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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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AGGLUTINATION FEST - Campo Sportivo, Chiaromonte (PZ), 25/08/2012
01/09/2012 (5364 letture)
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VERSO L'AGGLUTINATION, ED OLTRE... E come ogni anno, anche stavolta giunge il momento di varcare lo stretto alla volta di Potenza per una nuova edizione dell'Agglutination Fest. Dico la verità, ripensando quanto accaduto lo scorso anno, mi sono venuti i sudori freddi. L'idea di lottare contro mostruose code sulla SA-RC, in grado di abbattere la resistenza di una fan di Ramazzotti appostata sotto il suo albergo per avere un suo riverito autografo, non mi attirava affatto. Quest'anno però, le cose sono state diverse sin dall'inizio. Il viaggio infatti è stato affrontato su un pullman con a bordo quasi 50 metallari da compagnia e l'autostrada sembrava non averci riservato trappole particolari. Mai fidarsi troppo di un manufatto in costruzione dal 1964 -ossia da quando Gigliola Cinquetti vinse l'Eurofestival con Non Ho L'Età (Per Amarti)- perché anche nelle sue giornate più sonnacchiose è sempre in grado di creare numerosi problemi, materializzatisi stavolta sotto forma di un unico vero stop a causa del solito restringimento della carreggiata, che però ci ha fatto perdere circa due ore. Nonostante questo siamo riusciti a giungere in tempo a destinazione, dove ci attendevano due sorprese, una positiva, una meno.
DI UN NUOVO INIZIO E DI VECCHIE ABITUDINI La prima cosa che si nota arrivando a Chiaromonte è che la location del Fest ha subito un radicale e positivo rinnovamento. Il vecchio stadio con fondo in terra battuta ed annessi spogliatoi ha lasciato il posto ad un moderno impianto, dotato di una nuova recinzione, di nuove strutture d'accoglienza sia interne che esterne, di una nuova pavimentazione che conduce al terreno, che a sua volta lascia indietro la triste terra battuta di cui sopra, per lasciare il campo -è proprio il caso di dirlo- ad un fondo in erba. Prima di arrivare alla zona stage però, bisogna sottoporsi ai controlli delle forze dell'ordine le quali, anche stavolta, hanno creato una confusione assolutamente inutile controllando minuziosamente (si fa per dire, perché molti sono stati perquisiti solo fino alle tasche superiori dei pantaloni) ogni bottiglietta d'acqua, ma soprattutto hanno sequestrato ogni bracciale e cintura borchiata, creando così una lunga coda. Necessario e giusto direte voi, salvo per il piccolo particolare che materiale identico a quello sequestrato per la sua presunta pericolosità, era liberamente in vendita negli stand del merchandising. Lo abbiamo segnalato all'inflessibile responsabile, il quale si è limitato ad un laconico: "Non è possibile, non è vero". L'inutile coda inoltre, ci ha fatto perdere l'esibizione del primo gruppo in programma, i Ghost Booster. Detto questo, ad essere cambiata è l'intera cornice del Fest, con un palco adesso coperto, un backline più importante, luci più moderne e 90.000 watt di amplificazione a disposizione. A causa di quanto sopra però, il nostro report non può che partire dal secondo gruppo in scaletta.
POEMISIA Anche per i Poemisia i controlli delle forze dell'ordine hanno fatto la loro parte, facendoci perdere i primi due pezzi della loro esibizione. Quello che è venuto fuori è un impianto symphonic/gothic piuttosto accentuato, sul quale si inserisce la voce da soprano lirico leggero di Tina Gagliotta. Non aiutati da suoni non ben bilanciati, con la voce un po' troppo in evidenza, i cinque hanno mostrato una certa convinzione, pezzi piacevoli, ma anche la necessità di trovare una formula più personale per la loro musica.
TWILIGHT GATE C'era stata una certa polemica sulle nostre pagine dopo la recensione del loro demo a causa di alcuni fans un po' troppo irruenti, ed ero quindi curioso di sentirli. Purtroppo sono stati forse il gruppo più penalizzato dai suoni, specialmente per ciò che attiene alla voce, ma la loro musica è sembrata connotarsi come facente riferimento alle migliori band di estrazione power/prog; piacevole, efficace, ma non troppo originale. In pratica: suoni a parte che ne hanno limitato l'impatto, confermo la nostra recensione.
