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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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AGGLUTINATION FEST - Campo Sportivo, Senise (PZ), 10/08/2013
15/08/2013 (4417 letture)
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UN MECCANICO ROCK E UN'AUTOSTRADA VERA Ritorna puntuale l'appuntamento con l'Agglutination, tradizionale momento di incontro per gli appassionati di metal del sud Italia, ed altrettanto puntualmente ritorna il tradizionale appuntamento con la sfiga da viaggio che accompagna il vostro cronista ogni qual volta si reca presso la sede del festival. Non riusciamo a fare cinquecento metri infatti, che un inquietante botto proviene dal vano motore della macchina. Ci guardiamo costernati e increduli dopo essere scesi dal mezzo (anche perchè l'auto ha praticamente appena finito il rodaggio, avendo percorso solo 270.000 chilometri), mentre una fontana d'acqua cola sulla strada. Mentre siamo impegnati a profferire una lunga serie di adeguate invocazioni al cielo, nel silenzio della strada deserta come può essere deserta una strada il sabato mattina in Agosto, ore 7,50, un tizio si avvicina e chiede se serve qualcosa. In breve: dietro l'angolo c'è un suo amico meccanico il quale, nel vedere le nostre magliette chiede: "Ma state andando ad un concerto? Quando ero giovane ero pazzo anch'io per queste cose, andai perfino a Torino a vedere i CCCP, adesso invece... ma vi rimetto in strada io". Tre quarti d'ora dopo, appurato che si trattava di un manicotto bucato, siamo di nuovo in strada e di umore decisamente rasserenato, anche a causa di una signora che davanti agli imbarcaderi chiede -seriamente- se siamo diretti al santuario della Madonna dello Scoglio. Ma sua perfidia la sfiga non ha in realtà alcuna intenzione di ritirarsi dalla partita, come vedremo in coda al report. Nonostante alcune zone interessate da forti piogge, la SA-RC quest'anno decide di essere clemente, quasi di fare l'autostrada anzichè l'imitazione di un vicolo di un basso napoletano interessato da scavi archeologici, consentendoci di recuperare il tempo perduto inizialmente. Arriviamo quindi a Senise quando ancora i cancelli devono aprire. Quest'anno la novità -oltre al nuovo spostamento di location- è costituita da un secondo stage che serve ad ottimizzare i tempi morti restringendoli all'osso, cosa che mi costringerà purtroppo a non fare interviste, dato che i suoni delle band on stage innescherebbero nel microfono rendendo la registrazione inascoltabile. Una volta dentro un piccolo intoppo nelle operazioni di accredito mi costringe a seguire da lontano quanto accade sul secondo stage ed il concerto dei Reburn, band d'apertura della quale posso dirvi pertanto decisamente poco, se non che sembravano tanto decisi e carichi di groove, quanto apparentemente derivativi, ma nulla di più visto che non mi è stato possibile seguire la loro esibizione con l'attenzione che sarebbe stata necessaria. Ad ogni modo c'era già gente che pogava sotto il sole con la loro musica davanti ad un paio di perplessi vigili. Stesso discorso in pratica per i Blind Horizon, dei quali sono riuscito a seguire solo pochi minuti, anche questi insufficienti a formarsi un'idea valida del concerto. Anche per loro un'impressione di grande carica non particolarmente originale, ma valutazione comunque in sospeso. Il mio Agglutination parte quindi con in ritardo, ma alla grande con i
FOLKSTONE Erano anni che non avevo più avuto modo di vederli on stage, ed a quanto pare non ero il solo ad attenderli, visto che non appena Lore ed il resto della ciurma attaccano col loro set, il pubblico sparso per lo stadio si affretta ad accalcarsi alle transenne del palco principale per ascoltare le prime note di Nebbie, ed è subito (s)ballo. Quello che i Folkstone comunicano dal vivo è alla fine dei conti semplicissimo: divertimento, coinvolgimento, fierezza e voglia di esserci, ed i ragazzi lo fanno utilizzando un linguaggio musicale che, al di là dell'irrobustimento metallico che contiene, è sostanzialmente popolare e come tale, fruibile da chiunque a prescindere dai gusti personali. Concerto che prosegue adrenalinico e sempre col sorriso stampato sulle facce di tutti, passando da Il Confine a Non Sarò Mai e Terra Santa fino alla chiusura con Rocce Nere, tanto per citare qualche pezzo, con la band che ha arroventato un pomeriggio già caldissimo. E' scontatissimo, ma: bravi, come sempre.
