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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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AGGLUTINATION FEST - Chiaromonte (PZ), 19/08/2018
24/08/2018 (5515 letture)
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Tempo incerto a salutare il consueto raduno in zona traghetti e soliti discorsi circa la possibilità di incontrare code per l'imbarco, ma soprattutto striscianti timori per le forti piogge annunciate sul percorso e su Chiaromonte a rendere sottotraccia la partenza un po' nervosa. Poca fila ai traghetti e tempo inizialmente abbastanza soleggiato sembrano invece offrire i migliori auspici, fino a quando l'acqua ci coglie avvicinandoci alla Basilicata. Per fortuna le nuvole si diradano dopo aver lasciato l'autostrada ed aver imboccato la Statale Sinnica e, nonostante una loro presenza continua su Chiaromonte fino al termine della manifestazione (apprenderemo poi che si è rischiato anche il suo annullamento, dato che i temporali ed un forte vento hanno imperversato su tutta la zona, ma senza poi arrivare sul paese), tutto si svolgerà senza nessun problema. Sbrigate come sempre in modo celere le formalità di accredito e dopo aver notato una presenza di pubblico più scarsa del solito all'esterno -ma a fine manifestazione il bilancio sarà positivo anche in questo senso- siamo dentro. Purtroppo, il problema di chi deve seguire il Festival sentendo cosa hanno da dire i vari gruppi e dovendo contemporaneamente vedere ed ascoltare i concerti che si susseguono, è che qualcosa si sovrappone per forza costringendo ogni volta a saltare una band almeno, ma è inevitabile. La manifestazione nel frattempo ha inizio ed primi ad esibirsi sono i Rome in Monochrome, dei quali leggerete le dichiarazioni a parte, così come quelle di Pestilence e Death SS.
ROME IN MONOCHROME Già incontrati più volte sulle nostre pagine sia in occasione delle recensioni dei loro lavori, che dal vivo o tramite intervista, ai romani Rome in Monochrome era affidato il compito di aprire la manifestazione. Vincitori di un apposito contest per arrivare a calcare il palco dell'Agglutination, i Nostri hanno sfruttato al meglio il poco tempo a loro disposizione estrapolando tre pezzi pregiati dal loro Away from Light. Grande classe, atmosfere forse più adatte ad un contesto maggiormente intimo e qualche problema di settaggio dei suoni che si manifesterà anche per le altre band chiamate ad aprire il Festival, non hanno minato il pathos della loro esibizione, decisamente raffinata e densa di richiami extra-metal. Gruppo che si conferma come da seguire.
SETLIST ROME IN MONOCHROME 1. A Solitary King 2. Between The Dark and Shadows 3. Paranoia Pitch Black
CIRCLE OF WITCHES Pochi minuti e spazio ai campani Circle of Witches. Forti di una nuova formazione e di un nuovo disco, i quattro hanno portato sul palco alcuni pezzi del loro ultimo album ed una presenza scenica adeguata. Prima di salirvi, però, il mastermind Mario Bove ci ha rilasciato alcune brevi dichiarazioni:
Francesco: Ciao ragazzi. Mario, so che la formazione del gruppo è cambiata ancora, me ne parli? Mario: Si; partiamo dal più giovane che è il bassista Tony "Faraway" Farabella, nella band da pochi mesi, ma rapido ad entrare nel nostro sound. Questo è importante perché il basso è molto presente nella nostra musica e mentre prima era usato più come una chitarra, adesso abbiamo un sound più Heavy Metal. L'altro elemento nuovo è il chitarrista Joe "Wise Man" Dardano già membro dei Marshall e degli Heaven Shine, presente al Festival addirittura per la quinta volta (lo abbiamo infatti incontrato in altri report riguardanti l'Agglutination - NdA). E' che andando avanti con gli anni si sente l'esigenza di cambiare un po' il suono e si è costretti ad assecondare le esigenze dell'età. Qualcuno deve lavorare e non può più dedicarsi alla musica e questo è il motivo dei cambiamenti più recenti. Poi abbiamo Joey Helmet Coppola alla batteria, entrato dopo i primi tour europei che abbiamo fatto, portando un maggiore precisione nel sound, perché il batterista precedente era, diciamo, "bravo, ma...".
Francesco: Il nuovo album si basa sul concetto di ribellione e tu sei una persona molto impegnata nel sociale e nel volontariato. Cosa significa ribellarsi in un momento particolare come quello che stiamo vivendo adesso? Mario: E' esattamente questo. Non è un caso se spendo molto del mio tempo nel volontariato. In un'epoca in cui si è pregni di individualismo e si pensa solo al proprio orticello, la vera rivoluzione è riallacciare quei fili che si sono strappati in questa società. La ribellione non è quella del singolo, ma quella delle persone che stanno insieme. Il volontariato, il recupero anche del nostro ambiente, che è una cosa che a me interessa molto e che prende buona parte del mio tempo. Questi temi sono disseminati nei testi che scrivo. Lo stare tutti uniti, l'opporsi ad un potere precostituito -Dio, la Chiesa, il senso comune- sono la radice di questo disco e di quello che facciamo. Questa band è attiva da quasi 15 anni e la scena è cambiata radicalmente. Se oggi vedi qualche ragazzo che inizia a suonare o che lo fa da qualche anno, si dedica alle cover. I progetti di musica inedita sono molto difficili da portare avanti ed anche sostenere un progetto discografico indipendente è una piccola ribellione. Specialmente se metal, che in Italia è trattato malissimo. Ed anche in Europa sta iniziando ad avere meno spazi, più che altro perché ci sono delle agenzie che non vanno incontro alle esigenze dei gruppi. La via più semplice per suonare diventa quindi la tribute o la cover band. Portare avanti la propria musica, crederci ed avere qualcosa da dire è quindi una piccola ribellione.
