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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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Satyricon - Now, Diabolical
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( 13144 letture )
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Va fatta una premessa: il sottoscritto adora i Satyricon, una band che sin da quel capolavoro di Dark Medieval Times ha seguito solo ciò che la mente, il cuore e l’anima dicevano. Riprendendo una strofa di That Darkness Shall Be Eternal:
…From The Mind, From The Heart, From The Soul…
senza subire influenze esterne e senza fossilizzarsi su certe sonorità (cosa che in molti avrebbero voluto). Se nei primi album le atmosfere erano maggiormente presenti, con le ultime uscite i Satyricon hanno ridotto il sound all’osso e hanno imboccato una strada nuova che, da Rebel Extravaganza in poi, ha portato molte critiche al duo norvegese. Se però Volcano aveva annoiato, questo Now, Diabolical, seppur non coinvolgente come i primi lavori, segue le nuove coordinate stilistiche intraprese dalla band e le migliora. Certo, è un peccato che un batterista come Frost (sicuramente uno dei migliori della scena black attuale) non possa sfogare tutta la sua furia dietro le pelli e debba rinunciare alle impressionanti blast-beats di cui è capace. Perché Now, Diabolical è un album dai ritmi cadenzati, introspettivo, ma allo stesso tempo impregnato di nera malvagità, un album con il quale Satyr e Frost si confermano tra i leader indiscussi del black metal. Sì, perché di black metal si parla, ovviamente… magari non nel senso in cui viene inteso da molti secondo i quali fare black significa picchiare la batteria, mettere le distorsione al massimo e gridare blasfemie seguendo una ritmica iper-veloce. Si parla di black metal così come lo intendono i Satyricon, cioè (usando le parole dello stesso Satyr) una musica che deve spiazzare,sorprendere e disturbare l’ascoltatore, non per questo componendo solo brani veloci, con blast-beats e chitarre zanzarose…. Le tastiere vengono praticamente messe via e ci si affida al classico chitarra-basso-batteria, il risultato è un sound da molti ormai definito black’n’ roll, un sound maledettamente coinvolgente che, come detto in precedenza, segue le coordinate stilistiche di Volcano ma con risultati nettamente migliori. Tutti brani ipnotici e coinvolgenti, influenzati come sempre dalle esperienze personali di Satyr (unico membro a comporre i brani) e dalle antiche scienze occulte.
Con questo album i fan dei Satyricon continueranno a dividersi ulteriormente in due gruppi: coloro che rimangono fedeli alla nera epicità del trio Dark Medieval Times-The Shadowthrone-Nemesis Divina e coloro che invece preferiscono la nuova era del duo norvegese (e stando alle critiche, non sembrano essere molti). Personalmente io mi sento nel mezzo, perché pur considerando dei monumenti immensi i primi album, apprezzo anche la voglia di sperimentare e di “giocare” con i brani, inserendo elementi ora ambient e ora rock’n’roll, ora industrial e ora doom.
Now, Diabolical parte immediatamente con la title-track, ritmo sostenuto e canzone che coinvolge tantissimo. La successiva K.I.N.G. rimanda alle soluzioni stilistiche di Fuel For Hatred (presente in Volcano) e si assesta su ritmi più cadenzati e dal sottoscritto è considerata la migliore track dell’album. Le successive canzoni rimangono tutte sulle stesse sonorità e sulle stesse coordinate strumentali : solo in The Rite Of War Cross si trova un’alternanza di rallentamenti e furiose accelerate.
In conclusione, Now, Diabolical è un ottimo album, ben composto e ben suonato, presenta un feeling particolare e riconsegna i Satyricon ai propri fan dopo ben 4 anni di attesa. Certo, se qualcuno si aspettava un ritorno alle origini rimarrà senza dubbio deluso. Questo nuovo lavoro non delude, anzi eleva la band ad un piano ancora superiore perché capace di sapersi continuamente evolvere, rimanendo così tra le migliori.
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VOTO LETTORI
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72.56 su 131 voti [
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20
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blacksoul, non accettare i cambiamenti stilistici, significa avere un IQ paragonabile a 40. |
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19
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Ormai è chiaro che i Satyricon hanno intrapreso una strada diversa dagli esordi per far brillare la loro fiamma oscura. E' una questione di gusti. Io personalmente adoro anche dischi come The Age Of Nero e Volcano che, stilisticamente, si muovono sulle stesse coordinate di Now Diabolical. I ritmi sono più doomeggianti ma l'anima oscura è sempre presente anche se non stiamo più parlando di True Norwegian Black Metal anni 90.
