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AVATARIUM - Nuovi colori per il nostro sound
25/05/2017 (1268 letture)
Dopo un disco della caratura di The Girl with the Raven Mask, molto è lecito attendersi dagli Avatarium, formazione svedese cresciuta nel tempo sino a divenire molto più di un mero side-project di Leif Edling. Con un leggero anticipo rispetto alla data d’uscita della loro nuova fatica, intitolata Hurricanes and Halos, abbiamo avuto la possibilità di scambiare due chiacchiere con la frontwoman della band, Jennie-Ann Smith, che ci ha illustrato il percorso che ha portato il quintetto alla creazione dell’album, nonché qualche dietro le quinte della sua carriera nella musica, iniziata ben prima della fondazione degli Avatarium

Akaah: Ciao Jennie-Ann, prima di tutto ti ringrazio per l'opportunità di intervistarti, come stai?
Jennie-Ann: Grazie a te per l'intervista e soprattutto per il vostro interesse nella nostra musica!

Akaah: Inizierei chiedendoti qualcosa a proposito della vostra prossima uscita, Hurricanes and Halos. Cosa devono aspettarsi i vostri fan?
Jennie-Ann: Direi che possono aspettarsi un sound energico e vibrante. Credo che questo album sia parecchio potente, dinamico ed organico. Tra l'altro esplora una vasta gamma di emozioni e in un certo senso aggiunge dei nuovi "colori" alla proposta degli Avatarium.

Akaah: Tra l'altro, Marcus ha descritto il risultato come “una ricerca del lato umano, con la volontà di mantenere le cose semplici, accettare che possano esserci degli errori, cercando però nel contempo di creare qualcosa di magnifico, fulgido e più grande di noi”. Pensate di esserci riusciti? Siete soddisfatti del risultato?
Jennie-Ann: Sono molto orgogliosa e contenta di quello che siamo riusciti ad ottenere insieme. Credo che questo album sia davvero il nostro migliore finora, per cui sì, ne sono molto orgogliosa. Per me, come persona, ovviamente ci saranno sempre nuovi obiettivi che mi interesseranno in ambito musicale, però ora come ora sono molto soddisfatta del risultato.

Akaah: Come hai lavorato all'arrangiamento delle parti vocali di Hurricanes and Halos? Hai trovato impegnativo adattare la tua voce ad ognuna delle canzoni di un disco così variegato?
Jennie-Ann: In realtà non mi considero solo come una cantante, ma come una musicista a tutto tondo. Come nel disco precedente, sono stata molto coinvolta negli arrangiamenti e nella produzione del disco, oltre ad aver anche scritto due delle canzoni. Credo che sarebbe stato effettivamente difficile inserire la mia voce in qualcosa con cui non fossi stata così “a contatto” in precedenza. Non so come lavorino altri cantanti, ma per me è estremamente importante sentirmi a mio agio con il contesto musicale. Per creare qualcosa di davvero valido sento la necessità di essere coinvolta nella creazione ad un livello più personale.

Akaah: Come sono andate invece le registrazioni? La varietà di musicisti d'esperienza nella band aiuta nello scrivere le vostre canzoni in modo più naturale di altri o è invece più complicato trovare una combinazione che, per così dire, funzioni? Uno potrebbe anche pensare che qualche volta sia difficile stare al passo con la forza creativa di qualcuno come Leif Edling
Jennie-Ann: Sì (ridendo, NdR)! Diciamo che questa volta lui ha scritto sei canzoni e noi ne abbiamo scritte due! Comunque, tutto il processo è iniziato incontrandoci in studio a Stoccolma, dove ci siamo ritrovati per far sentire agli altri le canzoni che avevamo composto. Queste sono diventate velocemente un demo, anche se ovviamente si trattava di versioni ancora molto grezze e di cui abbiamo registrato giusto delle strutture “strofa-ritornello-strofa-riff”.
Dopo questa fase, con Lars Sköld alla batteria, Mats Rydström al basso (musicista live della band, NdR) e Marcus Jidell, siamo tornati in studio per lavorare agli arrangiamenti insieme, cercando le giuste tonalità e provando diversi suoni e strutture di canzoni. Queste ultime sono cambiate davvero molto spesso e abbiamo modificato più volte diversi passaggi per farle suonare come volevamo. Dopo queste settimane siamo poi tornati in studio per le registrazioni vere e proprie, che sono state realizzate abbastanza “live”. Batteria, basso e chitarra ritmica sono infatti stati registrati tutti insieme, come anche alcune delle mie parti vocali, questo ovviamente ha conferito al tutto una maggior “energia” rispetto ai dischi precedenti. Ciò che ascolterete in questo disco è dunque il risultato di un processo di gruppo molto intenso, dove siamo stati tutti coinvolti in egual misura.

