|
22/03/25
MASS EXTERMINATION FEST
DEVILS AREA – BIKERS CORNER, VIA DELLA TECNICA 2 - SAN CESARIO SUL PANARO (MO)
|
|
|
( 4623 letture )
|
Non c’è peggior cosa, per un artista, di risultare privo di personalità: esistono miriadi di gruppi e musicisti che, pur possedendo qualità importanti e tutte le caratteristiche per poter raggiungere il successo, non sono stati capaci di dare alla propria produzione quella sterzata decisiva verso l’originalità o comunque verso un sound coinvolgente, rimanendo per sempre relegati allo status di comprimari. Proprio per questo motivo, quelle band che nella storia sono state in grado non solo di risultare coinvolgenti, ma anche di creare un proprio sound personale hanno meritatamente intrapreso strade lastricate di fama, denaro e successo; ma, per concludere questo breve ragionamento, vi sono anche artisti che, pur non inventando sostanzialmente nulla di nuovo, riescono in ogni caso a mescolare sapientemente elementi provenienti da vari generi, attirando fan proprio per via di questa loro reinterpretazione di componenti sonore già sentite.
E’ verosimilmente quest’ultimo il caso degli svedesi Grand Magus: nati nel 1996 ad opera del cantante/chitarrista Janne Christoffersson, già visto al fianco di Michael Amott negli Spiritual Beggars, questi ragazzi hanno prodotto una notevole serie di ottimi album caratterizzati da un’intelligente mix di elementi heavy, doom ed a tratti stoner, guadagnandosi uno stuolo di aficionados sempre più vasto. L’ultimo Hammer of the North, in particolare, ha riscosso un successo notevole, pur dividendo gli ascoltatori fra chi lo riteneva l’apice della band e chi lo giudicava il più ruffiano e quindi meno autentico. Missione precisa del terzetto, che ha visto l’ingresso in formazione del batterista Ludwig Witt (anche lui ex-Spiritual Beggars come il buon Janne), è dunque quella di confermare in ogni caso il successo dei precedenti lavori, donando un po’ di sano, vecchio headbanging a fan vecchi e nuovi. La partenza di questo The Hunt è affidata alla chitarra un po’ malinconica del frontman, che poi cambia registro per offrire un riff semplice e senza fronzoli, in stile hard rock: il brano, intitolato Starlight Slaughter, è difatti un roccioso midtempo dall’atmosfera tutto sommato leggera, che non rinuncia al ritornello di facile presa. Intendiamoci, non è una canzoncina pop, ma conferma che probabilmente le tinte fosche di Iron Will sono ormai molto lontane dalle menti dei Grand Magus. Sword Of The Ocean inizia con un riff più muscolare, ma poi evolve a sua volta in una canzone chiaramente debitrice dell’hard rock anni ’70, con la voce calda ed “halfordiana” cui Janne Christoffersson ci ha piacevolmente abituati che svetta sulle altre componenti del brano. Si tratta indubbiamente di una coppia di brani piacevoli e riusciti, seppur non eccezionali, ma ci pensa la successiva Valhalla Rising ad offrirci la prima perla dell’album, con una serie di riff e chorus epici e pienamente bilanciati, che faranno certamente la gioia di ogni fan della band. Storm King e Silver Moon ci riportano nuovamente su lidi hard ‘n’ heavy meno epici, ma certamente efficaci: la prima è dotata di un ritornello anche qui sufficientemente carico di pathos da scomodare nientemeno che i maestri Rainbow ancor più dei Manowar, entrambi influenze più o meno dichiarate dei tre scandinavi; la seconda traccia, invece, mantiene un ritmo ed un andamento più lineari, a tratti forse anche troppo, ma la sua qualità viene risollevata da un chorus coinvolgente senza essere pomposo ed orecchiabile senza essere ruffiano. Innegabilmente un punto a favore dei nostri, convenite? Il disco continua con la title-track, introdotta da un arpeggio vagamente lugubre, ma che poi si conferma una traccia di puro e semplice epic metal, niente di più, niente di meno: forse un po’ scontata, ma sicuramente d’effetto. Ma, proprio quando potremmo pensare che l’album volge verso una conclusione statica, arriva la sorpresa di turno: Son Of The Last Breath, difatti, è per buona metà un brano di dark folk, impreziosito da un violino e da una prova strepitosa da parte del cantante, che qui adotta un timbro vocale vagamente alla Zakk Wylde; la canzone conosce poi una graduale ascesa per terminare come classico midtempo ed è senza ombra di dubbio uno dei vertici dell’album. Quasi dispiace, pertanto, ascoltare Iron Hand, ben fatta e gradevole ma nuovamente incentrata su uno stile più classico, così come del resto la finale Draksådd, buon pezzo hard rock senza particolari scossoni.
