IN EVIDENZA
Album

Avatarium
Between You, God, the Devil and the Dead
Autoprodotti

Darko (US)
Dethmask 3
CERCA
ULTIMI COMMENTI
FORUM
ARTICOLI
RECENSIONI
NOTIZIE
DISCHI IN USCITA

25/04/25
ART NATION
The Ascendance

25/04/25
BLACK SWORD THUNDER ATTACK
Black Sword Thunder Attack

25/04/25
PROST
Believe Again

25/04/25
VENATOR
Psychodrome

25/04/25
VOLAND
The Grieving Fields

25/04/25
HAEMORRHAGE
Opera Medica

25/04/25
CADAVER
Hymns of Misanthropy

25/04/25
AEONYZHAR
The Profane Era

25/04/25
COSMIC CATHEDRAL
Deep Water

25/04/25
HATE FOREST
Against All Odds

CONCERTI

25/04/25
SWALLOW THE SUN
LEGEND CLUB, VIALE ENRICO FERMI 98 - MILANO

25/04/25
FRONTIERS ROCK FESTIVAL
LIVE CLUB - TREZZO SULL\'ADDA (MI)

25/04/25
DELTA SLEEP
INIT RCCB, VIA DOMENICO CUCCHIARI 28 - ROMA (CASAL BERTONE)

26/04/25
RHAPSODY OF FIRE
AUDITORIUM DI MILANO FONDAZIONE CARIPLO, LARGO GUSTAV MAHLER - MILANO

26/04/25
FRONTIERS ROCK FESTIVAL
LIVE CLUB - TREZZO SULL\'ADDA (MI)

26/04/25
DELTA SLEEP
CORTE DEI MIRACOLI, VIA ROMA 56 - SIENA

26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)

26/04/25
NORTHERN DARKNESS FEST
CENTRALE ROCK PUB, VIA CASCINA CALIFORNIA - ERBA (CO)

27/04/25
HEILUNG
TEATRO ARCIMBOLDI - MILANO

27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO

MITOLOGIA, LETTERATURA E METAL - #6 – I POETI DEL NORD (PARTE PRIMA)
07/11/2016 (1915 letture)
1. Il tedesco antico.

Le prime testimonianze dell’aggettivo theodisk, theudisk hanno significato esclusivamente linguistico, si riferiscono cioè all’uso del volgare da parte delle popolazioni di lingua germanica in contrapposizione all’uso del latino.
Dal punto di vista cronologico si possono riconoscere nella storia della lingua tedesca tre grandi periodi: l’Althochdeutsch, il periodo antico, che va dall’inizio dell’VIII sec. all’XI, caratterizzato da una grande frammentarietà di dialetti e tradizioni grafiche; il Mittelhochdeutsch, il periodo medio, dal XII al XV secolo, in cui attraverso la letteratura e la civiltà cortese si afferma una lingua letteraria e omogenea e sopradialettale; il Neuhochdeutsch, il periodo moderno, dal XVI secolo ai giorni nostri.

2. Hildebrandslied.

Tacito affermava che gli antichi Germani si tramandassero un gran numero di canti popolari d’argomento storico ed eroico. Disgraziatamente nulla è sopravvissuto di quest’antichissima letteratura, la quale dovette continuarsi, nei secoli bui, in una poesia epica tramandata da cantori chiamati scopf (ags. scōpas, norr. skáld) in quella parlata volgare che i dotti definivano theodisca o diutisca della quale ben poco è arrivato fino a noi dai secoli anteriori a Carlo Magno.
L’unica eccezione è l’Hildebrandslied, il Canto di Ildebrando, poema in Althochdeutsch. Questo nome è stato dato a un frammento di 68 versi, che occupa la prima e l’ultima pagina di un manoscritto teologico del IX secolo, rinvenuto nel monastero di Fulda, vicino a Kessel. Il tema dell’Hildebrandslied appartiene alla storia leggendaria dei Goti. Il re Teodorico (Dietrich) è stato deposto da Odoacre (Otacher). Dopo trent’anni di esilio torna nel regno allo scopo di riconquistarlo. Uno dei suoi guerrieri è Hildebrand, che l’aveva accompagnato nell’esilio abbandonando la moglie e un figlio piccolo. I due eserciti si affrontano; un giovane ostrogoto provoca il guerriero a singolar tenzone. Hildebrand gli domanda chi è:

