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Arch Enemy - Deceivers
25/09/2022
( 4682 letture )
Resilienti all’incessante scorrere del tempo, modellandosi e plasmandosi a seconda dei ripetuti cambi di line-up e delle influenze a ciò conseguenti, gli Arch Enemy obiettivamente parlando non hanno più alcun che da dimostrare a nessuno, pertanto possono godere di un ottimale vento in poppa e concedersi il piacere di concepire un disco che mira a divertire e soprattutto divertirsi.
Ecco quindi il loro nuovo Deceivers, undicesimo in studio, composto da altrettante undici tracce per poco più di quarantacinque minuti di melodic death, edito dalla Century Media. Non mi dilungherò troppo sui fazionismi conseguiti ai vari cambi di line-up (vocals su tutti) o sui vari “eran meglio prima” contro “son meglio ora”, la finalità di un disco è quello di portare all’ascoltatore ciò che il musicista e/o i musicisti vogliono esprimere in quel determinato momento del loro cammino musicale, pertanto la soluzione migliore è concentrarsi solo ed esclusivamente sul presente.

Questo nuovo disco suona quindi come era abbastanza logico aspettarsi, una produzione fatta di pura potenza, cristallina, perfettamente equilibrata e bilanciata, con chitarre in grande spolvero a districarsi egregiamente tra ritmiche e soli (inutile evidenziare il “solito” lavoro sopra le righe del duo Amott-Loomis) una sezione ritmica potente e rocciosa come da trademark d’altronde e infine (non di certo per una minor importanza) la voce di Alissa che si erge tra un growl tagliente e potente e piccoli ritagli in cui utilizza clean vocals.
Proprio quest’ultima caratteristica è forse la vera novità proposta in questo nuovo lavoro, passando per un già percettibile cambio di direzione verso lidi più melodici intrapreso negli ultimi anni dalla band tutta, oltre al toccare sporadicamente sponde stilistiche a cavallo tra un puro heavy e spazi power. Nel complesso si può sentire distintamente il suono Arch Enemy, con qualche strizzatina d’occhio a nuove (possibili?) innovazioni future.

Play, Handshake With Hell, primo brano, pone subito l’attenzione sull’alternarsi growl-cleans in un pezzo dal suono e dall’andamento decisamente spinto e rompendo ogni indugio si può tranquillamente affermare che “l’esperimento” funziona, funziona molto bene. Deceiver, Deceiver cambia leggermente rotta puntando su un suono più compresso e su un riffing perlopiù stoppato, per un brano decisamente brutale e dal piglio live. Ennesimo cambio di direzione con In The Eye Of The Storm e la successiva The Watcher, in cui le orchestrazioni e le virate verso mood decisamente più heavy ed orecchiabili ad un primo impatto disorienta, ma va dato atto alla band di aver creato due brani molto diretti e dall’immediata assimilazione. A chiudere virtualmente questa prima metà del disco troviamo Poisoned Arrow un brano dal sapore di semi-ballad, morbida ed aspra allo stesso tempo e fortemente contaminata da diversi tipi di sonorità musicali.
Sunset Over The Empire rivoluziona nuovamente ogni aspettativa e si distingue per esser il brano più pesante e tirato di Deceivers, senza dubbio una bomba in sede live. Un aspetto curioso di questo full lenght è quello di aver posto un brano strumentale quasi al termine della scaletta, Mourning Star vista anche la sua breve durata è un piccolissimo cuscinetto prima dell’accoppiata finale One Last Night-Exiled From Earth, brani in cui le atmosfere la fanno da padrone in cui a brillare sono le trame disegnate dalle chitarre, i soli di un ispirato Amott e le melodie delle vocals.

Deceivers, come anticipato, è un disco che diverte e che vuol fare divertire. I dettagli musicali qui messi in atto sono studiati per esplodere al meglio in una sede live senza dubbio. Inutile sottolineare le qualità tecniche e compositive dei musicisti come (già detto ma meglio sottolineare nuovamente) ormai inutile paragonare questi “nuovi” Arch Enemy con la stessa band di quindici o venti anni orsono. Amott e compagni fanno e continuano a fare ciò che meglio gli riesce ovvero musica di qualità, che segue in maniera del tutto naturale la propria evoluzione nel tempo e che con esso mutando scorre.



