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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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AGGLUTINATION FEST - Campo Sportivo, Senise (PZ), 23/08/2014
27/08/2014 (5245 letture)
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Vent’anni di metal dal vivo. Ecco il traguardo raggiunto dall’Agglutination Fest. Dopo aver seguito tutte le ultime edizioni non potevamo certo “bucare” proprio questa, oltretutto nobilitata da un bill che vedeva nella parte alta alcuni gruppi decisamente interessanti. Come sarà andata? Il pubblico avrà risposto? Le band saranno state all’altezza? Per saperlo basta continuare a leggere.
Partiamo di prima mattina da una Sicilia già infuocata dal sole e dopo un moderato tempo di attesa il bus organizzato per l’occasione affronta una trafficata SA-RC. Il viaggio procede normalmente tranne un rallentamento di alcune decine di chilometri dovuto ad un restringimento della carreggiata (e la misteriosa scomparsa di una guantiera di tiramisù sulla quale indaga la DIA) che però, a conti fatti, non ci impedisce di giungere a Senise quando i cancelli sono ancora chiusi. Poca gente a stazionare davanti al botteghino, ma è decisamente troppo presto per trarre delle conclusioni di qualsiasi genere in tal senso. Sbrigate molto velocemente le formalità di accredito entriamo per primi nello stadio che ospita l’evento -lo stesso dello scorso anno- ed il colpo d’occhio è quello che ci attendevamo: il palco come quello dell’edizione precedente con il medesimo buon impianto audio e luci in fondo e lo spazio merch-ristoro ad occupare quello opposto. In mezzo una grande area che non aspetta altro che di essere riempita dal pubblico. Il tempo dei saluti e nel backstage incontriamo Lehmann, col quale scambiamo due chiacchiere prima della sua esibizione.
Francesco: Ciao, partiamo dal disco che io stesso ho recensito per Metallized? Lehmann: Sì, il disco è uscito a giugno dopo essere già stato stampato in Russia nel 2013 e... a me piace. eh eh eh. Vediamo come va.
Francesco: Io ho avuto l’impressione che ci fosse un lavoro più mirato sugli arrangiamenti e sui suoni che non sui riff di base, non particolarmente originali. Lehmann: Sì, è vero. Ho voluto sperimentare come volevo fare da anni. È più una cosa di groove, con pochi soli e puntando ad un lavoro complessivo che dia l’idea di un pacchetto completo, di un blocco unico. Questa era l’idea di base, senza esagerazioni e senza voler dimostrare qualcosa. Questo è ciò che sento, ho in pratica voluto mettere su disco quello che sentivo io come musicista dopo le mie varie esperienze.
LEHMANN Ancora poca gente, come è ovvio, sotto il loro palco all’avvio del fest, ma che risponde subito in maniera inconsueta. Bel groove da parte dei musicisti, buona presenza e discreti suoni considerando che si tratta del gruppo d’apertura, sempre il più penalizzato. Proponendo i pezzi del disco sopracitato, i musicisti del progetto Lehmann dimostrano di essere buoni esecutori ed il loro mastermind di saper governare il palco con sicurezza. Buon inizio per loro e per l’Agglutination.
SINHERESY Cambio completo di situazione musicale e spostamento verso il symphonic con i triestini Sinheresy. Suoni dapprima sbilanciati (voce di Cecilia Petrini bassa, così come la tastiera e batteria con problemi al rullante), che poi vanno migliorando rapidamente. Per loro un discreto impatto, buona interazione tra le voci e discreta tecnica, con pezzi ben arrangiati ed eseguiti ed anche qui gente -pur non numerosissima- che risponde in modo insolitamente positivo in relazione all’orario ed al posizionamento in scaletta del gruppo. Magari in misura inferiore che nei confronti della band precedente, tanto che il classico invito “su le mani” di Cecilia cade quasi nel vuoto. I buoni auspici per il fest comunque continuano.
Durante il cambio palco c’è il tempo per un rapidissimo scambio di battute anche con loro:
Francesco: Salve, c’è pochissimo tempo per parlare. Mi presentate almeno il gruppo e mi dite come una band del vostro tipo risolve il problema delle orchestrazioni su disco quando suona dal vivo? Sinheresy: Certo. I Sinheresy sono: Cecilia alla voce, Stefano alla voce, Lorenzo alla chitarra, Davide al basso, Daniele alle tastiere e Alex alla batteria. In quanto al discorso delle orchestre dal vivo, come ormai oggigiorno fanno quasi tutte le band, ci serviamo di supporti tecnologici (backing tracks tramite PC) per riprodurre il più fedelmente possibile le stesse atmosfere che trasmettono le nostre canzoni su CD. Dipende poi dalle occasioni che si hanno a disposizione: recentemente, difatti, a Trieste, abbiamo avuto per la prima volta l’occasione di suonare dal vivo il nostro disco con l’accompagnamento di una vera orchestra (curata e diretta dal direttore, nonché arrangiatore delle orchestre stesse del disco, Lorenzo Visintin) e bisogna dire che per quanto sia più difficile e parecchio complessa l’organizzazione di un tale evento, non ha eguali rispetto ad un normale show con l’utilizzo di basi registrate.
Tempo sempre tiranno, ma durante lo stesso cambio palco è possibile dire due parole anche con gli Eversin:
Francesco: Ciao ragazzi, siete reduci da un’esperienza in Turchia. Com’è andata? Angelo: Il Rock Off in Turchia è stata un esperienza grandiosa ed al momento la considero come l’apice della nostra attività live. Condividere lo stesso palco di Megadeth, Amon Amarth e Gojira e poter imparare da questi mostri è una fortuna ed un onore.