SETLIST FOLKSTONE 1. Nebbie 2. Folkstone 3. Il Confine 4. Frerì 5. Non Sarò Mai 6. Anime Dannate 7. Terra Santa 8. Un'Altra Volta Ancora 9. Rocce Nere
NATRON Si torna allo stage 2 con i Natron, nome storico della scena nazionale in ambito death, con i ragazzi che hanno fornito la solita prova affidabile, quadrata e dura, che ha soddisfatto i loro fans nonostante non fosse facile salire sul palco dopo i Folkstone. Macinando il loro set in maniera forsennata infatti, Max Marzocca e gli altri hano dato al pubblico quello che voleva: un bombardamento continuo. Cos'altro chiedere loro, se non questo? Non mi sbilancio ulteriormente su di loro perchè l'accesso in ritardo al backstage, con i consueti saluti ed abbracci con gli amici che ogni anno lo affollano, mi ha impedito di seguire integralmente la loro esibizione, ma quello che ho visto è stato in questo caso sufficiente.
ELDRITCH Brutta gatta da pelare per gli Eldritch, chiamati ad esibirsi dopo una band così trascinante e con un pubblico che in parte decide di andare a dissetarsi dopo aver ballato sotto il sole con i Folkstone e pogato con i Natron. Oltre a ciò però, la band toscana ha sofferto chiaramente di un settaggio infelicissimo dei suoni, con chitarre decisamente in retrovia e basso troppo alto e distorto. Nemmeno voce e batteria erano poi all'altezza. Fatta questa premessa la prestazione dei toscani è assolutamente non valutabile, in quanto troppo falsata dai problemi di cui sopra. In queste condizioni infatti, nemmeno chi conosceva già i pezzi ha potuto godere normalmente della musica. In virtù di quanto detto non si può che concludere con un: "Rimandati ad una migliore occasione". Intanto però, tocca già agli
HEAVENSHINE Ritorno allo stage 2 e cambio completo di atmosfere con gli HeavenShine, band basata sul nucleo di musicisti dei Marshall e dedita ad un Symphonic prog metal che si avvale della voce da soprano di Miriam Cicotti. L'orario a cavallo con quello che provoca i primi attacchi di fame tra gli astanti, i quali si sono diretti in discreta parte verso gli stand, non ha giovato all'atmosfera necessaria per la loro proposta, con il pubblico che in parte ha deciso appunto di recarsi a mangiare e bere qualcosa. Gli HeavenShine hanno comunque avuto i loro spettatori che hanno apprezzato quanto ascoltato, anche se sarebbe necessario un'amalgama maggiore tra voce maschile e voce femminile. Il gruppo sarà presente anche al Metal Camp Sicily, ne leggerete quindi ulteriormente tra pochissimi giorni. Al termine del loro concerto la gente entra in fibrillazione, tocca ai pezzi da 90 del fest, è ormai imminente l'esibizione dei
MARDUK Dico la verità: non mi aspettavo molto da loro e non ero il solo. La band invece, non solo si è dimostrata estremamente tranquilla ed alla mano nel backstage, ma ha proposto un concerto micidiale che definire soddisfacente è poco. Aiutati da un suono ottimale -inusuale per questo tipo di proposta- Morgan e gli altri hanno annichilito i presenti, passando da alcune cose tratte dall'ultimo Serpent Sermon (Serpent Sermon, Temple Of Decay) ad alcuni dei loro classici più noti, tra i quali Nowhere, No-One, Nothing, Slay the Nazarene, Materialized in Stone e Christraping Black Metal. Un ovviamente ferale Mortuus ha governato le macabre danze, lasciando a Devo e Lars il compito di dare benzina al motore del bolide Marduk, che ha corso per tutto il tempo a lui concesso senza pause, risultando alla fine più che soddisfacente. Siparietto simpatico con Morgan che sembra riprendere con molta decisione un fotografo che stava scattando oltre i canonici due brani consentiti inducendo la sicurezza ad intervenire per allontanarlo, mentre si capisce pochi secondi dopo che stava invece esortando a lasciar scattare tutte le foto volute senza limiti di tempo. E' il momento di passare agli Stratovarius, ma alcuni problemi indipendenti sia dal gruppo che dall'organizzazione stanno per creare un po' di tensione, peraltro già ben avvertibile dietro il palco.
