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26/04/25
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QUEEN - Bohemian Rhapsody - Il film
20/12/2018 (5950 letture)
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Sono trascorsi ormai 27 anni dalla morte prematura di una delle più grandi voci della storia del rock e dopo tutto questo tempo possiamo finalmente goderci una pellicola nata appositamente per omaggiare il grande Freddie Mercury, un omaggio che condivide il titolo con la canzone più iconica e ambiziosa del gruppo britannico. Parliamo ovviamente di Bohemian Rhapsody. Ad interpretare i panni del celebre Farrokh Bulsara è stato selezionato Rami Malek, attore già conosciuto per il ruolo di protagonista nella serie tv Mr. Robot. Accettando l’incarico, Malek ha affermato che tutti conoscevano l’aspetto audace e impertinente di Freddie, ma pochi sapevano realmente qualcosa della sua parte più intima e personale. L'attore quindi non ha potuto fare a meno di raccogliere con orgoglio l'ardua sfida di interpretare uno dei mostri sacri della musica internazionale. La gestazione della realizzazione cinematografica è stata molto lunga, quasi decennale. L'uscita nelle sale italiane è avvenuta lo scorso 29 novembre ma il progetto, in realtà, era partito ufficialmente già nel 2010 ed era stato rimandato a causa del rifiuto dell'attore Sacha Baron Cohen, designato inizialmente come candidato ideale per interpretare Freddie. Come accennato, la scelta definitiva è ricaduta poi su Rami Malek che con una leggera modifica all’impianto dentale, soprattutto agli incisivi, si può dire davvero molto somigliante all’originale. In una delle tante interviste l'attore ha inoltre espresso tutta la sua soddisfazione per il ruolo che ha interpretato, dichiarando che ci sono situazioni in cui bisogna accettare un incarico perché si hanno le bollette da pagare e altre in cui poter essere davvero orgogliosi del proprio lavoro, come in questo caso. Come artista ha sempre amato le sfide, e in particolar modo quella di vestire i panni di una persona che ha avuto una forte influenza su milioni di persone e che, oltre a essere stato un artista rivoluzionario, è stato un uomo alla ricerca di un senso di appartenenza riuscendo a trasmetterlo al pubblico. Ed è proprio con queste parole che Malek ha abbandonato la tenuta da hacker per indossare la canottiera bianca e il giubbotto di pelle che tutti noi conosciamo.
La pellicola narra i primi quindici anni del gruppo, dalla nascita, avvenuta nel 1970, fino al concerto Live Aid del 1985, evitando quindi di addentrarsi negli anni più difficili della vita del cantante e anticipando di conseguenza la data della scoperta della sua malattia. Molti spettatori, compreso il sottoscritto, hanno lasciato trasparire una certa delusione riguardo alla scelta di concludere il film qualche anno prima rispetto al rilascio di uno dei migliori album dei Queen, Innuendo. Riflettendoci, non sarebbe stata una bella immagine andare ad analizzare tutti gli aspetti della malattia di Freddie e dover assistere al suo lento declino. A posteriori, probabilmente è stata una scelta saggia mandare i titoli di coda dopo il loro maestoso concerto. Inoltre, sono state sollevate perplessità su alcuni falsi storici, nel senso che molti fan si sono accorti di alcune incongruenze tra finzione cinematografica e realtà. Volendo, si potrebbe incentrare un intero articolo sulle differenze tra ciò che accade nel film e ciò che realmente è accaduto ai componenti della band, ma non è l'obiettivo dell'articolo, perciò se ne farà solo un breve accenno. Intanto bisogna specificare che per rendere un film perfettamente fedele all’originale allora lo si dovrebbe trasformare in un documentario, mentre se si vuole mantenere l’adattamento sul grande schermo è normale incappare in alcune imprecisioni. Più che di imprecisioni, però, a volte si tratta di vere scelte stilistiche. Spesso durante la visione ci si rende conto che effettivamente il regista ha saputo romanzare con abilità alcuni passaggi fondamentali della carriera del gruppo. L’incontro tra Freddie, Brian e Roger, ad esempio, che avviene all’inizio della pellicola, oppure le varie discussioni con l’agente, senza dimenticare il rapporto con Mary dopo la loro rottura. Parlando della sua relazione con la persona che lui ha definito "Love of My Life", l'incontro con la donna che sarebbe diventata la sua compagna è stato velocizzato ed il loro amore un po' romanzato, senza mai fare cenno al fatto che Mary Austin avesse da poco frequentato Brian May. Il bassista John Deacon compare già nel concerto del 1970 anche se in realtà è entrato successivamente a far parte del gruppo. Il motivo per cui Deacon è la figura meno presente nel film rispetto agli altri componenti va ricollegato ad alcune discussioni avute negli anni con il chitarrista ed il batterista, non gli attori ma quelli reali. Secondo John, infatti, i Queen sono finiti con la morte di Freddie e per questo motivo è l’unico del trio a non essere più rimasto nella formazione della band, congedandosi nel 1997 e abbandonando oltre che il gruppo anche il mondo della musica. Forse, dei tre, è quello che è rimasto maggiormente segnato dalla morte di Freddie e ha dichiarato più volte di essere stato attanagliato dalla depressione dopo quell’infausto evento, senza mai riprendersi del tutto. Il personaggio di Ray Foster, il dirigente della casa discografica EMI, si rivela essere un insieme di più persone che hanno disapprovato alcune scelte del quartetto, ma che non sono mai giunte ad annullare il contratto stipulato. In realtà si può notare che la maggior parte dei conflitti che troviamo nel film è fittizia, soprattutto quelli che riguardano Paul Prenter e John Reid, rispettivamente agente di Freddie e manager dell’etichetta EMI. Per quanto riguarda la scena in cui il cantante prende la decisione di incidere un album da solista, nel film sembra che questa idea sia denigrata esageratamente dagli altri componenti del gruppo. Nella realtà, però, non fu affatto così. La scelta venne infatti fortemente caldeggiata dai membri della band e non si tratta per nulla di un momento di distacco netto come mostrato nel film. Anzi, Brian May era addirittura impegnato in un progetto simile. Quindi il Live Aid non segna un momento di rappacificamento vero e proprio perché i Queen avevano da poco inciso l'album The Works e intrapreso un tour in Giappone subito dopo il rilascio. Durante il concerto è possibile vedere che le donazioni raggiungono il picco in concomitanza con la loro esibizione: questo aspetto è stato leggermente ingigantito per enfatizzare l'impatto che ebbe sulla folla. La scena però è molto emozionante ed azzeccata e il risultato è molto coinvolgente e godibile. Inoltre, a differenza di quanto vediamo sul grande schermo Freddie non fece mai coming out con la famiglia e il compagno Jim Hutton era conosciuto, purtroppo, come il suo giardiniere. La loro relazione viene appena accennata, mentre le esperienze bisessuali del cantante dopo la rottura con Mary vengono completamente omesse, ma si tratta di scelte ed è giusto aver eliminato scene dai toni scandalosi, soprattutto trattandosi di eventi che all’epoca suscitarono non poco clamore.
Nonostante queste modifiche, il film è stato un successo planetario, sicuramente favorito dalla performance eccezionale di Rami e dallo sforzo compiuto per cercare di impersonare il cantante in maniera il più fedele possibile. Francamente non avrei potuto immaginare un candidato migliore. In primo luogo è possibile notare con immenso piacere che per le scene cantate al pianoforte non c'è stato bisogno di alcuna controfigura, questo perché Rami Malek ha preso lezioni di pianoforte per ben un anno e mezzo e ha seguito un lungo addestramento con un coach per assimilare le movenze e addirittura anche l’accento del suo personaggio. In ogni scena si può vedere come effettivamente cerchi di agire e pensare come avrebbe fatto Freddie, cercando punti in comune per identificarsi il più possibile con il soggetto della sua interpretazione. Dobbiamo pensare a lui come un giovane nato a Zanzibar, che ha frequentato la scuola in India, per poi tornare nuovamente in patria e da qui fuggire insieme alla famiglia a causa di una rivoluzione per approdare definitivamente in Inghilterra. Per Rami, americano di prima generazione con una famiglia proveniente dall’Egitto, è stato quindi più semplice entrare nella parte, si è trovato a suo agio a vestire i panni di una persona alla ricerca della propria identità, sia sociale che sessuale. Durante la narrazione assistiamo allo sviluppo della band e alla nascita di alcune canzoni iconiche che hanno segnato intere generazioni, tra cui We Will Rock You, Love of My Life e ovviamente l'omonima Bohemian Rhapsody.
L'apice di tutto il film viene toccato con la pazzesca ricostruzione del Live Aid grazie alla collaborazione di Brian May e Roger Taylor. Le riprese sono mozzafiato, soprattutto quelle in cui la telecamera vola sulla folla. La marea umana che è stata riprodotta fedelmente sembra essere reale, fremente, pulsante. Sicuramente è stato molto difficile ricreare il concerto nel modo più preciso possibile, ma a giudicare dal prodotto finale è stata raggiunta la perfezione o comunque qualcosa che la rasenta. Gli attori sono saliti sul palco iniziando a provare le varie canzoni e il concerto è stato girato tutto insieme, dall’inizio alla fine, senza sosta. Sono state imbastite diverse gru con tante macchine da presa, e, curiosità molto interessante, erano presenti numerosi veri fan della band britannica come comparse o figuranti. È stato inscenato tutto in sequenza come nella realtà, con un crescendo di energia, una carica che dallo schermo arriva dritta verso gli spettatori. Per chi, come me, non era ancora nato nell’anno del concerto, cioè il 1985, è davvero suggestivo poter rivivere quei momenti di eccitazione ed estasi soprattutto con gli occhi di chi si è esibito quel giorno, i mitici Queen con il compianto Freddie. Riuscirà Rami Malek a vincere l’ambito Oscar come attore protagonista grazie a questa fantastica interpretazione? Tutti noi che abbiamo amato questa riproduzione cinematografica faremo il tifo per lui nella magica notte della premiazione al Dolby Theatre di Los Angeles.
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Ho visto solo ieri questo film orrendo, dove il malek è al limite dell'irritante truccato come un freak, mentre in realtà non era affatto così. Il classico film disney all'amerihana.........buoni e cattivi. Dove i buoni suono i "vivi" i reduci dei queen su tutti may (il più direttamente coinvolto) e i cattivi sono i "morti“ vedi ex manager gay che non essendo più in vita ovviamente è stato facile sputtanarlo per creare la trama "avvincente" di questa farsa da baraccone. Film meschino. |
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@Area 179 Sarà incredibile come lo fu per Elton John, che al Live Aid suonò DOPO i Queen e per gli Status Quo che aprilrono Wembley.
Mai sentito una polemica per Liza Minelli, Sinatra & co. nonostante non fossero dei signor nessuno...
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no no lucio battisti proprio no,nessuna polemica,solo uno sfogo personale/musicale. |
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@Fabio Rasta, intendevo dire Lucio Battisti - passeggero - per i ragazzini e quindi non sentito probabilmente, per ascoltarlo solo a ferragosto in spiaggia non mi fa un bell'effetto ma solo un trendy perchè lo fanno gli altri, motivi odiosi e stupidi penso. Fa comunque piacere che nomini spesso e volentieri Bob Marley, come galilee spesso cita un Michael Jackson, la storia della musica. Per quanto ricordo comunque anche Bob Marley andava molto di uso e ascolto tra i discomani tempo fa, soltanto forse per convenienza. Tuttavia questo film Bohemian Rhapsody sarebbe dovuto durare mezz'ora in più ho letto da qualche parte e avrebbe dovuto sottolineare più la parte del bassista Deacon, ma cosicchè sarebbe durato troppo e non si possono sottolineare tutti gli aspetti dei musicisti e della band in un ora e mezza scarsa. Di film dei Queen nell'arco del tempo ne faranno di diversi - come altre cose - con aspetti diversi come magari si incentreranno più sul mitico Deacon e altri live eseguiti. Peró per un approfondito racconto di ogni cosa ci sarebbero i documentari. Nei film la parte centrale è sempre il protagonista e bisogna riassumere più possibile |
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@Rob Fleming, quella storia comunque ha dell'incredibile comunque, se ne sono dimenticati quasi tutti forse anche per via del fatto che un anno dopo parteciparono al Live Aid... ma pare che negli Stati Uniti dopo quel fatto la loro fama fosse diminuita.
Comunque mi sono riletto bene questa recensione... verissima visto che é tutto molto romanzato e che quindi alcune cose sono totalmente inventate, probabilmente perché non abbastanza "Hollywodiane".
Ho letto anche una recensione che più o meno dice che questo "é un film amatissimo dai quarantenni che negli 80 erano poco più che dodicenni alcuni e altri erano quasi maggiorenni ed é la prova ultima che soprattutto allora la musica la si ascoltava così tanto per, perché andava o semplicemente per il gusto di farlo, senza mai approfondire se non in modo superficiale la biografia di un gruppo, all'epoca o nei primi 90 non credo che ci fosse carenza di libri biografici o di qualche monografia alla TV.