Per quanto riguarda il concerto, grande carica e convinzione da parte di tutti unitamente a buona presenza scenica. Nonostante qualche sbilanciamento del suono, probabilmente troppo alto rispetto alla presenza di pubblico in quel momento presente nello spiazzo che ospitava la manifestazione, il metal aggressivo e molto carico dei Circle of Witches ha svolto il suo lavoro, lasciando una buona impressione complessiva con Giordano Bruno e The Oracle su tutte. Purtroppo, non è stato possibile seguire il set degli Ad Noctem Funeriis in quanto si è svolto parallelamente ad un'intervista a Patrick Mameli che leggerete in separata sede.
SETLIST CIRCLE OF WITCHES 1. Intro (Cult of Baphomet) 2. Tongue of Misery 3. Giordano Bruno 4. The Oracle 5. First Born Sinner
WITCHUNTER Ero piuttosto curioso di vedere questi ragazzi, perché a parte il fatto che la loro proposta è naturalmente destinata a trovare la sua migliore resa dal vivo, volevo anche verificare se gli evidenti miglioramenti generali riscontrati tra Crystal Demons e Back on the Hunt fossero stati tradotti in una adeguata resa live. Il riscontro è stato positivo. I cinque pezzi presentati, che sono null'altro che la rielaborazione sincera di un modello standard quanto volete, ma fatto per scapocciare in allegria sopra e sotto un palco, hanno colto l'obiettivo in maniera adeguata. Studiate movenze demodé, un buon governo di quegli eccessi vocali che dal vivo possono essere anche valore aggiunto e, soprattutto, buone e convinte esecuzioni di canzoni vecchie e più recenti fatte, come detto, per far divertire la gente insieme al gruppo.
SETLIST WITCHUNTER 1. Intro 2. Crystal Demons 3. Witchunter 4. Maze of Darkness 5. Hell For Leather 6. Lucifer's Blade 7. Outro
NECRODEATH E siamo alla parte alta del tabellone. Cosa dire ancora di una band come i Necrodeath? Affidabili, precisi, coinvolgenti e con una scaletta comprendente alcuni pezzi storici, affiancati da altri tratti da un album come The Age of Dead Christ, che segna un ritorno ad un certo modo di scrivere ed incidere che rende tutto estremamente adatto proprio ai concerti. Esattamente di questo, ma anche di molto altro, abbiamo parlato con loro prima dell'inizio delle ostilità:
Francesco: Salve ragazzi. Con Flegias, ci siamo visti l'ultima volta in Calabria lo scorso Dicembre (con Cadaveria - NdA) ed in quella occasione avevamo discusso anche dell'uscita dell'album dei Necrodeath. Un disco che poi si è rivelato più immediato e violento delle ultime cose. Peso: Si, è certamente più vecchia scuola. Siamo stati per un periodo senza comporre in maniera ossessiva, facendo solo qualcosa come un 7" con i Venom Inc., uno split coi Cadaveria e un inedito per un tributo che ci hanno dedicato. Erano passati circa quattro anni da The 7 Deadly Sins, finché siamo partiti con l'energia giusta per comporre e, partendo dall'idea di fare un disco come si faceva negli anni 80, abbiamo ripreso a jammare come facevamo un tempo. Col microfono in mezzo alla sala prove, poi riascoltando tutto e prendendo le cose buone che avevamo fatto, unendole ad altre che avevamo già. Il processo di composizione è stato quindi molto immediato, da "buona la prima". Anche registrando abbiamo voluto lavorare in quel senso, senza troppa tecnologia, specialmente per i microfoni. Tutto quello che è trigger, griglia, metronomi, etc. è stato eliminato e credo si senta all'ascolto, visto l'effetto molto live.
Francesco: Quello della resa live dei pezzi è un aspetto del quale avete tenuto conto registrando oppure è solo conseguenza del modo di farlo? Flegias: Penso più la seconda. Certo è che adottando questo tipo di scrittura dei brani per forza di cose questi acquistano un quid in più sul palco, perché sono ideati e composti in sede live. Sono molto contento di come vengono suonati in concerto perché assumono la stessa identità che hanno sul disco, dato che non c'è differenza tra riproposizione live e CD. Io sono sempre un po' restio a fare i pezzi nuovi, perché magari non mi sono entrati bene in testa o roba simile, ma in questo caso è davvero un piacere suonarli dal vivo.
Francesco: Un aspetto, questo, che si sta un po' perdendo nel mondo del metal, mentre dovrebbe essere ancora basilare specialmente in un genere come il Thrash. Parlo del rispettare la verità della musica, in un certo senso. GL: Apparentemente è più semplice rispetto a tante innovazioni. Noi alla fine rispettiamo la buona regola del R'n'R: basso, chitarra e batteria e Flegias a legare tutto, per cui siamo abbastanza semplici da gestire sia in fase di produzione che dal vivo.
Francesco: Però quella delle "complicazioni" è una deriva che, in un certo senso, non rispetta quello che dovrebbe essere lo spirito primigenio del metal. Parlo di un eccesso di sovrapposizioni, trigger, post produzione pesante e compagnia bella. GL: Ma sì; e quest'album è nato con l'idea di fare qualcosa che puzzasse di vecchio. E' vero che il metal va in tutt'altra direzione e la maggior parte dei gruppi registra con una tecnologia e una produzione di un certo tipo. Tutto limpido, tutto cristallino, tutto perfetto e tutto uguale. Noi, invece, volevamo tornare a quando questi aiutini non c'erano e dovevi entrare nel vivo del pezzo, impararlo, suonarlo. Peso: Senza contare il fastidio che mi provoca sentire che certi usano sequencer e basi campionate per risultare perfetti dal vivo, ma che snaturano l'essenza di un gruppo metal. Noi suoniamo tutto live, errori compresi e continueremo sempre su questa linea. C'è la serata in cui suoniamo bene, quella in cui suoniamo male, ma questi siamo noi e la nostra attitudine sarà sempre questa. Flegias: Quando tu andavi a vedere un concerto dei mostri sacri tipo Zeppelin o Deep Purple, infatti, i brani erano sempre diversi ogni sera, perché loro suonavano a sensazione, a pathos. E se un assolo durava di più che su disco tutti andavano dietro al musicista. Il bello del R'n'R e dell'Heavy Metal era questo, ossia la genuinità della proposta in sede live. Oggi o sei come i Dimmu Borgir e ti puoi permettere di portarti appresso tutti i coristi e l'orchestra dal vivo, oppure fa ridere sentire una chitarra sotto e vedere i musicisti fermi.
