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Decapitated - Blood Mantra
( 5145 letture )
Mantra è un termine che deriva dall’unione di “man” (pensare-respiro-anima vivente) e “tra” che corrisponde all’aggettivo sanscrito krt (che compie-che protegge). Unendo i due termini si ha dunque la possibilità di arrivare alla definizione di “Pensiero che protegge”

Partire da una decifrazione del titolo dell’album aiuta, spesso e volentieri, a leggere lo stesso in maniera completamente differente, precedentemente scartata o nemmeno presa in considerazione: questo risulta un’arma doppio taglio. Si può vedere questo nuovo capitolo della saga Decapitated come una sorta di protezione per la vita della band stessa, un pensiero positivo che abbraccia il sangue, indispensabile all’essere umano, preservandolo dalle avversità nel corso del tempo. D’altro canto, senza stare a raccontare la triste storia della band che oramai tutti conosciamo, l’incarnazione del gruppo polacco nell'album di quest'anno è l’ennesima conferma che i demoni del passato non vanno risvegliati, perché possono uccidere.
Ho riascoltato l’intera discografia della band prima di mettermi a scrivere questa recensione: un esercizio reputato fondamentale per comprendere la modellazione e il cambiamento del sound dei nostri, anno dopo anno. Tra le decine di domande che mi sono posto lungo gli interminabili ascolti (molte delle quali rimaste senza risposta), una sola certezza si è materializzata ai miei occhi: questo è considerabile come il secondo album di una band nata dalle ceneri dei Decapitated nel 2010. Winds of Creation non esiste, Nihility e The Negation devono essere dimenticati, Organic Hallucinosis è solo un sogno che ci ha colpito in massa ed è svanito al risveglio; bisogna rapportarsi solamente a quell’album di oramai tre anni fa chiamato Carnival is Forever. La band a cui faccio riferimento è stata rimaneggiata per due quarti (batterista e bassista sono cambiati), ma gli altri componenti, cioè Vogg e Rafał, sono rimasti lì, hanno preso le redini della situazione e costruito le fondamenta su cui provare a continuare la carriera musicale dei Decapitated 2.0. Blood Mantra, senza girarci intorno, è una prova a metà, senza più scusanti (che potevano essere presenti nel disco precedente): al secondo tentativo bisogna passare l’esame, altrimenti una bocciatura arriva. Le potenzialità ci sono, le canzoni possono funzionare e se prese singolarmente hanno anche spunti interessanti e di alto valore compositivo, ma a conti fatti in mano non si ha praticamente nulla. Riff triti e ritriti con stacchi e refrain troppo prevedibili, idee abbozzate e quella parvenza di “vorrei ma non posso” che aleggia per tutta la durata dell’album.

Prendendo in esame le singole prestazioni, quello che emerge più di tutto è il miglioramento, inevitabile e doveroso, da parte di Rafał a livello canoro (merito della produzione? Non importa, in fondo). La voce è più corposa e si riesce ad adattare meglio alla struttura sonora delle canzoni nei passaggi più veloci e straight-to-the-point, ma escludendo questi passaggi (ovvero un buon 70% del disco intero) l'ugola del cantante non c’entra assolutamente nulla, è fuori luogo in toto. Il suo non è un cantato che si avvicina alla scuola polacca, del quale necessiterebbe la band, piuttosto figurerebbe meglio all’interno di qualche band swedish dei tempi moderni. Considerando inoltre che gli spunti melodici e riflessivi, al limite del prog death, sono numerosi, il poveroRafał ha il destino segnato, risultando l’ultima ruota del carro. Leggermente superiore come prestazione il nuovo e giovanissimo batterista Młody che, per quanto bravino, non eccede e non brilla, fa il suo compitino con poca personalità e colpi strettamente da manuale. Probabilmente un maggiore affiatamento della formazione avrebbe giovato al tutto, ma spesso e volentieri i nuovi arrivati non hanno colpa, non hanno nemmeno voce in capitolo durante la composizione e quindi il drummer è scusato a metà (guai a voi se nominate l’innominabile, lui rimane nei tempio protetto). Pawel non pervenuto, a quale pro la sua presenza in line-up? Riguardo a Vogg, che dire su di lui che nessuno abbia già detto o pensato? Un chitarrista fenomenale, l’unico a tirare avanti la carriola con occasionali colpi di genio che in pochi ancora oggi riescono a tirare fuori, anche se, come detto prima, molto del repertorio dell’album è un mero copia e incolla di roba già trita e ritrita. La propensione verso una maggiore melodia e un riffing più marcato portano (o cercano di portare) venti di novità. Non è tutto da buttare, anche perché momenti di apocalittica gioia sono presenti e nota di merito particolare spetta alla magistrale Blindness, canzone memorabile che riesce a proporre i Decapitated sotto una veste nuova. Magari potrebbe essere questa la strada da seguire in un eventuale futuro. Il riff che apre l’album è spaziale, una delle migliori invenzioni di Vogg degli ultimi tempi, peccato solo che Exiled in Flesh si possa considerare finita dopo solo 1:22 minuti: poteva essere una traccia fuori dal comune ed è invece rovinata da una seconda parte di nulla. Il singolo Instinct ha un riff alla base potenzialmente valido, che va però a perdersi dentro riff melodici e aperture verso uno pseudo-core che compromettono il risultato finale. Volete un altro esempio? La title track è imbarazzante in certi passaggi, risultando una versione pompata e leggermente più tecnica dei Soulfly dei tempi moderni, e anche a livello prettamente lirico non ci siamo. Nell’edizione digipak si trova Mouth Defect che è la canzone più Meshuggah-oriented che si possa trovare nel disco, finita doverosamente nel reparto delle bonus track come a dire ”Sì, avevamo anche questa, ma non è nulla di speciale”. Ogni brano non ha più nulla di tecnico ed è impossibile oggi chiamare tech death i nuovi Decapitated a causa dello spostamento in territori più groove e easy listening.