… eddo hwelihhes cnuosles du sis.
ibu du mi ęnan sages, ik mi de odre uuet,
chind in chunincriche. chud ist mi al irmindeot.

… “Di quale stirpe sei?
Dimmene una e io ti dirò le altre,
perché io conosco tutte le genti di questo regno”.

(Hildebrandslied, vv. 11-13)

L’altro risponde che si chiama Hadubrand, figlio di Hildebrand il quale, fuggendo dall’ira di Odoacre, emigrò in oriente con Teodorico. Il guerriero allora gli rivela di essere suo padre e vuole dargli i suoi bracciali d’oro. Hadubrand pensa che si tratti dello stratagemma di un codardo e lo obbliga a combattere. A questo punto, il testo s’interrompe; un passo dell’Heldenbuch ci informa che il figlio muore per mano del padre. Questo scioglimento fu ritenuto troppo terribile: in successive versioni della leggenda, nella Þiðrekssaga del Duecento e nello Jüngeres Hildebrandslied del Trecento, padre e figlio si riconciliano.
L’Hildebrandslied è un esempio dell’antica poesia eroica tedesca, composta in versi allitteranti, ed è il tema centrale intorno al quale ruota la canzone Battlefield dei Blind Guardian.
Seconda traccia del loro settimo album, A Night at the Opera, Battlefield si apre con un breve arpeggio di otto battute in 6/8 in tonalità di D minore di Olbrich sopra il mugghiare onde del mare. L’attacco di Hansi è immediato, col ritorno al 4/4 e sostenuto dagli accordi di Siepen e il passaggio alla tonalità di G minore:

It cannot be seen,
But there’s blood on the green.
Only God knows I’m innocent,
– Take me, take me home!
A dark seed reigns in me,
As the storm rules over the sea;
I challenge thee,
Do not cross this bridge alone.

Non si può vedere,
ma c’è del sangue sul terreno.
Solo Dio sa che sono innocente,
– Portami a casa!
Un seme oscuro mi domina,
come la tempesta governa il mare;
ti sfido,
non superare il ponte da solo.


Rispetto al poema, Hansi decide di contestualizzare l’intera vicenda. Nell’infuriare di una battaglia cruenta nei pressi di un fiume, il vecchio Hildebrand si ritrova da solo a combattere vicino a un ponte. Con la solita vena poetica che contraddistingue i testi del bardo tedesco, troviamo il guerriero tormentato dal rimorso dell’abbandono e dell’esilio. Si professa innocente, schiacciato dalla magnitudine di eventi troppo grandi, e chiede a Dio di poter tornare a casa. Hildebrand non è più, dunque, un guerriero, quanto piuttosto un nichilista-regressivo che non vuole più far parte della storia. Il ponte stesso, quindi, assume un significato simbolico di necessario passaggio dall’esilio al ritorno, il mezzo di compimento del nóstos; attraversarlo, significherebbe per Hildebrand mettersi alle spalle anni di sofferenze e di guerre, tornare a calpestare l’erba di casa. Tuttavia, dei presagi angoscianti lo accompagnano. Vi è sangue su quell’erba benedetta (It cannot be seen, / But there’s blood on the green); non è percepibile a occhio nudo, ma egli riesce a vederlo, ne sente pregna l’aria e il suo odore di putrefazione e di marciume s’insinua nelle sue narici, sembra quasi sentirlo scorrere sulle sue mani (The green will be stained forever, udiamo qualche strofa più avanti). Il seme di un qualcosa di oscuro lo tormenta, si sente quale il mare in tempesta e decide, però, di sfidare un’ultima volta il destino e di scagliarsi verso il ponte, per un ultimo viaggio.

