|
27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
|
|
Razor - Cycle of Contempt
|
26/09/2022
( 1356 letture )
|
Tornano sulla scena i Razor, vecchie glorie del thrash di scuola canadese, a ben venticinque anni di distanza dal loro ultimo lavoro in studio, Decibels, targato 1997. Questo nuovo Cycle of Contempt esce sotto il marchio della celebre Relapse Records.
Venticinque anni sono un'eternità e tante cose sono cambiate in questo lasso di tempo nel panorama musicale del metallo pesante. In ambito thrash, in particolare, stiamo assistendo da anni ad una nuova ondata di band, più o meno giovani, che stanno riportando in auge le vecchie sonorità anni '80, cercando di adattarle ai tempi moderni e donando nuova linfa vitale ad un genere che da troppo tempo languiva in uno stato di staticità e mancanza di prospettive. Ma i Razor dei suoni moderni se ne infischiano bellamente. Cycle of Contempt è vecchia scuola fino al midollo ma, è il caso dirlo, forse anche troppo. Le dodici tracce di questa ultima fatica dei canadesi non si scostano di un millimetro da quel thrash rude e stradaiolo che caratterizzava le pietre miliari della loro discografia, come Evil Invaders e Violent Restitution, solo per citarne due. L'estro creativo non è però più quello di un tempo e rifiutare a priori qualsiasi tipo di innovazione può risultare controproducente. Ma il problema principale di Cycle of Contempt risiede da un'altra parte. L'album soffre di una produzione a dir poco sciatta e imprecisa. Se l'intento era quello di riprodurre il suono di un disco degli anni ottanta, qualcosa deve essere sfuggito di mano. La chitarra di Dave Carlo è spesso soffocata dalla batteria e anche dalla voce di Reid e il suono degli strumenti, in generale, risulta plasticoso ed eccessivamente compresso. Queste pecche colpiscono alcuni pezzi più di altri e la discrepanza tra le singole tracce non fa altro che rendere più evidente il problema. Nonostante tutto, i canadesi dimostrano comunque di essere ancora in grado di piazzare degne bordate di quel loro tipico thrash crudo e dall'indole «in your face». Tracce quali Flames of Hatred, A Bitter Pill, Setup e l'ottima First Rate Hate sono indubbiamente trascinanti e divertenti. Carlo non ha perso la capacità di sfornare riff tritacarne (anche se molto scolastici) e assoli abrasivi, ma il missaggio dozzinale, come già detto, spesso mortifica l'opera del chitarrista. Il vocione rauco di Reid mostra ancora una discreta verve e, nonostante risulti piuttosto monocorde, fornisce ai pezzi la giusta dose di energia e cattiveria, declamando velenosi strali contro la società moderna come in Flames of Hatred e Setup, o inveendo contro misteriosi personaggi come in Jabroni, Cycle of Contempt e A Bitter Pill. Anche il taglio punk di tracce quali Off My Meds e Punch Your Face In non dispiace affatto, sebbene siamo sempre sotto la soglia di quello che i Razor hanno prodotto in tempi migliori. Discrete Darkness Falls, con i suoi toni lugubri, e Crossed, che vede la collaborazione dei Danko Jones e Rob Urbanati. Dimenticabili invece pezzi quali King Shit, All Fist Fighting e la già citata Jabroni.
Il missaggio grossolano e una scrittura dei pezzi eccessivamente legata al passato e a tratti ripetitiva sono dunque i due grossi difetti di Cycle of Contempt, e non sono difetti da poco. Tuttavia l'album dispensa buoni momenti di intrattenimento e, nelle parti migliori, l'energia derivante dalla verve guerrafondaia dei canadesi è contagiosa. Ai fan di vecchia data si consiglia di ascoltare questo ultimo album senza fare inutili paragoni con i lavori migliori dei tempi andati, in attesa che i Razor trovino il giusto equilibrio tra modernità e tradizione.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
11
|
Gran Gruppo di Thrash tecnico altro che riff scolastici..gran disco,grandi razor |
|
|
|
|
|
|
10
|
Non mi è dispiaciuto. Strano non abbia già commentato. Bei suoni vecchia scuola, pezzi troppo simili, un po\' più di variazione, gli up tempo possono essere -lo sappiamo tutti- anche diversificati, comunque loro sono questi qua e un 70 per me ci sta, anche se avrei preferito una lunghezza limitata a circa 30 minuti. Ok, sono sempre un rompicoglioni  |
|
|
|
|
|
|
9
|
Ma cosa scrive il recensore..? Quest\'album è una BOMBA in vecchio stile voto 90 |
|
|
|
|
|
|
8
|
per ascoltare questo album e recensirlo bisogna amare il thrash , qualcuno dice il thrash old school , per me il thrash è solo quello non esiste una variante. Questo è un album THRASH! non devono dimostrare niente , devono solo far contenti i fan e credo proprio ci siano riusciti!! bomba!!! |
|
|
|
|
|
|
7
|
Old school will never die. Ottimo album, cover dell'anno insieme a Diabolical dei Destruction. Preso il vinile, voto 85. |
|
|
|
|
|
|
6
|
Nel corso degli anni con la loro semplicita' ci hanno abituato benissimo....va bene cosi' niente di nuovo ma almeno tengono alta la bandiera della vecchia scuola...77 |
|
|
|
|
|
|
5
|
In una epoca di perfezionismo digitale ben vengano le imperfezioni alla Razor! Soprattutto quando di parla appunto di thrash. Anche a me l'album e' piaciuto, poi non sarà All altezza di Evil Invaders ma alzo il voto a 75 |
|
|
|
|
|
|
4
|
A me l album è piaciuto molto. I razor hanno realizzato quello che è nel loro trademark, cioè un coriaceo speed/thrash. La produzione non è mai stata un pregio nei loro album, non molto curata, diciamo un po artigianale. Song che non annoiano e che riportano all epoca d oro del thrash degli eighties. Ho alzato un po la media nei voti. 🤘🎸 |
|
|
|
|
|
|
3
|
Esatto! Aspettarsi qualcosa di diverso da questi scellerati sarebbe un controsenso!
Cut Throat! Cut Throat! |
|
|
|
|
|
|
2
|
Sporco trhash registrato male... PERFETTO!
A me l'album piace, bentornati! |
|
|
|
|
|
|
1
|
Mah. Ai bei vecchi tempi i Razor erano un gruppo speed metal pazzesco, tanto da dare il nome ad uno dei gruppi speed più lanciati degli ultimi anni (Evil Invaders). Sono diventati un gruppo thrash veramente scialbo. Bocciati. |
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
 |
 |
|
|
|
Tracklist
|
1. Flames of Hatred 2. Jabroni 3. Off My Meds 4. A Bitter Pill 5. Crossed 6. First Rate Hate 7. Cycle of Contempt 8. Setup 9. Punch Your Face In 10. All Fist Fighting 11. Darkness Falls 12. King Shit
|
|
Line Up
|
Bob Reid (Voce) Dave Carlo (Chitarra) Mike Campagnolo (Basso) Rider Johnson (Batteria)
|
|
|
|
RECENSIONI |
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|