LUNOCODE Anche in questo caso un gruppo che agisce in un ambito musicale preciso -il prog metal- fornendo l'idea di possedere buoni fondamentali, ma anche margini di miglioramento molto ampi a livello compositivo, con pezzi che risultano abbastanza efficaci, ma privi di elementi particolarmente caratterizzanti. Quella che è comunque venuta fuori è l'ottima padronanza dello stage da parte della cantante Daphne Romano, in grado di calcare la scena con personalità.
VEXED Thrash basico, crudo ed essenziale per i Vexed, band attiva ormai da parecchi anni nel circuito nazionale. Capitanata dal cantante/bassista Mik (Ui Mik nei Longobardeath) il trio ha macinato il proprio set schiacciasassi, che ha puntato tutto sulla furia esecutiva e su un impianto rabbioso e diretto come era il thrash degli inizi. Anche per loro suoni non perfetti, ma spirito musicale trasmesso in pieno.
ECNEPHIAS Veramente intrigante quanto proposto da questi ragazzi. Davanti ad un pubblico che cominciava a farsi numeroso, Mancan e soci hanno dato vita al set più interessante della parte bassa del bill, col loro black/goth fortemente "mediterraneizzato". Personalmente avrei gradito un apporto più massiccio delle tastiere, con la netta impressione che, se usate in maniera più creativa e meno riempitiva, potrebbero creare un ibrido musicale ancora più efficace, specialmente da vivo, ma ciò non toglie che il loro concerto sia stato pesante e condito da una buona risposta di pubblico.
Francesco: Ciao Mancan. Siamo qui in una cornice rinnovata del Fest, ma con quali aspettative da parte vostra? Mancan: Le premesse sono ottime perché tutto è stato organizzato nei minimi particolari, in parte abbiamo partecipato anche noi all'organizzazione, essendo lucani. Purtroppo i concerti registrano un'affluenza sempre minore in tutta Italia, speriamo che questa non sia una giornata negativa (non lo sarà - NdA).
Francesco: Il trend sembra positivo rispetto all'orario. Mancan: Sì, molti stanno aspettando ai cancelli, bloccati dai controlli delle forze dell'ordine.
Francesco: Riguardo alla vostra musica: c'è un'influenza mediterranea molto presente. Da noi in Sicilia c'è proprio la "scena mediterranea". Non credi che con una maggiore organizzazione potremmo sfruttare queste peculiarità per formare una scena che si può imporre in Europa, ma che come al solito non siamo in grado di farlo? Mancan: Io sono un ammiratore di Inchiuvatu e di tutta la scena siciliana, hanno iniziato tutto loro, dicitura compresa. Sì, il sud Italia è ricco di tradizioni, ogni regione ha una sua peculiarità. Noi riprendiamo quella lucana, od anche campana -cilentana soprattutto- l'origine però è siciliana e nessuno più della Sicilia può essere considerata "mediterranea". Il problema è l'esterofilia degli italiani, abbiamo ottimi gruppi in tutto il centro-sud, ma i ragazzi preferiscono continuare a seguire quelli nord- europei, che francamente ritengo essere spesso inferiori a noi, perché sono fotocopie l'uno dell'altro. Tranne i mostri sacri degli 80 e dei 90, ritengo che in Italia abbiamo molti gruppi che possono dare filo da torcere all'estero.
Francesco: Che poi lì fanno proprio questa cosa. Sfruttano le loro peculiarità storiche e tradizionali per imporre una scena in tutta Europa. Mancan: Il caso dei Moonspell è evidente. Prendono spunto dal background lusitano, anche se forse sono nati e si sono sviluppati in un periodo in cui era possibile farlo, oggi è più difficile, si vendono meno dischi è c'è meno affluenza ai concerti. Secondo me, purtroppo, siamo in una fase di lento declino nonostante le molte band valide.
ROTTING CHRIST E siamo alla parte alta del bill. La defezione dei Destroyer 666 ha consentito di allungare i tempi degli altri, e nel caso dei greci trovo la cosa un'autentica fortuna. La band si è mostrata in forma, con tanta voglia di suonare ed ovviamente ha potuto sfruttare un suono che è migliorato molto, come accade sempre in tutti i Fest. Il loro concerto è stato semplicemente un rush senza respiro, con Sakis e Temis Tolis sugli scudi: il primo a governare un concerto il cui unico demerito è stato di essere finito troppo presto. Questione di attitudine, questione di convinzione, ma che si prenda l'iniziale Feast of the Grand Whore, oppure Enuma Elish, Non Serviam, Athanatoi Este, The Sign Of Evil Existence o qualsiasi altro pezzo proposto, il risultato è stato un solo: devastazione controllata. In sintesi: Rotting Christ in grande spolvero e grandissimo concerto.