Don’t dare me now,
The threatening shadow will pass by.
They’re getting closer now,
Open your eyes, wake up, my dear young friend,
And hate shall fade away!

Non sfidarmi adesso,
l’ombra minacciosa se ne andrà ben presto.
Si stanno avvicinando,
apri i tuoi occhi, svegliati, mio giovane amico,
e l’odio scomparirà!


Hildebrand si trova di fronte un giovane armato e per nulla intenzionato a lasciarlo passare. A differenza del poemetto, non è interessato a chiedergli la stirpe. Egli non è più un cavaliere, non ha desiderio di combattere (Don’t dare me now… Open your eyes, wake up, my dear young friend, / And hate shall fade away). Nel mondo germanico, come in quello omerico, un cavaliere non combatteva con chiunque. Hildebrand, in questo caso, addirittura, si spoglia di qualsiasi grado: la battaglia sembra volgere a favore della sua schiera e invita il giovane a farsi da parte poiché presto sarà sconfitto, a comprendere la vacuità di quelle schermaglie e l’inutilità di una morte gloriosa.
La risposta del giovane, però, è ben altra.

“I will not move, yet.
I’ll stand still instead”.

“Io non mi muoverò.
Io ti affronterò”.


Il giovane Hadubrand è desideroso di esistere, di legare il suo nome non più all’ignominia del padre esiliato, quanto alla sua virtù di guerriero. Hansi pone l’accento sul pronome ‘I’ e sugli avverbi ‘yet’ e ‘instead’; per mezzo del pronome personale, Hadubrand afferma se stesso contrapponendosi al padre ignoto, che invece si descrive per mezzo di presagi e rimorsi, e con quei due avverbi finali, che intimamente si legano tra di loro, intende sottolineare con maggior forza questa sua affermazione. ‘Yet’ indica un’azione che non è ancora avvenuta rispetto al presente, ed è rafforzato da ‘instead’ in quanto pone il suo presente in relazione al passato da vigliacco che accompagna il suo nome, nell’ombra del parente perduto.