Francesco: So che il vostro cantante è all’ultima esperienza con voi? È vero? Avete già un sostituto? Ignazio: Angelo Ferrante ha attraversato un momento personale abbastanza complesso e senza entrare nel merito, devo dire che la cosa è ricaduta pesantemente sulla band. Al momento stiamo tutti lavorando affinché tutto si risolva. Angelo è ancora il nostro cantante.
EVERSIN Forti di un seguito personale che li ha sostenuti dalla Sicilia con tanto di striscione a loro dedicato piazzato sottopalco, tocca dunque agli Eversin continuare il fest. Anche in questa caso suoni sbilanciati con basso troppo alto -se mi perdonate il gioco di parole- e voce inizialmente troppo bassa. I quattro hanno come di consueto attaccato il palco fornendo una prestazione in linea con quelle tipiche del gruppo, basata molto sulla corporalità e sulla presenza on stage. Per loro un buon successo di pubblico, peraltro annunciato.
Nel backstage c’è il tempo anche per sentire qualcosa dai Buffalo Grillz prima del loro concerto:
Francesco: La cosa che salta più all’occhio ascoltandovi è senza dubbio la voglia di cazzeggiare, di non prendervi sul serio. BG: Sì, quello secondo noi è alla base di tutto, il doversi divertire a tutti i costi. Noi ci divertiamo così, ci piace fare i cazzoni sopra e fuori dal palco con la musica che diventa quasi secondaria.
Francesco: Eppure la vostra produzione è insospettabilmente curata. BG: Sì, senz’altro. Ma alla fine noi siamo musicisti in giro da tantissimi anni appartenenti a varie realtà. È normale che al di là di tutto quanto ti ho detto prima, quando poi registriamo ci teniamo a fare le cose per bene e l’esperienza maturata negli anni venga fuori.
BUFFALO GRILLZ È proprio nelle parole appena lette che bisogna trovare il senso della loro esibizione. Bardati come da foto a corredo del report ed armati di una dose di cazzonaggine di proporzioni bibliche, i ragazzi hanno rovesciato su Senise una carrettata di note mitragliate senza ritegno. Canzoni cortissime, un cantante folle e tanta, tantissima voglia di divertire e divertirsi al di là del discorso musicale. Atmosfera che si surriscalda con tanto di idrante a pioggia sulla folla per raffreddare la temperatura e band che, inquadrata come detto, serve a passare alcuni minuti senza pensieri. Una citazione di Battisti con La Canzone del Sale prima della chiusura con New World Disagium corona un’esibizione che ha visto eseguire tra le altre Linkin Pork, Sacro e Scrofano, Dimmu Burger ed altre loro “hit”. Buona la prova del nuovo batterista Maurizio Montagna.
Andiamo avanti con una dichiarazione prima del concerto anche da parte degli Elvenking:
Francesco: Ciao ragazzi, parliamo dei vostri ultimi lavori. La produzione è sembrata molto buona in generale, ma alcuni l’hanno definita forse troppo levigata, tendente all’hard rock. Siete d’accordo? Damna: In realtà non capisco questa osservazione. Probabilmente abbiamo avuto produzioni più pulite e levigate in passato e chi ci conosce lo sa. Per The Pagan Manifesto abbiamo cercato, con l’aiuto del bravissimo Simone Mularoni, un sound ancora più personale e, perché no, vicino alle sonorità che ci hanno fatto appassionare a questo genere negli anni 90. Ovviamente contestualizzato ai giorni nostri. Quindi, in tutta onestà, se ora le persone si lamentano perché abbiamo una produzione troppo levigata significa che hanno proprio esaurito tutte le argomentazioni per criticare il nostro lavoro. Questo è il nostro sound e questa produzione lo rappresenta più che mai.
ELVENKING Grande esperienza per loro e possesso del palco complessivamente sicuro in un contesto forse poco adatto a questo tipo di musica, come dalla band stessa è stato rilevato. Violino di Lethien inizialmente poco percepibile e batteria con qualche sbilanciamento (anche qui situazione che migliora strada facendo), col gruppo che suona con un certo trasporto nonostante una parte del pubblico forse non gradisca. Qualche momento di potenziale tensione col cantante Damna che parla al microfono invitando con garbo chi gradisce a restare davanti al palco e chi non gradisce a farsi un giro tra gli stand (in maniera non aggressiva, sia chiaro), ma concerto che termina sul far della sera con le luci che si accendono e gli Elvenking, dapprima un po’ imballati, che via via salgono di tono fino a concludere con un buon successo e soprattutto fornendo una prova in crescendo piuttosto apprezzata da un’audience che comincia ad essere relativamente numerosa.
ENTOMBED A.D. Tocca a loro “inaugurare” la parte alta del tabellone contrariamente a quanto annunciato. Ero piuttosto perplesso circa questa nuova incarnazione degli Entombed col solo Petrov della formazione originale all’interno dell’attuale line up, ma devo dire che almeno se preso sul singolo evento e senza pensare a ciò che c’è dietro, il loro set è stato davvero divertente, privo di fronzoli e diretto come serve. Dopo un avvio col colpo in canna, col batterista Olle Dahlstedt che dimostra una presa non troppo salda su una bacchetta, putridi quanto basta, vogliosi di suonare quanto occorre e con Petrov decisamente meno trucido delle foto promozionali sia davanti che dietro il palco, ma anzi molto amichevole (un sorso che mi ha offerto da una bottiglia mi ha confermato che non si trattava di the), gli Entombed A.D. hanno provocato un pogo forsennato. Anche qui vado a memoria, ma le versioni di I for an Eye, Revel in Flesh, Living Dead, Supposed to Rot e Left Hand Path hanno generato il delirio, così come apprezzate sono state le nuove Pandemic Rage -la prima ad essere suonata-, Waiting for the Death e Kill to Live. Buono il responso della gente anche per l’esecuzione micidiale di Eyemaster (Wolverine Blues destò perplessità in molti al tempo dell’uscita) e Chief Rebel Angel. Alla fine lo stesso Petrov sembra apprezzare molto il responso del pubblico riprendendolo col suo cellulare e lanciando acqua e birra agli accaldatissimi spettatori. Concerto che si chiude sulle note di Nel Blu Dipinto di Blu, omaggio forse troppo facilone all’Italia.