Akaah: Quindi -in un certo senso- per dare più l'idea di una band che suona live, siete stati molto più diretti come approccio e non avete voluto esagerare con il multi-tracking e altre tecniche più digitali che in molti usano oggi, giusto?
Jennie-Ann: Sì è vero, ciò che sentirete arriva dai cuori, dalle menti e dalle mani di tutti noi...e anche dalla voce! (ride, NdR). In generale comunque non è che abbiamo paura di utilizzare anche delle tecniche moderne, però ci piace essere meticolosi nel creare i suoni alla fonte e partire subito con delle "riprese" in studio che suonino reali. Tra l'altro abbiamo usato un banco mix vintage, combinato con un banco analogico moderno e poi il computer, che è un ottimo modo di combinare un cuore analogico con qualcosa di più moderno. Poi comunque Marcus e gli altri ragazzi sono sempre molto attenti nella scelta di amplificatori, microfoni e strumenti da utilizzare, quindi c'è molta cura in questo senso.

Akaah: Potresti invece dirci qualcosa in più riguardo all'artwork? Perché ad un primo sguardo sembra decisamente ispirato alla canzone Medusa Child
Jennie-Ann: Sì! Tra l'altro è la prima volta che usiamo una cover a colori per un nostro album e ne sono molto contenta, anche perché -in un certo senso- riflette l'essenza di questo disco, che -come ti dicevo prima- aggiunge diversi colori al nostro sound. Siamo ancora decisamente legati alla tradizione doom, però in questo caso abbiamo ancora più spostato la nostra attenzione sulle grandi domande esistenziali, quei dualismi tra luce ed oscurità o vita e morte. Però ritengo che in questo album ci sia una sorta di maggior apertura alla speranza, che è andata anche poi riflettersi nell'artwork.

Akaah: Ora, muovendoci su qualcosa di più personale, cos'hanno significato per te questi anni con gli Avatarium? Credi di essere cresciuta, in particolare ma non esclusivamente, a livello artistico come cantante? Hai mai dovuto affrontare qualche particolare difficoltà? Specie visto il tuo background più orientato su jazz e blues…
Jennie-Ann: Quando ascolto il disco tendo a sentirmi sia modesta che felice, credo di essere cresciuta, ma probabilmente non tanto in senso tecnico come cantante, anche se sì, da un lato la mia voce mi sembra più matura. Il cambiamento più grande è stato quello di crescere in confidenza, dove per confidenza intendo quella di essere me stessa. In questo senso la sfida più difficile è stata proprio il rimanere me stessa e non diventare quella che qualcun altro avrebbe voluto che io fossi, anche perché ci sono sempre aspettative, sia da parte di altri che mie. Però quando ri-ascolto il tutto sento di essere io e sento di essere sicura in ciò che sto cantando. In realtà ero molto in ansia prima di registrare Hurricanes and Halos, recentemente abbiamo anche vinto il Metal Hammer Award come miglior band emergente, poi è arrivata la decisione di comporre un nuovo disco. Io sono una di quelle persone che sente di doversi creare intorno situazioni in cui possa avere la possibilità di crescere, quindi non avrebbe avuto molto senso -dal punto di vista- fare e rifare sempre lo stesso tipo di album. Ero preoccupata perché mi chiedevo come avrei potuto rendere interessante qualcosa di nuovo, sia per me che per chi l'avrebbe poi ascoltato. È un processo piuttosto emotivo come puoi immaginare (ride, NdR).

