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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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( 13395 letture )
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I - this fractal illusion burning away all structure...
In una recente intervista mi è capitato di notare un termine interessante
con cui il batterista dei Meshuggah descriveva la loro musica, l'aggettivo
era challenging, e si riferiva alle obiettive difficoltà che il pubblico
può incontrare ascoltando canzoni come le loro, o in generale canzoni che
tendono a ridefinire i canoni e le categorie di giudizio pre-esistenti. Se
si ritiene che la musica o l'arte in generale sia soprattutto linguaggio e
comunicazione si tende ad apprezzare gli sforzi degli artisti di tradurre in
un codice tendenzialmente universale le proprie idee o esperienze, fermo
restando il legittimo auspicio che chi ascolta faccia uno sforzo per
avvicinarsi ad interpretare un'opera, per quanto challenging possa
risultare (altrimenti si rischierebbe di non poter apprezzare qualche
capolavoro di troppo).
L'attesa di questo EP è stata lunga, ma questo vale
tradizionalmente per tutti i lavori della band, quindi in un certo senso era
ampiamente preventivabile, la particolarità stessa della release con l'annunciato formato di EP e la lunghezza della mono-traccia hanno
probabilmente stimolato la fantasia dei molti aficionados del quartetto
svedese, portandoli all'impazienza testimoniata nei forum sulla band in
questi mesi. Personalmente ero molto incuriosito da I, immaginavo (speravo?)
di trovare nuovi indizi per decifrare la "band indecifrabile" che, insieme
ad altre, aveva agitato i nostri sogni negli ultimi anni di metal. Avevo
iniziato a fare una serie di ragionamenti basandomi su quello che conosco
dei Meshuggah e cercavo di immaginare come potesse influire sull'arrangiamento la scelta di fare un EP, poi è arrivato online un sample che
comunque non chiariva molto le idee vista la brevità rispetto al clocking
dellla traccia intera (e visto il sostanzioso remixaggio da cui era
scaturito). Finalmente dopo richieste di promo etc. etc. ho potuto ascoltare
(spero attentamente) il disco, anche se certamente lo ascolterò ancora per
parecchio tempo prima di avere le idee davvero chiare. I è sicuramente un
lavoro con pochi precedenti e si presta poco ad un'analisi convenzionale
(come probabilmente i Meshuggah stessi del resto). La traccia è concepita
come un insieme di "cicli" che alternandosi danno forma all' arrangiamento,
le atmosfere variano di conseguenza, accompagnate dalla dinamica del suono
che è gestita (marchi di fabbrica signore e signori) più con passaggi
"modali" che con mutamenti di timbro degli strumenti, la voce asseconda il
mood delle varie parti ed appare e scompare lanciando anatemi di razionale
follia. Il drumming di Haake è scientifico, freddo e devastante, suonato con
la solita impassibilità di chi sa perfettamente cosa sta facendo e
contribuisce a "sterilizzare" ogni traccia di umanità nella musica della
band. Non mi sembra proprio il caso di fare paragoni tra I ed il resto dei
dischi dei Meshuggah, altri lo staranno già facendo un po' ovunque, ed
in fondo è inutile trattandosi di una "suite estrema" di 21 minuti che non ha
davvero molto a che vedere con ciò che l'ha preceduta (è probabilmente
lecito, al contrario, aspettarsi degli EP monotraccia da altre band metal in
futuro, label permettendo). Dopo svariati ascolti continua a sorprendermi
come i Meshuggah sappiano essere se stessi in ogni caso, cambiano sound,
produzione (genere?) o arrangiamento e rimangano unici, simili a se stessi,
riuscendo ad essere lo sviluppo costante e paziente di un'idea, un concetto
solamente, ma gigantesco. Ho consigliato a chi apprezza il metal di
ascoltare i ragazzi di Umea più di una volta, ma non credo che farei
altrettanto riferendomi ad I parlando con qualcuno che non conosce i
Meshuggah: si tratta di un prodotto per appassionati e risulterebbe
abbastanza ostico per chi non conosce per niente il loro sound. Per quanto
riguarda gli altri (e quindi anche il sottoscritto) è passata da tempo l'epoca dello stupore, rimarremo ad aspettare il prossimo disco della band
(tra l'altro già in fase di realizzazione) con la ragionevole aspettativa
di accoglierlo come un "dispaccio" sullo stato di massimo sviluppo della
musica metal in quel momento. Un voto mi sembra superfluo, non saprei
proprio con cosa paragonare questo disco, tantomeno intendo farlo con le mie
opinioni o le mie preferenze. Se ascolterete I preparatevi a 21 minuti "un
po' intensi"... buon viaggio.
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VOTO LETTORI
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83.55 su 198 voti [
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18
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come diceva qualcuno nei commenti sotto, solo gli alieni suonano cose del genere! semplicemente straripanti qua! il piu' bel pezzo dei Meshuggah a mani basse! voto 100/100 |
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16
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Inclassificabile, incomprensibile, incazzato, incredibile, inarrivabili. |
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14
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L'ho risentito oggi, e ribadisco: solo degli alieni potrebbero suonare una cosa simile... |
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13
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Uno dei miei preferiti dei Meshuggah. Assolutamente geniale, non credo che qualcuno riuscirà mai ad eguagliare questi alieni. Visti 2 volte dal vivo...che esperienza ragazzi, fenomenali. |
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12
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Tra le mie suite preferite, insieme a Tarkus degli EL&P, Supper's ready dei Genesis e Black Rose Immortal degli Opeth. |
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11
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una vera suite-mina... bell' EP per estimatori. conosco i Meshuggah e l'ho comprato fiducioso, mi aspettavo un certo sound e infatti non sono rimasto deluso seppur I sia un lavoro molto particolare, non facilissimo. tante canzoni in una. gran bell' esperimento |
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10
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ottima canzone voto 90 |
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9
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Meshuggah - I CAPOLAVORO ASSOLUTO non ci sono in giro dischi di tale bellezza, gli altri possono solo essere gelosi della bravura dei Meshuggah. Giudizio espresso in voto 100/100. |
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8
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grande disco, grande gruppo. inarrivabili! ciao ciao slayer....... |
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7
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Si capisco che è un pò "forzata" come affermazione, dato che stiamo parlando di generi totalmente diversi, ma l'approccio della canzone, vista come un susseguirsi di momenti ritmici ed emotivi non è tanto diverso dal lavoro di oddfield...poi naturalmente ognuno la vede come vuole |
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6
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Non l'avevo mai pensata in questi termini, Izzy... |
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5
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Chiamatemi pazzo ma per me questo è l'album che più si è avvicinato al quel capolavoro di Tubolar Bells. Capolavoro dei Meshuggah |
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4
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Uhm già...Da quando li ho scoperti non faccio altro che ascoltarli giornalmente...sono dei grandi...potenti e folli!!! |
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3
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i MESHUGGAH sono qualcosa di sovraumano e quando comincerete a capirli ci saranno solo loro e abbandonerete qualsiasi altro gruppo o genere.Mi hanno stregato o sono diventato pazzo, daltronde MESHUGGAH sighifica pazzia........... |
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1
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Ecco la nuova religione!!......svedese naturalmente.!! eh eh non sempre imparziale. |
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INFORMAZIONI |
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Fractured Transmitter Records
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Line Up
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Jens Kidman - Voce
Fredrik Thordendal - Chitarra, Basso
Mårten Hagström - Chitarra
Tomas Haake - Batteria
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