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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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Yob - Clearing The Path To Ascend
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( 7474 letture )
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C'è un vento gelido che sibila nelle pieghe tempo in questi ultimi giorni di fine anno. Un vento che non lambisce la pelle, ma che ghiaccia i sensi, che striscia nell'oscurità come nella luce più fulgida, assottigliando la nostra sazietà celebrale, ma gonfiando a dismisura quel sapore di incompiuta maliconia, come una lacrima sul punto di scendere ma che rimane lì, appesa alle pareti dei nostri occhi, abbondonandoci a quel sapore d'ansia che batte al centro del petto e che sembra non volerci lasciare più.
Clearing The Path To Ascend è qui per accompagnare quella lacrima, scaravantandoci dall'inferno al paradiso, perchè quella lacrima rappresenta le nostre paure più recondide, il nostro coraggio sbiadito, il nostro retaggio all'interno della vita ed il dolore che in essa dimora. Quel dolore che se non vissuto sino in fondo continuerà a scortarci sino ai nostri abissi, portandoci sempre più giù; quella lacrima è il macigno che schiaccia il cuore e che disintegra l'anima. Ma per tutto questo esiste una cura, e la cura è nel nome di una band leggendaria nei meandri del doom: gli Yob. Pronti a viaggiare in questo estenuante volo cosmico che ci porterà nello spazio remoto in cerca di quella coscenza che si ribella a noi come un condannato farebbe col suo boia? La bellezza di questo album trova compiutezza alla fine di questa incredibile corsa psicologica, perchè Marrow, coi suoi diciotto minuti di poesia sguizagliata dopo un trip di un'intensità pazzesca, si presenterà a noi con una corda, spessa, indistruttibile e aggrovigliata a quella lacrima, pronta a scaraventarla giù da quegli occhi che non potranno far altro che ardere in un pianto catartico dai molti sapori e dai mille significati. Dopo il folgorante Atma, gli Yob, a distanza di tre anni tornano con un nuovo, devastante lavoro, Clearing The Path To Ascend: suddiviso in quattro lunghissimi episodi per oltre un'ora di musica allucinata e dopata, tra lunghe fughe strumentali, riff doom di sfibrante paranoia ed arpeggi dissennati, soavi voci femminili, intervallate da urla insanguinate, da sinistri sibili dal profondo dell'oscurità, come nel caso della sconvolgente opener. In Our Blood è pachidermica, infernale ma al contempo soave ed eterea, ed è proprio questa contraddizione a regnare per tutta la durata di un lavoro che si va a candidare assieme al nuovo Electric Wizard, ad album sovrano dell'anno in ambito doom, anzi vi posso dire senza ombra di dubbio che il nuovo Yob è più di una punta avanti, avanti a tutto, anche all'intera discografia della band che aveva in quel Catharsis la sua punta di diamante. Continuando nell'ascolto ci si imbatte negli undici minuti di Nothing To Win , che spazzano via ogni cosa e dove la batteria di Travis Foster sale in cattedra grazie ad un drumming potente che dona una circolarità pericolosa ed opprimente, coaudiovato dal basso pulsante di Aaron Rieseberg, ed è come se mille cinghiali ci stessero correndo attorno e noi ci trovassimo al centro di questo cerchio, con le braccia aperte e gli occhi chiusi verso il cielo ad implorare perdono. La voce di Mike Scheidt costantemente alternata tra l'aspro e il lacerante, si staglia imponente tra il riffing vibrante ed incessante dello stesso Scheidt, che non conoscerà cali di tono per tutta la durata del lavoro. Unmask The Spectre fa calare ancora di più le tenebre, sussurri, dissonanze, voci profonde, silenzi, implosioni abissali. Sapete la cosa che più mi ha stupito di questo disco? Mi ha fatto emozionare dalla prima all'ultima nota, non c'è nulla fuori posto perchè è capace di evocare nell'ascoltatore ogni sorta di emozione, dolore, rassegnazione, rabbia, malinconia, quel senso di oscurità che senti crescere nella tua ombra come un ospite inatteso che si ciba della tua frustrazione trasformandola nella dannazione dell'essere, ma c'è anche tanta, tantissima serenità. Sì, avete capito bene quella serinità che ti lascia basito oltremisura, quella serenità che viene dopo la tempesta, la carezza che arriva dopo una serie di pugni allo stomaco, di quelli che ti fanno stare senza fiato, che ti fanno barcollare per gran parte della vita, ma come in tutte le cose, prima o poi arriva il momento di quella malinconica sensazione di felicità, che ti porti dietro trascinanadola come un fardello da raggiungere disperatamente, da bramare intensamente, ma da assaporare sino in fondo, senza paura di rimanerne scottati. Dopo le esperienze con Century Media e Profound Lore, la Neurot si è presa una band enorme, dal successo in costante