Un’altra prova che testimonia l’impossibilità di una sufficienza piena viene fornita dalla produzione che è oramai standardizzata sui classici toni puliti e cristallini, al limite di quel “plasticoso” tanto caro in casa Nuclear Blast. Non ho nulla contro questa casa discografica, sia chiaro, ma la sensazione di aver vanificato gli sforzi del singolo componente, appiattendo il tutto attraverso una moderna e impeccabile riproduzione, come richiesto da certi standard moderni, è sotto gli occhi di tutti. Far parte del roster di una major a volte porta a delle conseguenze che possono finire per rovinare l’aura magica e spontanea che nel passato si era creata; sicuramente ciò non è scelto a tavolino, ma l’essere alla mercé di un "grande" pubblico comporta anche questo rischio.

Chiudiamo il tutto, tracciamo una linea a guardiamoci negli occhi: i Decapitated di oggi sono una band standard come tante altre, non hanno più la verve di un tempo. Le canzoni proposte in questa seconda uscita della resurrezione sono buone ma non convincono appieno, risultando in differenti passaggi noiose e scontate. Anche se, come detto, le chicche sono presenti, non si può sempre fare buon viso a cattivo gioco e in questo caso la sufficienza non può essere garantita, pur venendo sfiorata tangenzialmente. Sicuramente molti saranno di parere opposto, apprezzando quanto proposto qui dentro, ma prima di puntare il dito è giusto allungare lo sguardo verso altre realtà che ad oggi propongono soluzioni di tutt’altro livello qualitativo. Durissima ma reale questa diagnosi: giorni e giorni di conflitti interiori non hanno scalfito minimamente quell’aura di poca ispirazione qui palpabile. Il mantra che dovrebbe salvare la vita del gruppo ha solamente infettato una band culto; quasi quasi consiglieri loro di cambiare il monicker sulla cover in segno di rispetto.

L’uomo che rimira il suo passato è un uomo che merita di non avere un futuro a cui guardare.
Oscar Wilde, Il critico come artista, 1889



