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Grand Magus - Sword Songs
13/06/2016
( 3539 letture )
Ottavo album per i Grand Magus, band salita agli onori delle cronache grazie a capolavori quali l’omonimo disco di debutto, risalente al 2001, e i più recenti Iron Will (2008) e Hammer of the North (2010). Ma osservando la loro discografia e approfondendola con l’ascolto di tutti i loro lavori, ci si renderà presto conto che si sta parlando di una band incapace di compiere un solo passo falso. Ogni disco da loro pubblicato possiede le qualità giuste per farsi apprezzare, e non solo da uno sparuto spicchio di ascoltatori devoti a questo specifico stile musicale (heavy/epic/doom metal per coprire l’intero loro range di generi), bensì da una fascia ben più ampia di pubblico, grazie soprattutto all’attitudine da veri professionisti che da sempre contraddistingue il trio dei Grand Magus. Un elemento da tenere in considerazione per ricercare i “segreti” del loro successo è sicuramente la line-up, invariata per quanto riguarda voce, chitarra e basso, con gli unici cambiamenti avvenuti dietro le pelli (ma tre batteristi in diciassette anni di carriera non rappresentano certo un ostacolo a livello di continuità e crescita del gruppo). E poi -diciamoci la verità- la sola presenza del leader Janne “JB” Christofferson basterebbe a mantenere viva l’aura magica che aleggia attorno al nome della band svedese.

Sword Songs è chiaramente il più classico dei loro lavori post 2010, sulla scia di The Hunt e Triumph and Power, i due album pubblicati per conto della Nuclear Blast e che come sappiamo possiedono alcuni elementi differenti rispetto ai dischi precedenti. Su tutti un maggior orientamento hard rock, che certo non fa mancare la componente heavy cui ci avevano abituato, ma che fa capire come qualcosa sia comunque cambiato nel sound degli svedesi. Questo Sword Songs si pone però fin da subito come il lavoro più aggressivo degli ultimi tre, grazie ad una canzone d’apertura a dir poco devastante, intitolata Freja’s Choice. Per un breve attimo sembrerebbe di esser finiti per sbaglio su un disco degli Amon Amarth (gruppo per molti versi accostabile ai Grand Magus), finché la voce potente e incisiva ma pur sempre melodica di JB non ci riporta alla realtà, guidandoci in quello che poi scopriremo essere uno dei migliori estratti di questo disco. Canzoni da nove abbondante in pagella non mancano all’interno di Sword Songs: oltre alla sopracitata opener, non possiamo non citare almeno Forged in Iron - Crowned in Steel, Master of the Land e la conclusiva Every Day There’s a Battle to Fight. Tre pezzi tra loro diversi, ma ideali per rappresentare lo stato di forza attuale della band svedese. Forged in Iron - Crowned in Steel ci mette di fronte ai Grand Magus più epici e magniloquenti, con un inizio heavy molto classico e uno stacco centrale assolutamente da brividi, grazie alla voce di JB che svetta solitaria come un’aquila nel cielo e un ritmo sempre più cadenzato, potente come non mai. Master of the Land, restando in ambito prettamente heavy, è una canzone più omogenea, classica e quadrata fino al midollo, apprezzabile proprio nella sua semplicità. Every Day There’s a Battle to Fight -introdotta dalla breve strumentale Hugr- merita invece un discorso a parte, in quanto si rivela essere un pezzo molto differente rispetto a quanto sentito finora (pur se pienamente nelle corde dei Grand Magus), paragonabile ad una Warriors of the World dei Manowar, pur essendo quest’ultima una canzone ben più “cattiva” nella sua esecuzione. Le tracce che ancora non abbiamo citato meritano comunque almeno una menzione, essendo tutte gradevoli per diversi aspetti: dall’epicità traboccante di Varangian, su cui svetta il drumming di Ludwig Witt (in particolar modo la sua abilità col doppio pedale), all’altrettanto movimentata Frost and Fire, passando per le atmosfere battagliere -ovviamente- di Born for Battle (Black Dog of Brocéliande).