Francesco: Suppongo abbiate testato già molto dal vivo questo vostro nuovo parto musicale. Peso: Sì, abbiamo fatto molte date e questo disco ci ha aperto molte porte. Più dei precedenti. Ci sono state molte buone recensioni ed abbiamo suonato un po' in tutta Italia e fra poco ne faremo anche alcune in Europa. La nostra idea, che si ricollega al titolo, è quella di ripercorrere il numero 33 che è anche un richiamo ai 33 anni del progetto Necrodeath. Il disco dura 33 minuti ed anche il tour è programmato per 33 date.
Francesco: Quello della durata è un discorso che affronto spesso nelle mie recensioni. Oggi sembra che se non incidi almeno 70 minuti non sei nessuno, ma spesso vuol dire produrre dischi con due, tre o quattro canzoni che sono semplici riempitivi inutili. Sarà anche perché una volta il vinile ti limitava entro i quaranta minuti circa. Senza contare che la bellissima abitudine di non ascoltare gli album per intero, ma estrapolando singole canzoni dal proprio PC, toglie forse ulteriore senso a dischi lunghissimi. Flegias: Hai usato la parola chiave: produrre. Manca la figura del produttore, di una persona che dall'esterno ti dica che stai esagerando, ma questo possono permetterselo solo le grandi case discografiche. GL: Lì vedi la differenza tra chi è seguito in un certo modo e chi fa musica per il proprio ego. Peso: A volte ci sono anche dei termini contrattuali per cui sotto i 40/45 minuti alcune case discografiche non ti prendono, ma secondo me oltre i 45 minuti è troppo. Per la verità per il nostro disco il discorso del 33 è venuto dopo, ma ci siamo resi conto che questo minutaggio è essenziale per apprezzare certe cose; e Raining Blood ce lo insegna. E lo stesso vale per i concerti: secondo me una band metal oltre l'ora -dipende, ovviamente- rischia di annoiare. Però è vero anche che se uno ha necessità di comporre ed ha una grande vena ispiratrice è giusto che faccia ciò che sente di fare senza guardare a regole di mercato oppure a quanto può annoiare, ma per il proprio piacere. Ciò che abbiamo sempre fatto noi.
Francesco: Flegias, mi interessava approfondire il significato del testo di The Whore of Salem; me ne parli? Flegias: Si; sono partito da un fatto di cronaca riguardante una ragazza che si è suicidata dopo che qualcuno aveva messo in rete un suo filmato hard, non reggendo il peso della gogna mediatica del web. Ed allora mi sono chiesto: "Ma davvero ha tutto questo potere il topo da biblioteca che sta dietro una tastiera?". Volevo sensibilizzare la gente, gli haters, gli utenti che lasciano il commentino a caso che queste cose possono sembrare banali, ma in realtà possono fare molto male. Così ho voluto paragonare la cosa al processo delle streghe di Salem le quali, senza aver commesso nulla, erano già condannate dall'Inquisizione.
Francesco: Pier, cosa mi dici del lavoro delle chitarre sull'album, invece? Pier: Anche per le chitarre vale il discorso di prima: scelto di fare come un tempo non si è registrato più una nota per volta, ma una chitarra ritmica in diretta insieme a basso e batteria e poi, essendoci un chitarrista solo, le altre chitarre sovra incise sopra il lavoro realizzato in diretta. Questo va chiaramente contro ogni produzione moderna, dove si registrano tutte le chitarre battuta per battuta e poi si copia-incolla. Tutto questo perché si è schiavi o comunque si è abituati al metronomo, al computer e tutto deve essere perfetto. Avendo noi eliminato ogni caratteristica di queste produzioni, anche la chitarra si è adattata.
Francesco: Ma questo non favorisce anche un discorso di creatività? Pier: Naturalmente si, perché di solito succede proprio l'opposto. Quando hai il metronomo tante cose che in prova facevi in un certo modo le devi adattare al metronomo stesso una volta in studio. In questa maniera avviene il contrario. Favorisci la libertà e adatti eventuali sovra incisioni a questa libertà avuta durante l'esecuzione in diretta. L'unica cosa che ci ha un po' aiutato sono le tecnologie digitali sul suono, con la possibilità che si ha adesso di creartene uno e, tra virgolette, "salvarlo" se devi aggiungere qualcosa dopo. Per il resto siamo andati dritti dietro alla composizione, perché in questo modo non hai la possibilità di fermarti, il brano te lo devi suonare tutto in una volta. Questa, però, dovrebbe essere la normalità, mentre oggi è diventato quasi assurdo. Penso che il punto di forza di questo album è che siamo andati fino in fondo con l'idea di tornare indietro. Tante volte una band dice di voler fare i suoni un po' più vecchi, ma non funziona così. Devi proprio partire dallo scrivere i pezzi come si faceva una volta e suonarli insieme in sala prove, senza mandarsi i giri via mail. E' così, credendoci fino in fondo, è venuto fuori un lavoro che ha veramente un suono vecchio come quello di una volta.
Ma eccoci al concerto. Peso a pestare con la consueta precisione; GL efficace come di prammatica; Pier Gonella ad offrire la tradizionale classe alla chitarra ed un Flegias che governa tutto dalla parte centrale del palco con sicurezza, con lo show che si dipana tra vecchio e nuovo. Tra The Whore of Salem e Master of Morphine, tra The Triumph of Pain e Wrath, tanto per fare degli esempi e fino alla chiusura con la cover di Black Magic degli Slayer, tutto è stato crudo e sincero come atteso. Apprezzabili, inoltre, gli auguri rivolti da Flegias a Cadaveria, ai quali si associa peraltro la redazione di Metallized. Era la prima volta dei Necrodeath all'Aggutination? No. Era la mia prima volta ad un loro concerto? Nemmeno. C'era da aspettarsi qualcosa di diverso rispetto al normale dal loro spettacolo? Neanche per sogno; e proprio per quello valeva la pena di rivederli.