La mia generazione é stata decisamente più curiosa nei riguardi queste cose, ma non poi tantissimo. |
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E invece non sbagli @fasanez: Beach Boys, Linda Ronstadt, Cher, Millie Jackson, Liza Minnelli, Frank Sinatra (1981), Paul Anka, Status Quo, Rod Stewart (luglio 1983), Elton John; Diana Rossa, George Benson. Poi perché siano stati presi a bersaglio solo i Queen non è dato di sapere. |
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@Rasta 174 A Sun City se non erro ci suonò pure Elton John (oltre a diversi altri nomi importanti), che fu poi interivstato dal buon Red... sempre se la memoria non m'inganna....
Due pesi due misure, brutta l'invidia.
Ma potrei ricordare male... |
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Replica Van Pelt: ... ma di solito le biografie escono prima sui libri. /// Mi viene in mente che anche nell'ultimo docu-film su BOB MARLEY, nonostante sfoggi immagini meravigliose e a tratti inedite, si sono accapigliati sul gossip e sulle sue numerose infedeltà coniugali, tralasciando sia buona parte del fattore Musica e Band al seguito, sia l'imprescindibile discorso religioso. A tratti BOB, appariva quasi come un ipocrita fanatico, quando invece la sua Fede era pietra angolare. Ad ogni modo non serve che sto a ribattere lo stesso chiodo, senza contare che a me i QUEEN, non dispiacciono ma nemmanco fanno certo impazzire. Un salutone a tutti; passo e chiudo. |
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Obscure ha giustamente scritto che ci sono libri belli e libri brutti,film belli e altri brutti,lo stesso si può dire per la musica (ovvio che poi c'è molta seggettività in un giudizio e niente è a prescindere).A me da noia la superficialità,l'evento mediatico fine a se stesso,il riscontro di massa che definisce Arte e Cinema quando non è ne l'uno ne l'altro.Però appunto,ho torto.Per chi non l'ha mai visto consiglio,se vi va, di guardare Let's Get Lost del 1988,è un film,ma quasi un docu-film,e forse un biopic senza volerlo essere, ma è Cinema. @Rasta "una biografia seria dovrebbe raccontare fatti salienti positivi e negativi." per questo preferisco un libro (un buon libro) ,@ Area,la missione è riuscita,infatti hanno munto il cervello di molti,non rende merito alla persona di Freddie ma solo al portafoglio degli altri membri dei Queen. |
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Area: a Red Ronnie hanno cercato di farlo a pezzi solo x averla giustamente e sacrosantamente ricordata. |
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Tornando it, ricordo il periodo e la successione degli eventi: in Italia si iniziava da poco a parlare di Apartheid, Free Mandela e tutto il resto, forse sulla scia di USA FOR AFRICA, e fece rumore il fatto di Sun City dell'84. Ricordo che quando seppi che sarebbero stati headliner al Live Aid di Bob Geldof (al quale speravo, ovviamente in maniera vana, ci fosse qualche rappresentante dei miei beniamini + "heavy"), ne rimasi sorpreso, e, come altri, abbastanza contrariato. Xò nella fiction di HENDRIX, ad esempio, si sono dati un gran daffare, anche con sceneggiature un po' forzate, a far vedere che JIMI era uno che menava alle donne. Fatto, tra l'altro, che mi giungeva totalmente nuovo, senz'altro messo in ombra dalle note leggende sulle dimensioni del calco di Plaster Caster. Ma, ripeto, una biografia seria dovrebbe raccontare fatti salienti positivi e negativi. E questi di Sun City sono fatti rilevanti, non si tratta se uno ha prima pisciato e dopo fatto il disco, o se in quel momento aveva la barba o no. La (mia) conclusione è che non si tratti di una biografia seria, ma solo della ennesima trappola hollywoodiana. |
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@Galilee, ripeto la serie TV John & Yoko (che oltretutto era approvata da lei e faceva uso dei pezzi dei Beatles) era riuscitissima, ma purtroppo fuori dall'Inghilterra non arrivo mai...
@Fabio Rasta, la vicenda di Sun City fu una cosa terribile, io non ne ero al corrente e la venni a sapere tramite Red Ronnie. |
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BATTISTI passeggero? ...e quando mai? |
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X Fabio Rasta. Perché Obscure di musica ne capisce un casino e quindi giudica Battisti una porcheria e un fuoco di paglia... io ho soprasseduto infatti... |
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I film sui The Beatles non servono. C'è già A Hard days nigth fatto da loro che è il film musicale più fico di tutti i tempi. In più c'è quello di Ron Howard che è un documentario top. Nel Dvd ci sono anche due ore di inserti speciali. In poche parole c'è tutto quel che si desidera. L'unico neo è che entrambi riassumono solo i primi 4/5 anni e quelli antecedenti alla loro formazione. La seconda parte sarebbe difficile da ricostruire perché manca la componente Live. |
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ObscureSolstice: "La storia deve venire tributata ugualmente" è vero, però non solo quella che fa comodo. Non ho visto il film, ma dai commenti di chi lo ha visto, ne deduco che si è fatta grande enfasi sul Live Aid, e non c'è traccia invece della inquietante vicenda di Sun City (v. commenti 68 e 89), molto triste x una Rock Band e x quello che il Rock dovrebbe rappresentare. Ma ho una domanda x te: xchè "passeggera come LUCIO BATTISTI?. |
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@ObscureSolstice, che poi non é che tutti i film sui musicisti abbiano fatto miracoli, sulla scia di questo film penso ad esempio a quello sugli N.W.A di 4 anni fa o a quello di Tupac dell'anno scorso... negli Stati Uniti sono stati dei successi, in Europa ed in Italia hanno avuto un successo più contenuto. Anche quello di Johnny Cash (Walk the line) qui aveva avuto un successo contenuto rispetto agli Stati Uniti.
In Italia e un po ovunque ebbe un successo enorme quello dei Doors.
Vennero fatti numerosi tentativi con i Beatles... ma l'unica cosa veramente fatta bene fu la miniserie su John e Yoko (lui era identico anche come voce) che purtroppo non uscì mai dal Regno Unito (e penso dagli Stati Uniti) |
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@Replica Van Pelt, e tu pensi che il ragazzino o più in generale chiunque del pubblico occasionale si mette a leggere un libro (di una band oltretutto)?
Tralasciando che oggi la radio é ancora molto importante per avere successo (alla TV in certi casi ci arrivi anche grazie a Youtube, almeno quando non possono più ignorarti) io penso che un film come questo faccia tanto per avvicinare quanti più nuovi fan possibili a questa band. Direi che la missione é riuscita.
Detto questo non penso che un gruppo della grandezza dei Queen possa mai essere dimenticato. |
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Replica sei un romanticone
Certamente vero che la lettura cala in una condizione diversa ma i tempi si dilatano... poi sai quanta gente ho sentito dire, "quante pagine ha? minchia, aspetto che esce il film!" ah ah ah
Altri soggetti si prestano meglio a quel tipo di racconto, senza dubbio. Ma il live AID, le voci, la voce, i suoni, l'energia... dai che qui ci voleva e non è venuto affatto male! Per molti è novità e magari sarà dimenticatoio subito, per altri un ricordare agrodolce, per qualcuno sarà certamente "scoperta" e bene che sia, perchè sul valore di tale scoperta penso siamo tutti concordi.
Volendo, è una "porta spalancata" un po' per tutti... io sono per l'inclusione educativa  |
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Il fatto che bisogna essere restivi ed egoisti a non condividere coi teenagers certi artisti è del tutto sbagliato. E' sempre meglio certa musica piuttosto che la non musica. Ricordarsi che ci sono stati molti grandi musicisti agli inizi che sono rimasti affascinati da un film o anche da un esibizione live di qualcuno visto per caso alla tv e gli hanno cambiato la vita e sono diventati quello che sono adesso grazie a quel fatto. Per i libri come ci sono libri buoni ci sono anche libri stupidi, stessa identica cosa dei film. Non pensiamo di nominare il libro e cavarcela. Ma credo che il tuo dubbio non sia quest'ultimo, ma il fatto che debbano usufruirne anche i ragazzi a livello mediatico, se la cosa può servire a ognuno di loro bene e se la cosa viene trattata e passeggera come Lucio Battisti pazienza. Essendo che non è materiale didattico ed è un film che racconta la storia dei Queen anche a chi li conosce, è stato più che apprezzato e da rivedere nel tempo. La storia deve venire tributata ugualmente e questo film lo fa ampiamente |
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@Obscure mah,non lo so,penso che un "libro" sia una dimensione più vera e "intima" per avvicinarsi ad una dimensione personale in tutte le sue sfaccettature,e lontano dal casino mediatico di un evento modaiolo.Purtroppo il riscontro mediatico mi da torto,come al solito. |
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@149: Replica Van Pelt: invece sarebbe stato ingiusto e incomprensibile non fare un film su Freddie Mercury e Queen. Lí si che Freddie non se lo sarebbe meritato. La storia va tributata e raccontata, i ragazzi di adesso imparano e si appassionano anche dai film, l'unico modo per esserne affascinati è quel mezzo lí |
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Ripeto: Per me é un film ben fatto, anzi é ottimo se non lo si vede con l'ottica di voler un prodotto "Perfetto" e con la maniacalità del fan Ultras dei Queen.
E ve lo dico io che dei Queen ho tutti gli album e li ho adorati. |
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Nessun problema è un piacere parlare di cinema come di musica |
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Siamo OT, ma stiamo discutendo. Non sono certo qui a dirti di cambiare idea. Hai la tua visione ed è giusto così. Alla fine la vediamo molto simile eh... Non potremo mai avere la stessa opinione su film come La patata bollente o the dirt magari, ma vabbè. . Comunque non ho guardato su Wikipedia. Ma tra i miei Dvd si, perché coi nomi sono un disastro. |
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@Galilee capisci di cinema sicuramente più di me,provo a risponderti di pancia senza andare a cercare definizioni di arte o cinema su uchipieda,allo stesso modo di come "sento/vivo" la musica.Mi piace la fantascienza anni 50/60 quella con poche pretese e pochi soldi,per me è Cinema,mi piacciono i film horror anni 30/40/50/60 per me è Cinema,i film indipendenti anni 70/80 lontani dal circuito ollivudiano,per me sono Cinema,i poliziotteschi fine anni 70 perchè sono l'italia,questo cazzo di paese,qualcosa anni 90 pochi 2000 comunque qualcosa di buono è uscito,mi piace il Cinema e la sua possibilità di....essere "reale" o essere "un sogno" o essere una forma di Arte "oltre".Non è cinema (per me,solo per me) i biopic (perchè va di moda chiamarli così ma alla fine sono prodotti televisivi),i surrogati bigotto-masturbatori come le commedie sexi all'italiana,i vari Fantozzi (lo so,ma non ci trovo niente da ridere,nemmeno come satira di costume), meglio Rocco e i suoi porno,.....potrei continuare all'infinito ma sono completamente OT.Finisco,questo è il mio Cinema,ma potrebbe essere la mia Musica,il mio vedere o ascoltare o annusare o qualsiasi altra cosa,ma non è certo la bibbia,ciascuno lo viva a modo suo. |
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Mi avessi citato il cinema comico e pre natalizio italiano di adesso, oddio saran 20 anni che è cosi. Sarei stato d'accordo. |
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Da quello che leggo abbiamo proprio un approccio al cinema differente. Vedendola dal punto di vista critico. Tu alla Morandini io alla Mereghetti. Sono un amante del cinema classico da Rosellini a Kubrick, A Wells Truffaut ,Bava etc ,ma questo non significa che non possa apprezzare, divertirmi senza troppe pretese e tenere in alta considerazione la cammedia sexy all' italiana dei vari Steno , Sergio Martino etc.. Che tra l'altro tutti questi registi alternarono horror e gialli di genere a commedie anche non sexy che han fatto scuola in tutto il mondo. Poi se alludevi alla commedia classica fatta da registi come Di Leo o Monnicelli...boh.. non so proprio che dire.. se non è gran cinema quello... |
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@ Rob qui in italia è considerato cinema anche la "commedia all'italiana " anni 70 con bombolo e vitali,cioè,va bene tutto,la gente faceva la fila alla cassa,per bombolo e vitali e tanti altri "marchettari" era un modo per campare,però non chiamatelo Cinema,quello con la C maiuscola,cinema come settima arte.Comunque si accetta tutto e si passa oltre.Riguardo al biopic come alle maxi produzioni ollivudiane per me sono alla stregua di un prodotto televisivo,che deve necessariamente fare auditel per avere un riscontro economico,ma non c'è vita,non c'è respiro,ma possono piacere ed è solo un mio personale gusto o idea di cinema.Invece di un biopic allora meglio un libro,biografato o autobiografato,ma c'è bisogno di sforzo e di immaginazione,se avessero pubblicato (??) un libro sui Queen o Freddie quanti lo avrebbero acquistato??ciao. |
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@replica: la mia era una semplice battuta, se ci pensi poteva andare anche peggio, il tuo monito... "non lasciate che ve lo mettano..." ah ah
E poi basta, scherzavo. Una volta litigando ho detto ad un collega che faceva orecchie da mercante e tutti sono scoppiati a ridere, io incazzatissimo non capivo: ero l'unico a non aver mai notato che a sto tipo mancava completamente uno dei due padiglioni... cazzarola, a saperlo, gli avrei potuto dire "fai l'indiano"
@rob: ma che filmacci guardi?! cmq "Ray" non lo ricordavo, pertinente e certamente degno
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Scusami @Replica non ho proprio capito la frase: "il cinema è arte,un biopic no". Nel senso, un film sullo sbarco in Normandia; quello sull'Apollo 13; su Alessandro Magno o "Prova a prendermi" (con DiCaprio e Hanks) sono cinema? O biopic dei personaggi realmente esistiti che, in alcuni casi, hanno fatto la Storia? Adesso ne esce uno su Judy Garland con Renée Zellweger. Insomma attrici in gamba che interpretano attrici in gamba. Non è cinema?Quando vidi quello su Ray Charles mi parve meraviglioso anche perché non conoscevo, se non per sommi capi, la sua storia. Per me un biopic - fatto bene o male, ma è un'altra storia - è cinema. Come lo sono tutti i remake/reboot che infestano oggi le sale. Ripeto, non avendo capito posso sbagliarmi, ma se così fosse mi sembra di comprendere che nella tua visione Cinema è solo un film girato su una storia di fantasia (originale o tratto da un libro poco importa). E in ogni caso, preferirò sempre "La vergine, il toro e il capricorno" a un film di Andy Warhol |
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Scusatemi per la parola "infinocchiare",non è da me,e mi fa sentire molto stupido solo averla pensata,o ero assonnato o il cervello mi siera staccato dal corpo.di nuovo scusa,omologare è meglio.@Galilee niente tristezza.il mondo è una cosa complicata,meno male esiste l'arte. |
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Capisco il tuo pensiero e in effetti non posso che condividerlo in parte. A me però non sembra che il cinema sia peggiorato così tanto. Di registi bravi ce ne sono ancora tanti. Certo non sbancano al botteghino e bisogna andare a cercarseli. Più che altro sono i gusti della massa che sono più omologati e pilotati. L'altro cinema, quello coi soldi è sempre rimasto tale. Tanto fumo e poco arrosto. Tranne poche eccezioni. Comunque l'altra sera cercavo un film su Netflix a casa dei miei , perché a casa mia non ho abbonamenti vari e nemmeno il decoder. Insomma volevo vedere qualcosa di nuovo e non ho trovato nulla d'interessante in tutto il palinsesto. In realtà c'era Pelle, ma non era il momento. Volevo altro. Per concludere devo dire che Col tuo messaggio replica mi hai messo un po' di tristezza.. |
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@replica: proprio "infinocchiare" dovevi dire?! ah ah
Guarda, la desolazione che c'è in giro la valuto come un effetto, soprattutto quando dici che le mode durano uno sputo fidati che c'è una grande correlazione con la capacità di concentrazione in caduta libera per non dire proprio capacità intellettive atrofizzate quando non addirittura condivise a suon di like. L'effetto dicevo, siamo il prodotto del nostro vissuto: fin dai miei primi commenti dicevo che male non può fare e non mi sbagliavo perchè sempre all'effetto guardavo.