Francesco: Ciao Sakis. Prima di tutto vorrei cominciare con una domanda un po' al di fuori di ciò che riguarda il music-biz. Durante questo periodo la Grecia sta attraversando una grossa crisi... Sakis Tolis: Una grossa crisi, sì.
Francesco: Anche l'Italia la sta attraversando, ma vorrei sapere: ci sono, a causa di questo, anche meno situazioni per suonare in Grecia? Sakis Tolis: Purtroppo sì, la gente va meno anche ai concerti perché i biglietti sono troppo costosi, tengo le dita incrociate sperando in giorni migliori. Penso però che questo sia solo l'inizio, la crisi diventarà globale e mondiale. E' cominciata dalla Grecia, ma presto o tardi ho paura che anche l'Italia sarà in queste condizioni, e la Spagna ed altri paesi, perché questo è il sistema, questo è il capitalismo. Presto o tardi precipiteremo.
Francesco: Il sud Italia e la Grecia sono molto simili anche nella tradizione musicale popolare e folk. Io penso che questi due paesi potrebbero fare da guida come quelli del nord Europa, ma questa non è la situazione reale, perché? Sakis Tolis: Perché... non so veramente il perché. Il problema potrebbe essere un cammino politico. Io penso che presto o tardi le zone del Sud Europa saranno unite, perché questo ne è lo spirito. Noi siamo totalmente diversi dalla gente del nord Europa; è lo stesso continente, ok, ma ci sono troppe differenze. Sono qui da stamattina ed ho guidato un po' in giro: stessi paesaggi, gli stessi ulivi, gli stessi alberi, le stesse persone... Ho sentito grande comunanza con voi.
Francesco: Puoi descrivermi il vostro ultimo album? Sakis Tolis: E' un album registrato in Grecia che contiene molti dettagli della Grecia, si chiama Aelo e contiene elementi della storia Greca antica.
Francesco: Mi piacerebbe sapere qualcosa della vostra collaborazione con Diamanda Galas. Sakis Tolis: Si, Diamanda Galas è Greca, le ho chiesto di collaborare con noi e lo ha fatto in un pezzo. Per me è stato un grande piacere, perché sono un grande fan di Diamanda Galas e sono molto fiero che abbia collaborato con la band.
Francesco: Come vedi lo stato di salute del black metal? Vedi una possibile evoluzione? Sakis Tolis: No. Il black metal è simile a sè stesso. Nessuna evoluzione, è una cosa estrema che non ne ha bisogno in questo momento. Forse in seguito ce ne sarà una, ma ora non serve.
Francesco: Ok, grazie per la tua collaborazione. Sakis Tolis: Grazie a te, ciao.
RHAPSODY OF FIRE Cambio completo di suoni, atmosfere e pubblico per la band di Staropoli e Lione. Devo dire che lo stacco rispetto al set precedente è stato notevolissimo, ed interessante è stato anche notare come il pubblico di prima si sia allontanato dal palco per far posto a chi era venuto solo per i Rhapsody. Certamente questi ultimi non hanno avuto di che lamentarsi; circa 70 minuti di spettacolo conditi da tutto quanto ci si aspetta. Buoni contenuti tecnici, Staropoli a dare i tempi a tutti, Lione a dialogare col pubblico ed un suono assolutamente cristallino. Personalmente però, ho trovato il tutto piuttosto manieristico, con suoni fin troppo puliti in particolare per la chitarra -con soli leggermente sommersi dal resto- a scapito dell'impatto, e generalmente il modo di calcare lo stage e di presentare i pezzi da parte di Lione, ha prodotto un risultato un po' plasticoso, un po' posticcio, almeno per le orecchie di chi era lì per gruppi più immediati. La cosa comunque, non ha impedito loro di ottenere un successo notevole, dato che un buon numero di persone era presente per loro e per sentire e vedere proprio quel modo di intedere la musica. Fuori contesto? Forse un po', ma l'Agglutination è un fest tradizionalmente generalista, ed è bello anche per questo, perché può unire nella stessa serata gente con gusti molto diversi tra loro.