BELPHEGOR Dopo aver agghindato il palco con ossa e ammenicoli vari come potete osservare nelle immagini (si dice siano proprietà personale del cantante), capitanati da Helmut e Serpenth i Belphegor hanno riversato la loro carica malefica sugli astanti, nel frattempo aumentati di numero in maniera che definirei accettabile visti i risultati delle ultime manifestazioni e già a partire dal concerto del gruppo precedente, suonando come tutti si aspettavano che facessero. Piuttosto statici on stage, in linea con un certo modo di intendere sia la musica che la filosofia che la genera, i quattro hanno utilizzato in maggioranza pezzi tratti da Blood Magick Necromance e Conjuring the Dead, cominciando con In Blood - Devour This Sanctity. Durante la serata i Belphegor hanno eseguito un paio di canzoni del nuovo Conjuring the Dead come la titletrack e Gasmask Terror, più altri pezzi dagli album precedenti come la già citata In Blood - Devour This Sanctity, Justine: Soaked in Blood, Bondage Goat Zombie e Impaled Upon the Tongue of Sathan (se la memoria non mi inganna), tralasciando completamente la parte iniziale della carriera. La voce roca, cimiteriale di Helmuth le ha spesso presentate ad un pubblico che in parte aspettava loro ed il gruppo a seguire. Buona in particolare la versione di Belphegor - Hell’s Ambassador. Concerto sicuramente marcissimo col climax raggiunto probabilmente sulle note di Lucifer Incestus e gente che lo ha apprezzato davvero tanto, per quanto mi aspettassi di più da loro in termini di coinvolgimento emozionale, forse limitato anche da un suono troppo freddo.
Siamo all’epilogo, ma nel primo pomeriggio, intanto, avevamo avuto modo di avvicinare brevemente gli headliners della manifestazione nel loro camerino. Ecco quindi qualche scambio di battute con i Carcass.
Francesco: Ciao ragazzi. Intanto vorrei sapere quali differenze avete incontrato in questo mondo dal vostro ritorno rispetto ai vecchi tempi. Bill Steer: Tante, davvero tante. C’è molta più visibilità oggi per le cosiddette star. Quando siamo venuti fuori all’inizio non c’erano tutti questi festival e questa organizzazione. Questa del resto è una cosa ovvia perché ora c’è molta più industria attorno a questo mondo. Adesso quando si fa un disco si spendono molte settimane facendo molte interviste, lavorandoci molte ore al giorno tutti i giorni. Ai vecchi tempi ne facevi qualcuna per il nuovo album e via. Jeff Walker: Sono completamente in disaccordo con tutto ciò che hai detto. (detto con flemma tutta british - Nda) Bill Steer: Lo sapevo, eh eh. Jeff Walker: Non credo che la scena sia davvero più grande, ci sono solo dentro molte più band. È come un grosso pesce che nuota in un mare sempre più piccolo. Un tempo c’erano delle grosse band che governavano i bill e noi andavamo dietro, oggi noi sembriamo più importanti di una volta e riceviamo più attenzione, ma sono gli stessi bill dei fest a parlare di come certi gruppi siano diventati importanti col tempo. Non è che certi gruppi siano necessariamente diventati più grandi in senso stretto, è che il tempo li ha fatti diventare così. Chissà cosa succederà quando non ci saranno più i Metallica che sono ovunque.
Francesco: Cosa potete dirmi della produzione del vostro ultimo album, distante da un certo vostro suono? Bill Steer: Fare un disco oggi è qualcosa di completamente diverso. Una volta registravamo su nastro, potremmo farlo anche adesso, ma sarebbe molto costoso. Oggi lavorare in studio è tutta un’altra storia, lavori con i media digitali, puoi aggiungere altre parti a posteriori e la metodologia è tutta diversa, ma cerchiamo di mantenere una certa impronta. Jeff Walker: Abbiamo provato a registrare con i due pollici, ma è troppo costoso, col digitale è più facile. Bill Steer: Credo sia necessario trovare un equilibrio, ma con le tecniche digitali la gente può manipolare i suoni e soprattutto accorciare i tempi ed i costi, avere più opzioni. Con i nastri sei più costretto dai tempi e sei anche costretto a prendere decisioni in pochissimo tempo, però mi mancano quei giorni. Jeff Walker: Si, oggi puoi fare 20 takes, mentre una volta eri costretto a prendere decisioni mentre suonavi certe cose. Adesso puoi scegliere tra 10 versioni di un pezzo o di una sua parte in poco tempo, certe volte mi sembra di essere il regista di un film che viene successivamente editato più che un musicista, ma è la musica del giorno d’oggi. Non è così “live” e spontanea, ma noi cerchiamo di restare ancora fermi su certe cose, di farla sembrare ancora viva, spontanea.
Francesco: Ed in questa ottica cosa pensate di internet e delle possibilità che offre rispetto ad una volta? Bill Steer: Internet per me è una buona cosa, almeno se a te serve per assumere e comparare le informazioni. Jeff walker: E trovare un sacco di immagini ed informazioni errate. Bill Steer: Anche, ma se tu selezioni le fonti puoi. Certe pagine di Wikipedia sembrano uno scherzo, ma molta gente le prende per buone. Penso che se tu hai il tempo necessario per stare on line con criterio puoi davvero assumere una marea di informazioni utili. Ci sono molti punti di vista è ciò è bene, però devi saper filtrare tutto. Jeff Walker: C’è anche della buona comunicazione, eh. Il problema è che internet veicola anche molte informazioni errate allo stesso tempo.