Quel poco di non negativo (se preferisci) non stronchiamolo altrimenti non resta nulla. Al massimo un filmetto così rimette di fronte allo specchio della propria apatia, ma sensazioni negative non ne trasmette. IMHO.
BTW visto che di cinema ne sai/sapete un pelino in più di me... c'è un f.. b.. una pellicola su jimi che valga la pena? Ne ho visti un paio ma fanno cagarissimo... non è nemmeno ot, da freddie a jimi sempre del migliore si parla  |
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@skull @Galilee sempre restando nell'ambito del personale,perchè non mi piace "sforare" e invadere il pensiero altrui giusto o sbagliato che sia (mio compreso).
Skull hai ragione "vedo solo (culturalmente) aste al ribasso" ,questo non riguarda solo il cinema ma tutte le forme di arte in generale,la qualità oggi non paga meglio la merda allora,che poi è quella che ci propinano quotidianamente.Galilee il cinema insieme alla musica sono le mie passioni,ma non sono un espertone ne sono un serione,vivo il cinema ne più nemmeno come te come te,se posso dirlo per me il biopic è intrattenimento ma non è cinema,più format TV ,gli attori assomigliano al protagonista reale ma non lo sono,servono affinchè il pubblico pecora vi si immedesimi (ovvio,più è bravo più lo scopo è raggiunto),ma è tutto fasullo,il cinema è arte,un boipic no.Però la si può pensare diversamente e va bene comunque.Anedotto,dove lavoro sono tutti (giovani e meno giovani) andati a vedere il "film",per due mesi non hanno fatto altro che cantare Bohemian Rhapsody.....oggi non la conosce più nessuno,manco si ricordano di cosa hanno visto.Però hanno pagato in massa il biglietto quindi il biopic ha raggiunto il suo scopo.Triste,povero Freddie non se lo merita. |
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Il cinema mi ha appassionato per anni e ho visto l'impossibile, però non sono mai riuscito a viverlo solo in maniera "seria" come fa replica. Il cinema non è un'altra cosa? Ma perché? Anche questo è cinema. Tutto è cinema. E rimane comunque intrattenimento. Il termine Biopic secondo me è una forzatura. Non esiste un Biopic che sia tale. Sono tutti romanzati. Anche perche in 2 ore di tempo sei costretto a farlo. Dal mio di vista esistono i film basati sulle biografie tipo The Doors oppure i documentari tipo eight days a week o quello su cobain. Se ci sono già degli attori per mè è cinema a tutti gli effetti. |
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... ne ieri, anzi, non ho potuto fare a meno di constatare che tutta la merda dei film anni 80 de noantri è diventata "trash" quando non addirittura "cult" soltanto quando è divenuto vendibile... non so te/voi ma io quando sento parlare di "lo vuole il mercato" mi sento chiamato in causa, vedo solo (culturalmente) aste al ribasso  |
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Replica, se mi permetto è solo perché quello scazzo cosmico ormai lo conosco bene, anche @Duke é "dei nostri" lo tiro in mezzo in simpatia
Sul fatto che sia biopic e non film, l'ignoranza mi impedisce di apprezzare il tecnicismo, credo però che resti una buona "pellicola". Il cinema non mi appassiona, ne oggi... |
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@skull non è un film,è un biopic.il cinema è altra cosa.oggi fanno un biopic per qualsiasi cosa attiri un attenzione mediatica,chi meglio chi peggio,ma la reltà delle storie (di queste persone ) è un altra.Forse mhai ragione "ho smesso da tempo" ma non mi voglio lasciare infinocchiare da queste produzioni pseudo tv,il cinema appunto è un altra cosa.Se piace non è un problema mio,piace anche beionce,ma non mi interessa,preferisco passare. |
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Replica ma lo vedi che il botteghino lo sbancano solo Checco Zalone e la Marvel? Nelle tue parole non solo sembri non tenere conto del contesto attuale, parli come uno che "ha smesso" da tempo... ci sta la critica al film, come sugli album o altro... non ci sta, se mi permetto senza che sembri un'accusa, il qualunquismo scazzato di chi ha già dato. Confuta la mia teoria:
È solo finzione? Perché quale film non lo è scusa? |
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Mah ragazzi (o giovani dentro) tutta questa enfasi non ce la vedo,le mode o i trend oggi durano quanto uno sputo,perchè questo chiede il mercato,rispetto chi lo ha apprezzato,ma lasciamo perdere,è un film e non è la realtà,peggio è un biopic (che non so nemmeno cosa cazzo vuol dire ma devo averlo letto da qualche parte),è una finzione pura,questo vale per tutti i "biopic",chi ci vuole vedere altro faccia pure ma non serve a nulla ed è inutile,e dimenticato in fretta.E Freddie certo non lo merita (parere personalissimo),mi spiace,ma è qualcosa di troppo personale per giustificare una stronzata simile,e riguardo alle nuove generazioni che se ne trovino uno loro,fra loro....mi sembra alquanto impossibile,ma non guardare indietro per il nulla del presente. |
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Normale, più o meno è quella l'età in cui si comincia il viaggio... anno più o anno meno, io non avevo nessuno in casa/famiglia che ascoltasse rock... delle cose che ascoltava mia madre, mi piacevano Zucchero e qualche cosa di Ivan Graziani e molto anche Alberto Fortis, che ho poi ripreso da adulto... i miei inizi sono stati questi.... meno male che prima o poi nella vita passa un autobus! |
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Seriamente. Fino all'età di 15 anni sono rimasto all'oscuro di tutto. Da me non c'era nulla. E la tv pigliava 7 canali. Le tre Rai , rete 4 telestudio, canale 5 e Italia uno. Punto. Tele Saint Vincent non la conto. Videomusic. Cos'era? Boh... tutta la mia cultura musicale si basava su quello che ascoltava mio padre in macchina e il programma deejay television e ammiocugino. Il quale ascoltava Prince, Michael, Frankie Goes To Hollywood, etc ,ma arrivava da Parigi.. I primi video dei Queen Che vidi e non considerai perché non mi piacevano furono invisibile man e i want It all.. però da me nessuno li ascoltava. Quando andai alle superiori, presi il Pullman finalmente è lì cambio tutto. Il pullman era chiave...  |
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In Valle d'Aosta non esistevano gli autobus nel 84...  |
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@Galilee: cosa non si fa per sembrare giovani, eh?
Potrei scrivere la stessa cosa, se non fosse che quando prendevo l'autobus (finivo le elementari) i ragazzini più grandicelli continuavano a battere quei tre colpi in sequenza... tum tum cià... tum tum cià... we will we will rock you! Forse sei salito a bordo con The Miracle o forse non prendevi l'autobus nel 1984? |
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X Area. Ecco. Io iniziai a percepire il grande seguito che avevano quando facevo prima liceo. Quindi nel 89. E il nu metal non c'era ancora.. Da li a poco uscì innunendo e Boom. |
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Sai @fasanez abbiamo la stessa età e quindi è possibile che abbiamo un vissuto simile. Su Mercury la vedo così: a doti sovrannaturali di cantante univa una presenza scenica, un magnetismo che raramente si sono visti su un palco. Per capirci: i miei cantanti preferiti, come ho scritto più volte, sono Ian GIllan e Paul Rodgers (e così i Queen tornano sempre). Obiettivamente, soprattutto il primo, non sono paragonabili in termini di istrionismo sebbene mi piacciano di gran lunga come cantanti. Per opposto, chi poteva arrivarci in termini di presenza è David Lee Roth, ma che come cantante...beh...dai...ci siamo capiti (Hagar tutta la vita). Forse Axl, voce però troppo particolare che deve piacere, ci si può avvicinare; Jim Morrison è un altro che in quanto a magnetismo se la giocava con gli X-Men; c'è anche Bowie (sempre in zona Queen siamo), ma il (bravo) cantante lo ritengo inferiore al performer. Poi ognuno ha i propri idoli e potrà indicare Dickinson, Plant, Anselmo, Dani Filth (ok sto esagerando)...le mie sono proprio mie considerazioni senza alcuna pretesa. Ma se un film del genere fa arrivare la musica rock a qualche giovane leva e gli darà la voglia di prendere il volo per ampliare i propri interessi troverà in me sempre un suo sostenitore |
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@Area: "é una figata anche per gli adolescenti dire che si ascolta un gruppo come i Queen, soprattutto adesso che é stato fatto il film e che quindi ha generato un trend" uso queste tue parole per chiudere il discorso iniziato sul black, nell'altra news. Formarsi individualmente di fronte alla stessa stronzata massiva = "adesso che è stato fatto il film".
Ecco perchè dico che bisogna tornare alla decenza ed ecco perchè fin da subito dicevo che per brutto che sia (non lo è affatto, soprattutto la frase sul marciume nella scena della pioggia vale un insegnamento di vita) può solo aver la "colpa" di diffondere la musica dei Queen.
Dopo averlo visto, gli do anche la terribilissima colpa di lasciare intendere l'energia incredibile che il rock può accendere. Per questo credo che il film alla fine risulti liberante. |
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@Galilee, Si assolutamente, fa conto che in quel periodo lì andava tutt'altra musica e anche quando si parlava di rock era il Nu Metal (scena che io seguivo) i Verdena e il rock a la Nickelback a farla da padrone... i Queen era considerata "Roba vecchia" (Dagli adolescenti eh) e in più facevano leva sull'orientamento Freddie...
Da una decina di anni a questa parte invece é una figata anche per gli adolescenti dire che si ascolta un gruppo come i Queen, soprattutto adesso che é stato fatto il film e che quindi ha generato un trend.