Francesco: Concerto finito da pochi minuti. Allora... so che Gerardo Cafaro voleva portarvi qui da tanto, tanto tempo. Staropoli: Ci ha provato ogni estate praticamente, per cui sono contento di essere riuscito a farlo, perché è veramente una brava persona, il posto è molto bello, tutto bene.
Francesco: Com'è andato lo show? Staropoli: Bene. Quando suoniamo meno lo show è più compatto, suoniamo le canzoni migliori, le più toste e conosciute; il pubblico ha reagito bene.
Francesco: Immagino vi abbiano fatto due palle così con la storia di Turilli. Io non voglio chiedervi qualcosa della separazione, ma piuttosto del moniker. Mi è sembrato un po'..... Staropoli: Diciamo che è un accordo che abbiamo preso io e Luca, non è una cosa decisa così... ed è dovuta al fortissimo impegno che abbiamo messo in questa band dal 93, per cui abbiamo deciso di proseguire in questa direzione. E' una cosa un po' insolita, però....
Francesco: Non temete di disorientare il pubblico? Chi segue Luca continua a seguire i Rhapsody o c'è stata una divisione di fans? Staropoli: Ho letto su Facebook alcune dichiarazioni da parte di qualcuno che non aveva capito, ma credo che i veri fans che seguono la band dal 97 sanno cosa è successo e possano decidere chi seguire, ma credo che seguiranno entrambe le band e ne trarranno vantaggi differenti. Anche perché Luca farà una musica che io non farò.
Francesco: Ecco, la divisione ha senso solo se porta qualche differenziazione nella proposta musicale, quindi ora cosa dobbiamo aspettarci? Staropoli: Beh, i dettagli sicuramente ancora non te li dico, però quello che ricerchiamo io, Fabio e la band è la magia, la profondità della musica, l'intensità, l'emozione. Anche pezzi veloci, però quello che ha caratterizzato i Rhapsody fin dall'inizio vogliamo continuare a portarlo avanti, e con la voce di Fabio è facile, essendo la voce originale della band. Per me lui è uno dei migliori cantanti metal al mondo, capace di cantare qualsiasi stile musicale, e la possibilità di comporre cose molto diverse tra loro è quindi forte.
Francesco: Questa sera è andata bene, ma uno dei nostri argomenti caldi è la disaffezione da parte del pubblico ai concerti. Voi girate tutto il mondo, la situazione è generale? Staropoli: Siamo appena tornati dal Sud-America, ma è un posto particolare. Anche se ci sono 4-500 persone fanno per 2000, ma è un'abitudine differente. Gli italiani sono abbastanza vicini a quest'abitudine, penso che sia un problema più di mercato ed economico più che di disaffezione. Noi siamo anche fortunati perché chi viene a vederci non viene per caso, ma perché vuole venire a vederci. Come tutti abbiamo avuto un calo sia di vendite di album che di affluenza, ma credo sia un fatto economico.
Francesco: Forse il problema riguarda più i piccoli gruppi che non si sono ancora fatti una base solida, quindi quando ti autoproduci un EP con le sue spese, e poi ti spuntano 20 persone ad un concerto, questo impedisce ai gruppi di svilupparsi e blocca il ricambio generazionale. Staropoli: Guarda, in Sud-America il problema è che ci sono tantissime band che vogliono suonare, ed i promoters sono costretti a dire no, perché non ci sono nemmeno le location disponibili. E' un paese in crescita musicale e tutte le band vogliono andare a raccogliere fans. E' un problema economico, perché la musica viene apprezzata a qualsiasi livello, ad esempio gli Alter Bridge in Italia hanno suonato in posti grandi con migliaia di persone.
Francesco: Sì, ma lì parliamo di nomi più mainstream, non è l'ossatura della scena. Staropoli: Non sono la persona più indicata per parlarne, l'ultimo gruppo heavy che ho visto è roba vecchia, non seguo più le band odierne.
Francesco: C'è un problema anche di ricambio di idee? Staropoli: Mi sembra che le band non vogliano più rischiare molto: le nuove band che ho sentito si appoggiano a questo power metal melodico che insomma.... (faccia perplessa - NdA).
