamanthis... anche a me è capitata la stessa identica cosa..mi sono praticamente innamorato di above the law!!!! |
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Grande band Il disco non l'ho ancora ascoltato, ma sarà difficile far meglio split your lip! |
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bel dischetto di puro hard rock come piace a me! molto belle le canzoni che ha detto anche Witchcraft! |
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7
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Si Rada,la title track, won't take the blame, one more minute, above the law, are you gonna cry now...tutte ottime canzoni, comprese stranger of mine e long time no see.... |
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6
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Non riesco di smettere di ascoltare Above the law!!!  |
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me lo sto ascoltando prorpio ora...non male veramente, mi sembra molto ispirato soprattutto alcune tracce hanno un tiro micidiale. Above the law è uno spettacolo! |
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4
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gran bel disco, era da un po che gli Hardcore Superstar non sfornavano canzoni così buone..ottima rece Andrea!!!!! |
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3
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Ottima band e ottimo disco,però a mio avviso un suono di chitarra più potente e graffiante avrebbe fatto lievitare il voto a 90,secondo me è proprio quello che manca a questo disco....75 è giusto! |
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2
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Li scoprii nel 98 nel loro debut e da li continuai ad ascoltarli, non mancherò certo questo disco! |
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1
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Li ho scoperti da poco, con questo album si confermano una delle poche band moderne che riesco ad ascoltare! Molto molto bravi! Gli ho dato un bel 90 |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Cutting The Slack 2. C’mon Take On Me 3. One More Minute 4. Above The Law 5. Are You Gonna Cry Now 6. Stranger Of Mine 7. Won’t Take The Blame pt. 1 8. Won’t Take The Blame pt. 2 9. Dead Man’s Shoes 10. Because Of You 11. Too Much Business 12. Long Time No See
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Line Up
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Joakim Berg (Voce) Vic Zino (Chitarra) Martin Sandvick (Basso) Magnus Andreasson (Batteria)
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