STRATOVARIUS Anch'essi aiutati da un suono accettabile (alcuni mi hanno parlato di sproporzione dei livelli, ma dalla mia posizione proprio sotto il palco è difficile rendersi bene conto di queste cose), i finlandesi hanno fornito una prova compatta, anche se dietro le quinte serpeggiava un grande nervosismo a causa del mancato arrivo della loro strumentazione per colpa della compagnia aerea. La questione è stata risolta con alcuni "prestiti" da parte di colleghi presenti, ad esempio la tastiera degli HeavenShine. Considerando tutto questo gli Stratovarius se la sono cavata più che bene, dando ugualmente l'idea della solita compattezza, con alcuni momenti solistici, molti cori da parte del pubblico fin da Under Flaming Skies e toccando i momenti più coinvolgenti per gli appassionati di power con The Kiss Od Judas, Destiny e soprattutto la richiestissima Unbreakable, fino a giungere alla chiusura con Hunting High and Low. Nonostante ciò, chi era come me nel backstage ha avuto modo di osservare un Kotipelto normalmente in forma on stage, tornare nervosamente in camerino senza aver voglia di fermarsi nemmeno un secondo per una foto od un saluto.
SETLIST STRATOVARIUS 1. Under Flaming Skies 2. Speed of Light 3. Halcyon Days 4. The Kiss of Judas 5. Fantasy 6. Dragons 7. Destiny 8. Black Diamond 9. Unbreakable 10. Hunting High and Low
OVERKILL Tagliamo corto: semplicemente MI-CI-DIA-LI! Un'autentica macchina da guerra perfettamente oliata in tutti i suoi ingranaggi che avanza su un campo di battaglia senza che alcun ostacolo possa fermarla. Nonostante gli anni che passano e svariati capelli in meno, D.D. Verni è sempre lui, Dave Linsk efficace così come Ron Lipnicki, mentre il solo Derek "The Skull" Tailer rimane nelle retrovie a causa del suo ruolo. Quello che però è realmente spaventoso è Bobby "Blitz" Ellsworth. Lasciamo perdere la forma fisica smagliante, ma la voce è semplicemente fantastica, con il 99% dei ventenni che non può aspirare nemmeno a lucidargli le scarpe, così come tanti cantanti di band più famose ed affermate. Pubblico (comprendente anche i Marduk) in visibilio e addetti ai lavori che si guardavano stupefatti per quanto e come riescono ancora a "tirare" in sede live, col sottoscritto impegnato a cercare nella memoria gruppi thrash altrettanto efficaci dal vivo, senza trovarne. Tutto il concerto è stato una mitragliata di thrash metal dall'inizio alla fine. Zero pause, zero cedimenti, zero fumo, thrash della migliore qualità suonato nel miglior modo e con un suono eccellente. Dopo questo concerto francamente non riesco a capire come gli Overkill non abbiano raggiunto la stessa fama di band decisamente più considerate, ma a Senise hanno, come si suol dire, letteralmente "spaccato", con buona pace di chiunque non li ha mai valutati come meritano. Da notare che anche per loro ci sono stati degli intoppi molto gravi nel pre-concerto, con il mancato arrivo degli adattatori alla corrente europea che ha messo a rischio l'esibizione. Il problema è stato risolto prontamente dall'organizzazione che li ha fatti arrivare da Bari, cosa non certo facile che testimonia quanto Gerardo Cafaro si dia da fare per la sua creatura.