Francesco: Questo produce forse un flusso verso l'estremo, che però a sua volta nel complesso non propone idee clamorose. Come se ne esce? Staropoli: Mah... come musicista io ascolto veramente poca musica metal perché preferisco tenermi libera la mente. Ascolto dal pop al rock, non ho interesse ad ascoltare heavy metal quando poi lo devo comporre e suonare. Aprrezzo alcune band come i Nightwish. Quello che ho notato è che ci sono più ragazzi che vogliono sentire musica suonata.
Francesco: Ma quale musica? Io vedo un proliferare di cover e tribute band e non mi pare esattamente voglia di sentire suonare. Staropoli: No, mi riferisco ad altro. Qui siamo indietro, in America vicino ad un posto dove abbiamo suonato c'era una "School of Rock Music"; pieno di ragazzi per strada che suonavano, parlavano... una scena di un attimo, ma mi ha colpito perché in Italia non abbiamo nulla di simile, ma bisogna insistere, continuare a fare musica e proporre buoni prodotti.
Francesco: Quando esce il vostro prossimo disco? Staropoli: Dobbiamo darci una calmata, perché abbiamo prodotto tanto negli ultimi anni. Ho già cominciato a lavorare su dei pezzi, ma diciamo indicativamente autunno 2013.
DARK TRANQUILLITY Completamente diversa l'attitudine dei Dark Tranquillity, con Stanne che si aggira nel backstage tracannando qualcosa che non doveva essere coca-cola ed un spirito festaiolo e comunicativo portato a piene mani on stage. Certo, la band non è più quella di qualche anno fa e nella loro setlist a brillare maggiormente è l'assenza di pezzi tratti da The Gallery e The Mind's I, ma quella band di fatto non esiste più. Nonostante questo il concerto è stato coinvolgente e divertente, con Stanne che ha lasciato anche il palco per andare direttamente alle transenne a cercare un contatto fisico col pubblico che, ovviamente, ha trovato con grande facilità. Buona anche la sua prestazione vocale che ho trovato comunque inferiore a quella offerta nel 2008. Per il resto voglia di suonare e di coinvolgere e spettacolo che è andato via sulla falsariga di pezzi quali Terminus (Where Death Is Most Alive), Inside the Particle Storm, Final Resistance ed altri, eseguiti mentre sullo sfondo andavano dei video. Certo, per i fans di vecchia data della band la mancanza di certi pezzi storici si è fatta parecchio sentire, mentre per chi li ha conosciuti in tempi più recenti il problema si è rivelato di minore entità, con la conseguente e sempre più frequente differenza di fruibilità del concerto tra fasce diverse di età. In particolare un ragazzo molto giovane in prima fila sembrava vivere una esperienza quasi mistica. Quel che è certo è che i Dark Tranquillity sono ancora in grado di divertire, o almeno, di farlo nei confronti di chi non si pone certi problemi di evoluzione musicale e/o di canzoni ed album lasciati per strada.
Francesco: Mikael, un grande successo stasera ed un pubblico molto caldo. Mikael: Assolutamente fantastico. Sono molto, molto contento. Siamo già stati qui quattro anni fa e siamo molto felici di esserci tornati.
Francesco: Sì, c'ero anch'io quella volta. Che tipo di differenze hai notato nell'organizzazione delle due edizioni? Stanne: Mi piace il fatto che sia cambiata l'altitudine, si sta più freschi. Ogni cosa comunque è cambiata, tutto sembra essere più bello ed il posto è veramente meraviglioso. Questo è il modo di rendere tutto migliore.
Francesco: I Dark Tranquillity hanno una stretta relazione con l'Italia, tanto da averci anche registrato un DVD. Come mai? Stanne: Davvero non lo so, cioè... Lo so... Credo che tutto sia cominciato nel 96 o nel 97, quando abbiamo suonato a Milano ed a Roma e siamo stati letteralmente sopraffatti dalla risposta della gente. E' stato veramente incredibile, ed ogni volta che torniamo qui è sempre incredibile, ogni singolo show che facciamo in Italia è esplosivo. Dopo il primo DVD abbiamo detto: "Il prossimo dobbiamo farlo in Italia". Il modo in cui i fans rispondo ed interagiscono con noi è qualcosa di simile alla magia. Questo è quello che noi abbiamo sempre sognato.