crescita, ed i tour con i Tool ne sono una conferma. Non ascoltavo tanta grandezza e perfezione da una vita ed è per questo che la valutazione non raggiunge il massimo, per il semplice fatto che quello arriverà col tempo, che passerà e ne decreterà, com'è giusto che sia, l’immortalità. Non si può far finta di nulla dinanzi a tutto questo, non si può non celebrare questo rito di perfezione, ma come ho detto tutto vi sarà chiaro solamente alla fine, quando durante l'ascolto di Marrow una lacrima solcherà i vostri volti e la vita vi passerà davanti come un film e così senza rendervene conto tornerete su queste pagine a dare il giusto compenso ad un lavoro immenso. Fortunatamente, mi sono accorto che ci sono tanti pazzi come me ad essersi innamorati perdutamente di questo lavoro, che di sicuro è il migliore che io abbia mai avuto il paicere di recensire su queste pagine.
Chiudete gli occhi e assaporatelo, sa di tutto: sa di vita, sa di lacrime e di marciume, come di gioia, di sorrisi, di quelli che si levano sino al cielo, di quelli che arrivano oltre la nostra immaginazione perchè nascono dalla terra, sporcati dal fango dell'inferno e per questo più vivi e più veri che mai. Quest'album è la perfezione doom in musica, un'etichetta in effetti che va un po’ stretta ai nostri oramai, oltre i confini del mondo ci sono loro, gli Yob, extraterrestri in un mondo di mortali.
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10
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Album enorme...come tutti i precedenti, ma poiché ritengo che i nostri amatissimi YOB più invecchiano e più maturano (cosa tutt'altro che scontata), il migliore...aspettando con ansia il prossimo! |
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9
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Album magnifico secondo me, davvero, piuttosto accessibile tuttavia di difficile assimilazione. Mi ha completamente rapito con le sue marcate derive post e le sue struggenti melodie. Echi fortissimi di Neurosis, non per niente l'etichetta è stata fondata proprio da loro. Voto 87 |
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8
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Mah...sarà che i gusti son gusti ma personalmente tutti questi album doom spacciati per capolavori di anno in anno non li capisco...in questo caso ottima atmosfera e quantaltro ma a conti fatti si tratta di suite con giri armonici ripetuti all infinito...solo quest anno yob, electric wizard, pallbearer.indian e non solo tutti album incensati un po ovunque...si vede che piacciono proprio tanto queste sonorità... |
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7
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Personalmente trovo più attendibile il voto dato dai lettori, al quale mi associo, rispetto a quello del recensore. |
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6
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Edohard, Rolling Stone non fa testo, ma le classifiche Metal che fanno sono sempre molto interessanti e mai scontate. Almeno per me. |
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5
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Da primi posti nella top 10 del 2014, senza ombra di dubbio |
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4
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Album di difficile assimilazione. Probabilmente non riesco a capirlo come si deve, alcuni passaggi mi attirano molto, altri sono stranianti. Disco enigmatico, come i loro precedenti. |
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3
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Rollin stone non fa testo...ascoltato oggi dopo aver letto la rece...sicuramente album intimista e profondo...un tipo di proposta non per tutti e che devo ammettere non è nelle mie corde, però la qualità c'è sicuramente... |
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2
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Rolling stone l'ha messo al primo posto della sua Metal top ten 2014. In effetti ho ascoltato qualcosa ed è notevole. Noto che è stato apprezzato pure qua. Da recuperare al più presto. |
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1
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LA sola marrow vale il 60% del biglietto... le altre tre sono deliziose sfumature di un album che rimarrà negli anni... nella mia top ten 2014 o forse da anni a questa parte. a buon intenditore... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. In Our Blood 2. Nothing To Win 3. Unmask The Spectre 4. Marrow
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Line Up
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Mike Scheidt (Voce, Chitarra) Aaron Rieseberg (Basso) Travis Foster (Batteria)
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