SETLIST OVERKILL 1. Rotten To The Core 2. Wrecking Crew 3. Bring Me The Night 4. Rattlesnake 5. Infectious 6. Ironbound 7. Hello From The Gutter 8. Save Yourself 9. In Union We Stand 10. Elimination 11. Coma 12. Fuck You
METAL MACGYVER BATTE SFIGA 2 - 0 Festival che si chiude nei tempi previsti con soddisfazione generale del buon pubblico affluito, anche se certe cose potevano andare meglio. Cosa? La terra battuta andava bagnata per evitare polveroni fastidiosissimi, ho sentito delle -giuste- lamentele per i bagni chimici, gli stand erano pochi e potrebbero portare più interesse per il fest, un'area camping è ormai necessaria ed anche qui non era consentito uscire dall'area dello stadio senza dover ripagare il biglietto, cosa insopportabile. Qualche accorgimento in tal senso potrebbe portare giovamento all'immagine del festival. Macchina con a bordo il vostro cronista che riparte per un viaggio di circa 4 o 5 ore alla volta di casa. Tutto a posto allora? Ovviamente no. Offesissima per come eravamo riusciti ad evitarla all'andata e dopo averci pervicacemente attesi al caldo prima ed al freddo umido serale per quasi 24 ore, la sfiga ci coglie al varco tra le montagne buie e bigie della Basilicata. Qui infatti un secondo ed indipendente manicotto si rompe a sua volta, lasciandoci a piedi in mezzo al niente e nell'oscurità più completa, in posizione pericolosissima. Ella però, non aveva fatto i conti con il MacGyver che è in noi. Avvolto con vari contorsionismi sotto l'auto del nastro isolante casualmente a bordo attorno al malefico manicotto, il calore lo ha fatto fondere tappando il buco consentendoci di ripartire. Il resto narra di una storia da 160 fissi in autostrada per non far salire il calore oltre i limiti di guardia ed un paio di fermate tattiche con discesa dalla macchina nel buio della SA-RC per rabboccare l'acqua tra camion e furgoni che ci sfrecciavano intorno, fino a giungere oltre l'alba a destinazione. Decisamente folli, ma già pronti per il prossimo viaggio. Come disse un noto e fine intellettuale prima di me: "Irriducibbbbiliiii".
Foto di Carmelo Currò
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overkill e Folkstone lo stesso giorno! mamma mia che figata.. beati i presenti!!! |
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Ed ecco perchè in presenza di titoli modificati preferisco sempre non interpretare e riportarli come li ho trovati. |
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In riferimento al commento numero 3, chiamiamo Brindo la canzone Un'altra volta ancora, non abbiamo fatto Alza il corno, ma quella grazie per la recensione! |
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ah beh allora se così stanno le cose nel giro di qualche annetto ce la farai finalmente a fare un viaggio con una kilometri zero...!  |
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INfatti sono appena tornato dal SMC con una Smart con 150.000 km. Miglioriamo a vista d'occhio  |
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ah ah ah! per la prossima trasferta però consiglierei un mezzo, per così dire, meno "rodato"...  |
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@ MM, più che altro chi era con me in macchina, io a stento cambio una lampadina in casa per inciso dopo essere arrivati ha ceduto anche una sospensione, quindi ci è andata decisamente bene. @ Flag, c'era gente che alzava volentariamente polveroni e certe ragazze hanno avuto problemi respiratori, con o senza maglietta dei Dragonforce. In generale: il miglior terreno non esiste, bisogna ricavare il meglio da quello che si ha a disposizione. |
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dovessi avere un guasto alla mia automobile chiamo voi... G-E-N-I-A-L-I!!! |
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Haha, macché patata, non ci abbiamo tempo per quello, a noi interessa solo il metal, la birra, scoreggiare e ruttare Bbbbboooooorrrrrrppppppp !!!!!!!!!! |
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@ Elluis : ok... temo mi sia piùfacile portare le birra che non la patata  |
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@Matocc beh nel mio salotto, spostando il divano e il tavolo del computer, forse una ventina di persone ci stanno.............. Porti tu le birre ??  |