@Rob Fleming, Io l'ho visto a casa di un amico alcuni mesi dopo che lo diedero al cinema, il film non lo andai a vedere perché in quel momento mi dava fastidio tutta l'Isteria che si era scatenata intorno a loro... |
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@Rob 133, sono come spesso mi capita daccordo con te, specie sulle libertà che si prendono in molti film storici, tipo il gladiatore... e soprattutto sulla tua ultima affermazione. Come i gran premi della montagna più impervi del tour, semplicemente fuori categoria. |
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Io l'ho visto questa estate. A me non è dispiaciuto. Non mi è sembrato niente di che, ma si lascia guardare bene. Quello che mi ha colpito di più e che ho trovato veramente interessante è stato il rapporto con la compagna di sempre (e sua maggiore erede). E' un aspetto di cui si è parlato molto poco. Sulle libertà narrative non mi scandalizzo. Il 90% dei film in ogni ambito o settore si prende queste libertà: per dirle una, trovo più indecente un Achille che scende dal cavallo di Troia che vedere una determinata canzone composta con tre anni di anticipo o ritardo rispetto alla realtà. Anche l'interpretazione di Rami Malek non mi ha sconvolto, ma forse dipende dalla età. Perché alla fine quelli della nostra età Freddie l'abbiamo veramente visto e conosciuto tramite i video, concerti, Live Aid...e ti rendi conto che per quanto bravo l'attore, l'originale sia inarrivabile: il più grande frontman di tutti i tempi. |
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Dici? Mah.. io li sopportavo poco proprio perché piacevano a tutti. E venivano idolatrati all'inverosimile. Vissuti differenti. Difatti ho iniziato ad apprezzarli più tardi. Il film non l'ho ancora visto. |
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Di sicuro l'ho guardato più volentieri di Lord of chaos... condivido nel dire che é un film davvero ben fatto.
Tuttavia c'é una cosa che mi fa piacere e mi da fastidio al tempo stesso: Mi fa piacere che comunque é un film che é servito anche per far avvicinare i Queen a dei ragazzini molto giovani , ad altri é servito per "riscoprirli" in qualche modo anche dopo anni che li avevano magari un po mollati.
Tuttavia mi da fastidio, anzi mi fa sorridere (perché in fondo ricredersi non é un male), sta cosa che improvvisamente gente che anni fa spergiurava di odiarli per i più disparati motivi ( e vi lascio immaginare quali) oggi li ama a causa di questo film.
Negli anni 90 e nei primi 2000 c'era della gente (Tanta) che poteva poteva prenderti in giro se gli dicevi che ti piacevano i Queen. |
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Dopo aver visto il film, posso dire che è un gran bel film, uno dei pochi per non dire l'unico accostabile a The Doors di Oliver Stone. Scorre bene, lo si gusta voracemente ed in tutta onestà chi muove critiche alle imprecisioni rispetto alla storia o ad ampliamenti romanzati non ha colto.
Buona parte delle critiche si può smontare con un banale "e allora?". Se la formazione della band non è stata proprio quella descritta e così via non hanno la minima importanza perchè non avrebbe impatto alcun sulla narrazione, mentre invece qualche "licenza" può avere uno scopo nella narrazione, eventualmente tecnico o secondario. Bello, nonostante racconti la una parabola che si esaurisce, l'ho trovato liberante. Che bestia Freddie, penso non potrà mai essere tributato adeguatamente... da vedere, senza pregiudizi |
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Galilee e Fasanez: su Il Post trovate un articolo a firma di Matteo Bordone intitolato Lodevoli brutti film da Oscar. Vi darà un'idea di cos'è stata questa premiazione. Non tutto è condivisibile ma il senso generale è chiaro. |
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Parlo da profano, per carità, ma la profonda espressività di Dafoe e le emozioni che ha trasmesso sono di un livello superire, per me, rispetto a quelle del tizio dei queen con protesi dentale fuori luogo in un filmetto politicamente corretto. Per rispondere a galilee io non ho conosciuto né van Gogh ne ho mai seguito Mercury. Certo che se devo farmi un'idea dei due personaggi guardando i film, l'espressività di Dafoe mi sembra norevolmente superiore. Per la cronaca ho visto anche il film La Favorita. Uno dei film più abominevoli che abbia mai visto ma mi rendo conto che l'attrice abbia interpretato perfettamente il suo ruolo |
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122. Electric. Grazie per l'argomentazione. Quando avrò tempo di vederli potrò dire la mia. |
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Te l'ho alzata e hai schiacciato ci ho pensato appena ho postato, ma ormai era troppo tardi . |
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"Cagata pazzesca" calza per il film dei Queen (prima di incazzarvi, ricordate che avete tirato fuori voi Fantozzi). |
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Non era il megadirettore, era il potentissimo professor Guidobaldo Maria Riccardelli |
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Cerco di sdrammatizzare. Anche il megadirettore di Fantozzi se ne intendeva di cinema e riusciva a cogliere in quei lavori aspetti che il popolo, avvezzo a giovannona coscialunga, l'esorciccio e la polizia s'incazza, non riusciva a cogliere. Dipende dal pubblico al quale ci si rivolge, penso, ma sicuramente sbaglio )). Personalmente, credo che malek sua stato bravo, ma fortunatamente non devo giudicare per qualche premio. |
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#121: Dafoe è riuscito a far arrivare in maniera profondissima la sofferenza psichica di Van Gogh (documentata in centinaia di lettere, per di più autografe) evitando enfatici istrionismi e rendendo anche una semplice corsa su un prato un momento fondamentale per la narrazione del film. Bisgona dire che, a onor del vero, Julian Schnabel non ha diretto una biografia sul pittore ma ha realizzato un film filtrato attraverso la sensibilità di Van Gogh. E' una interpretazione sperimentale della ricerca artistica del pittore olandese. La forma del film si prestava a non dare adito a facili immedesimazioni. Dafoe è stato eccelso nel rendere il dolore alla base della psiche del pittore. Nessuno lo ha conosciuto direttamente, vero, ma almeno qui si è tentato (e a detta di tutta la critica, pure riuscendoci) di far capire cosa animasse l'autore sapendo che era matto. Tutto quello che manca nel film dei Queen, in cui, anche solo visivamente, sono state sposate soluzioni visive facili, immediate e prive di sfumature. Non mi credi? Vedi il film e leggi le critiche specialistiche in merito. |
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Perchè? Per dire questo conoscerai molto bene Van Gogh penso. Il suo modo di porsi, la sua personalità, il suo carattere, i suoi atteggiamenti. Cos'è che è riuscito a fare Dafoe che Malek non è stato in grado di fare? |
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Dafoe su Van Gogh è di un altro pianeta rispetto al novello Freddy Mercury. |
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Più che altro è questa convinzione nel riscontrare la prova di Malek sopravvalutata che lascia un pò così. Visto che i pareri in generali sono abbastanza unanimi. Comunque quando lo vedrò dirò la mia. |
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Vicarious: la performance di Malek va confrontata con quella degli altri candidati. Fatto ciò, facilmente si può riscontrare come sia stata largamente sopravvalutata.Il film in sé, poi, è scadente. E Black Panther ha vinto per categorie più tecniche che di "contenuto morale". Ora basta, la smetto, altrimenti divento pleonastico. Buon cinema a tutti. E guardatevi Vice - L'uomo nell'ombra + Van Gogh - Sulla soglia dell'eternità, dove troverete delle performance clamorose. Pace! |
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Stiamo dibattendo sulla veridicità e sul valore di un Oscar. Lecito. Quest'anno Black Panther ha vinto 3 Oscar. Abbiamo bisogno di continuare a dilungarci sul discorso Oscar dopo questa premiazione/pagliacciata? Direi che è superfluo. E comunque al di là di questo Rami Malek è stato molto bravo ad imitare movenze e stile di una artista che non ha avuto modo di conoscere personalmente. INDIPENDENTEMENTE dall'argomento del film. Mi è piaciuto il suo ruolo così come ho apprezzato quello di Redmayne nel film La Teoria Del Tutto. |
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@electricvomit : giuro che non mi sembra di aver scritto quel che dici tu, in buona fede. Ti ho fatto una domanda e se devo rileggermi i post vecchi per la rispo, bene, lo farò.
Con quello che è oggi il cinema, ben venga anche questa pellicola che fa "parlarne" e parlarne is good.
Io non l'ho vista, leggo ovunque di inesattezze... le critiche sono feroci quanto.. quanto l'amore per la band? Per il mito straidealizzato post mortem?
Non è un documentario, vedo la musica dei Queen come vera protagonista, come "bene" diffuso anche da un film discutibile... sarò limitato, ma ottimista!
PS. scusate l'ot, l'oscar a di Caprio per me vale quanto il pallone d'oro a Cannavaro (per questa accetto insulti in varie lingue)
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Be' non parlare di gay era difficile in un film su Freddy mercury. |
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Per favore qualche Moderatore prenda posizione sugli interventi razzisti e omofobi di felpa pig....ignobili. |
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Il film non l'ho visto, ma mi aggancio al post di @fasanez per limitarmi a dire che sull'AIDS di film ne sono già usciti molti. Da Philadeplhia a Dallas Buyers Club (in cui Matthew McConaughey che ricordavo in una serie di commediole di poco peso si dimostra essere un bravo attore - fuoriclasse assoluto lo è in True Detective) non c'è che la scelta. Taylor e May forse esagerano. E' probabile che musicalmente non abbiano nulla di valido da proporre e vanno sul sicuro riproponendo il Mito (con la musica dei Queen non si sbaglia). Per me, però, le critiche che ricevono sono esagerate e dovute praticamente tutte al fatto che chi manca è Mercury. Perché altrimenti non si stanno comportando in modo diverso da un milione di gruppi anche storici (e pure italiani vedi PFM o Banco o Orme) che spendono la sigla con uno o due membri originari o lavorano da 30 anni sempre e solo sugli stessi brani (chi ha parlato di Jimmy Page?!?). E poi un po' di licenze poetiche se non sono proprio sbagliate non guastano. |
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Quando era piccolo, Felpa Pig ha avuto il suo giocattolo preferito rotto da un gay nero immigrato pacifista radical chic, e da quel momento se l'è attaccata al dito. |
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Skull, nei commenti previsti per un articolo inerente un film io parlo di cinema. Non mi pare illogico. Ho risposto punto per punto perché hai sostenuto un ragionamento OT che nulla aveva a che fare con l'articolo che, ripeto, riguarda Il FILM. Insisti col dire che del cinema non te ne frega nulla. Legittimo ma perché intervenire su un articolo che parla di un film? Questa sezione non l'ho creata io. La sfrutto per dire ciò che penso, motivando le mie posizioni. Non condividi? Accetto ma dire che io sbaglio a parlare di un film perché a te non importa di cinema, scusami ma è privo di senso. Libero comunque di agire così. In merito al tuo #109 ti invito a leggere i precedenti scambi tra me e Fasanez. Li trovi sotto. Là spiego tutto. |
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Avrebbero potuto realizzare un film diverso? si, avrebbero dovuto fermarsi come Deacon? si.... Certamente,
ma forse non avrebbero realizzato incassi record al botteghino oppure non avrebbero preso l'Oscar, che come anche
i sassi sanno, segue delle logiche di premiazione molto particolari, basti pensare all'esempio di Di Caprio che
per vincerlo a dovuto aspettare molto tempo...
Hanno marcato poco sul discorso HIV e AIDS? forse si, e allora?
Ci sono grandi esempi di persone che hanno portato la propria malattia al grande pubblico, facendosi carico, oltre
alla malattia stessa, anche dell'essere appunto esempio e della presenza per favorire dla ricerca, ecc.
Basti pensare a Stefano Borgonovo, e a tanti altri esempi. Ma chi non lo fa, chi sceglie di non diventare
un simbolo, ma di vivere la malattia senza i riflettori, è da condannare? Se si, perchè? Cosa farebbe una persona,
se ci si ritrovasse, a priori secondo me è difficile dirlo, ma non credo sia giusto condannare chi vive la propria
malattia da solo come credo sia giusto enfatizzare il coraggio di chi accende i riflettori su se stesso.
Se Freddie avesse deciso di vivere la malattia da solo, perchè accendere i riflettori adesso?
Avrebbe potuto essere diverso, magari andare incontro ai palati più sopraffini, ma avrebbe perso le masse, quelli
che forse cercano "emozioni a basso costo" per cantare o ricantare quella splendida musica. Sicuri che sia davvero
soltanto negativo?
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@ElectricVomit: ti trovo parecchio su di giri, ribatti "punto accanto a punto" perché sopra non ci sei mai. Io dico "film", tu rispondi "attori" ed il resto è li per essere letto... perdonami, del cinema me ne fotte poco/niente, ma visto che citi il film su Van Gogh, lo fai per richiamare la performance dell'attore o per portare ad esempio la qualità complessiva del film?