SETLIST NECRODEATH 1. Mater Tenebrarum 2. The Whore of Salem 3. Forever Slaves 4. Master of Morphine 5. The Creature 6. The Triumph of Pain 7. Wrath 8. Process of Violation 9. Bridge the Age 10. Hate and Scorn 11. Black Magic (Slayer cover)
FOLKSTONE Dopo l'esibizione "light" di qualche anno fa, l'edizione 2018 dell'Agglutination concede -giustamente- molto più spazio ai Folkstone, regalandogli un set che consente loro di eseguire una dozzina di pezzi. Reduci dalla pubblicazione di Ossidiana, che li ha proposti su registri un po' diversi da quelli per loro più canonici, la scaletta proposta dal collettivo ha presentato pezzi estratti in massima parte dalla parte precedente della loro carriera. Il tutto coerentemente con i festeggiamenti per il decennale dell'attività e nonostante, come detto anche sul palco da Lore, la band sia per strada da un tempo un po' maggiore. Difficile spiegare come e perché un concerto dei Folkstone sia sempre qualcosa di più e di diverso da un semplice concerto, ma credo che la cosa abbia a che fare col concetto di festa popolare che è dentro tutti noi, con l'ibridazione del Folk col Metal che è forse la sintesi più immediata delle sensazioni che questo produce e infine dall'uso di strumenti antichi che risvegliano vibrazioni ancestrali. Sta di fatto che chi non li ha mai visti suonare si è perso qualcosa. Frerì è un inno con pochi termini di paragone per effetto dal vivo, così come Prua Contro il Nulla; Anime Dannate o Con Passo Pesante. E canzoni del genere, accostate a quelle più "casinare" come In Taberna e Folkstone, pur eseguite da un gruppo palesemente più maturo, in un certo senso più un tutt'uno con gli strumenti e perfettamente in focus con un brano come Anna, sono semplicemente da sentire e vedere live almeno una volta. Finito il concerto, ecco cosa ha detto Lore letteralmente appena sceso dal palco:
Francesco: Lore, sul palco hai parlato di dieci anni di attività, ed io vi ho visto la prima volta proprio mentre portavate in giro i pezzi del primo album. Adesso siete reduci da un tour in cui avete riproposto quei pezzi. Come ve li sentite addosso dopo tutto questo tempo e dopo tutte le esperienze accumulate? Lore: Eh si, io continuo a dire dieci anni, ma sono un po' di più. I pezzi comunque ce li sentiamo ancora perfettamente addosso e quando li suoniamo c'è un misto di nostalgia e altri sentimenti -perché il tempo passa e si invecchia, non c'è un cazzo da fare- ed in realtà siamo cambiati un po' negli anni, abbiamo raffinato lo stile, ma ci calzano ancora a pennello. Perché le cose che dicevamo all'epoca le confermiamo tutte. Nessun distacco, ma semplicemente il tempo che passa.
Francesco: Questo porta ad Ossidiana, che è un lavoro un po' diverso dal solito. Lore: Ma sai... è diverso... A me quelli che parlano di evoluzione, cambiamento, non so... sono venute fuori delle canzoni che sono così; basta. Poi se sia un'evoluzione o altro non lo so, però non c'è una volontà di distacco dal passato, è semplicemente venuto fuori così. Ma io sono sicuro che è qualcosa che si mescola all'interno dei Folkstone, ma poi ci sarà la necessità e la voglia di tornare ad essere un po' più grezzi, dipende un po' da chi scrive i pezzi e dai momenti della vita. Visto che non c'è una persona sola che li compone, dipende da quanto è ispirato e da cosa vuol dire chi lo fa. Noi non abbiamo mai messo paletti a nessuno. Se uno propone un pezzo ed un testo e si sente di suonarlo e cantarlo non abbiamo mai detto "No. E' fuori genere". Anzi, accettiamo le sfide.
Francesco: A proposito di testi, quelli di Ossidiana sono anche impegnati. Lore: E' un album impegnato, ma come lo era Oltre L'Abisso o Il Confine. A parte il primo album, che se vogliamo è stato un po' goliardico, un po' "da baracca" (risate - NdA), già da Damnati Ad Metalla avevamo cercato semplicemente di raccontare in maniera seria e soggettiva quello che ci capitava tutti i giorni e che sentivamo di dover raccontare. Quindi anche in Ossidiana c'è di tutto.
Francesco: Immagino che il titolo abbia a che fare col minerale e le sue caratteristiche. Lore: Certo. Un minerale tagliente, ma anche molto fragile, che rispecchia molto questo album che ha al suo interno tante cose e tanti mondi musicali diversi. La stessa Ossidiana, per esempio, racconta di mio figlio. Ne ho parlato con Roberta e ne è uscito questo testo. Ed anche se non si capisce in modo diretto è una canzone semplicemente dedicata al fatto che sono diventato padre. E ti giuro che non me lo sarei mai aspettato (altre risate - NdA).
Francesco: Da quando Ossidiana è uscito, però, molte cose sono cambiate intorno a noi qui in Italia. Lore: Stai parlando di politica?! Ma mi vuoi davvero far bestemmiare?