Akaah: Parlando invece della Jennie-Ann donna e moglie di un musicista, hai mai riscontrato problemi durante la tua attività di cantante sentimentalmente legata ad un ‘collega’, all’interno di una formazione doom metal? La situazione è migliorata nel corso degli anni?
Jennie-Ann: Mi sembra che dentro la tua domanda ce ne siano molte altre, ma parlando della mia situazione personale in questo tipo di contesto: ho la fortuna di lavorare con mio marito, ci siamo conosciuti da musicisti, visto che eravamo già entrambi persone che lavoravano con la musica qui in Svezia. Creare questa band insieme per noi è stato molto naturale, poi quando lavoriamo lavoriamo e quando siamo nel privato stiamo nel privato. Da musicista mi sento molto fortunata nell'avere una band del genere, è chiaramente molto difficile essere oggettiva, ma credo davvero che Marcus sia uno dei migliori chitarristi in questo genere, per cui mi lusinga poter essere in una band e lavorare con lui. Sempre a livello personale trovo che sia qualcosa di confortante, anche perché cosa c'è di meglio dell'andare in tour e prendere decisioni importanti insieme alla persona di cui ti fidi di più? Mi sento molto sicura con Marcus, poi lui è una persona estremamente divertente, riusciamo a ridere tantissimo sia quando lavoriamo che quando non stiamo lavorando, quindi per me è il massimo.

Akaah: Ti piace suonare dal vivo con la band? Hai sempre trovato abbastanza facile guidare gli altri sul palco, nonostante lo stessi condividendo con diversi musicisti di talento, compreso Leif Edling?
Jennie-Ann: Credo di essere in una situazione particolarmente fortunata. Quando ho cominciato con gli Avatarium semplicemente non c'erano gli Avatarium, nessuno di noi sapeva cosa aspettarsi, non c'era la band ma solo un paio di canzoni. Abbiamo giusto preparato una demo e un attimo dopo, all'improvviso, avevamo diverse offerte da più label, quindi le cose si sono evolute da lì. Questo mi ha dato la possibilità di essere parte di una realtà del genere sin dall'inizio, oltre che l'opportunità di sviluppare il mio stile. Non sai mai cosa aspettarti da te stessa perché verrà tutto con la musica. Le performance dal vivo sono ovviamente collegate a ciò che è la musica, e mi hanno portato a scoprire diverse cose su me stessa, nonostante avessi già avuto esperienze in tal senso, quindi mi piacciono davvero molto.

Akaah: Allora c'è da augurarsi di potervi vedere presto dal vivo!
Jennie-Ann: Sì! Ci piacerebbe davvero molto venire anche in Italia!

Akaah: In effetti volevo giusto chiederti qualcosa riguardo a questo. State pianificando un tour di supporto ad Hurricanes and Halos? C'è qualche possibilità di vedervi anche qui da noi? (l’intervista si è svolta prima che la band annunciasse una data italiana a Milano, a fine settembre, NdR)
Jennie-Ann: Andremo in tour a settembre, purtroppo non abbiamo ancora suonato nessuno show in Italia. Amo molto l'Italia, gli italiani e il vostro cibo (risate, NdR), tra l'altro avete anche un'ottima tradizione musicale, quindi ci piacerebbe venire.

Akaah: Speriamo allora che capiti quest'occasione! Questa era l'ultima domanda Jennie-Ann, ti ringrazio ancora per il tuo tempo, se hai qualcos'altro da aggiungere per i nostri lettori o per i fan italiani ora puoi farlo.
Jennie-Ann: Se vi è piaciuto il nostro disco precedente allora sono piuttosto sicura che vi piacerà anche questo nuovo album che abbiamo in serbo per voi! Ha davvero un sound sincero, energico ed impetuoso, con tante melodie e molta energia. Speriamo che lo apprezziate tanto quanto lo apprezziamo noi!



tino
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