Secondo me, anche se la storia non è fedelissima e la narrazione/sceneggiatura potevano essere migliori, l'interpretazione di Mercury fatta da Malek è notevole, ripeto che secondo me era un compito difficile in cui è riuscito bene e se devo dirtela tutta, dai primi fotogrammi che avevo intravisto mi sembrava un'interpretazione comico/grottesca, poi ho cambiato idea... ma la prima impressione era quella del sacrilegio.
Una curiosità, sei una grande fan dei Queen?
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Già mi sono espresso in modo molto negativo su questo filmetto superficiale e totalmente inutile, poi l'oscar a Malek è la ciliegina sulla torta riguardante il politically correct. Tutto organizzato a tavolino, ma è sempre stato così, Hollywood ha sempre premiato male i suoi candidati, ma dare gli Oscar a un film del genere è a un attore monospressivo è ridicolo. A questo punto chiedo l'oscar retroattivo a Val Kilmer per l'interpretazione di Morrison e per le decine di film biopic nettamente superiori a questa schifezza natalizia |
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Pensavo che nel post 84 parlassi del film sul black metal... Fatto, non l'avevo letto. Però Shine è un melodramma insopportabile imho |
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No Fun, leggi il mio #84. |
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Non ho visto il film, volevo però rispondere a @Skull quando chiede un esempio di film riuscito su un artista o una band. Ray su Ray Charles e Bird su Charlie Parker sono ottimi film. Sono i primi che mi sono venuti in mente. Se no ci sono documentari ma è un'altra cosa, però come scopo conoscitivo vanno bene. Quello di Jarmusch sugli Stooges è molto bello. Ah, a proposito ma il film sul black metal Burzum Euronymous etc quando e dove esce? |
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#103: "mi limitavo a dire che questo film può essere un buon divulgativo, interpretato da un bravo attore che aveva un compito non facile"; peccato non sia questo il caso; "Cosa fossero i Queen e come il film li rappresenti è opinabile, la loro musica invece è quella"; nessuno ha detto il contrario, io critico l'approccio scelto in questo specifico caso, della musica non parlo; "ed anche un film di merda potrebbe riuscire nell'intento di avvicinare le persone alla musica dei Queen"; certo, come anche l'ascolto delle Babymetal potrebbe avvicinare al mondo del metal, qui si parla della qualità del mezzo che avvicina a qualcosa, non del qualcosa a cui si è avvicinati; "trovo più giusto il premio a Malek che non quello recente ad un Di Caprio a caccia di orsi"; affermazione del tutto discutibile visto che parliamo di annate diverse - e nel 2016 solo Eddie Redmayne aveva recitato al pari di DiCaprio, gli altri candidati no; " chi dice "film mediocre", per favore un esempio di film "riuscito" su una band/artista? meglio o peggio di questo? quanto meglio o quanto peggio?"; legg il mio #84; "si perché del cinema in se e degli altri film in concorso per la statuetta non ce ne DEVE fregare un cazzo... se non fosse stato sui Queen, non ne avremmo parlato"; falso, questo articolo parla del film sui Queen, non dei loro album, quindi ha senso eccome parlare dell'attore che vinto il premio cinematografico più importante del mondo interpretando Freddie Mercury. |
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il fatto del "lucrare" l'ho pescato dal post di @mulo, ma non è l'unico che accenna alla commercialata ed in effetti non era mia intenzione prendere ad esame il film in se, quanto più gli effetti positivi che questo possa innescare.... non sono un esperto di pellicole ma metto entrambe le mani sul fuoco sul fatto che ci sarebbe ben poco da concordare anche su questo tema, facessimo mai una classifica o dessimo mai dei voti, come per i dischi.
i Queen noi li conosciamo, così come la loro storia e di film sui musicisti (da jimi ai doors) non ce n'è uno che sia fedele... mi limitavo a dire che questo film può essere un buon divulgativo, interpretato da un bravo attore che aveva un compito non facile. Cosa fossero i Queen e come il film li rappresenti è opinabile, la loro musica invece è quella.
...ed anche un film di merda potrebbe riuscire nell'intento di avvicinare le persone alla musica dei Queen. Ripeto che non sono un esperto, ma se parliamo di oscar trovo più giusto il premio a Malek che non quello recente ad un Di Caprio a caccia di orsi.
... a chi dice "film mediocre", per favore un esempio di film "riuscito" su una band/artista? meglio o peggio di questo? quanto meglio o quanto peggio? si perché del cinema in se e degli altri film in concorso per la statuetta non ce ne DEVE fregare un cazzo... se non fosse stato sui Queen, non ne avremmo parlato |
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Area, io non ho mai detto nulla del genere e, ripeto, me ne frego di quello che fanno May e Taylor. Ho già detto in altre sedi che un approccio di buongusto da parte dui tutti i membri dei Queen post-Freddie, sarebbe stato quello adottato da John Deacon, ma ognuno è libero di fare quel che gli pare. In fondo non commettono un reato a proseguire come cover-band di un gruppo vero. Quello che mi importa ribadire è che questo film è mediocre. Non mi credete? Guardate le interpretazioni degli altri attori candidati quest'anno, poi ne riparliamo. |
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Io non l'ho ancora visto...
Ma comunque che discorso é quello del "Lucrare"?
Se fanno dei film su gente che non vi piace dite "Eh ma perché non fanno mai dei fim su un qualche Rocker?", poi lo fanno e dite che é un operazione commerciale ecc... cavoli... |
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Concordo con electric |
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#98: che ne dite? Che non condivido. Del lucrare sulla figura di Freddie non me ne frega niente perché lo fanno già da anni i suoi ex soci, quindi nulla di nuovo (e l'esibizione di apertura degli Oscar è stata ridicola e tamarra). Quello che mi urta, e parecchio, è che la critica ha premiato un film mediocre, ruffiano e politicamente corretto. Prendi solo la questione dell'AIDS: nel mondo ci sono ancora oggi milioni di contagi ogni anno, dopo che da un oltre un ventennio esistono le cure antiretrivirali (che, è bene ricordarlo, impediscono alla malattia di progredire, ma non la debellano dal corpo), e nel film se ne accenna appena un attimo, giusto alla fine, quasi fosse qualcosa di cui vergognarsi. Giusto la settimana scorsa, ho letto un articolo a cura di tale Rebecca Buzzetti, su r3m.it, in cui si parlava dell'anniversario dell'ultima apparizione in pubblico di Freddie. In quel testo la parola AIDS non è mai scritta. Si parla solo di HIV, quando invece Freddie aveva già l'AIDS. A me sembra sintomatico della paura e della stigmatizzazione che ruota attorno a questa malattia. E siamo nel 2019. Il film è esattamente il riflesso di questo approccio. Non osa, non va in profondità, non sensibilizza. Si limita a proporre il classico ritratto dell'artista geniale ma problematico, omettendo volutamente ogni aspetto ambiguo che potrebbe turbare la sensibilità media. Il politicamente corretto più vomitevole. E anziché indignarsi, il pubblico lo premia con incassi record e la critica dà un Oscar a caz...so per un'interpretazione professionale ma non certo epocale. Il film è mediocre e banale. Il messaggio che manda è perbenista e retorico. I Queen non sono stati solo quelli del Live Aid. Ma fa comodo ricordarli SOLO così. |
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...non so... leggo commenti dove si grida allo scandalo per il lucrare su Freddie, stavolta faccio fatica a schierarmi...
la pratica di sgobbare sugli artisti anche ben dopo la morte, riguarda tutti ma proprio tutti e se non ne siete convinti ditemi voi che minchia mi rappresenta il grammy postumo a Cornell?! E quindi? Quindi spero che questo film lo guardino i ragazzini di oggi, quelli avvezzi ad un' unica base dub che si ripete sempre uguale ad accompagnare le minchiate del rapper di turno che non dice molto oltre al fatto di essersi "fatto da se"... questo è IL rock. Che ne dite? |
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@Giaxomo: Willem Dafoe per Van Gogh - Sulla soglia dell'eternità. Senza alcuna esitazione.
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@ElectricVomit: curiosità mia personale: a chi l'avresti data la statuetta? |
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Questo film la trovo una presa in giro per i fans della band... I queen e Freddy non erano cosi |
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E come volevasi dimostrare, raffianeria e agiografia hanno avuto la meglio: premio Oscar come migliore attore a Malek. Ma per favore. Guardatevi gli altri film che concorrevano. Un altro mondo. |
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Miracolo: non sono l'unico che pensa che questo film sia spiacevole sotto ogni aspetto. @tino: se mai leggerai sappi che non sono io sotto false identità! Se questa roba vince l'Oscar, Freddy avrà avuto un brutto servizio. |
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SATTANICAMENTE , KLOSTRETTAMENTE, SEMPRE PRESENTE! |
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Il peggior film musicale mai uscito, falso, ridicolo e ipocrita. Concordo con Mulo che Taylor è May dovrebbero smettere di lucrare sul nome della band, sono dei pagliacci schifosi, avrebbero potuto mettere su una band tutta loro e fare pezzi nuovi, e invece no, tra milioni di raccolte, ridicoli tour con quello di X factor, film e cagate varie vanno avanti così sulla pelle dei fans. Film e attore candidati all'Oscar addirittura, quanta ipocrisia a Hollywood, poi la farsa del live aid rigirata come gli pare. Fossi in Bob geldof li denuncerei. Film da 4 su 10, da dimenticare |
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Pessimo, pessimo film. |
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Sono l'unico che pensa che Taylor e May dovrebbero piantarla di sfruttare la morte di Mercury x fare soldi?Ebbasta!Non se ne può più!Hanno fatto più soldi dal 1991 al 2019 che dal 1973 al 1991.Film pieno di inesattezze. 6 mesi prima del Live AID suonarono a Sun City e poi fecero i paladini degli africani al Live AID.Ridicoli. |
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@electric 86. Sono molto parziale nel senso che probabilmente apprezzerei di tutto sui Queen, a patto di riascoltare la loro, per me divina, musica. Detto questo, la tua riflessionei stuzzica, credo proprio verrebbe fuori una bella cosa. Migliore o peggiore di quello realizzato? Sinceramente non so, sicuramente sarebbe diverso. Sarebbe secondo me di difficile realizzazione, ad es., Chi ricorda? I veri Queen o gli attori? Nel primo caso diventerebbe un documentario, nel secondo caso potremmo trovarci nel caso di quei film che vanno avanti e indietro con il rischio di poterli seguire solo se esperti in materia o se concentratissimi . Nel frattempo ho rivisto il film altre due volte e mi è piaciuto sempre di più, anche se l'ultima volta sono stato distratto dalla pulzella che mi ha accompagnato... )). |
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Visto martedi’ sera al cinema, per me e’ stato uno dei migliori film che abbia mai viso....secondo me vincera’ l’oscar per la fedele interpetrazione del protagonista.
Per chi non lo ha ancora visto, vi consiglio di farlo mentre che e’ ancora disponibile al cinema |
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Fasanez: aggiungo una riflessione: scrivi: " Cosa bisognava vedere in due ore? La malattia di Freddie? Gli aspetti compositivi e musicali? CI sono migliaia di documentari, tra ufficiali e ufficiosi che percorrono quella via, a cosa sarebbe servito un film?". Immagina se il film fosse stato strutturato così: sessione di registrazione di Innuendo con flasback della carriera dei Queen e finale con l'ultimo giorno di registrazioni del loro ultimo album. Avresti condensato tutto, mostrando pure la malattia senza però essere ricattatorio o codardo (come la versione che abbiamo visto al cinema, estremamente paracula da questo pdv), e avresti soddisfatto sia le esigenze spettacolari sia le ricerche artistiche mostrando cosa sta dietro la composizione di un brano. Coi se e coi ma non si fa la storia. Ma è bello comunque immaginarla. |
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Invece di scrivere un poema dico solo che non mi è piaciuto ed Electric nel commento 78 ha riassunto il tutto.. Un saluto |
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Fasanez: è vero, il confronto con Van Gogh non è molto pertinente a livello superficiale, ma l'ho citato perché: 1, è pure questo un film biografico su un artista (non prendiamoci in giro: i Queen sono stati un pretesto per parlare dell'icona Mercury); 2, l'attore principale gareggia con Malek agli Oscar. Ma restando su film biografici musicali ce ne sono decine che hanno affrontato temi simili con risultati migliori. Qualche titolo sparso: Bird (Charlie Parker), The Doors (Jim Morrison), Wlak the Line (Johnny Cash), Io non sono qui (Bob Dylan), Jersey Boys (The Four Seasons), Piano, solo (Luca Flores), Ray (Ray Charles), Shine (David Helfgott). Questi sono i primi che mi vengono in mente.
Nessuno snobismo preventivo. Una semplice constatazione del registro limitato scelto dal regista. Come hai detto tu: emozionale. Cioè che fa leva sull'immediatezza e che non porta a riflettere perché non pone varie possibilità di scelta, e non mette in luce le ambiguità 8che in Mercury c'erano, e non è un male). Un approccio emotivo, facile e immediato, che nulla aggiunge ad una mitizzazione di facciata che viene servita alle masse, tradendo la complessità della persona. |
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OT
Il mio paese natale, in toscana dvenne famoso negli anni 90 per essere stato il primo ad ospitare i sexy show (lap dance, signorine, ecc), nel suo teatro cittadino.