Francesco: Ok, hai già risposto, eh eh. SETLIST FOLKSTONE 1. Nella mia Fossa 2. Frerì 3. Nebbie 4. Prua Contro il Nulla 5. Anna 6. Anime Dannate 7. In Taberna 8. Omnia Fert Aetas 9. Folkstone 10. Mercanti Anonimi 11. Un'Altra Volta Ancora 12. Con Passo Pesante
PESTILENCE A prescindere da qualche battuta a vuoto nella sua discografia, la band capitanata da Patrick Mameli ha scritto pagine importanti della storia del Death metal. La sua esibizione era dunque attesa con un certo fermento da una piazza ormai occupata da un buon numero di persone. Giunta a Chiaromonte sulla scia di un tour basato sul materiale storico del gruppo e tratto solo in minima parte dall'ultimo Hadeon, il gruppo di origine olandese non ha deluso le attese. Mameli ha portato sulle assi del palco i suoi muscoli, il suo latte e soprattutto un lotto di pezzi di alta qualità eseguiti in maniera quantomeno professionale suonati assieme a tre "compari" preparati e coesi. Precisione nelle esecuzioni, pochi fronzoli coreografici e tanta sostanza; queste, in sintesi, le caratteristiche principali dello show dei Pestilence. Con la sola concessione ad Hadeon consistente in Non Physical Existent, sono stati ovviamente i pezzi storici tratti da Malleus Maleficarum; Consuming Impulse e Testimony of the Ancients a costituire quasi completamente l'ossatura dello spettacolo. Sarà passato del tempo, i Pestilence saranno molto cambiati da quando quei pezzi furono pubblicati per la prima volta, la voce di Van Drunen non ci sarà più da tempo, la scelta di portare in giro un maliardo “Exclusive Old School Set” sarà sicuramente dettata almeno in parte dalla necessità di andare sul sicuro e, infine, Mameli baderà ben poco al contorno, ma ragazzi: che botta. Alla fine, discreta "maretta" sotto il palco e pubblico soddisfatto da una prestazione chirurgica ed appagante.
SETLIST UFFICIALE PESTILENCE 1. Non Phisical Existent 2. Antropomorphia 3. Subordinate to the Domination 4. Commandments 5. Dehydrated 6. The Process of Suffocation 7. Chrionic Infection 8. The Secrecies of Horror 9. Twisted Truth 10. Land of Tears 11. Prophetic Revelations 12. Out of the Body
DEATH SS E siamo al clou della manifestazione. Con un ritardo di pochi minuti sul previsto, Steve Sylvester & (Horror) Company salgono sul palco dell'Aggutination. "Armati" di ben tre performers -Dhalila; Federica Serafini e Francesca Racanelli- del loro solito armamentario scenografico e pur considerando dei tagli finali alla scaletta prevista (particolarmente amaro quello di Let the Sabbath Begin), il concerto è stato del livello atteso. La batteria di Bozo e le tastiere di Freddy Delirio a dominare il palco dai due lati, le tre croci-microfono davanti al pubblico ed uno schermo sul fondo su cui venivano proiettate le immagini che accompagnavano ogni canzone eseguita sono stati parte essenziale del tutto, insieme ai consueti effetti pirotecnici. Il Release Party del nuovo nato Rock ‘n’ Roll Armageddon, dal quale è stata comunque tratta la sola titletrack, si è dunque svolto secondo la progressione prevista. Dopo l'intro Ave Satani la cerimonia musical/teatrale -perché di teatro si tratta- forse meno spinta del solito nei passaggi più "hard", è stata officiata da Steve Sylvester con la sicurezza del prete che canta la messa domenicale, anche se probabilmente il paragone è in questo caso quantomeno azzardato. Baron Samedi e Terror i momenti migliori prima di giungere a quello che è tradizionalmente a mio parere il più intenso, ossia Baphomet. Introdotta dalla consueta litania:
Veni, domine liberator Dona nobis potestatem. Te adoramus, veneramus Dona nobis scientiam
la canzone ha infiammato gli astanti, così come Panic ed Hi-Tech Jesus, sempre più efficace dal vivo. Tutto molto fluido, strumentalmente più che godibile (specialmente Bozo Wolf, decisamente in palla, ma anche tutti gli altri hanno suonato molto bene, compresi i non ancora nominati Al De Noble e Glenn Strange), con Steve Sylvester sempre unico per il suo modo di stare sul palco e pubblico appagato dalla rappresentazione quando i riflettori si spengono definitivamente. Specialmente chi vedeva la band per la prima volta. Ora agli appassionati non resta che aspettare l'album di imminente uscita per salutare un nuovo capitolo della spettacolare liturgia dei Death SS.
SETLIST DEATH SS 1. Intro Ave Satani 2. Peace of Mind 3. Horrible Eyes 4. Cursed Mama 5. The Crimson Shrine 6. Where Have You Gone? 7. Baron Samedi 8. Scarlet Woman 9. Terror 10. R'n R' Armageddon 11. Baphomet 12. Dionysus 13. Panic 14. Hi-Tech Jesus 15. Vampire 16. Heavy Demons
AGGLUTINATI E FELICI Ed anche l'edizione 24 dell'Aggutination passa così in archivio. I forti timori di annullamento causati dalle condizioni meteo nella zona di Chiaromonte si sono rivelati per fortuna infondati -il paese è stato forse l'unico risparmiato tra quelli potenzialmente interessati dalla perturbazione- ed il sollievo nel backstage, in particolare del buon Gerardo Cafaro, era infatti palese. Le previsioni in tal senso hanno forse scoraggiato alcuni dal mettersi in macchina verso la Basilicata, ma alla fine il bilancio riguardante le presenze è da ritenersi positivo. Qualche problema di settaggio per i primi gruppi (penalizzati in particolare i Rome in Monochrome), poi risolti col procedere delle esibizioni, grande partecipazione ai due Meet&Greet previsti, ossia con Pestilence e Death SS con particolare successo del secondo (simpatica in particolare una bambina piccolissima a fare le foto con la band e tantissima gente sorridente e felice, in barba a certi preconcetti sul gruppo e sulla musica), che probabilmente hanno in parte favorito il successo di pubblico e solita festosa atmosfera "agglutinata", che è poi il classico valore aggiunto di questo Festival. Tantissime facce conosciute, tanti abbracci e sorrisi per gli amici che si vedono una volta l'anno e per quelli nuovi coi quali ci si incontrerà d'ora in poi, famiglie rock con bambini piccoli al seguito ed atmosfera rilassata sono infatti i tratti tipici di un happening che vale la pena frequentare almeno una volta per evadere dal tran tran del parcheggio a duemila miglia dalla location dell'evento -qui i più sfortunati devono camminare per un minuto- e dallo stress da mega evento. Nessun intoppo all'entrata per quanto mi risulta e molti musicisti a spasso tra la gente ed a seguire i concerti degli altri hanno fatto da normale corollario al tutto. Ed anche stavolta mettersi in macchina per tornare a casa è sempre un piccolo dispiacere, mentre il conto alla rovescia per l'edizione numero 25, che come tale promette qualche nome di primo piano, è già iniziato.
