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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Asia - Symfonia - Live in Bulgaria 2013
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25/02/2017
( 2249 letture )
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Gli Asia probabilmente finiscono qui con questo live. La morte di John Wetton, cantante e bassista britannico della band, ex-King Crimson, avvenuta pochi giorni fa, 31 gennaio 2017, a causa di precarie condizioni di salute dovute (sembra) ad un tumore al colon conclude un cerchio che difficilmente potrà venire riaperto. Sia chiaro, la pubblicazione di questo disco dal vivo era schedulata e preventivata da tempo, ma rischia, a tutti gli effetti, di divenire il definitivo epitaffio sul gruppo e sul monicker, anche se poi si affastelleranno raccolte, b-sides e ulteriori gig dal vivo catturate su supporti variegati. Senza John Wetton diventa pressoché impossibile pensare agli Asia.
Un vero peccato doppio perdere un grande come lui, e un vero peccato per la collettività, perché la band appare in buona forma strumentale e anche il cantato di Wetton risulta chiaro e tonico, in una performance di ottimo rock, suonata con l’Orchestra Filarmonica di Plovdiv, in Bulgaria, il 21 Settembre 2013, nella cornice splendida e mozzafiato del Teatro Romano della città appena citata. Non tutto il disco, in verità, viene suonato in compagnia dell’Orchestra diretta dal maestro Levon Manukian, ma solo una parte e talvolta si fa un po’ fatica a rinvenire i contributi orchestrali che rimangono in sottofondo, ma il risultato appare rotondo e compatto, nonostante questo live non cambierà mai la storia e le grandi canzoni scritte dal gruppo britannico. Lo show è stato trasmesso dalla tv nazionale bulgara il giorno prima del capodanno dello stesso anno in cui è stato registrato, ottenendo buoni ascolti. Superfluo dire che questa release gode anche di un supporto video in DVD e Blu-Ray oltre alle tracce puramente audio qui in analisi. Su questi solchi si respirano le arie classiche del quartetto: il trio storico, John Wetton al basso e voce, Geoff Downes alle tastiere, Carl Palmer dietro i tamburi viene coadiuvato dal valente Sam Coulson alle chitarre, per una resa totale di grande godibilità. Tante le sfaccettature presenti su questa rappresentazione dal vivo, tutte le song sono ben confezionate, a nostro parere però spiccano alcuni segmenti che si fanno apprezzare in maniera sensibile nonostante la tracklist sia davvero ben suonata, varia e azzeccata. Su tutte si erge la serratissima Wildest Dreams, l’opener Sole Survivor, una vera e propria suite di 6 minuti che affascina, l’articolata Only Time Will Tell, con quel riff di key indimenticabile e il supporto di una chitarra vibrante e potente, la dolce e rarefatta Heroin, e poi ovviamente la hit mega che ancora oggi fa godere forte, quella Heat Of The Moment, strepitoso successo planetario ai tempi in cui uscì, per poi venir usata per ogni scopo artistico o meno, dalle colonne sonore, alle suonerie, alle pubblicità di svariati prodotti.
Una disdetta che gli Asia interrompano qui la loro linea vitale, e nonostante la gioiosità e il tono sereno presente su questo disco, è inevitabile che un po’ di malinconia attanagli tutti noi che ascoltiamo. Addio John Wetton.
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9
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Improbabile davvero l\'ennesimo cambio di line-up per un nuovo album da studio. Metto qui la mia opinione avendo da poco finito di ascoltare e riascoltare tutta la discografia completa. Gli asia si dividono in 3 fasi. 1# da Asia a Aura (con John Wetton parte 1 - vuoi anche i live con Greg Lake al suo posto). 2# da Aqua a Silent Nation (con John Payne). 3# da Phoenix a Gravitas (con i ritorno di Wetton). Due gruppi diversi sotto lo stesso nome. 1+3 e poi 2. E a mio parere personale, la mia classifica è 2# 3# 1#. Anche se 1 è stato il periodo di maggiore successo anche commerciale. Interessante davvero 3, con la formazione storica (eccenzion fatta per le chitarre in Gravitas - Coulson per Howe).