Francesco: Troppa informazione, nessuna informazione. Bill Steer: Esatto, credo che ci sia molta mistificazione in campo musicale. Alcune informazioni fanno sembrare alcune cose più interessanti di ciò che sono, specialmente per i giovani. In Inghilterra abbiamo tre canali televisivi, ma i giovani hanno troppe informazioni per ascoltare musica davvero. Hanno troppo di tutto, hanno videogiochi e tutto il resto, tutta la musica che vogliono, ma non la testa per ascoltarla.
Francesco: Quando ero piccolo gli appassionati sapevano tutto di un artista e di un gruppo a memoria. Oggi si hanno migliaia di album nel PC, ma non si sa davvero nulla degli artisti. Bill Steer: È diventata cultura popolare avere solo alcune canzoni degli artisti. Jeff Walker: Siamo tornati al tempo dell’inizio del rock’n’roll, quando c’erano solo i singoli e le etichette cercavano un modo di vendere gli album come Sgt. Pepper’s. Il mercato di oggi è rivolto ai teenagers e questo è un problema serio sia di etichette che di gruppi che temono di essere mandati a farsi fottere proprio da questo mercato. Molti oggi registrano due o tre pezzi buoni ed altri che sono spazzatura per fare un album perché tanto si aspettano che la gente ne scarichi e ne compri solo due o tre. Questo prima non succedeva, noi volevamo registrare un buon album per intero e non solo due o tre pezzi. Questa è spazzatura, avere un paio di killer-song in valigia e basta, questo è ciò che vogliono.
Tralasciando le risposte ad una infausta domanda sul calcio, passo ora a darvi conto del concerto della band inglese.
CARCASS Per valutare l’esito della loro esibizione bisogna semplicemente stabilire quali aspettative si avevano nei loro confronti. Se ci si attendeva di vedere i Carcass di una volta cristallizzati nel tempo e solo alle vecchie cose, probabilmente la presenza di una serie di estratti dall’ultimo Surgical Steel avrà creato sconcerto. Se invece ci si aspettava, come più logico, una band con un disco uscito da non molto ancora da promuovere, con la proposizione di alcune delle vecchie e più attese canzoni -così come la grande maggioranza degli astanti, a giudicare dai commenti a caldo- allora si può dire che il concerto è stato decisamente buono. Preso possesso del palco dopo aver issato la scenografia ed essersi fatti annunciare da 1985, i Carcass hanno attaccato con Buried Dreams, che ha scaldato subito la platea. Di seguito Incarnated Solved Abuse per poi arrivare al primo estratto da Surgical Steel, ossia Cadaver Pouch Conveyor System. Durante il set, Jeff Walker, il quale ha ripetutamente cercato di dialogare col pubblico (per lui anche qualche problema col jack del basso) masticando anche qualche parola di italiano che si era appuntato sulla setlist incollata al suo monitor, ha mostrato di tenere ancora bene il palco e di possedere una voce che non è mai stata di altissimo livello in senso stretto, ma che ruggisce ancora come serve. Buona la prova di Steer, con assoli abbastanza precisi e ben percepibili ed all’altezza della situazione il resto della band, ossia il duo Daniel Wilding/Ben Ash. Il pubblico ha reagito in particolare durante le esecuzioni di Buried Dreams, Incarnated Solvent Abuse, Carnal Forge, Reek of Putrefaction, Exhume to Consume ed in generale sui pezzi più famosi, come era logico che fosse, ma la risposta è stata buona -inferiore forse solo durante Keep on Rotting in the Free World- in generale e fino alla chiusura affidata ad Heartwork, confermando come i Carcass siano sempre stati e rimangano tra i gruppi più quotati ed amati del giro. Gente che sciama via soddisfatta, alcuni quasi increduli per lo spettacolo goduto, mentre molti si accalcano verso la zona palco nella speranza di ottenere una foto od un ricordo di qualcuno dei musicisti e larghi sorrisi di soddisfazione sui volti di tutti, a testimoniare quanto lo show sia stato esaltante.