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bella flag! basta con le lamentele! cmq all' agglutination, oltre a vedermi i gruppi , c'erano le porte. è uscito fuori un pallone e ci siamo messi a giocare con ragazzi sconosciuti. la polvere è solo nello spirito dei pigri e dei disfattisti. e come mai al Wacken che è pieno di fango è sempre sold out? là non si lamentano, sono tedeschi. |
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Ciao Flag. Mi mancavano i tuoi commenti al vetriolo...  |
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WOW, i famosi, rozzi, machissimi metallari cresciuti con l'epicità dei Manowar e coi testi sanguinari dei Morbid Angel e Deicide si lamentano per -udite udite- delle fastidiosissime nubi di polvere che sporcano la loro magliettina dei Dragonforce da 60 euri !!!! |
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@ Elluis : nel salotto di casa propria, mi sa... |
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Bel report, ma alla fine, cifre alla mano, quanta gente c'era ? Bisognerebbe dedicare un capitolo de "La Polemica" su sta storia del terreno per i festival: qui leggo che sarebbe stato meglio innaffiare il campo per non respirare la polvere, nei report sui concerti in Fiera di Rho c'e il discorso del cemento, su altri report leggevo il discorso dei prati che diventano fanghiglia, quindi qual'e' il suolo ideale su cui fare un festival ?? |
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Bel live report.dissento solo sugli Eldritch,a me sono piaciuti,e ho visto che molta gente è rimasta sotto il palco.sui suoni sono d'accordo,ma non erano cosi malvagi da penalizzare l'intero show.Cmq,bravi tutti. |
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Infatti, ed è triste. Certo la polvere è fastidiosa, ma cacchio, non ha mai ucciso nessuno ed è eliminabile con un po' d'acqua sul terreno. Sentire di gente che non ha intenzione di venire per queste cose è deprimente. Davvero: credo che lo snobismo abbia preso troppo piede anche in questo ambiente che invece dovrebbe esserne esente. |
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Hai perfettamente ragione sul discorso relativo alla passione, ma secondo me il metallaro medio è diventato anche molto più esigente e, fammi passare il termine, molto più snob. L'agglutination ha sempre ricevuto numerose critiche, una su tutte quella di avere un'organizzazione un po' alla "buona". Io per primo non riuscivo a capire il perché non curassero meglio alcuni dettagli tra cui il sito internet (che solo quest'anno hanno rinnovato) o la comunicazione anche attraverso la pagina facebook. Detto ciò però, se devo scegliere tra un bill discreto con una location eccellente (come l'anno scorso) e un bill super con una location che lascia un po' a desiderare, beh scelgo senza dubbio la seconda. Quest'anno tutti gli aspetti organizzativi legati al campo sportivo sono stati effettivamente trascurati ( e tu hai fatto bene a farlo notare nel report visto che è il tuo mestiere) ma solamente perché i costi per le band erano già superiori all'anno scorso e anche mettere 10 bagni chimici in più avrebbe fatto lievitare ancor di più le spese. Certo, il campo poteva essere annaffiato ma respirando un po' di polvere non è mai morto nessuno. Io ho visto Folkstone e Overkill nelle prime file, ho pogato e un po' di polvere in faccia me la sono presa, ma non sono queste le cose che un giorno mi faranno decidere di non andare all'agglutination. Dico questo perché ho letto in giro che molti ragazzi non rifaranno l'esperienza agglutination l'anno prossimo (sempre se Gerardo ci ripensa), proprio sulla base di questi dettagli organizzativi. |
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tutto giusto, ma alla fine c'è solo un discrimine: la passione. Se c'è ti fai anche l'agglutination con i Bulldozer come l'abbiamo fatto noi (e ti invito a leggere il report per capire di cosa parlo) , se non c'è quella vera invece... e mi pare ce ne sia sempre meno. Devo ancora autocitarmi, ma ti invito anche a leggere un mio articolo intitolato "Quelli che.. il concerto me lo vedo sul tubo". Non so, forse farebbe davvero meglio Gerardo a puntare solo su un paio di gruppi spalle e giocarsi tutto con un solo , grande nome tipo Judas o affini, ma sarebbe triste perdere un vero fest. |