Questo album ovviamente copre solo i periodi 1 e forse troppo poco del 3, ma è una degna chiusura di una lunga carriera. Sempre che nella grande famiglia degli ASIA, Geoff Downes non riesca a mettere d\'accordo qualche nome del passato ancora per uno o due album. Perchè sarebbe bello risentire ancora, Payne, Howe, Govan, Meyer, Palmer, Slade.. anche solo un album di fine carriera dove ritrovare tutti. Ma dubito. L\'età avanza. E forse qualche astio ancora rimane. |
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8
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Lode a John Wetton, la più bella voce del rock! |
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7
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John Wetton, un grande del prog, ovvero una delle più belle voci del prog, sono molto legato alla loro opera prima, anche il secondo lo salvo, poi è routine, brani carini e ben suonati ma nulla di epico e maestoso.Ad ogni modo gli Asia hanno rilanciato il fenomeno del supergruppo prog con grande maestria e professionalità lasciando indubbiamente un segno degno di nota.
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6
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@maksa... credo tu abbia perfettamente ragione; considerati i loro precedenti è chiaro che qua e là nelle loro canzoni ogni tanto affiora qualche elemento prog, ma penso proprio abbiano fondato gli ASIA con l'intenzione di fare del buon pop-rock, se mi passate il paragone, è un pò come Steven Wilson che riversa il suo lato pop nei Blackfield... |
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5
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@ayreon: a dirla tutta io non li avrei mai definiti prog all'inizio: furono una band di rock da classifica con capacità tecniche molto più elevate del necessario, un po' come i toto. Visti da questo punto di vista penso che li si possa apprezzare molto di più: io accolgo con piacere i pezzi più proggheggianti perchè sono un "di più" in ambito rock, invece di rodermi il fegato perchè non sono abbastanza prog (: . Da questo punto di vista trovo che anche il terzo sia molto bello! |
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4
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dopo i primi 2,il resto è robaccia pop spacciata per prog,non riuscivo ad ascoltarli neanche in macchina,finchè li spingeva la geffen vendicchiarono perchè,come già detto,venivano spacciati per super prog band ,poi l'oblio ,il ritorno di wetton e dei live dove per forza di cose dovevano riempire con i primi 2 album altrimenti la gente cominciava ad andarsene |
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3
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Sono d'accordo che con la morte di Wetton, gli Asia non esisteranno più. Bisognerà poi vedere se le case discografiche non speculeranno all'infinito sui materiali esistenti, come successe con Jimi Hendrix o altri casi. Band, comunque, a mio parere sempre un po' derivativa e senz'altro inferiore ai giganti del progressive Inglese degli anni '70. Au revoir. |
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2
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Io sono un grande fan degli Asia e di Wetton; tuttavia ammetto che i miei dischi preferiti della band sono Aura e Arena, entrambi con Payne. Quindi, chissà, forse c'é speranza che la band sopravviva... |
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1
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Già, purtroppo gli Asia finiscono qui... senza Wetton non potrebbero essere la stessa cosa, come non lo sono stati col pur bravo John Payne nè (brevemente per un solo tour) col grande Greg Lake... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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CD1 1. Sole Survivor 2. Time Again 3. Face On The Bridge 4. My Own Time 5. Holy War 6. An Extraordinary Life 7. Days Like These 8. Open Your Eyes
CD2 9. Only Time Will Tell 10. Don’t Cry 11. Heroine 12. The Smile Has Left Your Eyes 13. Wildest Dreams 14. Heat Of The Moment
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Line Up
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John Wetton (Voce, Basso) Sam Coulson (Chitarra) Geoff Downes (Tastiere) Carl Palmer (Batteria)
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