SETLIST CARCASS 1. Buried Dreams 2. Incarnated Solved Abuse 3. Cadaver Pouch Conveyor System 4. Carnal Forge 5. Noncompliance to ASTM F 899 6. Edge of Drakness/This Mortal Coil/Reek of Putrefaction 7. Unfit For Human Consumption 8. The Granulating Dark Satanic Mills 9. Genital Grinder/Pyosisified/Exhume to Consume 10. Captive Bolt Pistol 11. Corporal Jigsore Quandary/The Sanguine Article 12. Ruptured in Purulence/Heartwork
NOZZE DI CRISTALLO COL METAL L’edizione del ventennale dell’Agglutination Fest va in archivio come una delle più riuscite dal punto di vista delle prestazioni dei gruppi selezionati e della soddisfazione della gente. Solita atmosfera rilassata e conviviale davanti e dietro al palco, orari rispettati, tanto divertimento, i soliti stand dedicati al merch ed al cibo, organizzazione all’altezza, ma non certo assillante e/o eccessiva in alcuni frangenti come visto talvolta altrove, palco adeguato alla dimensione dell’evento sotto tutti i profili (dimensioni, luci, audio) e tecnici altrettanto. Insomma: l’Agglutination si conferma la manifestazione cardine del sud Italia. Dal punto di vista tecnico si è trattato di un fest contraddistinto da un suono più o meno buono per tutti, con i problemi segnalati per alcuni che si sono risolti in breve tempo, ma che è stato anche utile per dimostrare come a parità di possibilità, avere a disposizione un buon fonico possa fare la differenza. In questa ottica è apparentemente singolare come i Buffalo Grillz possano avere ottenuto un ottimo sound in rapporto al tipo di musica proposto, mentre i Belphegor -sulla carta più semplici da settare, ma probabilmente quelli meno efficaci se parliamo di suono puro- siano risultati un po’ più piatti. Ottimo quello degli headliners, per i quali le sparute critiche possono essere spiegate non con un cattivo lavoro dei fonici (anche piazzato davanti agli speakers, quindi non certo nel posto migliore, i suoni che sentivo erano davvero buoni), ma con la conformazione dello stadio del Real Senise, del resto non certo progettato per ospitare eventi musicali. Il posto migliore per ascoltare il concerto è risultato infatti il fondo, nella zona tribune, mentre paradossalmente il peggiore è stato il centro, il tutto nel quadro di una situazione sonora più che accettabile. Veniamo infine al dato che più incuriosisce dati i tempi che viviamo, ossia quello della partecipazione del pubblico. Le presenze sono valutabili in circa 800-900 persone, un dato forse leggermente inferiore al possibile, visto che un bill del genere poteva superare abbastanza tranquillamente le 1000-1200 unità, ma dati i tempi può essere valutato in maniera positiva, per quanto probabilmente non sufficiente a coprire interamente i costi dell’evento. Unica nota stonata il polverone che si alzava spesso dal fondo in terra battuta, veramente fastidioso, non contenuto nemmeno dall’uso di estintori a pioggia che di tanto in tanto bagnavano pubblico e pulviscolo, dato che con la temperatura molto alta di Senise si asciugava tutto in pochi minuti. Immagino però che trovare una location alternativa non sia certo la cosa più semplice del mondo. Infine una nota sul pubblico al di là del numero in sé. È stato davvero interessante notare come, a prescindere dalla sua consistenza numerica ovviamente ridotta all’inizio e poi naturalmente crescente, questo abbia sostenuto le band con partecipazione fin dal primo gruppo, come praticamente mai accade di vedere. Una dimostrazione di maturità e di dedizione che induce a ben sperare; forse non tutto è perduto.
Foto a cura di Giuseppe Abbinante.
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Io vado giù fino a Taranto, poi Reggio Calabria, Sinnica, Senise. |
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Sempre diritto fino all'uscita Foggia, da li prendere per Potenza e poi seguire le indicazioni per Tito-brienza, a brienza prendere l'indicazione Taranto (fondovalle dell'agri) fino all'uscita Senine.. io al mio matrimonio (se caso mai dovessi commette l'errore) metterei la classica orchestra con musica popolare Lucana...altrimenti I RedNecks locali mi lincerebbero... |
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Raven...intendo mettere anche le antennine e le alucce. Ti aspetto. Sono certa che riuscirai ad intervistare anche Richard Manitoba che officerà la cerimonia  |
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Wannina, quando ti sposi voglio l'accredito e l'accesso esclusivo al backstage con photo-pass per il live report. Non ho alcuna intenzione di perdermi i perizomi pelosi e l'abito da sposa dell'ape maya  |
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Caro Therocker, in realtà vivo poco più a sud di te. Ci metto 9 ore perchè ancora sbaglio strada, perchè alla mia età inizio ad essere incontinente e perchè parto sempre quando altri milioni di italiani hanno la mia stessa idea. Quanto alle bands "minori" non mi sono sembrate orribili anche se personalmente ne avrei scelte altre o non ne avrei scelte affatto. E' gusto personale ovviamente. Quanto alle coverband, ormai sono diventate il capro espiatorio delle bands di merda che non trovano spazi non per colpa dei cloni degli aerosmith o dei maiden ma perchè oggettivamente non interessano. Faccio altresì presente che esistono conclamate cover bands che si spacciano per originali tipo gli $layer e tipo gli Mpire Of Evil (che per altro a me piacciono visto che per me i Venom sono quelli di Prime Evil). Comunque vorrei una coverband dei Manowar per quando mi sposo..fino a Fightin The World ovviamente, con cavalli bianchi e perizomi di pelo inclusi! |
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Riguardo al fenomeno delle cover band ci siamo ripetutamente espressi condannandolo fermamente e beccandoci anche insulti da querela perchè nei nostri live report ci limitiamo al massimo a citarne la presenza, ma per discuterne vi rimando agli articoli che trattano l'argomento. Io ci impiego circa 6 ore ad arrivare  |