VOTO RECENSORE
77
VOTO LETTORI
70.57 su 21 voti [ VOTA]
Philosopher3185
Venerdì 15 Marzo 2024, 1.04.42
20
@AI,purtroppo si..continuo a sperare che tornino ad un livello simile ma non credo succedera\'...ci spero tanto perche\' i primi album,almeno fino a wages of sin,li ho consumati....
Al
Lunedì 22 Gennaio 2024, 1.26.12
19
Due band diverse. Dalla Gossow in poi solo robaccia. I primi tre, grandi album.
Philosopher3185
Domenica 30 Aprile 2023, 19.28.42
18
@Jacopo;ora si,ma agli inizi erano una band di tutto rispetto.Io li adoravo ma dai primi album con Angela(non per colpa sua)hanno iniziato a peggiorare sempre piu\'.Anche in questo album si salvano 2 pezzi-sebbene sempre banalotti e faciloni-il resto piattume totale..metal da discount per ragazzini che non conoscono il metal....
Jacopo
Venerdì 18 Novembre 2022, 16.16.09
17
Scontati come pochi, commerciali come tanti
Jappy81
Domenica 9 Ottobre 2022, 10.00.09
16
Mah … se penso alla qualità di heartwork, Burning bridge . Dead earth in a dead world; questi ultimi e parlo di almeno 15 anni rispetto le prime pubblicazioni targate Arch enemy non vedo qualità , certo il materiale non è suonato o prodotto male ma c’è del Metal con la M maiuscola ? Ammot è davvero ispirato dal sacro fomento della qualità ? Altri siti lo bocciano altri lo incensano come in questo caso . Io ci vedo una gran voglia di essere commerciali , melodici ma con tanta voglia di fare il compitino semplici , riff serrati e iper compressi come la stragrande maggioranza delle band attuali, una ragazza che si svolge il suo compitino ma lasciatemelo dire , spinge di più sul lato estetico che sul lato interpretativo e non sento l’impronta glaciale che il buon lìiva donava alle composizioni dei fratelli ammot, sarà che forse il melodic death metal avrà fatto il suo tempo sul finire degli anni 90 e neppure gli Halo Effects con la loro operazione nostalgia hanno saputo risollevare il genere .
PROF
Domenica 9 Ottobre 2022, 8.37.20
15
Bellissimo album, melodico e allo stesso tempo cattivissimo. Per me uno dei dischi più interessanti del 2022. 95.
DaveHC
Giovedì 29 Settembre 2022, 16.18.31
14
Sinceramente mi pare che l'unica cosa che hanno in comune Heartwork e gli Arch Enemy sia la presenza di Michael Amott... Detto questo qualche pezzo qua e là del gruppo mi piace, ma niente di che... Però i video me li guardo sempre volentieri... Chissà perché...
dariomet
Giovedì 29 Settembre 2022, 14.36.25
13
Ho capito devo riascoltarmi burning, anche perché non me lo ricordo come disco triste.ma a questo punto potrei sbagliarmi visto che non lo ascolto davvero da diverso tempo
Galilee
Giovedì 29 Settembre 2022, 14.20.59
12
Già solo per il fatto che BB è un disco triste e malinconico mentre Heartwork assolutamente no, non sarebbero nemmeno da mettere a confronto.
Galilee
Giovedì 29 Settembre 2022, 14.17.42
11
Ho sbagliato, ho burning bridges, e no, li trovo diversissimi. Se non mi facevi questo parallelismo non mi sarebbe mai venuto in mente.
dariomet
Giovedì 29 Settembre 2022, 14.10.40
10
galilee ascolta burning bridge e poi dimmi se non ci senti i carcass. La differenza sta sicuramnte nell'ispirazione ma anche nel fatto che i carcass erano più influenzati dagli iron maiden in hearhwork
Carmine
Giovedì 29 Settembre 2022, 14.00.46
9
Pigliano le derive che vogliono, assumono i musicisti che vogliono, e nonostante tutto rimangono una palla micidiale. E farlo per 20 anni è un talento più unico che raro. Non so cos'abbia spinto Loomis a impegnarsi con questi ma di lui penso la stessa cosa su Loureiro coi Megadeth: spero torni a suonare per conto suo perchè quando lo fa tira fuori cose moooooooolto più interessanti di queste.