Posso capire chi non accetta il cambiamento di stile ma ormai i Satyricon sono questi. Prendere o lasciare. |
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18
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Concordo con il recensore, album ben suonato! |
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17
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Se Ale of nero è da 55 questo non merita altro 50.Ancora più banale e scontato del suo successore.Certo che se ripenso a Nemesis viene ancora di più la rabbia. Volano almeno era ben suonato e comunque pieno di idee e potenzialità,questo invece fa davvero schifo su tutti fronti . Comunque l'ultimo omonimo resta inarrivabile in termini di bruttezza. |
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16
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Leggo nella recensione: Volcano aveva annoiato... annoiato? Rispetto assoluto per i gusti personali, ma non scherziamo: Volcano è l'ultimo disco decente dei Satyricon, per quanto mi concerne con gli ultimi due hanno veramente toccato il fondo, soprattutto con Age of Nero, piatto come un piccione sotto un camion. Rebel Extravaganza, che per inciso ci ho messo parecchio tempo "per accettarlo e comprenderlo", era un ottimo album ma poi non hanno saputo mantenere quello standard qualitativo e mantenere fresca la ricetta, quello che era un piatto innovativo ed accattivante è diventato una minestra insipida e per nulla convincente. Questo Black N Roll o come volete chiamarlo, al diavolo le etichette, comincia davvero a stancarmi. |
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15
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detto ciò il disco mi è piaciuto |
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13
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sono ignorante in fatto di black metal, ma senti di poter dire che questo è tutt'altro che black |
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12
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grande album, a me prende un casino king..è strana non ha niente a che fare con tutto quello prodotto prima..voto 8.5 |
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11
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Certo, DMT è un altra cosa, ma anche qst mi piace un casino. Riescono ad esprimere malvagità come pochi altri, e senza bisogno di andare a 200 all'ora. Giusto il voto. |
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10
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Minchia ma cos'è sta roba? Ma li sentite i riff? Sembra di ascoltare sempre la solita canzone, soltanto KING si salva ma l'album è proprio brutto. Poi non si può proprio parlare di Black, questo è thrash con influenze rock! Neanche lontanamente paragonabile con i Satyricon di Dark Medieval Times! |
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9
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The Pentagram Burns è la più bella!! |
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8
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A me questo disco piace moltissimo |
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7
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mh ho letto solo ora il commento qua sotto di uno qualsiasi....e lo condivido appieno...magari il black nn deve essere solo blasfemie urlate batteria e chitarra al max ma cmnq sono una parte necessaria.... |
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6
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no mi dispiace ma questo nn è black...magari è influenzato dal black ma i satyricon nn si possono deefinire il black metal per eccellenza mi dispiace |
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5
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Il primo disastro dei Satyricon. Spacciato per disco diverso, è per me solo un disco commerciale, vedere il video della seconda canzone per crederci. Inoltre una cosa: quando si dice che fare black non significa solo "picchiare la batteria, mettere le distorsione al massimo e gridare blasfemie seguendo una ritmica iper-veloce", beh secondo me invece sì, o perlomeno non si può escluderlo. Certo, si deve usare la testa, ma per me è così. Se ti rifai il naso per essere più bello (Frost), se cambi immagine nelle foto, se mezzo urli e mezzo distorci la voce (Satyr), se i tempi non sono almeno per un pò quelli etc etc etc, beh, secondo me col black non c'entri. |
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4
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Il black metal oggi ha un solo nome: Satyricon. Il suo verbo sta tutto nell'urlo iniziale della song "A new enemy" che spazza via ogni dubbio su chi ha la leadership della malignità, della malvagità, della mefiticità. Insomma Satyr e Frost hanno rinnovato la ricetta della musica nera, qui si può trovare lo stesso humus putrido del capolavoro Nemesis Divina rielaborato in chiave moderna. Chi riesce ad entrarci si può abbeverare alla fonte del male, peccato per chi no. Hail Satyr! Hail Frost! Hail Satyricon! |
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3
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Dopo una pausa di 4 anni dal campione di vendite Volcano, sono tornati i Satyricon, band norvegese tra le + influenti e discusse nella storia del black metal. Dopo aver reinventato il genere con i primi tre album dalle tinte fortemente cupe e sfumate da influenze folk, Satyr e compagni erano passati ad un suono + accessibile e sperimentale nel tentativo di imporre un black metal dagli evidenti influssi rock. Il risultato? Un incredibile picco di vendite ma un insuccesso di critica e dei fan di vecchia data. Per questo motivo la loro ultima fatica "Now, Diabolical" era attesa da molti come prova del nove, e i Satyricon hanno risposto proseguendo la strada battuta con Volcano. Un album di rabbiosa tristezza, cadenzato da riff ipnotici di stampo tipicamente rock, sfiorando in alcuni casi il trash metal. Il batterista Frost, uno dei migliori della scena black, è come sempre un metronomo devastante, anche se il nuovo corso della band ne sfrutta davvero poco le potenzialità infinite, così |
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2
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Secondo me bisognerebbe sottolineare anche il fatto che in questo album i Satyricon, pur continuando sulla strada di Rebel Extravaganza (fantastico) e Volcano (appena discreto), hanno ripreso, anche se quasi timidamente, alcuni elementi propri dei capolavori The Shadowthrone e Nemesis Divina, ovvero alcune parti atmosferiche e il suono squillante (sintetizzato)delle trombe in alcuni passaggi epici (almeno, assomigliano a trombe...) Forse una maggior grinta in alcuni brani avrebbe reso di piu', ma per il resto sicuramente un buon album...per me merita un 75. |
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1
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Il recensore è, per sua ammissione, un fan dei Satyricon. Questo fatto, a mio avviso, lo ha spinto a premiare eccessivamente questo disco. Si merita la sufficienza, ma niente di più. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1) Now, Diabolical 2) K.I.N.G. 3) The Pentagram Burns 4) A New Enemy 5) The Rite Of Our Cross 6) That Darkness Shall Be Eternal 7) Delirium 8) To The Mountains
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Line Up
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Satyr : Voce,Chitarra,Basso Frost : Batteria
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