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Certo MetalWar che in Italia ci sono gruppi validi, ovviamente non abbiamo la "cultura rock" di altre nazioni, tipo Germania, Svezia, U.K, Norvegia, USA etc..però anche in Italia si Rockeggia niente male. Personalmente gli ElvenKing non mi sono dispiaciuti anche se il genere non rientra tra i miei ascolti e così anche per le altre Bands...però a dire il vero dopo i primi 5 minuti dei Buffalo mi sono allontanato per fare un bel pit stop allo stand birra..idem per gli Austriaci...ma solo perchè a me non gusta il genere, cmq con birra in mano e l'orecchio ben vigile sempre... Ritornando alla scena Italiana quello che spiace è il proliferare di Cover bands nei piccoli club e/o pub..ma secondo me è una questione prettamete "commerciale", vai in giro è trovi le cover band degli AC/DC, GNR, Aereo, quanto ti va di lusso MotorHead, per non citare RHCP, FF ( e non sono i Fear Factory), Green Day, Led, Deep..che per inciso ben vengano...però troppe serate di tribute band a discapito delle altre...ma come dicevo prima credo che sia esclusivamente una questione di business...chiaro che la cover band degli AC/DC attira molta più gente (e consumazioni) di una band rock/metal "generica"...ed oggi nessun gestore di locali si può permettere (con i tempi di crisi..) di fare un pò di filantropia per il bene del Rock..ma queste band devono pure avere l'occasione di suonare su di un palco o no??? Dice bene cmq Raven..la nostra esterofilia è davvero notevole...intando io spero di tornarmene in Lucania...e se mi va bene che mi va bene la prima cosa che faccio è quella di aprire un bel locale dove poter ascoltare buona musica, bere dell'ottima birra e promuovere nuove bands...una sorta di Ruskin Arms più casareccio...sperando nei nuovi "Iron"...lo chiamerei TNT Rock Saloon o SteamRock Saloon, al limite un più "classico" The Rocker's Corner... P.S : se io ci metto 7 ore e mezza per Senise significa che Wanna Marchi sarà della Bolognese ...e grazie per venire fine in Terronia di Lucania  |
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Che i gruppi principali attraggano maggiore attenzione è inevitabile, ma anche la nostra esterofilia è proverbiale. Quest'anno si è visto qualcosa di buono anche nella parte più bassa del bill. |
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Ma dei gruppi "minori" nessuno dice niente? Secondo me sono stati all'altezza dei grandi e questo a testimonianza che anche in Italia abbiamo gente valida. |
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Abito in provincia di Crotone, e per me il festival rappresenta da anni l'unica occasione per vedere un concerto degno di nota a "sole" 3 ore di distanza da casa, senza barcamenarmi a Roma, Bologna o Milano. Quindi grazie ancora all'organizzazione e speriamo riescano sempre ad offrirci gruppi di rilievo. Riguardo i gruppi di quest'anno, vorrei esprimere una mia opinione: deluso dalla prova degli entombed, forse essendo un deathers di "prima era" (quindi left hand path e clandestine e poi nulla), non è stata goduria totale ascoltare quasi esclusivamente altri brani e soprattutto veder suonare con approssimazione il capolavoro LEFT HAND PATH (assolo improvvisato al momento!); buona prova per i Belphegor, anche se non amo particolarmente la band austriaca, ma ha tenuto il palco in modo egregio; CARCASS strotosferici! Non ci sono altre parole per commentare uno show perfetto ed una scaletta azzeccata ed accurata tra brani dell'album nuovo e i brani storici. Ci vediamo l'anno prossimo. |
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Spettacolo.Raven come sempre un boss. |
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No no viviamo vicinissimi se stai a Rimini. Anzi il prossimo anno te la fai con me..NOVE ORE  |
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Grazie Wanna, con piacere ..ricambio l'ospitalità con un bel paio di birre fresche, P.S : Mi sà che sei della lucania anche te...e long live to Agglutination!! |
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ok grazie tante wanna, diciamo che sono... D'ACCORDOOO!!!  |
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Metal Maniac (ti sembra il nome giusto in questo posto??) anche tu sei mio ospite fino alla 25^edizione  |
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D'ACCORDOOO!!!  |
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Theroker77 dal prossimo Agglu sei ospite fisso mio. Promesso. Wanna |
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Come sempre L'Agglutination è un evento imprescindibile per tutti gli amanti del metal del Sud Italia, io pur lavorando a Rimini organizzo sempre le ie ferie in base alla data del festival.. sono originario di un paesino che dista da Senise una quanrantina di chilometri scarsi; L'ottima recensione è stata fatta già dal mitico Raven..ci terrei a dire la mia sulla questione dei "numeri"...un migliaio di persone sono una vergogna..( l'edizione più numerosa fu quella del 2007 o del 2008 con c.ca 4000 paganti se non sbaglio) , e dico una vergogna riferito ai miei compaesani che si lamentano sempre che dalle nostre parti non c'è nulla, salvo poi che il 90% di quelli che conosco e che indossano t-shirt metal e ascoltano i gruppi Underground (che fanno fico secondo loro..) non ci sono mai venuti all'Agglutination perchè preferiscono..e vedete che io vivo il Festival dalla terza edizione 1997 (avevo 20 anni) ..conosco tantissima gente dei paesini della valle dell'agri...sapete quanto eravamo? 10.....o forse 15 al max..ora io capisco che magari 30 euro non sono alla portata di tutti ma noi RockersLucani abbiamo il dovere di supportate il Festival...pochi cazzi...dico solo che è un peccato che la gente non apprezza gli sforzi di chi si sbatte per organizzare eventi del genere...e poi io non ci credo alla storia dei 30 euro...e cmq io al festival ci vado a prescindere..faccio come ai matrimoni..non voglio vedere il menù cosi come non mi interessa più di tanto il Bill...chiaro che questo è perchè sono del posto...ma il mio discorso vale per quelli del posto non certo per chi deve attarversare lo stretto di Messina (tanto di cappello) cmq da Lucano e Rocker grazie a tutti quelli che supportano L'agglutination..a proposito io ero quello con la t-shirt dei Creature (con la scritta verde) con dietro il caprone in dissolvenza..giusto per... |
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Di nulla Lord  |
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@Wanna grazie, da tempo mi chiedevo il motivo |
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@raven trovarti su fb è un'impresa. |
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si enrico giannone bravo. troppo forte. napoletano Doc. |
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@the hellion: ti riferisci a Enrico Giannone dei Buffalo Grillz? XD |
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Alcune delle foto sono sul mio profilo fb, poche. |
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ad ogni modo uno dei frontman era un vero spasso. indovinate a chi mi r riferisco. secondo me uno dei meglio in italia cm carisma |
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Le foto in dimensioni originali dove posso trovarle? |
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Ottimo davvero, al punto da fare pulizia e salutare con affetto il simpatico amico. |