Foto a cura di Carmelo Currò e Antonio Caracciolo
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Orlok non credo che sia un sito di religione politica o filosofia,in maggioranza, consultando la media degli albums ,di musica Death Black e derivati, e dove molto spesso c'è uno stucchevole giro di parole, bontà di chi riesce a farlo, personalmente quando sento musica molto tirata, mi vengono sempre in mente i primi commenti al riguardo che c erano sulle fanzine italiche: Arrrrtgghhh! la materia celebrale comincerà a colare sul pavimento, non riuscirete a fare nient'altro. Fine della recensione. Se ci pensi per certa musica e' proprio così, |
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O mamma ma siamo al catechismo? O forse sul sito di famiglia cristiana? Ma che polveroni e polveroni manco avessi bestemmiato a nastro e scritto cose indicibili. Avevo solo posto l'attenzione sui soliti atteggiamenti bigotto-provinciali nei confronti del metal. Chiedo scusa se vi siete così tanto offesi. |
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Stavolta duke ha ragione, ahah. Cioè, le ultime frasi del commento #9 potevano sicuramente essere evitate, come ha detto blackiesan74 concordo. Ma del resto, non e' la prima volta, alzare polveroni come fanno gli stessi pseudo-fanatici é soltanto una scusa per non parlare di Metal, vero? |
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orlok....ho solo chiesto di affrontare l'argomento con po' di rispetto per chi la pensa diversamente da te....nulla di piu'....un po' di rispetto ed educazione....poi la dc?attualmente ha tutto questo potere?sono argomenti cosi' vecchi....come le crociate e le inquisizioni......dovresti essere felice di essere nato in un paese dove sei libero di pensare e parlare....miche tutti hanno avuto questa fortuna...riflettici.... |
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Una segnalazione alla redazione (Non so dove postarlo e lo metto in uno spazio a caso) ,
ma non so se è solo un problema mio, però a me il vostro motore di ricerca interno risulta
molto incasinato! Non ha la finestra dei suggerimenti, e se devo cercare qualche gruppo,
pur scrivendo il nome esatto e in vari modi (maiuscole , minuscole ecc.),
mi vengono fuori centomila nomi che non centrano niente con la ricerca voluta.
Non so se capita a tutti, ma a me si. Se fosse un problema esteso anche ad altri
è alquanto poco pratico. |
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È da vent'anni che non ascolto qualcosa dei Death SS, non che prima li avessi ascoltati molto ma qualcosina sì, ovviamente attratto dall'immagine del gruppo (anche se mi pareva un po' pacchiana). Volevo chiedere a @Raven o altri se è valida anche la fase precedente della band, nel qual caso dovrei allora ascoltarmi anche Paul Chain insomma... la wishlist aumenta cribbio! |
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Il problema dei gruppi controversi è che non si può sempre dare una scrollata di spalle e limitarsi a dire l’importante è la musica, chissenefrega dell’immagine e dei testi. Penso sia giusto parlare anche di quello che scatena la controversia, vale per i gruppi blasfemi tipo death ss, ma vale anche per gruppi tipo cannibal corpse o per ad esempio i goatmoon di questi giorni. Immagine e contenuti forti uguale discussioni altrettanto forti, non penso si scatenino grosse discussioni parlando di artisti aor o blues. Il problema è che su certi argomenti spesso si sorvola anzi magari si giustificano pure gli attacchi più feroci, sembra quasi che il mondo metal sia prigioniero dei suoi clichè che negli anni sono andati sempre più estremizzandosi…ce l’hai con i cristiani? Massì sai quanti ne hanno ammazzati durante le crociate, poi ci sono i preti pedofili, i bigotti figli di papà,…glorifichi il nazismo e l’olocausto? Ma vuoi mettere i comunisti che mangiavano i bambini o gli ebrei che controllano il mondo e ci mandano i negri con i barconi…insomma il tono è spesso quello. Poi magari ci sono testi abominevoli e spregevoli come quello di preteen deathfuck di nattefrost (fonte darklyrics) e anche lì scrollate di spalle perché comunque “suonano bene” ecc.ecc. Cioè sembra quasi che il musicista metal sia sempre e comunque un mattacchione che vuole solo farsi notare scioccando. Sicuramente è quasi sempre così ma può non esserlo sempre quindi penso sia giusto e doveroso tenere sempre gli occhi aperti e parlarne. Tornando ai death ss penso siano un ottimo gruppo, silvestri una persona colta che si è sempre circondato di musicisti ottimi, ma ora più che un blasfemo assetato di sangue lo vedo un po’ come l’alter ego italico di king diamond il quale a sua volta è quello danese di alice cooper, cioè intrattenitori, in questo caso i bigotti che hanno protestato contro di loro penso abbiano sbagliato bersaglio. |
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scusate,ma qui siamo su famiglia cristiana (la fanzine o webzine o come diavolo si chiama)? parliamo di musica invece di limitazioni alla libertà personale,perchè così si chiama il "non andare per forza contro qualcuno" ne voglio essere grato alla chiesa o allo stato che mi concede (purchè non intralci i suoi interessi) un minimo di libertà di espressione artistica (e non intendo i finti alternativi sanremesi sovvenzionati apposta per rincoglionire la gente.
aimè caro knuk,riguardo i gay non mi risulta,e se anche fosse non è un dogma ma trattasi solo di imbecillità personale.