Il titolare fu "accusato" di rendere famoso il paese per la sgnacchera...
Ricordo benissimo quando prendendo il caffè ad un bar, l'ennesimo fenomeno gli disse "certo che te hai reso il paese una schifezza, un "puttanaio", ecc.", e lui rispose "Caro mio, il teatro era in crisi, io facevo le retrospettive su Fellini, ma c'era il vuoto, e il tuo viso non l'ho mai visto, adesso ho il pieno tutte le settimane".
Non voglio dire che la lapdance sia meglio di una retrospettiva su Fellini, però a volte si punta il dito contro il prossimo dicendo "tu devi, tu devi, tu devi....", in nome di chissà cosa.
Poi alla fine, le cose, sono molto più "semplici" di quello che sembrano o vogliamo far sembrare.
Il tutto, ovviamente IMHO, nel pieno rispetto delle idee altrui. |
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@Eletric e @trasher Scusatemi ma volevo darvi questo spunto, ovviamente personale. Mi sembra che dalle vostre osservazioni si noti un certo essere in qualche modo snob, o comunque si denoti una visione in qualche modo "elitaria". Come se le cose di "massa" o l'arte che in qualche modo raggiunge le masse e i grandi numeri sia per forza inferiore o in qualche modo scadente.
Non voglio essere offensivo con nessuno, sia chiaro.
Come quando uno dice "ascolto epic, i manowar" o "ascolto epic, i warlord".
Come se per forza quelo che è "buono" debba essere "per pochi". Ho sempre trovato molto fastidiosa questa visione, per cui vi dico, ma cosa vi aspettavate?
L'esempio con Van Gogh non regge, e lo dice uno che appena va ad Amsterdam vola al suo museo che reputo un'esperienza "ASSOLUTA" da fare. Ho perso il conto di quante volte l'ho visto, ma non si può paragonarlo a una rockstar conosciuta e idolatrata da milioni di persone che ha scritto inni che rimarranno nella storia della musica chissà per quanti anni.
Cosa bisognava vedere in due ore? La malattia di Freddie? Gli aspetti compositivi e musicali? CI sono migliaia di documentari, tra ufficiali e ufficiosi che percorrono quella via, a cosa sarebbe servito un film? cosa avrebbe aggiunto?
Quello che mancava imho, era appunto il romanzo, una celebrazione, molto easy, certo, ma molto "cinematografica", del personaggio Freddie a tutto tondo, che tocca alcuni aspetti, l'essere gay, Mary, la musica, ecc.
Certo, si può accusare di superficialità, ma per gli approfondimenti non sarebbe bastata una serie .
Hanno scelto di toccare gli aspetti "emozionali" e per me ci sono riusciti.
Ovviamente è il mio punto di vista e non voglio far cambiare idea a nessuno.
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Non sono andato a vederlo al cinema, nonostante io abbia amato sinceramente i Queen, più per disinteresse che per altro.
L'unico Biopic che mi sia piaciuto penso sia stato quello di Johnny Cash e una serie televisiva Inglese degli anni 80 dedicata a John Lennon. |
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Come prendere un artista complesso, stratificato e geniale, e banalizzarlo per farlo piacere a tutti. Della serie: martire e mito. Ma per favore. |
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Concordo electric su tutto |
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Film di una banalità disarmante. Classico ritratto agiografico che evita accuratamente aspetti scottanti per piacere a più persone possibili. Rami Malek? Bravo ma non eccelso. Regia anonima al servizio di una carrellata di stereotipi, gran finale che fa ridere rispetto al vero Live Aid. Ripeto, film banale e che ha avuto successo per ragioni a me ignote. Volete vedere una vera prova d'attore? Guardatevi Sulla Soglia dell'eternità con Willem Dafoe, il film su Van Gogh. Concorre agli Oscar per il miglior attore, ma tanto non vincerà. Quello sì che è un ritratto d'artista come si deve. Altro che questo. |
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Classica favoletta americana che si svolge nei soliti 5 passaggi: sogni, ascesa, successo, crollo, rinascita. Come detto, il film si prende ampie libertà manipolando la storia del gruppo per far combaciare il tutto. I fan forse lo ameranno per la bravura di Rami Malek nell'impersonificarsi in Freddie Mercury e per la spettacolare sequenza finale al LiveAid, o forse storceranno il naso per la sceneggiatura eccessivamente romanzata e poco attinente alla loro vera storia. |
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Non sono riuscito ad andarlo a vedere al cinema... mi toccherà aspettare che lo diano in TV o che qualche amico che ha il Dvd o il Blue Ray mi inviti a vederlo...
A giudicare dai commenti mi sembra un film per famiglie.
Sarà che non sono un fan dei biopic |
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Dimenticavo....purtroppo certe inesattezze ci sono,ma nel complesso sono perdonabili! |
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Band che mi ha fatto amare il Rock e il Metal....grande Malek e Lee! bel film! Nessuno tocchi BRIAN MAY!!! |
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Ho sempre pensato che produzioni di questo tipo siano delle porcate!
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@Sandro: lo so benissimo, ciò non toglie che si tratti di una canzone mediocre (pure la batteria elettronica....). Forse il pezzo lo dovevano far scrivere a Gilmour.... |
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Il singolo è stato creato su richiesta di Alan Stern( ricercatore della Nasa) come colonna sonora per la missione new horizons a cui a partecipato alla realizzazione anche Brian May, che come si sa è un astrofisico. |
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È pure uscito il nuovo singolo di Brian May, una cagata pazzesca!! |
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Macchina da soldi? Quale gruppo di quella dimensione può fregiarsi di essere scevro da tale macchia? E se ne trovassimo uno? Non ci vorrebbe molto ad apprezzare le band per quello che ci offrono, la musica.... Poi non piace il film? Non guardatelo.... Proprio un 'peccato' per i metallari o i rocker puri fare soldi... Anche basta... |
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Bisogna dire che il film, oltre che ad essere una prevedibilissima americanata, è anche spregevolmente ipocrita, May e Taylor che ne sono i produttori dovrebbero solo vergognarsi. Durante il live aid sembra che vogliano partecipare e riformarsi a tutti i costi per solidarietà verso l'africa e che siano loro a salvare il culo a bob Geldof. Patetico e falsissimo. Solo l'anno prima accettarono una valanga di soldi per fare un tour di 12 date a Sun City in sudafrica, città simbolo del più schifoso colonialismo occidentale e dell'apartheid, naturalmente di questo nel film non c'è traccia. I Queen sono stati le prime puttane del music business, una macchina da soldi olitata per spremere i fan della musica. Vergognoso. |
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Concordo con il commento 66. Film godibile ma da vedere assolutamente in lingua originale, i doppiaggi in italiano ultimamente fanno veramente schifo. Dialoghi così così, molto banali e con il classico ritmo frenetico che va tanto di moda oggi ma che io odio. Il film recupera tantissimo nell'ultima scena, quella del live Aid, veramente ben fatta. Per il resto si poteva fare sicuramente meglio. Non tanto per le inesattezze, che comunque in un film ci possono anche stare, ma proprio per la poca profondità con cui si sono affrontati certi argomenti. Tanto per citarne uno, il film sui Doors era anch'esso pieno zeppo di trovate da romanzo, eppure lo spessore della pellicola era tale da farlo diventare negli anni un piccolo cult, mentre qui siamo di fronte ad un buon blockbuster ma nulla più. Ovviamente era altra la regia ed erano altri i tempi in cui venne girato. |
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Film decente, carino, e basta sinceramente... Mi aspettavo un po' di più. Oltre alle inesattezze, su cui potrei anche chiudere un occhio (ma non sempre), non mi è proprio piaciuto molto il film, mi è sembrato molto banale in certi punti, troppo veloce, quasi frenetico e con dialoghi un po' sempliciotti. Rami bravissimo, per carità, però lo è soprattutto nelle scene in cui deve cantare, nelle scene normali mi è sembrato abbastanza nella norma - tra l'altro il suo doppiaggio non mi è piaciuto, mi sembrava di sentire Homer Simpson. Inoltre speravo dessero più spazio al lato artistico della band, invece nella seconda parte mi pare si parli solo di Freddie che fa festini e si droga, ingigantendo pure inutilmente la "crisi" della band, cosa un po' troppo da telenovela. La scena finale è molto bella e devo ammettere che mi ha emozionato, così come quelle sulla realizzazione di "Bohemian Rhapsody", e alza il livello del film. Insomma, il film alla fine dei conti può essere godibile, però si poteva fare molto meglio e forse con il passare del tempo il mio giudizio potrebbe pure abbassarsi |
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Parliamoci chiaramente,.il film non è una merda perché poco attinente ai fatti reali, è inutile ribadire sempre la stessa cosa, e cioè che si tratta di un film e non di un documentario. Gli errori cronologici incidono parecchio ma non è questo il punto, il punto è che il film in sé è una merda, anche se parlasse di una band mai esistita. Tutti qui. |
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Come ogni film di questo tipo l'attinenza alla realtà dei fatti accaduti è poca; per la realtà basta vedere qualche docu/reportage sul gruppo o su Freddie, molto più interessanti; per chi vuole vedersi un film per famiglia, tutto emozioni e poca realtà c'è questo film. A me non interessa, mi sarebbe di più piaciuto un film drammatico incentrato sulle reali vicende di Freddie. |
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Allora non dovrebbero neanche scrivere libri di biografie, o fare film sui re, regine del passato, personaggi di sport, inventori, scultori e via cosí all'infinito. Io l'ho visto. Film molto bello, nulla da dire. Credo che lo prenderò anche in blue ray (non sono un collezionista e quindi merita). Un film per famiglie, non solo, soprattutto per chi ha il rock nel sangue, gli attori assomigliano molto e recitano piu' fedelmente possibile ai personaggi. Emozionante la parte quando davanti la Emi records l'etichetta voleva scegliere come punta un singolo più orecchiabile per loro, invece che una Bohemian Rhapsody una traccia di 6 minuti e non comune come traccia per il mercato, invece non accettarono e decise la band. Anche se come ogni biografia non e' perfetta nel racconto in ogni passaggio della vita e vicenda riproposta che il regista ripropone a modo suo perche' non e' un documentario ma un film, e' bello cosí, tuttavia Bohemian Rhapsody venne lanciato come singolo ugualmente, quello e' il punto. Freddie Mercury il miglior frontman di sempre, come ha detto philosopher commento 46 l'ho sempre creduto anche io. Fabio Rasta...commento 55 "ma lo capii solo in seguito"..molte cose si capiscono solo in seguito e si hanno le cose più inestimabili sempre sotto gli occhi più vicino di quanto si creda, chi lo sa magari ti vedrai sto film e inizierai a capire la grandezza di Freddie. Per quanto riguarda il discorso giovani, ognuno agisce in modo diverso, chi vuole carpire carpisca, anche con lo stesso Lucio Battisti i giovani hanno iniziato ad ascoltarlo come pretesto in modo poco serio, ma io Lucio Battisti lo continuai ad ascoltare sempre. Non c'è tempo per dire aspetto, non so, forse, non ora. Si guarda e si vede se ti emoziona lo rivedrai anche |
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Rob Fleming: allora ,col senno di poi meno male che l'ha fatto Val Kilmer; a parte che lui mi è simpatico, ma poi Billy Idol non è un attore professionista, in + non gli assomiglia, e ha una voce e un anima completamente differenti. Comunque fa una parte: interpreta lo Spirito dello Sciamano. Si vede chiaramente davanti al falò. /// Su PAUL RODGERS conosco già assai bene il tuo pensiero, da conversazioni sui FREE e BAD COMPANY. /// Fasanez: l'ho scritto altrove ma lo ribadisco, andare sul palco e interpretare (dal vivo, non con i ciak) le canzoni di FREDDIE MERCURY, davanti ai suoi fans + intransigenti, dal punto di vista professionale, ci vuole le palle come a premere il grilletto in una roulette russa. Va detto che RODGERS ha un dono divino, ma il fatto di averlo coltivato, e non sperperato come tanti/troppi Musicisti della sua generazione, gli ha consentito di inserire qualche proiettile a salve. /// Tornando al film, credo che lo vedrò, se lo vedrò, con calma, quando uscirà su mezzi + accessibili. Per ora passo. |
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@fasanez: sottoscrivo parola per parola. Visti anch'io a Pesaro. Rodgers era un pò debilitato e cantò meno del solito (ero praticamente solo per lui). Ma nel cd Live fa meraviglie e dà una sua versione di The show must go on da brividi. |
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@rob e Fabio. Paul Rodgers ha avuto il grandissimo merito, d'altronde la classe non gli manca, di reinterpretare i classici a modo suo, non scimmiottando l'originale. Li ho visti live e la versione, ad esempio, di fat bottomed girls, fu notevole. D'altra parte, Freddie non è scimmiottabile senza fare brutte figure, imho. |
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Hai fatto bene Lizard, quel commento era indecente. Forse io non dovevo nemmeno rispondere..non merita. |