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Grande troll e ottimo  |
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no lord nn era riferito a te. ma poi era solo una solo una battuta. in effetti anchio speravo in qualche spettatore in piu. un po piu d hm classico lo vedrei bene. ma nn so a quanto servirebbe per fare numeri piu grandi |
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Non credo si riferisca a te Lord of Chaos. Comunque giusta osservazione, anche a me sembra di poter notare questa tendenza. In ogni caso vi pregherei di non utilizzare questo neologismo infame, cacofonico e coglione che inizia per b e finisce per kia. Grazie. |
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@Lord: Cerco di spiegartelo io: la maggior parte delle bands che passano in Italia comprese quelle che hai nominato tu sono in tour. Nella maggior parte dei casi in tourbus quindi alcune zone considerando un tour europeo sono francamente difficoltose da raggiungere soprattutto in quelli che si chiamano back-to-back ovvero uno show di seguito all'altro. Se oggi sono a Lugano difficilmente domani potrò essere a Bari ma è più facile che io sia a Milano. Farli muovere indipendentemente significa spese in più che con le cifre che prendono oggi certi artisti non ci si può permettere. Quindi, anche se può capitare, è veramente difficoltoso per chi fa booking inserire il sud Italia in un calendario. Potresti pensare che allora si può optare per la "secca" cioè il concerto unico, come per esempio è stato per i Destruction a Palermo lo scorso gennaio. Si chiama l'agenzia, si fa scendere la band e il promoter se la rischia da solo. Ma oggi come oggi sono rischi che solo un pazzo furioso si accollerebbe (......). Sui festival cambia completamente il potere contrattuale, quindi puoi fare trattative diverse e fare proposte diverse considerando che grossi festival (tipo wacken o hellfest) hanno la precendenza considerato il fatto che fanno in sold out senza nemmeno vedere il bill. Spero di averti chiarito un po'..poi ovviamente esistono un milione di altri fattori  |
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Hellion non so se ti riferisci a me, ho espresso soltanto un mio pensiero (non credo di essere l'unico) non esiste soltanto il thrash e l'estremo, bisognerebbe riflettere su questo, considerato che qui i festival sono incentrati al 90% su questi generi. |
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la mamma dei bimbiminkia e sempre incinta |
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Ho partecipato all'edizione dell'anno scorso (purtroppo per impegni di lavoro ho saltato quest'ultima) da quel che leggo l'affluenza è stata più che soddisfacente e questo è un dato che fa ben sperare per il futuro, soprattutto prendendo in considerazione i paganti del Total Metal (un'autentica occasione sprecata) e del Metal Camp Sicily. L'unica domanda che vorrei fare è come mai al sud negli ultimi anni tranne casi sporadici non si riesce a portare band legate alle forme più classiche del metal, ovviamente non mi riferisco ai giganti tipo Maiden, Judas ecc. ma che so nomi come Hammerfall, Sabaton, Grave Digger e così via, secondo me potrebbero portare un numero consistente di spettatori in più. |
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Sì al Sud c'è gente che ascolta roba inascoltabile e sconosce grupponi come i Crimson Glory o i Riot, ma vabbè |
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Eccolo lì.... lo volevi il troll?  |
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@Tremaine vedi 'mpo se s'è sciolto il sale @Steel: diciamo che da un punto di vista propriamente di mercato e viste le richieste che arrivano all'Agglutination c'è la tendenza a richiedere almeno una band black metal. Un po' anche per variegare la proposta, quest'anno c'è stato il "rischio" di avere i Gorgoroth.... ed io ovviamente sarei stata felicissima di avere la vecchia scenografia, vi ricordate quella con le croci e gli incappucciati nudi crocifissi? una cosina proprio di classe  |
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Wanna Marki, mi spieghi perché "la presenza di una band black metal al sud è obbligata"? Ci date giù di brutto con satanassi, stregonerie et co?  |
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Bravo BRAINFUCKER,questione di culo pesante!più comodo che a Chiaromonte(anche se per mè era il posto più bello) nonostante l'ipotesi quasi certa di essermi beccato una bella multina,per 10 km/h più del limite!quanto c...o mi sarà costato st'agglutination??? |
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Stanne (qui ci starebbe il cuoricino)... fidati che non è stata proprio una edizione più economica questa.. |
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Quantomeno si spera che Gerardo quest'anno sia riuscito ad andare in pari. L'anno scorso si parlò di un'edizione da 70000 euro, quella di quest'anno penso sia costata qualcosina in meno |
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no dai che cacchio...il campo sportivo dove si è svolto era all'entrata del paese,raggiungibile tramite un autostrada senta ingorghi. siamo nel 2014,ci stanno facebook, gruppi,eventi,wazzap e cazzi vari, mi sembra assurdo che la gente non trovi un passaggio o non riesca ad organizzare una macchina con più persone. secondo me si tratta di avere il culo pesante e basta |
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Minacciare un povero vecchio... non c'è più mondo  |
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Purtroppo per quanto il bill fosse buono, i numeri che l'Agglutination ha fatto tipo nel 1997 per qualche motivo non li ha più fatti e da anni le cifre sono quelle. La location non è accessibilissima, se non si hanno mezzi propri o non si prende un pullman organizzato è impossibile da raggiungere. Ho letto anche riferito ad altri festival che la location non è così "importante" facendo paragoni con grossi festival europei che si svolgono notoriamente in mezzo al nulla. In realtà questa è una sciocchezza perchè in tali festival le autostrade e le strade cosidette provinciali sono collegate e particabili e spesso poichè anche i piccoli paesi (vedi Wacken) si adattano al flusso del popolo metal (capendo perfettamente quale introito economico porti alla zona) ci sono pulman e navette continui da luoghi di ritrovo e dalle stazioni, cosa che in Italia è pura utopia, soprattutto al sud (vengo da lì non sto facendo alcuna discriminazione). Il bill di quest'anno secondo me era buono, il mio gusto personale non è proprio legato ai Belphegor ma è quasi ovvio che in un festival al sud la presenza di una band black metal sia pressochè obbligata. Mi sono fortemente esposta per gli Entombed AD e non posso che rallegrarmi. Saluto il collega Raven che punirò in altre occasioni lui sa per cosa. |