Non c’è, pertanto, una traccia davvero malriuscita su questo The Hunt ed anzi la qualità media si attesta su livelli decisamente buoni: la sesta fatica dei Grand Magus, dunque, aggiunge un altro tassello ad una carriera discografica senza particolari sbavature o punti deboli e conferma la band come una delle migliori realtà metal emerse nel primo decennio di questo terzo millennio. Allo stesso, tempo, però, come abbiamo evidenziato nel corso di tutta la recensione, una certa staticità di fondo e qualche passaggio non sempre al top impediscono all’album di qualificarsi come masterpiece; ma in fondo non è per forza questo che volevamo dai nostri tre amici scandinavi, giusto? Del resto, The Hunt presenta molti più pro che contro; pertanto, anche se qualcuno potrebbe restare leggermente deluso da alcune scelte, concedete comunque un ascolto o più alla band e verosimilmente passerete tre quarti d’ora piacevoli.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
18
|
A me è piaciuto molto più o meno al livello del precedente... capisco la valutazione, ma a mio modesto parere non credo ci sia una differenza di 17 punti tra i due album (ci sta che il recensore avrebbe dato 75 pure a Hammer...). Mio voto: 85. Grande conferma del Mago!!! Evviva! |
|
|
|
|
|
|
17
|
Sicuramente un buon lavoro, sulla falsariga di "Hammer Of The North". Non fanno gridare al miracolo, ma sono un bel gruppo. |
|
|
|
|
|
|
16
|
Ritratto tutto. Disco heavy dell'anno. Tra l'altro ho rivalutato anche Hammer of the north e fra i due non so cosa scegliere. |
|
|
|
|
|
|
15
|
disco che va' ascoltato e ascoltato ... il primo impatto e' un po' cosi' ..... ma cresce ... cresce ... lo ascolto da un po' , per me .. e dico per me .... disco dell anno !!!! |
|
|
|
|
|
|
14
|
Che dire..... Starlight Slaughter, Valhalla Rising, Iron Hand,Son Of The Last Breath da sole valgono l'acquisto del cd.... è solo che....come dire mi manca qualcosa.... mi manca l'incontro perfetto con le loro radici doom che si sentiva su Iron Will e Hammer Of The North mi manca quella perfetta miscela. Detto questo il disco mi piace e lo consiglio agli amanti del classico Heavy/Epic. |
|
|
|
|
|
|
13
|
A chi piace holy diver e the last in line, questo è un disco imperdibile di heavy metal classico stile primi anni 80. Come hammer of the north, per essere apprezzato va ascoltato più volte e con attenzione. Grandi, come sempre. Voto 87. |
|
|
|
|
|
|
12
|
Lo sto ascoltando adesso dal tubo...è il primo ascolto ma non mi sta facendo una grande impressione, HOTN mi aveva colpito da subito...qui sembrano un pò riciclarsi..vediamo se migliora con gli ascolti! |
|
|
|
|
|
|
11
|
Ascoltato ieri un paio di volte nel corso della giornata...non so il primo impatto non è dei migliori, il fatto di aver spostato il baricentro verso un lato più hard-heavy fa' perdere fascino alle loro canzoni...però non dispero, visto che per assimilare il precedente ci ho messo un mesetto buono ed ancora lo ascolto in continuazione... |
|
|
|
|
|
|
10
|
I loro dischi li ho tutti, ma non se se porenderò questo, mi era piaciuto moltissimo "Iron Will" ma "Hammer..." mi ha deluso. Spiace, penso che l'apice creativo l'abbiano già raggiunto, ormai ripetono se stessi e basta. |
|
|
|
|
|
|
9
|
li aspettavo ... sono un gruppo strano ... 75? il voto va' bene anzi all inizio dopo averlo ascoltato pensavo anche piu' basso .... poi ? bei riff .. grande voce ... tanta melodia ... li ascolti li ascolti li ascolti .... ti innamori ... li ascolti sempre .... ragazzi a chi chiede cos' e' l heavy metal ecco ... grand magus !! l ' ho messo in macchina ( consiglio ... ) e' da 90 ve lo garantisco ... perche' ? perche mi pice ovvio ! |
|
|
|
|
|
|
8
|
Aahahah, grande Billo! Scherzi a parte Hammer of the north lo trovavo un disco più che discreto, proverò ad ascoltare anche questo... |
|
|
|
|
|
|
7
|
azz la cover fa molto Assassin creed, chi conosce i videogames, capirà !! |
|
|
|
|
|
|
6
|
Vedo che sono passati alla Nuclear Blast...! Questo può spiegare anche il fatto di un cambio si sonorità verso qualcosa di più orecchiabile..anche se sempre e decisamente metal e molto ben fatto! |
|
|
|
|
|
|
5
|
Ridateci Iron Will o Wolf's Return! Scherzi a parte, sicuramente rimangono un gruppo qualitativamente superiore, però come Hammer of the North questo disco non riesce a pigliarmi. Sarà per l'abbandono di sonorità doom, ma ormai non riesco più a farmeli piacere, nonostane ammetta che sono un gruppo eccellente. |
|
|
|
|
|
|
4
|
Scia discente, il precedente l'ho rivalutato in parte perché apprezzo sempre e comunque la band, questo è decisamente troppo orecchiabile e in parte poco Grand Magus, si stanno allontanando da ciò che erano e la direzione intrapresa non mi piace granché, cinque punti più basso del recensore come voto: 70. |
|
|
|
|
|
|
3
|
Il loro album più orecchiabile fatto finora, ma non è un male. anzi, pompa un casino!! |
|
|
|
|
|
|
2
|
preso a scatola chiusa...disco che attendevo con impazienza, staremo a vedere, certo la rece di andrea mi mette già sulla difensiva... |
|
|
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
 |
 |
|
|
|
Tracklist
|
1. Starlight Slaughter 2. Sword Of The Ocean 3. Valhalla Rising 4. Storm King 5. Silver Moon 6. The Hunt 7. Son Of The Last Breath 8. Iron Hand 9. Draksådd
|
|
Line Up
|
Janne Christoffersson (Voce, Chitarra) Fox Skinner (Basso) Ludwig Witt (Batteria)
|
|
|
|
RECENSIONI |
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ARTICOLI |
 |
|
|
|
|
|