VOTO RECENSORE
57
VOTO LETTORI
75.37 su 27 voti [ VOTA]
albyfuz
Sabato 10 Aprile 2021, 15.39.54
27
Mi sembra che questo sia il tipico caso di “pregiudizi” su una band che ha cambiato direzione musicale... premetto che non ascolto il death e non ascoltavo i polacchi degli esordi... questo e’ un buon album di certo superiore alla media... se non vi piace il groove e queste produzioni moderne quello e’ un’altro paio di maniche ma i pezzi non si discutono...
R
Lunedì 24 Agosto 2015, 16.31.43
26
non al livello di organic hallucinosis, ma meglio sicuramente di carnival is forever
Corpsegrinder
Sabato 15 Novembre 2014, 0.30.54
25
Si è vero grazie Necro☺
Necrotic
Sabato 15 Novembre 2014, 0.29.33
24
Vorrai dire Winds of creation.
Corpsegrinder
Sabato 15 Novembre 2014, 0.24.13
23
Un'ultima cosa:avremo mai una recensione di Winds e Negation e degli altri (capo)lavori della band?
Corpsegrinder
Sabato 15 Novembre 2014, 0.22.50
22
Disco scialbo,insulso e povero di idee.In voto?55/100.The Negation,Nihility,Winds of fate erano un'altra cosa.Peccato.
tank
Martedì 21 Ottobre 2014, 22.12.01
21
trovo fondamentalmente corretta e in linea con il mio parere la recensione,il disco è abbastanza bruttino,carnival is forever mi ha dato di più,per quanto fosse difficile riprendere la vera natura dei decapitated,han buttato fuori un bel lavoro,sicuramente godibile,questo NO,assolutamente, per me fra i due c'è un abisso,e ne sono fortemente deluso,in quanto grande fan dei polacchi. c'è da dire che almeno live,rafal,come il resto della band,hanno comunque ancora una potenza incredibile.
Camillosky
Martedì 14 Ottobre 2014, 16.40.16
20
Quando penso a questa band mi viene un nodo alla gola e leggere questa recensione è stato davvero un colpo al cuore... ascolterò lo stesso il disco. Forse è davvero il caso di sciogliersi e provare nuove strade...
Dany 71
Martedì 14 Ottobre 2014, 14.04.44
19
ATTENZIONE: ritrovo di Talebani musicali amanti del copia-incolla in corso.......
sgm
Martedì 14 Ottobre 2014, 12.25.32
18
Sono contento di leggere una recensione che finalmente rispecchia il mio pensiero appieno su quest'album, ritenuto passabile o addirittura osannato dai più. Non voglio fare nessun tipo di polemica, è solo che mi intristisce che l'ascoltatore medio non riesca a fare un reale confronto fra questo lavoro e i precedenti o anche solo valutare l'album in modo se stante e valutarne la genericità nel panorama musicale di oggi. Organic Hallucinosis rimane uno dei capolavori massimi del genere e mi spiace moltissimo non averne potuto sentire un degno successore. Con tutti i continui cambi di line up non riesco ad immaginare come i Decapitated possano tornare a quei livelli (anche se con Krimh alla batteria i presupposti c'erano). Peace
Decapitated merda
Martedì 14 Ottobre 2014, 12.07.53
17
Fanno schifo
Death Fox
Martedì 14 Ottobre 2014, 12.00.31
16
Premesso che questo album non è neanche lontano parente degli antichi fasti lo preferisco comunque a quello precedente. Voto 70
sicktadone
Venerdì 10 Ottobre 2014, 13.49.52
15
Ritenere questo disco inferiore a Carnival is Forever è un'idiozia.
Pacino
Giovedì 9 Ottobre 2014, 0.06.13
14
75
lux chaos
Mercoledì 8 Ottobre 2014, 11.41.53
13
Veramente, basta con ste cazzate del dio denaro...lo dico da sempre anch'io, quoto ogni virgola del discorso di Punto Omega sulle presunte "svendite" commerciali di certi gruppi...ma per favore!!!!
Galilee
Mercoledì 8 Ottobre 2014, 11.24.40
12
Necrotic, ma perchè spari sempre cazzate? Il mondo è pieno di band valide in tutti i generi. Probabilmente ascolti quelli sbagliati.
Dany 71
Mercoledì 8 Ottobre 2014, 10.51.20
11
Groove death cyber post pre-post semi-thrash?!?! A me sto disco dei Decapitated 2 piace, sarà che dove abito io i microfeudi non ci sono più da un pezzo ma io lo ascolto volentieri. Le band che nel corso degli anni cambiano pelle musicale hanno tutta la mia stima a prescindere, se poi come in questo caso il disco mi piace....... voto 75
Punto Omega
Mercoledì 8 Ottobre 2014, 10.08.38
10