Francesco: Lo chiedo a tutti perché mi sta molto a cuore: qui in Italia abbiamo un problema di pubblico ai concerti. La situazione è la stessa nel Nord-europa? Stanne: C'è differenza. Credo che nella parte Nord dell'Europa, come in Germania o paesi simili.... (Esita, forse qualche bicchiere di troppo - NdA) non so, credo che il problema sia che ci sono troppi show, credo che con la crisi dell'industria discografica ognuno voglia andare sempre in tour, perché ognuno vuol guadagnare, od ogni band è sempre in tour. Questo significa che i fans devono selezionare cosa andare a vedere, ed è un peccato che non ci si possa fermare, perché si inflaziona la scena. Questa secondo me è la ragione per cui c'è meno gente ai concerti, ma questo non significa avere meno fans, perché non si possono avere sempre i soldi per andare a vedere tutto. In Svezia è lo stesso, ci sono troppi concerti e certe volte bisogna andare verso nord per vedere i gruppi preferiti, ma non sempre è possibile.
CONSIDERAZIONI FINALI Al tirar delle somme un Fest divertente, chiaramente in forte ripresa di band e di pubblico rispetto allo scorso anno (non ci voleva molto, però...), che può ora contare su una location e su una organizzazione nettamente migliori, ed in grado di portare alcuni gruppi interessanti in zone dove non se ne vedono troppo spesso. Se il prossimo anno Gerardo Cafaro riuscirà ad inserire nella parte bassa del bill almeno un altro nome importante ed almeno a mantenere la qualità della parte alta, magari con l'inserimento di qualche nome di grido in più, potremmo salutare una manifestazione in grado di competere con gli eventi più importanti, cosa della quale il sud ha bisogno. La cosa migliore del Fest? Sicuramente i Rotting Christ per distacco. La cosa peggiore? Tralasciando i piccoli gruppi come è giusto che sia, direi non i Rhapsody come band (non possono certo essere paragonati né ai Rotting Christ né ai Dark Tranquillity), ma come modo di fare on stage troppo plasticoso ed artefatto, ma come si dice... ad ognuno il suo.
Foto a cura di Carmelo Currò.
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Troppo perfetta............. peccato perchè secondo me certi pezzi non sarebbero tanto male senza tutti quei fronzoli e quella produzione piatta. A proposito, speriamo che l'attesa ventennale x l'album orchestrale sia finita presto. Secondo me lì potrebbero rendere bene |
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beh certo, prima erano speed allucinanti. Presumo che con la vecchiaia i Bardi diventeranno sempre più pomposi e con una vera e propria orchestra, per ascoltatori sempre più riflessivi, meno capocciate e piu' introspettivi curandosi sempre di più di un audio e produzione perfetta |
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Comunque sia chiaro x me il mito come gruppo sono i Bardi, i miei preferiti sotto tutti i punti di vista (anche se dopo NIME sono diventati troppo pomposi, come disse Thomen). |
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Sì Di Anno mi piaceva tantissimo da ragazzina, LOL, mi volevo pure vestire come lui . Ora cone ti ho detto non lo considero certo un mito ma l'amore x la sua voce di quei tempi resta immutato. Anzi, ora con Internet ho potuto vedere diversi bootleg splendidi. X quanto riguarda Kai con Walls of Jericho la folgorazione, un grande artista con grande carattere e atteggiamento positivo che ho sempre seguito finora. Non puoi capire la delusione di Keeper I quando ho saputo che non cantava lui!! Comunque sì i Rhapsody senza Lione non riesco a immaginarli anzi il vero motivo x cui vorrei vederli live è proprio lui, oltre a Turilli che secondo me ha preso un bello stile come chitarrista. Devo dire però che dopo i primi 2 album eccezionali li ho trovati ripetitivi (a parte qualche pezzo) sia come musica che come testi (my beloved land my beloved warrior with the mighty sword... dai scherzo! ) |
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tuo mito oltre che DiAnno, lol. Kai l'ho visto tante di quelle volte nei vari festival, oltre il fatto che la sua voce la riconoscerei tra un milione. I Rhapsody of Fire ora come ora, mah..senza Lione non ci vedo più un senso. Ci sono periodi e periodi, andavano visti prima |
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Dopo c'erano gli Helloween che di fronte al carisma di Kai sono scomparsi . Era il 2008, andai x i Gamma Ray che mi piacevano tanto ma dopo il concerto ne rimasi estasiata, belli compatti energetici, mille volte meglio che si disco, hanno dato davvero tanto sul palco . E poi appunto c'era questo tipo troppo carino e gentile! Rhapsody e GR comunque non so chi scegliere, mi piacciono tantissimo entrambi x i primi lavori e qualche pezzo sparso non troppo recente. Però purtroppo i Rhapsody non li ho ancora visti live, speriamo quest'anno al farewell tour se li becco in qualche festival. Peccato non facciano un tour proprio loro in Europa. (Cmq Kai è il mio mito) |