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@Fabio Rasta nn. 54-55: e in questa notte di Natale siamo in 2 a bestemmiare. A kind of magic cantata nel Live da Paul Rodgers è anche migliore dell'originale. Su Meg Ryan...beh, la vediamo allo stesso modo: la mia donna ideale! (Val Kilmer ha fatto un gran lavoro nei Doors, ma ricordiamoci che la parte era stata assegnata a Billy Idol che si distrusse in quell'incidente in moto. Quindi Oliver Stone gli ritagliò quella particina alla fine del film) |
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Perdonate l'intervento brusco, ma ho ritenuto di cancellare alcuni commenti, palesemente da troll e che non meritavano una permanenza, anche se avevano ricevuto delle risposte. Spero che il senso della discussione non risulti troppo falsato. |
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PPPS: quindi bisognerebbe sempre fare come il fratello di RINO GAETANO, che era figlio unico "xchè non ha mai criticato un film senza prima, prima vederlo". |
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P.S. : sul discorso giovani: quando uscì il film dei DOORS, lo snobbai. "Chi è questo figaccione alla topgun, che si permette di imitare JIM MORRISON e cantare le sue canzoni?! Ora tutti che si atteggiano a fan dei DOORS e che prima manco li cagavano. Ma va' via!". Invece Val Kilmer è un grande, e fece davvero un lavoro impressionante, tra parentesi tutt'altro che semplice; e il film era davvero bello. Ma lo capii solo in seguito. PPS Meg Ryan bellissima. ...e bravissima. |
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ROB HALFORD è la prova vivente che il vero appassionato di Musica se ne frega del privato. Io un po' lo sospettavo (di HALFORD) dopo aver visto un video tipo del '75, dove facevano ancora i frickettoni, e si vedeva; poi con quegli acuti (anche su GILLAN e PLANT girano certe voci...) ... Curiosamente l'abbigliamento Macho che loro stessi (i JUDAS) hanno sdoganato, proveniva da sexi shop SM, frequentati da molti gay... e noi pivelli a giocare a James Dean con borchie e catene. L'avessi scoperto allora non so come avrei reagito, da giovani è tutto + assoluto, ma quando l'ho saputo, x me, nei suoi confronti, non è cambiato niente. E non ho mai sentito o letto di un Rocker o un Metal, che parlasse male del Metal God e dei suoi orientamenti privati. X quanto riguarda i QUEEN, posso dire che hanno fatto Musica grandiosa, che sono Musicisti, Compositori e professionisti della Madonna, che MAY ha uno stile e un timbro unici su tutto il pianeta, che MERCURY ha una voce, ma soprattutto un'anima, straordinarie. X i miei gusti personali, diventano un po' come i JETHRO TULL, o altre Band prog stile ELP, belli e tutto ma alla lunga tante cose mi stufano; inoltre come frontman ho un idea completamente differente. A me piace di vedere tipi come BON SCOTT, o LEMMY, RONNIE VAN ZANT, TOM ARAYA, gente così, + simili a me, con cui maggiormente identifico me e il mio stile di vita e di pensiero, + Rock Macho! Sempre x i miei gusti, pur riconoscendo l'enorme valore di FREDDIE, sotto tutti i punti di vista, bestemmierò ma certi pezzi, soprattutto del periodo ottantiano, li ascolto + volentieri nel Live di QUEEN + PAUL RODGERS, che dagli originali. Li ha riportati dall'FM, alla sua dimensione che gli compete. Ma RIPETO, è un mio gusto personale. |
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Brava Lisa. Quindi, secondo loro, come la mettiamo con Rob Halford e i Judas Priest? |
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Parlando da fan: qualsiasi cosa venga fatta sui Queen la apprezzo, nel senso che trovo giusto celebrare o tributare qualcosa ad un gruppo straordinario con una delle più belle voci del rock e per me il miglior frontman. Il film mi è piaciuto e le inesattezze storiche per me ci stanno in quanto appunto, stiamo parlando di un film. Esistono diversi documentari sui Queen, sull'ultimo periodo dal Freddie, sulla sua dicotomia frontman eccezionale e persona riservata, se vogliamo la storia dobbiamo andare lì. Per me un film è come un musical, occorre rispettare i tempi, la durata e questo porta a dover riscrivere la realtà, specie quando si parla di una band con molti aspetti da considerare e raccontare. Rami eccezionale. detto questo, sono d'accordo con deacon, i Queen sono purtroppo morti con Freddie. |
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Il film dei doors è un film fatto da un grande regista e si vede, poco romanzato, non girato con la velocità di uno spot, e senza cadere nella parodia, come spesso accade in questo tipo di film. Questo lo vedrò ma a suo tempo, dal trailer non mi pare granchè. Mi da tutte le sensazioni di cui sopra. |
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Errata corrige: Freddie (ovviamente...) |
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Non sono un critico cinematografico, non sono un fan dei Queen, anche se è stato difficile non esserlo per chi come me aveva 14 anni il giorno della sua morte....premessa necessaria perché non avevo altissime aspettative, né pretendevo l'accuratezza filologica....detto questo, a me 'sto film mi ha deluso....l'interpretazione di Rami è ottima, senza dubbio, nella misura in cui si possa rendere l'idea di quello che è stato Freddy...ma salvo l'ultima scena del concerto (interessante per il modo in cui è girata), il resto è banale melodramma, un po' telenovela un po' mera celebrazione di quello che fu...dialoghi sciatti, non un minimo di atmosfera, né tantomeno qualche trovata narrativa o semplicemente filmica....poi per carità, vincerà oscar, premi, verrà osannato, i Queen rivenderanno milioni di dischi ai ragazzi di oggi che ancora non li conoscevano (e meglio loro che 'sta merda di trap..), ma da qui a parlare di un bel film ce ne passa... |
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Il film dei Doors è tutta un altra storia,certo viene fuori un Jim Morrison lontano dal vero ma è un film fatto benissimo.
Questo dei Queen è una delusione totale, a parte per i casini nelle annate(che non ho proprio capito visto che Brian May e Roger Taylor sono i produttori) cazzate inventate ecc.. ma è anche fatto male.
Sceneggiatura veloce, retorica, superficiale,non ci si sofferma mai più approfonditamente su aspetti musicali artistici(cosa che il film dei Doors faceva) |
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Il film lo prenderò direttamente in bluray. Non l'ho visto, sicuramente mi piacerà: non pretendo che sia fedele ai fatti, e chiaramente sarà romanzato, come logico. Ho amato anche il film dei Doors, nonostante tutte le critiche. Prendo queste iniziative cose valori aggiunti al patrimonio musicale che ci hanno lasciato, e se il trailer già mi ha emozionato, di sicuro lo farà il film. |
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Devo vederlo!freddie mercury,per me e' stato il piu' grande frontman rock di tutti i tempi.gli altri vengono dopo di lui.. |
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Amico thasher, in questo film di eccessi non v'è alcunché... Se non avessi ascoltato i queen, credo che difficilmente sarei arrivato al thrash. Per me è andata così. |
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Il film non l'ho visto, ma in generale preferisco sempre i documentari, dove intervengono i diretti interessati, nei fllm si cade sempre nell'eccesso, in special modo quando si tratta di film di una band rock, dove i vizi di ciascuno vengono amplificati più che mai. comunque come intrattenimento ci sta. |
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falsi storici dettati immagino dai tempi cinematografici. film bellissimo. emozionante. consigliato a chi ama la musica. i queen sono stati il mio incipit. |
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...sorry...hanno scelto degli attori che assomigliano parecchio.... |
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sono da sempre fan della band.....bel film forse poco imparziale visto che come consulenza e' stato scelto brian
may che nel film sembra perfetto....la verita' assoluta la conoscono solo loro 4.....forse hanno esagerato con la protesi dentaria di freddie....mi sembra esagerata....come gli attori assomigliano parecchio....
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@Blessed sono daccordo,non è il film in questione o un altro.potrei dire la stessa cosa di Control o di quello su John Lennon o sui Doors....ma si,secondo me dovrebbere essere "vero" per essere un tributo credibile e godibile,alla fine quello che mi si presenta sono degli attori che si spacciano per delle persone realmente esistite ripercorrendone la loro carriera e complessità,che però sono state reali,vissute e subite.Alla fine è un tributo falsato,e lo sa anche chi ha fatto il film,si munge la mucca e via.Ciascuno però è libero di apprezzarlo o meno,su questo non discuto,è e resta solo una mia impressione personale. |
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@lucignolo: ma perché un film dovrebbe essere vero per essere un tributo credibile e godibile? Allora solo i documentari girati in tempi reali funzionano a tuo avviso? I musicisti sono forse attori credibili? Io direi che alla fine i difetti del film sono evidenti, ma resta sempre un gran bel film. Secondo me eh... |
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non me ne vanto,solo non mi va,e non mi manca,è il principio di vedere qualcosa che è costruito "finto",con peronaggi che non sono "Loro" ma solo immagini che gli somigliano,allora meglio un cartone animato,sarebbe stato più vero. |
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@lucignolo: A parte che nessuno dei presenti può dire di aver apprezzato Mercury come persona, ma al massimo come artista o come personaggio, tu che il film non l’hai visto e ti vanti di non volerlo vedere, sulla base di cosa lo giudichi a parte il tuo pregiudizio? |
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Se apprezzate davvero quanto fatto dai Queen e Freddie Mercury come persona oltre che artista,non capisco davvero la necessità di vedere un film (fiction) come questo. Perchè di fiction TV si tratta,insomma ma di che si ragiona,dei Queen o di qualcuno truccato al loro posto??? |
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Grandissimo @Needles che ha citato uno dei miei film preferiti di sempre!
Da non amante dei Queen - che rispetto ovviamente, ma non gradisco musicalmente, se non qualche sporadico episodio - ho dovuto guardare il film per recensirlo e penso che il suo scopo lo abbia raggiunto: ovvero una celebrazione "pop" (quindi generica) del mito Queen e soprattutto del mito Mercury. La drammatizzazione che serviva per rendere il film più romanzato rispetto a creare un reale biopic è ciò che ha inciso sugli errori cronologici, che da perfettino del piffero quale sono, non ho potuto/voluto ignorare. Quindi se ragiono in modo obiettivo non posso non promuovere il film, che sta ricevendo in media grandi consensi, ma personalmente non lo salvo per gli errori storici e per la messa in scena eccessivamente romanzata, che dona ai personaggi un'aura "mistica" che è decisamente sopra le righe. |
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É la storia del mondo caro Tino, il linguaggio é vivo, si evolve e cambia. Del resto neanche film é una parola di origini italiane, ormai però entrata nel nostro vocabolario. Per cui a dire biopic o film biografico, in ogni caso si usano anglicismi. |
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tutti i giorni si imparano dei termini nuovi, ovviamente in inglese, biopic (sigh) |
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Non lo guarderò, perché.
Non sono mai stato un fan dei Queen e non mi piacciono i film musicali; inoltre credo che un biopic debba essere quanto di più vicino ad un documentario e alla realtà possibile.
Mi infastidiscono i film storici poco accurati, figuriamoci le ricostruzioni edulcorate per creare il perfetto film natalizio per famiglie e scolaresche.
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Il film l'ho visto e anche di gusto. Pero' in effetti e' per famiglie, con dinamiche tipiche di mille altri film facili facili e personaggi piatti. Brian e' il papa', Roger il playboy, John e' Deacon |
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Freddie è stato scritto giusto..Bryan - alla prima - no!🧐_ Su chi ha "bisogno" di un cinema sovversivo, c'è sempre Ken Loach. Si è puntato più sullo spirito di gruppo che sullo scandalo (cit.), proprio perché Freddie ne ha subito abbastanza in vita. Non che non se la sia cercata..però, se lui ha voluto vivere in quel modo! Poi, che si atteggiava non viene nemmeno nascosto tanto. Anche io penso che l'Oscar per l'attore protagonista sia un tantino esagerato..basta il successo che sta avendo il film! Come sempre, poi: chi si vorrà appassionare alla VERA musica, imparerà strada facendo. |
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Non andrò a vederlo,molto semplicemente mi bastano i loro album e quello che anche grazie a Mercury riescono a trasmettere,Mercury come artista,personaggio e persona,quello reale per intenderci.Questi biopic che sanno di finto da lontano (non solo questo,c'è solo da scegliere) puzzano di mossa pubblicitaria per far qualche soldo e basta.Di reale non c'è nulla,c'è un attore che dovrebbe somigliare al vero Mercury per far sembrare al pubblico che sia reale e creare l'effetto empatia con la sua storia (anche qui ci sarebbe da dire) ....ma per favore,poi potete anche chiamarlo cinema se vi va. |
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@InvictuSteele, Hollywood ha premiato con l'oscar anche dei gran capolavori in questi ultimi 15 anni.