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Mi pare normale che la chiesa mal sopporti certe arti, ma non credo che si arriverà mai a non far esprimere qualcuno... Credo che la miglior ricetta, per tutti, artisti compresi, sua quella di darsi una calmata cercando anche di non andare per forza contro qualcuno. Se in certi paesi vai contro lo stato o la chiesa, vieni ucciso, è bene ricordarselo, prima di lamentarsi dei nostri. Lo dice uno che ha vissuto in certi paesi e da giovane indossava orgoglioso la maglietta che axl aveva al tribute di Freddie. Oggi quel kill your idols mi imbarazza..., e sinceramente la trovo proprio patetico. Che ognuno rispetti di più il prossimo, non sarebbe poi così male... Imho. |
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evidentemente c'è della gente che ha meglio da fare che storpiare nick, ed intervenire a sproposito, sai cosa fa schifo? ho dato una sbirciata in rete, ed ho visto una pagina che diceva 'fermiamo questa strage', ed era sul femminicidio ,credo, poi ne apro un'altra e vedo che una marca, non faccio spoiler, lancia top model virtuali al posto delle top model vere: i secondi sono piu' fuori di testa dei primi, o quasi. scusate l'OT . |
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Orlok: se l'anno prossimo dovessero cercare di impedire la manifestazione penserei che sono dei ritardati bigotti che non hanno capito un emerito cazzo. Ed è esattamente quello che penso anche ora. Quello che me li fa a dadini è confondere spiritualità individuale (che come tale è insindacabile, la fede è qualcosa di personale che merita rispetto, esattamente come l'ateismo) con la repulsione verso la Chiesa (che, oltre ai fatti sanguinosi e vomitevoli di cui si è macchiata e continua a macchiarsi, è un'organizzazione politica/paramilitare fatta di uomini, non di divinità). Ripeto, sulla Chiesa sputo addosso anch'io, ma la fede personale è un'altra cosa. Anche l'ateismo è una fede: si crede che non esista un dio, anche se è impossibile dimostrarlo. |
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È un normale invito a restare it rispetto all'articolo, come dovrebbe essere sempre ed ovunque. Questo spazio è dedicato all'agglutination ed alla musica. Nel forum, invece, si può aprire un topic anche extra musica e parlare di tutto. Non capisco cosa ci sia di strano. Qui Siamo alle discriminazioni dei gay contro gli etero partendo dai Death ss. Mi pare leggermente ot. |
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lucignolo i gay discriminano gli etero. Raven, differenza?
poi dove leggi tu qualcosa inerente i massimi sistemi? Pensi che se uno voglia leggere i contenuti del forum possa non farlo? |
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Ripeto: restiamo IT. Per discutere di massimi sistemi c'è il forum. |
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Dove abito io le cabine telefoniche ci sono ancora, la carta marcia è sparita, vedere della gente con i droni è una pagliacciata per me, niente di nuovo rispetto all'aeromodellismo, l'unica cosa che cambia e che scatta foto e che adesso ci mandano il drone a figa. La Chiesa discrimina esattamente come viene discriminata qua. Ma la discriminante non è mai un difetto, fa la differenza |
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Knuclebones mica le ho inventate io le chat....ai miei tempi c'era la guida di carta (marcia) nelle cabine telefoniche per cui fai tu... il progresso nel bene o nel male non lo fermiamo, non oso immaginare quali altre diavolerie tecnologiche ci ttendano al varco... |
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i death mi fanno caà,la Chiesa,di chiunque essa sia, mi fa caà,la differenza è che i death ss sono solo una pagliacciata che non fa male a nessuno,lo sanno anche loro, la Chiesa invece una pagliacciata non lo è,è una cosa molto seria,domandatelo a chi in passato l'ha subita e a chi,donne gay minori (basta un "diverso" qualsiasi) deve subirla oggi.
perdonate l'intrusione e la franchezza morale,ma a leggere certi commenti non ho resistito.e non me ne pento. |
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Non è che eludo la tua risposta, e che non so nulla riguardo l'organizzazione e chi vuole al limite ostacolarla, ah la foto con i droni per il pubblico fa ridere, malattie moderne, l'altra malattia moderna allora, chat dove chiatti in tempo reale, per parlare devi usare il telefono |
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Knucklebones, va beh una chat è dove parli in tempo reale questa anche se ci assomiglia non ha le stesse caratteristiche. Anch'io abolirei chat e social tranquillo! detto questo mi pare che eludi la mia risposta, che vuol dire non saprei?
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perché questa non è una chat? direi proprio di si. Mai avuto Facebook. Sul fatto che possano annullare la manifestazione, non saprei, ma se è per questo un giornale locale delle mie parti ha anche scritto che in una città vogliono dare un giro di vite alla movida notturna.
Io darei un giro di vite a chi è sul web tutto il giorno a chattare |
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blackiesan74 io non ho insultato nessuno di voi, ma per restare più o meno it vi chiedo. COME LA PRENDERESTE SE L'HANNO PROSSIMO DOVESSERO CERCARE DI IMPEDIRE LA MANIFESTAZIONE? Lasciamo perdere la religione e rispondetemi su questo punto... |
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Knucklebones ma che c'entra con quello che ho scritto? Facebook non lo uso da anni, chat nemmeno, per cui non so che c'azzecca col discorso...duke io non sono al medioevo, dato che non giudico un gruppo solo dall'apparenza. Piuttosto visto che (Duke) mi par di capire che sei cristiano o credente mi dici come giudichi questa cosa? Come ho già detto spesso questi crociati da quattro soldi riescono a far naufragare eventi grazie ai loro agganci in politica, mi auguro e credo che non sia questo il caso, ma è sempre meglio vigilare. Concludo dicendo che invece la chiesa ha ancora un influenza immensa nel nostro paese e mi stupisce assai sentirti affermare il contrario, mai sentito parlare della DC? Suvvia io non mi incazzo con la religione vissuta spiritualmente, ma mi fanno schifo le religioni istituzionalizzate e politicizzate e non venirmi a dire che la Chiesa cattolica non ha ingerenze con lo Stato Italiano. |
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è vero duke, è proprio così, in Italia nessuno ti obbliga il credo cattolico, è una scelta |
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Io semplicemente mi chiedo che bisogno ci sia di insultare chi la pensa in modo diverso. |
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orlok sei rimasto al medioevo la chiesa non ha piu' tutta questa influenza.....ti confondi con l'islam che in certi paesi e' una cosa sola con lo stato..... |