Questo Sword Songs si rivela essere dunque l’album che ci si aspettava dai Grand Magus del 2016, soprattutto dopo i due dischi precedenti, essendone per certi versi la naturale prosecuzione. Non tutti saranno d’accordo con un giudizio tanto positivo riservato al trio svedese, e ci rivolgiamo specialmente a coloro che individuano nei primi album della loro discografia (a cui aggiungiamo il grandioso ma successivo Hammer of the North) dei punti fermi da cui non ci si sarebbe mai dovuti discostare. Ma anche le band più convinte e più legate agli stilemi classici prima o poi compiono qualche passo in avanti, scegliendo di variare qualcosa senza per questo esagerare, e fortuna vuole che JB e soci riescano sempre a trovare la formula vincente per mantenersi su livelli di qualità ampiamente lodevoli. Insomma, i Grand Magus, pur non essendo più quelli di un tempo, non sbagliano un colpo. C’era forse qualche dubbio?



VOTO RECENSORE
76
VOTO LETTORI
80.55 su 9 voti [ VOTA]
ObscureSolstice
Sabato 28 Ottobre 2017, 18.32.49
14
We are warriors...defenders of steel !!! Fight through the wars, hunger and need!!! Warriors...defenders of steel...Burn our way to Odin`s hall from all battlefields!!!!...ormai i Grand Magus ci hanno abituato bene e questo ottavo full-lenght del trio svedese è un altro lavoro ben fatto, onesto, di fierezza del metallo mitologico, scanzonato e massiccio da mettere in macchina a tutto volume scapocciando allegramente..cercando di stare atttenti alla strada però. Per me una band umile che ha sempre fatto bei dischi, ormai in giro da quasi vent'anni...una delle band più longeve del filone svedese di heavy metal di inizio duemila. Fox grande frontman, giù dagli inizi si vedeva già da all'ora la bravura
Ciccio Ouija
Giovedì 7 Settembre 2017, 11.04.58
13
Ottimo disco, ottima produzione volutamente old school, gran bella voce!! li vedrò a breve!
Jappy
Sabato 18 Giugno 2016, 9.25.58
12
La voce di JB è sempre una gioia sentirla ! L'ho conosciuto prima con Demons degli spiritual beggars, e subito dopo comprai Gran Magus l'omonimo album che resterà secondo me l'apice della loro carriera . JB in questa che io chiamo "3a fase" della carriera GM mi ricorda sempre più la mitica voce di Rob Halford nelle parti più granitiche (meno acute e con uso del falsetto). Promuovo il nuovo arrivato confermando però una predilezione per lo stoner/doom, basta ascoltare le parti più rallentate anche di questo disco e si può notare come JB si trovi molto più a suo agio , probabilmente il miglior cantante che gli Spiritual beggars abbiano avuto ,
mario
Mercoledì 15 Giugno 2016, 16.40.37
11
Grazie @Doomale, non avevo letto il tuo commento, ora ho letto anche la recensione, so anche che JB è un patito cronico dei Manowar(ha tutti i loro album), e a quanto vedo in recensione la traccia finale sembra un po strizzare l'occhio a Warriors of The World, e vedo citati pure spunti da Amon Amarth nella 1, e di Varangian ne parlano bene, cosi' come della 3, quando posso lo ascolterò, questi giorni sto incasinato, comunque "Triumph" a me era piaciuto, dovrò riascoltarlo ma mi ricordo canzoni belle tipo Steel Versus Steel, Dominator, The Nacked and the Dead e The Hammer Will Bite, vedremo.
Doomale
Mercoledì 15 Giugno 2016, 15.13.50
10
@mario, giustamente come ti ha detto detto Steelminded di doom non c'è più neanche l'ombra ma comunque rimane un buon e onesto album di sano heavy metal a tinte epiche vichinghe. Anche se come detto prima nel mio precedente post è comunque più fiacco di Triumph and Power che secondo me risultava più solenne! Rimane comunque piacevole da ascoltare per chi ama queste sonorità
mario
Martedì 14 Giugno 2016, 22.43.47
9
@Steelminded, e io che credevo avessero recuperato qualcosa di Iron Will, vabbè aspettative sbagliate da parte mia, quando possibile gli darò un ascolto, mi basta che non sia mortalmente noioso e che ci sia del buon heavy e che la voce di JB sappia fare centro.