Io comunque so che dovevano o volevano fare un film sui Queen con Sascha Baron Cohen nel ruolo di Freddie... beh però dovevano farlo prima quando lui era un po più giovane.
Comunque ripeto io sto film non l'ho visto ma da questo film si formeranno nuovi fans dei Queen... anche se in realtà con o senza film sono un gruppo che sopravvive al tempo e a vendere sempre tantissimo anche alle nuove generazioni (le canzoni dei Queen sono usatissime un po dapperttutto) |
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@Testamatta, " Ruspetto " sembra un lapsus salviniano. Vorresti ruspettare chi non ha apprezzato il film  |
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Control sui Joy Division è un gran film, ma lì parliamo di cinema vero e di gusto. Corbijn ha fatto un eccellente lavoro. Ma di biopic fatti bene ce ne sono tanti, anche lo stesso The Doors, che è molto romanzato, ma è un ottimo film, girato da un certo Oliver Stone, mica cazzi, e con un interprete pazzesco, Val Kilmer è praticamente identico a Morrison e che scava in profondità per evidenziare la.follia del cantante, i problemi con la band, le.droghe, il successo, ecc. Il film sui Queen è una barzelletta per famigliole, girato da uno che fa film sui supereroi, e che quindi è abituato al.filmetto veloce e superficiale per ragazzini. Comunque se questo serve ad attirare nuovi fans e ad avvicinare i bambini alla musica dei Queen e al rock ben venga. L'oscar però sarebbe ridicolo, vabbè che Hollywood premia sempre la merda commerciale e non è attendibile, però dai, qui siamo a livelli imbarazzanti. |
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Parto subito dicendo che per me “Bohemian Rhapsody” è un gran bel film, con pecche e difetti, ma anche con ricostruzioni fenomenali ed un parco attori all’altezza della sfida (impressionanti le somiglianze dei protagonisti, nel fisico e nelle movenze). I Queen sono stati una band straordinaria e atipica, formata da quattro musicisti/compositori di ottimo livello e soprattutto dotata di un frontman eccezionale, per non dire unico, e questo ulteriore successo postumo è tutto meritato e dovuto. La trama non è per certi versi quello che ci si aspetta, o meglio, che i fans più rigorosi si aspetterebbero; ci sono infatti parecchi ricostruzioni un po' così e forzature varie(strano, nessuno fa notare la errata collocazione temporale di “We Will Rock You”…) e il finale è volutamente mieloso e forzato, ma alla fine va bene lo stesso; si tratta di un film e non di un documentario e l’intrattenimento è assicurato. Se proprio devo fare un appunto non ho gradito la frettolosità con cui è stata affrontata la prima parte di film e quindi di carriera del gruppo; una decina di minuti in più sarebbero stati l’ideale, per meglio descrivere ed approfondire l’impatto psicologico dell’arrivo del successo all’interno della band. Detto questo, il messaggio secondo me ha comunque fatto centro, e me ne sono accorto vedendo mia figlia adolescente, che ultimamente va avanti a “Lady Gaga”, “Sam Smith”, “One Direction”, “Ed Sheeran” e compagnia varia (che comunque non sono male), uscire dal cinema con i lacrimoni agli occhi, estasiata dallo spettacolo, dalla storia in se e specialmente dal concerto del “Live Aid” (riproduzione stupefacente), e questo, devo ammetterlo, mi riempie di gioia. Quando ultimamente la sento dire “che bello Queen 1” o “forte A Day at the Races” capisco che la buona musica se ben proposta colpisce tutti; il film ha alla fine ha questo pregio, riavvicina la grande massa alla musica Rock e di questi tempi non è cosa da poco. Da applausi. |
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@Testamatta ride... Hai praticamente scritto una cosa che ho espresso pure io in alcuni post più giù. I Queen si sarebbero comunque fatti dei nuovi fans anche senza il film, perché é una band talmente tanto orrecchiabile e leggendaria che trascende sia il pubblico che le generazioni. Salvo che proprio uno vuol far il moderno e ti dice "Eh ma i Queen sono vecchi!".
Io ad esempio a Queen mi ci sono avvicinato con "Living on my own" di Freddie Mercury e poi con "Bohemian Rhapsody" perché negli anni 90 era rispettivamente nello spot della Brail e l'altro nei titoli di coda di Mai Dire Banzai... io ero un bimbo delle elementari e grazie a sta cosa della pubblicità sono arrivato ad amare un gruppo storico.
Quindi ben venga un "film per famiglie" su un gruppo leggendario non solo del Rock ma della Musica tutta. |
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Ruspetto chi non ha gradito purché sia una critica tecnica e non agli assurdi motivi di gelosia verso questa nuova ondata di Queen-mania (quello che successe nel 1991 con l'uscita di The Doors di Oliver Stone). Come si può pretendere di avere l'esclusiva subun gruppo di successo come i Queen proprio non lo comprendo. E poi a fare i sapientoni depositari delle verità sulla vita di Freddie Mercury in questo caso (ma comunque anche in generale) si rischiano solo figure di merda, perché ci sarà sempre qualcuno che ne sa più di te. Ma ormai la corsa all'ostentazione è partita. Godiamoci semplicemente la loro fantastica musica e il film, per chi l'ha apprezzato ovviamente. |
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Non ho visto il film ma in tantissimi ne parlano bene, soprattutto chi è un appassionato di questo mondo musicale. Ho letto un intervista a May , e lui è dannatamente soddisfatto. La critica dice che il film e un pò troppo romanzato e alcune parti importanti sono state saltate. Vabbè, è sempre la stessa storia. Anche con The Doors di stone il pubblico si spaccò a metà. Dipende sempre con che spirito lo si va a vedere. Da spettatore o da critico borioso che pensa di essere lo Stanley della situazione. |
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Un film per famiglie. Non credo serva aggiungere altro. |
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Quoto tutti i commenti sottostanti dal 14 al 18 |
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Se veramente cercate un biopic musicale serio sceneggiato e girato in modo serio e orginale, guardate Control, non questa immondizia prodotta con i più banali stereotipi |
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Un film di una bruttezza più unica che rara. |
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Film mediocre, uno dei peggiori film musicali mai visti, sceneggiatura scritta con i piedi, superficiale da fare schifo, personaggi appena abbozzati, errori cronologici grossolani e privi di senso. Un insulto a Freddie e ai Queen, poi bugie gravissime e sciocche: come spacciare bohemian rhapsody come primo singolo lungo della storia, certo, come se l'hard rock e il prog non fossero mai esistiti e non fossero mai apparsi in radio o in tv. Oppure lo risibile sceneggiata del Live AID, dove sono i Queen che salvano la baracca e Bob Geldof dalla figuraccia. Certo, come se fossero solo loro famosi, quando c'erano mille altre band più attese su quel palco. Malek è un bravissimo attore ma non c'entra nulla con Freddie, è basso e secco e gli hanno messo una dentiera ridicola. Cosa ci trova la gente in questo film è un mistero, pessimo, orrendo davvero, di una superficialità disarmante. Si salvano le musiche dei Queen, e grazie al cavolo, ma May e Taylor devono smettere di lucrare sulla band. Avreui voluto vedere il film basato sulla sceneggiatura iniziale, quella con Sasha Baron Coen, ben più profonda e scomoda, e invece hanno confezionato la commercialata natalizia. Uno scempio che non va mai a fondo, abbozza soltanto e tutto succede in fretta, per poi finire con la famigliola felice che approva l'omosessualità del figlio e accetta l'amore del compagno. E volemose tutti bene. Ridicoli. |
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Adoro i Queen ma questo film decisamente non voglio vederlo. Mi dice poco o niente perché non puoi condensare anni di storia in due ore o quanto dura ed ovviamente si sarà calcato la mano su tante cose.
Poi il protagonista più che Freddie a me ricorda Mick Jagger..... |
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Questo film è veramente una stronzata pazzesca. Oltre alle noiosissime sequenze intermedie dove mostrano i pallosissimi e banali conflitti sessuali di Mercury, i soliti pallosissimi e scontati litigi con produttori e band (io sono io e voi non siete un cazzo!), le solite caricaturali movenze e parlantina da gay superstar, il solito scontato torno da voi che mi avete sempre voluto bene e tutto e bene ciò che finisce bene (ma veramente May e Taylor erano dei puritani santarellini e Mercury era caduto nel vortice dell'alcool e della droga perchè si sentiva incompreso e per colpa del compagno/manager/consigliere frocio che lo sfruttava?ho forti dubbi che sia andata veramente così), sono davvero patetiche le scene finali dove durante we are the champions il padre e il figlio presi a caso dal pubblico si abbracciano in lacrime mentre le chiamate le chiamate al centralino per donare soldi all'africa raggiungono il picco massimo sotto lo sguardo stupito di Geldof, qua si è davvero toccato il fondo. Un'americanata fatta con lo stampino. |
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13
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Un bel film anche secondo me. Elettrizzante. |
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Sarà il caso di andarlo a vedere. Per me i Queen sono un qualcosa di indescrivibile. Nel mondo della Musica, nel modo di concepire la Musica, pur con tutti i distinguo del caso, per me solo i Beatles sono superiori (ma non sto facendo una classifica). Una capacità di destreggiarsi in tutti gli stili possibili con risultati splendidi è dono di pochi. E tre cantanti così con voci così particolari e distinguibili dove si trovano più? E Freddie? Per me giocava un campionato a parte: il più completo frontman di sempre
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Io mi ricordo che 10 anni fa si diceva che Baron Cohen avrebbe dovuto fare Freddie... boh non ci credetti molto e infatti... |
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Per me hanno esagerato l'apparato boccale di Faruk |
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Essere invidiosi pure del picco di popolarità di un film della vita di una band leggendaria, oltre che solitamente esserlo della musica per ognuno che ci arrivi con serietà, credo che faccia alquanto sorridere. Ma non credo che tutti ragionino in tal modo, almeno io no. Lo devo vedere per forza. Queen forever. Per tutti. |
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parlo da superfan del gruppo. il film mi è piaciuto e molto (probabilmente tornerò a vederlo). unica pecca, se così si può dire, è che io avrei scelto di raccontare la fase post live aid, dove sono riusciti a tirare fuori grandissimi album e dove, la storia di Freddie, è (probabilmente giustamente) meno conosciuta. comunque bel film, io trovo pazzesche più la somiglianza di Brian May piuttosto che quella di Freddie, ma sono solo sciocchezze. |
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@lisablack, non credo che ai ragazzini facciano schifo i Queen... son talmente popolari che chiunque quasi li ama per inerzia. |
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Speriamo davvero che i giovani si avvicinino a questa band, ma la vedo dura, la voce di Mercury per me è inarrivabile, e come teneva il palco..in ambito rock miglior frontman di sempre, in ambito metal è un'altro discorso.. |
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Ah dimenticavo, anch'io vedo come positiva questa cosa che il film possa introdurre ulteriori nuovi fans ai Queen... non capisco questo atteggiamento di indignazione che quasi fa pensare che per questa gente l'ascolto dei Queen debba essere qualcosa di "esclusivo".
Io l'ho sempre detto: Se riesci a piacere anche a chi non ascolta abitualmente la musica che proponi allora hai raggiunto il VERO successo. |
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Non l'ho ancora visto.
Però so che ha fatto incazzare parecchie persone e fans di vecchia data perché sui social tutti ne parlano...
Io ascolto i Queen da quando ero piccolo, ho praticamente tutta la discografia in CD di quando lui era ancora vivo (quindi fino a Innuendo) |
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3
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Totalmente in linea con le parole qui sotto di Rino. Purtroppo oggi viviamo in una società di esaltati egocentrici e arroganti e non c'è spazio per una visione comune scevra di pregiudizi. |
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Condivido rino belle parole il film non l'ho visto ma sarà il caso di farlo |
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Anche a me il film è piaciuto moltissimo, mi ha toccato parecchio al di là dei falsi storici presenti, e di cui parla la recensione. Le scene dei concerti, le movenze e le somiglianze degli attori sono pazzesche. Il film pone l'accento sul lato umano di Freddie, sul fatto che desse di sè l'immagine forte e festaiola ma, dentro di sè, fosse fragile e bisognoso di vero amore. I fan più sfegatati del gruppo hanno criticato il tutto, si sono sentiti schifati pure per il picco di popolarità ricevuto dalla band grazie al film: 'Ora tutti si riscoprono fan dei Queen', hanno detto indignati. Per me, è solo una cosa positiva: per quanto possano essere tante le persone che si sono avvicinate alla band anche solo in modo superficiale, questo non è che un bene. Chi dice che uno debba essere per forza un super-espertone e conoscere tutto approfonditamente per poter apprezzare una canzone, un disco? Se dopo il film c'è anche soltanto una persona in più che scopre di amare i Queen, per me è cosa buona. La sala cinematografica era piena di ragazzini giovanissimi, e non mi sarei mai aspettato una cosa del genere: che anche le nuove generazioni si avvicinino alla grandezza dei Queen e di Freddie Mercury, la trovo una cosa meravigliosa... |
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