Galilee
Giovedì 29 Settembre 2022, 13.31.48
8
Io degli Arch enemy ho solo il primo, ma con i Carcass di Heartwork c'entrano proprio una cippa. Stilisticamente lontanissimi. Atmosfere, ispirazione, direzione artistica, tutt'altra strada.
dariomet
Giovedì 29 Settembre 2022, 13.22.38
7
no drake io intendevo i primi arch enemy come copia sbiadita dell'album dei carcass...i soilwork semplicemente non mi piacciono
DraKe
Giovedì 29 Settembre 2022, 12.55.21
6
@dariomet per me arch enemy e soilwork attualmente si trovano su due livelli ben diversi e poco paragonabili in termini di qualità e di proposta...i soilwork una versione semplicistica dei carcass di heartwork? Dissento totalmente. I soilwork hanno sempre scritto musica di altissimo livello compositivo, grazie ad arrangiamenti sofisticati e melodie mai banali valorizzati da una voce dal timbro unico, versatile e maledettamente efficace, pur cambiando di album in album la propria direzione musicale. Gli arch enemy al contrario non hanno avuto la medesima capacità (ma hanno le stesse potenzialità visto i fuoriclasse che vi militano) e si sono da diversi album adagiati su un format per nulla originale e di facile ascolto e platealmente ruffiano anche da un punto di vista estetico, efficace X l'ampliamento della pletora di fans, con parti strumentali e strofe aggressive a cui fanno da contraltare ritornelli aperti Easy listening, a mio avviso, tra l'altro, incollando le varie sezioni con il cerotto...e anche questo disco non fa eccezione.
dariomet
Mercoledì 28 Settembre 2022, 19.29.28
5
Con loro vale il discorso che vale con i soilwork ..mai sopportati fin dall'inizio. Li ho sempre trovati una versione semplicistica di heartwork dei carcass. Comunque l album l ho ascoltato qualche volta e secondo me è davvero troppo plasticoso
Philosopher3185
Mercoledì 28 Settembre 2022, 19.04.50
4
Non lo ancora ascoltato ma,vedendo il voto e i commenti,vedo che è un passo avanti rispetto agli ultimi che sono insufficienti,con un sound di plastica,ritornelli scolastici e melodie per ragazzini...ci spero tanto si riprendanno perchè sono tra i miei gruppi preferiti e Burning bridges uno dei migliori album che abbia mai ascoltato.
d.r.i.
Martedì 27 Settembre 2022, 10.47.24
3
Anche per me non male, inizia benissimo (concordo con Shock sullo scarso uso della voce in clean), prosegue bene e cala un pochini alla fine. Credo, per i mie parametri, che si meriti un 73.
Radamanthis
Lunedì 26 Settembre 2022, 19.14.52
2
Bello. Si mantiene per tutta la durata interessante. Anche per me promosso. Voto 78
Shock
Lunedì 26 Settembre 2022, 17.27.30
1
Prenessa: con gli AE mi ero fermato al 1999, e poi non ho più ascoltato mai più niente, fino a quando ho visto il video di Handshake With Hell, canzone a dir poco stratosferica!!! Ed è un peccato che Alyssa non abbia usato di più la voce pulita perché è bellissima. Ma ho ascoltato il disco e devo dire, al contrario degli Halo Effect ad esempio, che lo trovo un disco molto ben fatto e che si fa ascoltare molto volentieri, magari cala un po' alla fine, ma neanche più di tanto. Promosso alla grande.
INFORMAZIONI
2022
Century Media Records
Melodic Death
Tracklist
1. Handshake With Hell
2. Deceiver, Deceiver
3. In The Eye Of The Storm
4. The Watcher
5. Poisoned Arrow
6. Sunset Over The Empire
7. House Of Mirrors
8. Spreading Black Wings
9. Mourining Star
10. One Last Time
11. Exiled From Earth
Line Up
Alissa White-Gluz (Voce)
Michael Amott (Chitarra)
Jeff Loomis (Chitarra)
Sharlee D’Angelo (Basso)
Daniel Erlandsson (Batteria)
 
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