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probabilmente non ero io, difficilmente sto sotto al palco con i Gamma Ray, anche se per sbaglio può capitare..dipende quello che c'è dopo ahah. Anche se.. i Rhapsody li preferisco..(che il grande Kai Hansen mi perdoni) |
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Oppure un bel ragazzo gentile come mi è capitato sotto il palco con i Gamma Ray  |
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quando non ci si può muovere ma si ha una ragazza formosa di fianco è anche meglio  |
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Silvia e allora siamo completamente daccordo....dal vivo mordente 0 spaccato...il succo del mio discorso era prorpio quello! |
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Morlock, l'ultima volta ho visto anch'io i DT nel 2008 un paio di volte però purtroppo non mi piacciono quanto su disco (e x me sono un gruppo mitico, leggermente sotto solo ai Blind Guardian, li adoro fino a The Mind's I). Stanne si è sempre vestito in quel modo, non é quello il problema, però non so, non hanno mordente live, e li ho visti anche in un piccolissimo club, dove in teoria il concerto dovrebbe essere stato "magico" e dove eravamo talmente stipati da non poterci quasi muovere ☺️ |
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Grazie Raven, non era chiaro dall'articolo ☺️ |
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Nel 2008 mi trovavo all'agglutination(e ovviamente c'era pura Raven...e lo ricordo benissimo per un particolare che non citerò in questa sede ),Dismember e Dark Tranquillity come headliners....Differenze tre le 2 band...i primi un muro....suoni marci,un suono di drum perfetto,voce incredibile e impatto devastante.........entrano in scena i DT........vestit quasi da armani(in particolare Stanne) suoni di chit patinatisssimi,drum al limite del ridicolo,e tastiera stile Bontempi,basso innocuo..per un risultato che + finto nno si può che anche nelle parti più tirate....esecuzioni perfette ma con quei suoni e con quell'atteggiamento più che la band che furono mi sembrarono una boyband alle prese con dei suoni distorti...tutto a confermare che è una band che è davvero invecchiata male col suo TRAGICO passaggio nel lontano 99 alla Century Media....per la gente come me legata al periodo Skydancer/The Mind's I c'era ben poco da apprezzare aimè.......ma quello che mi diede veramente fastidio è stato davvero l'atteggiamento on stage....mancava solo un balletto e poi il tutto sarebbe stato completo  |
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Nel senso che ho scritto, con un atteggiamento molto più casinaro e votato al cazzeggio nel backstage. |
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In che senso "Completamente diversa l'attitudine dei Dark Tranquillity"? Fra l'altro io trovo che in realtá dalle origini si siano evoluti, o meglio, siano cambiati, tantissimo, anche se live non mi piacciono come su disco (lì mi fanno impazzire fino a The Mind's I). Comunque ho visto da poco il bootleg del concerto dei Rhapsody e mi è piaciuto tantissimo, bel concerto, anche se si sente la mancanza di Turilli |
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non mi sono spiegato. Non ho parlato di brutti suoni, ma addirittura di eccesso del contrario per i ROF, tanto da risultare privo di feeling. Per esserne sicuro, ho seguito metà del set dei ROF dal prato, perchè non mi va di dare giudizi avventati sul suono stando dietro, ma me rendo conto che probabilmente è una cosa più attinente al mio gusto. |
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Raven sono molto onesto ma credo che il tuo giudizio su audio e tutto sia in parte sbagliato , io credo che questa edzione dell'Agglutination sia stata il top in tutto.. altro che suoni impastati, tu eri dietro il palco a far interviste etc. io ero sul prato e ti garantisco che anche a grande distanza era uno spettacolo meraviglioso..le stesse parole confermate e dette a me da Sakis, Stanne e Lione... Orgoglio Metal del Sud ! |
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Lo sono se risultano troppo plastificati, quindi con poco feeling. |
