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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Devin Townsend - Ziltoid The Omniscient
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( 10373 letture )
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L’uscita di un nuovo disco di Townsend mi incuriosisce sempre, non solo per il debito che il tipo di metal che ascolto maggiormente deve a questo particolarissimo artista, ma soprattutto perché, abituato alla multiforme pazzia del personaggio, di fronte ad un’uscita targata Devin posso aspettarmi sempre quel qualcosa di inconfondibile che caratterizza ogni lavoro prodotto dal celebre cantante-compositore-produttore-canadese. Ziltoid The Omniscient è dunque un nuovo prodotto della “fabbrica Townsend”, e davvero non è fuoriluogo avvicinare il personaggio Townsend ad una fabbrica di musica, soprattutto per la la strabordante quantità di prodotti che pone alla nostra attenzione. Nel giro di un anno abbiamo potuto registrare un’uscita della David Townsend Band, The New Black degli Strapping Young Lad e questo ZTO, e, seppure nessuno dei tre si possa definire un capolavoro, probabilmente rimangono tre uscite superiori alla (bassa) media del 2006. Inizierei col dire che questo ZTO è un concept più che un semplice disco, basato sulla figura (naturalmente di townsendiana invenzione) di questo tragicomico alieno Ziltoid, che arriva sulla terra minacciando di invaderla, a meno di ricevere una tazza di caffè (in cui riecheggiano echi del cinema di Lynch e del cammeo del nostro A.Badalamenti nel suo Mulholland Drive) di ottima qualità “entro tre minuti terrestri”, inutile aggiungere che la tazza di caffè che riceve non è di suo gradimento, ed il destino di noialtri terrestri ne risulta irrimediabilmente compromesso. Il disco si compone di undici brani e vanta un artwork del tutto anni ’80 (a ri-sottolineare le chiare origini ottantiane dell’estetica townsendiana), con il disegno fumettoso dell’alieno con la tazza di caffè in mano in copertina, e le scritte che sembrano appena uscite da uno dei primi film di Indiana Jones. Dopo l’intro, in cui si presenta l’arrivo di Ziltoid sulla Terra, il disco entra direttamente nel sound che conserverà grossomodo per tutta la sua durata (se si esclude la decima traccia The Greys, con le sue tastiere oniriche e le sue atmosfere rarefatte), un sound in cui gli arrangiamenti di voci e tastiere fanno la parte del leone, integrandosi con la sintesi sonora di Toontrack, il pacchetto software utilizzato per realizzare quasi interamente le parti strumentali. Nel suddetto pacchetto software crediamo di aver riconosciuto soprattutto un rullante che grida Catch 33 e Drumkit From Hell in ogni colpo, ed una cassa (pure DFH ma meno Catch 33) anch’essa dichiaratamente “triggerata”. I brani contribuiscono (se ancora possibile) a mettere in luce un'ulteriore faccia del multiforme artista e, pur non potendo certamente definirsi memorabili, presentano comunque dei passaggi e dei refrain interessanti. In particolare, il momento migliore del disco sembra passare tra la seconda By Your Command e la sesta N9, con la quinta (Hyperdrive), che ci è parsa la traccia migliore del lotto con i suoi chorus quasi fearfactoriani e gli (ottimi) arrangiamenti a più voci. Del resto parlare di Devin nel 2007 è divenuto (fatte le stra-dovute proporzioni) quasi come parlare di un piccolo Zappa del metal anni ’90, capace di toccare più o meno tutte le sfumature del genere nei vari dischi e creare un piccolo esercito di affezionati tra i metallari di tutto il mondo. Per quanto riguarda la qualità generale e la “significatività del prodotto” va semplicemente detto che questo disco non potrà mancare nella collezione dei fan del poliedrico artista canadese, specie per alcune interpretazioni alla voce solista (come sempre magistrali). Ma, anche andando al di là di alcuni difetti di produzione (il lavoro sul sound di Synchestra e gli altri lavori recenti di Townsend si attesta ad un livello sensibilmente superiore), non sarà facile che ZTO sia apprezzato da chi non fosse già un amante della produzione di Devin, trattandosi di un disco fortemente ironico, a tratti demenziale e addirittura vagamente autocelebrativo. Crediamo che piacerà, comunque, a gran parte degli appartenenti alla prima categoria, e per loro risulterà senz’altro un buon acquisto.
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12
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io adoro Devin Townsend ma questo è uno di quei casi in cui il concept che sta dietro il disco è più interessante del disco,in ogni caso si tratta comunque di un lavoro più che decoroso. |
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11
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L'ho ascoltato più volte in quanto ammiratore devoto di Devin in tutta il suo genio e follia.. Questo lavoro però proprio non riesce a dirmi nulla, sembra sempre che gli manchi qualcosa per decollare.. |
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10
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Accelerated Evolution + Synchestra + The New Black = Ziltoid The Omniscient |
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9
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Uno dei dischi migliori del signor townsend, secondo me. E' quello che mi ha fatto avvicinare ai suoi lavori solisti! |
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8
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ha fatto tutto da solo no comment... p.s. Hyperdrive è stupenda |
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7
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Folle come sempre.. Non si sa neanche come definirlo sto album.. trash spaziale? di sicuro non il migliore tra i suoi album ma strano com'è merita anch'esso parecchi ascolti. Pesante psichedelico e divertente. (Cmq Synchestra è favoloso). |
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6
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A me è piaciuto, e quoto la rece, bravo Valè |
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5
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Ultimamente D T tende a ripetersi un pò troppo per i miei gusti.. |
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4
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Il Segugio è sempre il Segugio |
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3
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mmm, a questo giro Devin non mi ha convinto... Tecnicamente avanti come sempre, concept e artwork irresistibili nella loro demenzialità, ma alcune canzoni mi sono parse eccessivamente macchinose, soprattutto quelle di 8 o 9 minuti e passa. Poche buone idee ripetute un pò troppo. Alla lunga un disco noioso secondo me. |
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2
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Dire ke è un capolavoro sarebbe troppo....ma sentire questo disco è una vera esperienza. In alcune parti inizio a ridere pensando a quanto sia pazzo/geniale Devin. Alcune song se ne scendono un pò di tono.....ma comunque il voto complessivo non è assolutamente inferiore ad un bel 82-83/100. Non male la recensione ma sono in disaccordo col voto . cmq sono gusti visto ke ho trovato in rete un genio ke ha dato 4.5/10 a synchestra....mah gusti |
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1
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Sono 5 minuti terrestri, non 3 Comunque il finale del concept è spettacolare. Il disco lo vedo come una prosecuzione del discorso - interrotto tanto tempo fa - del progetto Physicist. E' volutamente autoironico e dissacrante, tant'è che ci sono diversi riff e anche parti di testo rubacchiate da altri lavori di Devin (specie gli ultimi due The New Black e Synchestra). Fino a N9 è eccezionale, poi si perde un po'. Il rullante di DrumKits From Hell è terribile, i Meshuggah l'hanno programmata molto meglio quella cazzo di drum machine, e in generale la produzione non mi convince come in altri lavori di Devin. Migliori del lotto sicuramente Hyperdrive e By Your Command. Voto tra l'80 e l'85  |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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01) ZTO 02) By Your Command 03) Ziltoidia Attaxx! 04) Solar Winds 05) Hyperdrive 06) N9 07) Planet Smasher 08) Omnidimensional Creator 09) Color Your World 10) The Greys 11) Tall Latté
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Line Up
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Devin Townsend - vocals, guitar, bass, samples
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