Steelminded
Martedì 14 Giugno 2016, 21.46.02
8
@mario Di doom non c'è più neanche l'ombra ma già Hammer of the North, uno degli album migliori nel settore degli ultimi venti anni, non era doom per nulla affatto...
mario
Martedì 14 Giugno 2016, 19.20.27
7
@Steelminded, non l'ho ascoltato, vedrò' se e' sul tubo, ma e' vero che la parte heavy doom e' andata a nanna?
Steelminded
Martedì 14 Giugno 2016, 19.03.16
6
A me non ha affatto convinto questo episodio, e dire che io li ho amati a partire dalla svolta metal (da iron will in poi). Ho visto delle recensioni stellari su questo, ma io l'ho trovato molto tiepido e moscio. Magari mi ricredo, come spesso capita eh...
Giustiziere mascherato
Martedì 14 Giugno 2016, 17.22.35
5
100% d'accordo con la recensione e con il voto. Su altre webzine leggo voti ben più alti e recensioni entusiastiche ma sinceramente mi pare un lavoro onesto e ben suonato, nulla di più. I miei preferiti dei GM continuano a restare Hammer of the North e Iron Will !
brainfucker
Martedì 14 Giugno 2016, 15.24.45
4
dispiace che abbiano abbandonato la vena doom, ma la classe di jb e compari mi basta a promuovere questo disco (tranne per la registrazione che mi sembra davvero cretina con la grancassa che in alcuni momenti copre chitarra e basso) che si muove su generi che io non ascolto per niente. probabilmente una seconda chitarra darebbe più spessore a tutto, specie nei live
Doomale
Lunedì 13 Giugno 2016, 14.19.08
3
Onesto album di viking heavy metal. Suona bene, molto semplice ma come al loro solito convincente. Se devo essere sincero però lo ritengo un pò più fiacco rispetto al monolitico Triumph and power (ancora mi piace un botto) e leggermente meno coinvolgente di The Hunt (su questo magari dopo potrei cambiare idea) che forse era un pò più commerciale. Quindi lo metto di due gradini sotto TAP e alla pari di TH. Comunque mi ripeto, li ritengo ancora una garanzia una di quelle band che più o meno sai quello che ti devi aspettare e non ti deludono...ma al prossimo secondo dovranno fare di più o almeno alla pari di Triumph. Quindi per me un 7 pieno stavolta...anche qualche punticino in più perche sò loro.
Metal Shock
Lunedì 13 Giugno 2016, 14.18.59
2
Concordo con Cavani qui sotto. Sicuramente a tanti non sara` piaciuta questa svolta piu` heavy, epic, e preferiscono i Magus piu` doom, ma anche a me questo album piace e non poco, come anche gli ultimi fatti. Senza contare che Jb e` un cantante molto bravo con una voce adattissima al genere, nonche` ottimo chitarrista. Anvhe per me siamo con un dieci punti in piu` della recensione.
Alex Cavani
Lunedì 13 Giugno 2016, 13.38.47
1
Non mi avevano mai colpito prima, ma questo album, pur non inventando nulla, gira nel mio stereo da un mese ormai e non mi stanca mai. Epicità, riff granitici, voce insolita, ma azzeccata, ritornelli indimenticabili; tutto senza mai scadere nel banale o nel ridicolo (sì, io urlo a squarciagola anche quel "viking metal, bringing to your knees"!!!). Quindi per me 85 pieno.
INFORMAZIONI
2016
Nuclear Blast Records
Heavy
Tracklist
1. Freja’s Choice
2. Varangian
3. Forged in Iron - Crowned in Steel
4. Born for Battle (Black Dog of Brocéliande)
5. Master of the Land
6. Last One to Fall
7. Frost and Fire
8. Hugr (Instrumental)
9. Every Day There’s a Battle to Fight
Line Up
Janne “JB” Christofferson (Voce, Chitarra)
Mats “Fox” Sinner (Basso)
Ludwig Witt (Batteria)
 
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