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Meshuggah - Contradictions Collapse
02/02/2019
( 3073 letture )
Nati in Svezia sul finire degli anni '80 dall'incontro tra Jens Kidman e Fredrik Thordendal, i Meshuggah (parola che in lingua yiddish significa "pazzo") realizzano il loro primo EP omonimo -conosciuto anche come Psykisk Testbild- a tiratura limitata nel 1989 e dopo l'arruolamento di Tomas Haake a scapito di Niclas Lundgren l'anno successivo firmano per l'allora giovane label Nuclear Blast. Il parto che ne consegue è il debut album della band, Contradictions Collapse che inizialmente avrebbe dovuto intitolarsi (All This Because of) Greed, paradossalmente -e sembra davvero un'affermazione bizzarra questa- il più "anomalo" nella discografia del gruppo di Umeå. Già, perché chi conosce i lavori dei Nostri sa benissimo quanto questi rappresentino il sound cyber-metal, di più, quanto con Destroy Erase Improve i Meshuggah abbiano creato un genere musicale prima di allora sconosciuto; fa specie quindi scoprire che tutto ebbe inizio da un album prettamente thrash quale essenzialmente è Contradictions Collapse.

Si tratta di un disco ancora acerbo sotto molti aspetti, basato come detto su un thrash piuttosto tecnico anche se non a livelli eccelsi, sul quale si intersecano spesso e volentieri delle virate progressive che trovano in Thordendal il loro principale fautore (vedasi ad esempio Greed, Erroneous Manipulation, Qualms of Reality e Cadaverous Mastication): è soprattutto qui che intravediamo i Meshuggah che saranno, in quelle schegge impazzite di note che porteranno alle sperimentazioni estreme del chitarrista stesso, fino a giungere all'utilizzo delle prime otto corde del metal. Pure il vocalism di Kidman è ancora piuttosto "lineare" rispetto a quello furioso ed esasperato che conosciamo oggi, quasi tradendo di tanto in tanto una velata ispirazione all'Hetfield d'annata: non che il singer eviti lo screaming, ma siamo ben lontani da quello che verrà di lì a breve quando il buon Jens deciderà di appendere la chitarra ritmica al chiodo e dedicarsi esclusivamente al microfono e al ruolo di frontman. Le mazzate da scapocciamento selvaggio ci sono tutte e la new entry Haake ne distribuisce a iosa al suo povero kit dimostrando fin da subito di avere un grandissimo potenziale (e gli album successivi lo confermeranno in maniera incontrovertibile, donando al panorama metal un nuovo drum-hero). Infine va notato l'apporto del basso nelle composizioni, metallico come tradizione del thrash ottantiano vuole e evidenziato da Nordin al momento più opportuno. Da segnalare la reissue uscita nel 1998, la quale contiene l'EP None.

Stiamo parlando di un capolavoro, quindi? In realtà no: Contradictions Collapse è un album di buon livello, ma non strabilia né si eleva in modo perentorio rispetto ad altri dischi technical thrash del periodo e dopo la botta di Paralyzing Ignorance e Greed (e della bonus track dove presente) bisogna ammettere che i brani tendono a non lasciare il segno, non rimangono indelebilmente in testa all'ascoltatore finendo per livellarsi in una sorta di senso di "incompiutezza" e di potenziale non sfruttato appieno; il risultato è comunque più che discreto, ma obiettivamente il salto di qualità di lavori come il successivo Destroy Erase Improve e Chaosphere sarà colossale. Il primo full length dei Meshuggah, nonostante la critica positiva, non ebbe successo ma come accennato gli svedesi si prenderanno ben presto la rivincita, e con tanto di interessi.



VOTO RECENSORE
72
VOTO LETTORI
79.23 su 17 voti [ VOTA]
Diego
Lunedì 22 Gennaio 2024, 0.25.05
10
Il mio disco preferito dei Meshuggah. Troppo sottovalutato dall\'opinione pubblica.
Andry Stark
Mercoledì 20 Febbraio 2019, 6.54.39
9
Debutto col botto, molto influenzato dai Metallica di AJFA e qualcosina degli Slayer ma già si possono notare alcune sonorità che caratterizzano il gruppo svedese. Lavoro ancora acerbo ma di gran classe. Voto 90
Flavio
Giovedì 7 Febbraio 2019, 8.31.51
8
Musicalmente non è come gli ultimi, già dall'Ep NONE la "musica" cambia...però almeno almeno 85!
Aelfwine
Giovedì 7 Febbraio 2019, 0.34.47
7
Questa recensione mancava all'archivio, ottima nell'essere concisa ed esaustiva!
Galilee
Martedì 5 Febbraio 2019, 15.10.42
6
Purtroppo mi manca, ed è l'unico dei Meshuggah. Debutto più che buono ma ancora un pò acerbo di personalità. Un disco Thrash un pò moderno che non mostra ancora il futuro, che inizerà a svelarsi con None. Recensione condivisibile in tutto.........Advance metal? Ma che è?? Cazzo c'entra? Mah....
Hard N' Heavy
Domenica 3 Febbraio 2019, 16.33.15
5
io amo questo album di thrash cervellotico come piace a me, voto: 95/100. Anche per me è il loro migliore cd, da avere
Zess
Domenica 3 Febbraio 2019, 14.26.42
4
Per me rimane ancora il loro migliore.
paolo
Domenica 3 Febbraio 2019, 13.09.15
3
Advanced Metal? Curiosa definizione
Alessio
Domenica 3 Febbraio 2019, 4.58.50
2
E' vero che il meglio verrà dopo, ma in effetti per questo anche secondo me il voto e' strettino. Da None, parte poi la leggenda. Grandi.
luca
Sabato 2 Febbraio 2019, 23.35.56
1
Un po' acerbo ma sicuramente molto innovativo per quegli anni. Voto stretto, almeno 80.
INFORMAZIONI
1991
Nuclear Blast
Advanced Metal
Tracklist
1. Paralyzing Ignorance
2. Erroneous Manipulation
3. Abnegating Cecity
4. Internal Evidence
5. Qualms of Reality
6. We'll Never See the Day
7. Greed
8. Choirs of Devastation
9. Cadaverous Mastication (Bonus Track)
Line Up
Jens Kidman (Voce e chitarra)
Fredrik Thordendal (Chitarra e cori)
Peter Nordin (Basso e cori)
Tomas Haake (Batteria e cori)
 
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