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Si, era giusto per precisare. Comunque per quanto riguarda il festival questa è stata l'ottava edizione a cui ho partecipato (la prima è stata con i Destruction nel 2002). Quest'anno Gerardo ha fatto il colpaccio ma come al solito non si è andati oltre le 1000 presenze. Ormai sono convinto che anche con i Judas Priest o che ne so, con i Motorhead la situazione a livello di presenze non sarebbe molto diversa. Il problema secondo me più che per la zona in cui si tiene il fest, è legato al fatto che 1) nuovi metallari ne crescono sempre di meno 2) tanti metallari meridionali (come me), risiedono per motivi di studio o di lavoro al centro-nord e ritornano in terronia solo per le vacanze estive. Detto questo, se uno abita a Roma e là ha la possibilità di vedere gli Overkill, gli Stratovarius o i Cannibal Corpse, magari rinuncia poi a vedere gli stessi gruppi all'agglutination nel mese di agosto dovendo fare comunque qualche centinaio di km da Calabria, Puglia, Campania, Sicilia, ecc 3) la gente purtroppo si muove solo per i grandi nomi e questo ormai è risaputo. |
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Anche per quanto riguarda i Folkstone, volevo far notare che la setlist me la hanno data loro ed a quella mi attengo. Se poi volessimo parlare dei concerti, delle impressioni, del fest del divertimento , di quello che è piacuito e di quello che non è piaciuto e non di questi particolari che non mi pare spostino molto, la discussione sarebbe molto più costruttiva. Ripeto: dove ho inserito le setlist è perchè le ho avute dai gruppi stessi, dove non c'è non l'ho messa per non dovermi affidare alla memoria. Tra l'altro le ho ancora con me. |
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Anche per quanto riguarda i Folkstone volevo far notare che la penultima canzone è stata Un'altra volta ancora e non Alza il Corno |
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eeeh il pre-festival mi ha fatto dimenticare tutto! Pero ai Folkstone ero in seconda fila a perdere la voce! xD |
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Qualcuno aveva detto che si sarebbe fatto vedere alle transenne. Non ci si può fidare di un metallaro...  |
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Ottimo report, sotto tutti i punti di vista. Agli overkill mi veniva da piangere per quanto sono perfetti. IL METAL scorre nelle loro vene. W L'AGGLUTINATION! |
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ed alla presenza di un folto pubbico in delirio... |
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Manca la parte dell'esordio sul palco dell'agglutination con foto e autografi...... |
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concerto IMMENSO degli Over kill !!!! Thrash metal vicino alla perfezione. belli i Folkstone, Marduk e Natron. bravi gli Stratovaius. gli altri: noiosi |
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RAVEN: hai modificato la setlist => ed inserito DESTINY ...ora è tutto perfetto  |
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e chi l'ha negato? Ho detto solo che ho inserito una setlist ufficiale e che probabilmente avevi ragione tu. |
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RAVEN: io c'ero e garantisco che "forever" non l'hanno fatta... |
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Lo so, ma quello è il modo in cui lo scrivono sulla setlist ufficiale (che peraltro mi hanno dato loro), ed ho semplicemente preferito lasciare tutto com'era. Fa parte della restituzione dell'atmosfera live. |
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"alza il corno" al posto di "brindo", che non esiste  |
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la set-list è quella ufficiale. Francamente a memoria non ricordo, ma se lo dici sarà così  |
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"forever" non l'hanno suonata ma bensì "destiny"  |
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