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un concerto molto interessante, suoni un po' impastati e non proprio all'altezza per le prime band, mentre ottimi, con qualche riserva, per le band più note. Mi sento anche di spezzare una lancia a favore dei Rhapsody of Fire: micidiali sia Lione che il batterista che qualcuno di voi conoscerà già per il suo operato (insieme al bassista) in un'altra band superlativa, mentre i soli del chitarrista dalla mia postazione, fin troppo udibili, dopo un po' avevano scassato i cosiddetti però caro recensore, se mi premette un appunto, da quando in qua i suoni "fin troppo puliti" sono un difetto dal vivo? A parte questo, Rotting Christ devastanti e precissimi come sempre (peccato per gli strumenti campionati poco udibili) e Dark Tranquillity davvero emozionanti, soprattutto nella seconda parte dello show, peccato qui per l'assenza dei vecchi classici . Per ora è tutto, un saluto! |
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che farà cose che nè Luca nè Staropoli faranno.....ahahah |
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aspettiamo i fabio lione's rhapsody adesso  |
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Luca farà musica che io non farò? Ah ah, questa è buona...il disco di LT (che a me è piaciuto) è all'incira la stessa cosa che LT ha sempre suonato con i Rhaposdy e così sarà sempre, il prossimo album dei RoF suonerà death? thrash? glam? black? non credo...quindi ci han preso x il culo x bene...ora 2 band da seguire, 2 dischi da comprare, 2 concerti a cui andare...eh eh, col caxxo direi...ascolto in streaming tutto e traggo le mie conclusioni... ps: e lo dice uno a cui il genere proposta piace un sacco e le voci di Lione e Conti pure... |
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Ma ancora ad ascoltare Staropoli state??? " l'ultimo gruppo heavy che ho visto è roba vecchia, non seguo più le band odierne...". Ma che deve fare sto cristiano per farvi capire che se ne fotte del Metal, di voi che lo ascoltate e di tutto ciò che non gli faccia arrivare soldi in tasca? La cosa con Turilli ne è un esempio... |
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Raven@ si per carità, lo spero per lui perchè mi ha dato veramente l'idea di essere in stato totalmente confusionale  |
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Ragazzi, calcoliamo anche che era sceso dal palco da 10 minuti e che lo scritto rende diversamente dal parlato. |
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quoto il vichingo, secondo me era una supercazzola alla Conte Mascetti. Magari si è sentito preso in giro, ha snobbato la cosa e non ha voluto dire nulla: ha riempito lo spazio mettendo parole insensate una dietro l'altra senza concetto di fondo |
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@il vichingo: più che supercazzola secondo me non sa quello che dice e basta si contraddice ogni tre parole... |
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@Sambalzalzal: si pure a me prima di tutto ha dato l'impressione di incoerenza incredibile... Mah |
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@Samba: secondo me era una supercazzola. Dai, è un discorso senza capo ne coda! "Ragazzi che vogliono sentire musica suonata"... ma che vuol dire? Ahahah, l'è bruxa el toso  |
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"Mah... come musicista io ascolto veramente poca musica metal perché preferisco tenermi libera la mente. Ascolto dal pop al rock, non ho interesse ad ascoltare heavy metal quando poi lo devo comporre e suonare. Aprrezzo alcune band come i Nightwish (mavattelappijànderculovà!). Quello che ho notato è che ci sono più ragazzi che vogliono sentire musica suonata(!?!?!?!?!?!?!?)" Come discorso fila sicuramente ed anzi mi ricorda i comizi di un mezzo drogato che gira vicino casa mia. Staropoli, vattene va! |
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E poi come dice Lambruscore... dai sembra abbiano il prosciutto sugli occhi... Va bene che non puo insultarsi da solo Staropoli, ma almeno un pò di coerenza in quello che dice e meno faccia di tolla dai |
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Agglutination grande, una location di lussoooooooo. Grazie Chiromonte!!!!!. Grazie Gerardo!!!! |
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I Rhapsody ormai mi fanno ridere... "Mi sembra che le band non vogliano più rischiare molto: le nuove band che ho sentito si appoggiano a questo power metal melodico che insomma.... (faccia perplessa)" mah perchè loro cosa fanno? Ok è tutto ultramegapompato dalle orchestrazioni, ma questo mi pare insultare tanto per... |
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E bravo il Mike Bongiorno del metal nostrano...  |
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Staropoli quando dice "...anche perchè Luca farà una musica che io non farò....."uahuahuah, poi "comporre cose molto diverse...." aribuauahuah... |
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Ma staropoli non si era tagliato i capelli?!?!!?!?? hihihi |
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