Mah, affermare che oggigiorno questi sono una band standard come tante altre è fuori dalla realtà. Il nuovo corso può non piacere, ma, nel bene e nel male, i Decapitated stanno proseguendo un'evoluzione costante e questo è l'ennesimo tassello in una discografia che di certo non può definirsi statica. Il nuovo corso è iniziato prima della morte prematura di Vitek (Organic Hallucinosis dista da Winds of creation in maniera radicale), per non menzionare che Vogg è sempre stato il principale compositore. Spostando il tiro su un altro discorso: ma la vogliamo smettere di parlare di sellout. Avete mai visto un tour con i Decapitated che fanno da headliner? Nel caso di risposta positiva, avete constatato quante siano state le presenze? Se mentalmente avete già risposto, vi accorgerete che stiamo parlando di cifre esigue, dato che anche le band un pò più conosciute fanno fatica a sopravvivere. Per il 95% dei gruppi metal un pò più conosciuti, la band è un'attività secondaria che permette di guadagnare qualche extra con i tour. Il poter vivere grazie alla musica è oramai un'illusione per i più e se mi dite che i Decapitated sono alla ricerca di un successo finanziario, lasciamo perdere. Per la maggioranza i Decapitated fanno rumore e, anche per coloro i quali non ascoltano metal estremo, il gruppo è inacessibile. Ripeto: un conto è dire il nuovo corso non mi piace, un altro fare discorsi monetari e di selloutismo senza cognizione di causa. Non condivido quasi nulla della recensione, ma è un'espressione di punti di vista e come tale va presa, però se ci si lamenta di una produzione del genere per questo tipo di album, allora mi sembra veramente per partito preso.
Necrotic
Martedì 7 Ottobre 2014, 22.38.00
9
Non ci credo si da la sufficienza a sto disco.Rispetto i gusti ma questo disco a malapens arriva a 55.Voto:30/100 solo perché non si può mettere 5/100
evil never dies
Martedì 7 Ottobre 2014, 22.31.00
8
57 mi sembra un pò eccessivo ma vista, la passione e l'onestà intellettuale ,con cui è scritta la recensione lo rispetto . il disco ha degli spunti non male @resurrection, d'accordo con lui
Necrotic
Martedì 7 Ottobre 2014, 21.42.13
7
Ma ci rendiamo conto che sono pochissimi i gruppi metal moderni che riescono a salvarsi?Il problema è che le cose migliori si trovano nel territorio Underground quindi sarebbe bello che una delle band di questi ambienti potessero diventare famose ma il mio timore è che possano fare la stessa fine di questa grandissima Band.Guardate il metal estremo:nel Death gli unici ancora salvabili sono giusto 5 band e sul Black giusto 2-3.Ancora una volta il Denaro distrugge tutto.
LAMBRUSCORE
Martedì 7 Ottobre 2014, 21.05.34
6
Quando ho letto GROOVE mi è sembrato di essere un vecchietto che al bar guarda i giovani , tenendo le mani incrociate dietro la schiena e dice: mah....moh...boh....
ALFONSO MARTINO
Martedì 7 Ottobre 2014, 19.42.01
5
Invito tutti ad ascoltare DEFEATED SANITY , GORGUTS e anche HOUR OF PENANCE....QUESTO SI CHIAMA MUSICA ESTREMAAAAAA...sono d accordo con Ad Astra.
Resurrection
Martedì 7 Ottobre 2014, 19.19.12
4
Non concordo con la recensione (ben scritta e argomentata tra l'altro), per quanto mi riguarda l'ho trovato superiore a "Carnival is Forever" che, nonostante mi fosse comunque piaciuto, in certi momenti, mi sembrava più simile ad un Meshuggah-karaoke mentre questo, nel bene o nel male, mi sembra un disco dei Decapitated veri e propri. Poi certo, la mancanza di Vitek si sente e, in un certo senso, lascia i brani "monchi" ma, vuoi per gusto personale o per altro, fino a Nest il disco mi è piaciuto molto mentre Blindness mi ha annoiato e non poco. Sono comunque soddisfatto, questo mi aspettavo e questo mi hanno dato.
Nihilistic decadence
Martedì 7 Ottobre 2014, 19.09.12
3
Dopo The negation si sono persi.. Un'altra buona band che è annegata nella ricerca del successo..
Necrotic
Martedì 7 Ottobre 2014, 16.59.37
2
Il Load dei Decapited
Er Trucido
Martedì 7 Ottobre 2014, 16.23.45
1
Sono oramai un altro gruppo, nel bene e nel male.
INFORMAZIONI
2014
Nuclear Blast Records
Groove
Tracklist
1. Exiled In Flesh
2. The Blasphemous Psalm To The Dummy God Creation
3. Veins
4. Blood Mantra
5. Nest
6. Instinct
7. Blindness
8. Red Sun
9. Moth Defect [Digipak Bonus Track]
Line Up
Rafał Piotrowski (Voce)
Vogg (Chitarra)
Pawel Pasek (Basso)
Młody (Batteria)
 
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