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e un social che crede che quello che gli risponde sia un suo amico? pensi che le chat siano una evoluzione del pensiero? |
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Knucklebones, ma mi spieghi cosa ci trovi di buono in una istituzione che è ferma all'alto medioevo in termini di evoluzione del pensiero? Mi chiedi se la chiesa mi ha arrecato danno alla coscienza? Ti rispondo di no, ma avrebbe potuto, dato che ho cmq ricevuto un imprinting cattolico(non tanto dalla famiglia ma negli anni scuole elementari/medie). Se mi fossi lasciato coinvolgere in qualche associazione cattolica, dubito che avrei mantenuto un pensiero indipendente e razionale. Mi sono permesso di dire la mia perchè dopo aver letto questo bel reportage e aver gioito per la riuscita del concerto, ho poi letto dei soliti bacchettoni che hanno dovuto cagare la minchia dicendo le solite stronzate sul satanismo. E sti stronzoni fidati che spesso hanno parecchi "ganci" in politica, e se dovessero puntare i ipiedi potrebbero anche mettere in futuro i bastoni tra le ruote. Già è successo e non stupirei se risuccedesse. |
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I Death SS fanno musica, che può piacere o no, a me piacciono. Detto questo io credo nell'individualismo e nel materialismo, quello che penso della chiesa l'ho scritto sotto. Quindi a te, individualmente, spiega che danno ti ha recato la chiesa alla tua coscienza, altrimenti lascia stare, sempre se vuoi
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Come già detto le provocazioni partono sempre da loro, poi senz'altro non è che butto tutto nello scarico, di certo la nostra Italia è piena di monumenti e chiese bellissime, ma non vedo cosa centri questo con la loro costante ingerenza nel settore laico dello Stato. Hanno fatto molti più danni loro che i Death SS (che di danni non han fatti proprio). Hanno la coscienza sporca e lo sanno bene, ma si sentono in dovere di impartire principi. |
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No Orlok, e non ne tuoi confronti, ma in generale, io sono un materialista convinto e come tale mi comporto, della spiritualità non mi importa un fico secco. Non sono credente e non vado in chiesa. Però mi dispiace che vengano costantemente imbrattati monumenti, che per chi ci crede sono anche luoghi di culto, e mi spiace ma mediante innumerevoli opere d'arte la chiesa ha fatto di più, rispetto a baggianate scritte suoi social che alla bisogna diventano brutalizzatori. Non c'è pease o città che al centro con ci sia questa istituzione, in Italia; stesso discorso per quelli che hanno distrutto Piazza di Spagna: fai una cosa del genere all'estero vai in galera! Poi dopo dove ci sono i Knucklebones hai gli Skyscreaper, ma cosa ci vuoi fare quello è un paese rock |
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No scusate...ma i primi che devono imparare il rispetto sono proprio i rappresentatnti della chiesa! Poi io rispetto la spiritualità che è una cosa, ma non rispetto chi crede ciecamente a delle baggianate palesemente inventate... suvvia anche tra voi credenti immagino ci sia del sano scetticismo di fronte ad alcuni racconti biblici che definire fantasiosi è un eufemismo. Ripeto hanno incominciato loro a rompere le balle con il solito moralismo come ha detto Raven il festival è andato liscio come l'olio. |
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Evitiamo guerre di religione almeno qui, per favore. Parliamo di musica e di spettacolo, grazie. |
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orlok.....ognuno ha il diritto di pensarla come vuole....ma insultare il credo degli altri....e' un 'altra cosa...una cosa e' non approvare...una cosa e' insultare...prima l'educazione..please.... |
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"Piantalela di ammorbarci col vostro amico immaginario uno e trino, con la di lui mamma che lo partorì da vergine grazie allo spirito santo(!) e con tutto il codazzo di santi e martiri": questi sono i fondamenti del cristianesimo e se uno è cristiano ci crede, ma questo non impedisce di essere metallaro e seguire la scena. Il problema è distinguere tra spiritualità e religione inteso come dogma; gli integralisti si fanno condizionare dal dogma senza usare il cervello e si arriva a queste cretinate; purtroppo i fanatici sono dappertutto. |
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Guarda, in rete trovi già la replica dei Death SS e la mia impressione è che non sia finita qui. Credo che i promotori di tale iniziativa, oltre ad aver anche distorto i fatti riportando episodi non avvenuti o fraintendendo completamente il loro senso. potrebbero risponderne anche altrove. Ma è solo una mia impressione. L'Agglutination è stata la solita festa davanti al palco ed anche dietro le quinte, con il lavoro condiviso con vari colleghi di altre testate come Giuseppe Casafina di Truemetal; Raffaele Pontradolfi di VeroRock, Rita Profeta di Metalforce e tanti altri. Il resto è solo polvere che coprirà chi l'ha alzata. |
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In pieno stile Medioevo ho letto di proteste da parte della chiesa per l'esibizione dei Death SS ritenuta blasfema......cari miei ecclesiastici fate schifo anche alla merda!!! Piantalela di ammorbarci col vostro amico immaginario uno e trino, con la di lui mamma che lo partori da vergine grazie allo spirito santo(!) e con tutto il codazzo di santi e martiri...basta! |
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Infatti, caro maleducato, c'è scritto a chiare lettere "Purtroppo, non è stato possibile seguire il set degli Ad Noctem Funeriis in quanto si è svolto parallelamente ad un'intervista a Patrick Mameli che leggerete in separata sede". In pratica hai confermato di aver commentato senza aver letto.
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Hey bifolco guarda che a parte una foto nel report non c'è traccia degli Ad Noctem Funeriis |
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Evidentemente non hai letto il report. |
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Ma nemmeno una parola sulla prova degli Ad Noctem Funeriis? |
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Ma nemmeno una parola sulla prova degli Ad Noctem Funeriis? |
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Mah... Non le saprei quantificare esattamente, ma considerando anche il possibile maltempo direi che c'è stata una buona partecipazione, con l'organizzazione abbastanza soddisfatta. Puoi farti un'idea guardando alcune delle foto allegate  |
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Bella scaletta dei Death ss...e a quanto pare anche la performance,come presenze più omeno A quanto ammontavano?per i 25 anni spero di esserci lavoro permettendo |
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