Absynthe
Martedì 15 Novembre 2016, 23.30.16
9
Articolo bellissimo. Incidentalmente, mi sto occupando di un incantesimo in ags. per la tesi in filologia germanica, per cui l'aver aperto quest'articolo ed essermi trovato un rigore familiare nella dissertazione mi ha fatto un po' sorridere (non si stacca mai!)... Un plauso alla chiosa, in cui compi un'analisi acuta e la esponi con grande efficacia. Mi tolgo il cappello.
Francisarbiter
Lunedì 14 Novembre 2016, 23.35.05
8
Vi ringrazio tutti per i commenti. Questa è solo la prima metà dedicata all'"Hildebrandslied", prossima settimana potrete leggere la seconda. Non perdetevi i prossimi numeri
Lemmy
Lunedì 14 Novembre 2016, 22.51.51
7
Peccato che il poema Canto di Ildebrando sia giunto inella versione incompleta mutila della parte finale, e non ci sia tramandatanella forma originale ritenuta longobarda, e forse a sua volta basata su precedenti scritti poetici della tradizione dellle popolazioni dei goti in lingua gotica (visto che era la più conosciuta e visibile tra le lingue germaniche), interessante la differenza col poema del conflitto interiore di Ildebrando fra onore e fierezza guerrira e i legami di stirpe, che invece ai tempi erano importantissimi, interessante anche l'uso dello Yet per indicare un'azione non ancora avvenuta e di instead e i porre il presente in relazione al passato da vigliacco, fa bene Hansi ad enfattizare ciò.Articolo veramente bello, che la canzone dei Blind Gurdian espirime con la consueta epicità il senso dell'onoree della fermezza risoluta a non cedere a qualsiasi costo comporti, con tutta la drammaticità lirica che comporta..Complimenti a Francesco.
Lemmy
Lunedì 14 Novembre 2016, 21.55.32
6
correggo il nel mio post per la parte relativa al corsivo, ho fatto confusione con la scrittura gotica che tra laltro ha poco a che fare con la lingua e alfabeto gotico e con il corsivo, scusate.L'articolo comunque ribadisco è veramente bello.
Fabio Yaaaaaaaahhhhhh
Lunedì 14 Novembre 2016, 21.23.40
5
Gran bel articolo,commistione perfetta tra linguistica,folklore e musica...poi vabbè,sui Blind Guardian non c'è altro da dire
Giaxomo
Lunedì 14 Novembre 2016, 20.24.41
4
Anche io da laureando in lingue, sponda slavistica e non germanistica, devo complimentarmi con Francisarbiter; anche del folklore slavo (meridionale, occidentale e orientale) ce ne sarebbe da dire a bizzeffe! Ma, ahimé, non è ricco come quello germanico.. Complimenti ancora!
Lemmy
Lunedì 14 Novembre 2016, 20.09.52
3
Bellissimo articolo, e molto interessante lagenesi del tedesco parlato e scritto, in particolare interessante Hildenbrandsiled, quella sui 68 versi e la tradizione manuscritturistica germanica tedesca, mi riallaccio alla storia del manoscritto che riguarda la poetica e l'epica tedsca, scritta parlata e cantata, per ribadire l'importanza che il mondo germanoco ha avuto anche sulla scrittura, si citavano i goti (nella variante ostrogota) non dimentichiamoci che se scriviamo con il nostro corsivo , lo dobbiamo appunto al gotico.
Ulvez
Lunedì 14 Novembre 2016, 19.05.25
2
proprio in questo periodo sto studiando filologia germanica, quindi ho letto questo articolo con particolare interesse. come al solito, complimenti!
Painkiller
Lunedì 14 Novembre 2016, 7.19.53
1
...che dire, bellissimo articolo....molto molto interessante.
IMMAGINI
Clicca per ingrandire
Copertina
ARTICOLI
24/09/2024
Articolo
MITOLOGIA, LETTERATURA E METAL
#11 – La musica tra le Dune (Parte seconda)
01/06/2022
Articolo
MITOLOGIA, LETTERATURA E METAL
#10 – La musica tra le Dune (Parte prima)
18/12/2016
Articolo
MITOLOGIA, LETTERATURA E METAL
#9 - I POETI DEL NORD (PARTE QUARTA)
18/12/2016
Articolo
MITOLOGIA, LETTERATURA E METAL
#8 - I POETI DEL NORD (PARTE TERZA)
07/11/2016
Articolo
MITOLOGIA, LETTERATURA E METAL
#7 – I POETI DEL NORD (PARTE SECONDA)
07/11/2016
Articolo
MITOLOGIA, LETTERATURA E METAL
#6 – I POETI DEL NORD (PARTE PRIMA)
04/07/2016
Articolo
MITOLOGIA, LETTERATURA E METAL
#5 – Nightfall in Middle Earth (Parte sesta)
19/07/2016
Articolo
MITOLOGIA, LETTERATURA E METAL
#4 – Nightfall in Middle Earth (Parte quinta)
27/01/2016
Articolo
MITOLOGIA, LETTERATURA E METAL
# 3 - Nightfall in Middle Earth (Parte Quarta)
12/10/2015
Articolo
MITOLOGIA, LETTERATURA E METAL
#2 - Nightfall in Middle-Earth (Parte Terza)
03/09/2015
Articolo
MITOLOGIA, LETTERATURA E METAL
#1 - Nightfall in Middle-Earth (Parte Seconda)
04/02/2015
Articolo
MITOLOGIA, LETTERATURA E METAL
#0 - Nightfall in Middle-Earth (Parte Prima)
 
 
[RSS Valido] Creative Commons License [CSS Valido]