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Contento per l'entusiasmo, ma il bill era buono si poteva anche sperare per qualcosina in più di 1100 spettatori!!! Alla grande per andare oltre il prossimo anno. Evviva! |
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D'accordo, adesso piantatela o vi tiro il deambulatore  |
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Giuseppe: il piacere è nostro!! Non sai come eravamo preoccupati che alla sua età si mettesse ancora in viaggio da solo  |
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@Giuseppe: se non fosse che ho troppo rispetto per tua moglie divulgherei l'aneddoto della birra calda. Cmq ho dimenticato di dire una cosa circa il viaggio. Sarà stato che andavamo a vedere i Belphegor, ma abbiamo fatto tutta la cortina del porto per arrivare agli imbarcaderi con un'Ape Piaggio che trasportava una lapide antica con nome, data di morte , foto della morta e tutto il resto, mentre in autostrada abbiamo visto in una piazzola di sevizio un carro funebre fermo con il portellone aperto e la bara adagiata fuori. Molto black  |
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sono arrivato giusto in tempo per gli entombed purtroppo..che dire?entombed mostruosi,belphegor spaccapalle(ma non mi piace il genere quindi è relativo) e carcass semplicemente disumani. sinceramente pensavo ci fosse più gente |
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Bene bene!dopo tutto lo sfogo fatto per il total metal fest sono contento che l'agglutination sia andato bene...ponevo poche speranze,visto il bill abbastanza estremo,soprattutto per gli headliner,ma mi sono ricreduto appena ho messo piede nel campo sportivo!si respirava una bella aria...che questo anniversario possa rappresentare un nuovo inizio per l'agglutination! dai,l'anno prossimo ancora più numerosi!!!entombed marci e divertenti,belphegor ipnotici e carcass devastanti... |
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@ Lizard: E' stato un'enorme piacere ed un onore poter collaborare di nuovo dopo tanto tempo con voi ragazzi, senza contare che mi avete dato la possibilità di fare una buona azione accompagnando un vecchietto al concerto...  |
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Complimenti all'organizzatore per i risultati e per i gruppi coinvolti..... certo che se ci fossero stati band meno estreme tra quelle "importanti" sarebbe stato meglio! |
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bene, 1100 non sono afffatto male ma per l'anno venturo (perchè si farà) ancora più gente |
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Ecco, restando sul dato dei paganti la mia valutazione ad occhio non era distante dalla realtà  |
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Tra paganti e accrediti eravamo sui 1100. |
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Ottima edizione del festival, ho trovato una organizzazione di buon livello sia dal punto di vista tecnico che di sicurezza e servizi. Buona presenza di pubblico -si, forse qualcosa di più era lecito attendersi, ma i numeri visti i tempi sono comunque soddisfacenti- ed esibizioni di buon livello, quasi tutte baciate anche da suoni adeguati. Festival immancabile per atmosfera familiare e di relax, in mezzo ai monte e sotto un meraviglioso cielo incontaminato e stellato. E come dimenticare i fenomenali panini con la salsiccia locale alla brace, il cui odore infestava l'intera area dell'evento! All'anno prossimo, come sempre. |
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Ottimo report, belle le foto. Una curiosità: i dati sull'affluenza sono stati forniti dall'organizzazione? A me sembrava di essere un tantino in più rispetto all'anno scorso. |
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splendida giornata, ho ancora la pellle d'oca. Bel live report, mi sembra di rivedere tutto il concerto |
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Non ho letto il report, ma con i Carcass si và a scatola chiusa!!! Li ho visti di recente e sono rimasto strasoddisfatto, io così come tutto il pubblico presente... Evviva! |
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Io per distanza ecc... non sono riuscito ad andarci, però mi fa molto piacere che almeno un evento di un certo tipi sia andato bene! Ottimo! |
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sono contento se la serata è stata un successo a livello di qualità e di presenza. Mii piacerebbe sapere a livello di semplice curiosità quanta gente c'era a Gelsenkirchen per il rock hard fest 2014...c'era lo stesso headliner (carcass), e ad aprire c'erano Sacred reich, Obituary, Pretty maids...sicuramente meglio anche se va a gusti, però il livello delle band secondo me era similare. |
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900 presenze ad oggi è una VITTORIA....mi fà davvero piacere e spero si continui con questo trend...il mio rimpianto è non esserci stato  |
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Bellissima serata! Tutti i gruppi sono stati bravissimi, anche se non capisco come mai tutti dicano che i Belphegor sono stati quelli meno bravi, a me sono piaciuti più dei Carcass Per il resto, ho una domanda off topic: ma il nuovo disco degli Elvenking (bellissimo) quando lo recensite? D: |
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Leggo un nome che conosco in fondo al report. Grazie per le foto Giuseppe  |
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Che gran concerto ragazzi, orgoglio del sud forse l'edizione migliore di sempre. Fin dal subito con le band iniziali mi sono divertito e si e' capito subito che sarebbe stato un evento. Ho fatto crowdsurf due volte per il concerto degli Eversin spaccasassi, e altre due volte per i devastanti Buffalo grillz. Entombed mitici, Carcas immensi. Spero ci sia un seguti, l'Agglutination non può finire. |
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Marsupio con i "ferri del mestiere": registratore digitale, cavo USB, , fazzoletti imbevuti, cellulare, etc. In determinati casi può contenere anche una birra tattica d'emergenza  |
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Report ben fatto, mi fa piacere per il sud che quest'anno sia andato bene il festival. Curiosa la foto dell'intervista ai Carcass, Walker in tenuta da spiaggia, Steer che sembrava dovesse andare a un matrimonio e Raven con la panza di fuori...oppure era un marsupio'?? Forse mi sbaglio io... |
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