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Razor - Malicious Intent
11/03/2023
( 829 letture )
Diciamocela tutta: i Razor non hanno mai riscontrato un successo planetario che li abbia portati alla ribalta, non hanno mai composto capolavori immortali in ambito metal né si sono mai contraddistinti per doti particolari che li facessero emergere dalla massa. A loro discolpa va detto che questo disco è il terzo uscito in meno di un anno, i ragazzi ai tempi ci mettevano anima e cuore, ma la classe pura... beh quella la mostrerà qualche anno dopo un altro gruppo chiamato Annihilator, giusto per rimanere in terra canadese.

Questo non vuol dire che i Razor non abbiano composto buoni dischi, tutt'altro; quello che distingue Malicious Intent, terzo full length della band, dai precedenti lavori è un'impronta maggiormente thrash che ne mette in evidenza pregi e difetti. Se Dave Carlo è sempre stato autore di riff di un certo spessore è impossibile negare che, specie agli esordi, il suo tallone d'Achille fosse la parte solistica, cosa piuttosto evidente nei solchi del disco in questione. È invece la prova di Sheepdog a mostrare una certa personalità rispetto al recente passato grazie a urla belluine -vedasi Tear Me to Pieces e A.O.D.- che donano un qualcosa in più alle composizioni (lo stesso discorso non si può fare per i testi dove i "cliché metallici" si sprecano, ma in fondo nessuno chiedeva molto di più ai tempi da questo punto di vista). Il tupa-tupa di M-bro, certamente non tra i batteristi più talentuosi della scena, raggiunge notevole velocità -talvolta a discapito della precisione, ma questi sono peccati veniali (o forse no?) se ci si lascia trasportare dalla veemenza delle composizioni. Se infatti decidiamo di darci allo scapocciamento forsennato senza pretendere capolavori in serie, Malicious Intent serve allo scopo col suo sapore vintage e sporco; quello che toglie potenza e grinta alla tracklist è però la solita produzione risicata e leggerina, quasi "artigianale" verrebbe da dire: e se ai romantici del metal la cosa può commuovere, alle orecchie di un ascoltatore meno "sentimentale" la cosa risulta addirittura fastidiosa. Nota a margine per la copertina, la più efficace tra quelle proposte dalla band fino a quel momento -e non solo.

I Razor sono così da sempre, prendere o lasciare: tra pro e contro il terzo album della band proveniente dall'Ontario ci fa passare una mezzora abbondante di headbanging senza stupire né deludere (a patto di sapere a cosa si va incontro); niente orpelli o ricercatezze di sorta, solo riff in quantità e speed nudo e crudo, col rischio di risultare ripetitivi e con canzoni troppo simili tra loro. Dave Carlo è un onesto operaio del metal, si può sempre fare affidamento sulla sua chitarra, ma forse qui si comincia ad avvertire qualche segnale di stanchezza nonostante il disco risulti discreto nel suo insieme.



VOTO RECENSORE
70
VOTO LETTORI
78.16 su 6 voti [ VOTA]
Matocc
Giovedì 20 Aprile 2023, 7.08.42
7
Già, i razor non mi piacciono al punto da dare 81 a open hostility -secondo me il loro miglior disco- e 70 (mica 35) a questo. Poi saranno dei manici come i megadeth nel 1986 e non lo sapeva nessuno
tommy enfisema
Martedì 18 Aprile 2023, 7.23.34
6
Da questa recensione si capisce solo che al recensore non piacciono i Razor: molto professionale, non c\'è che dire. Peraltro l\'insistenza sull presunte lacune tecniche della band è pure un po\' ridicola: i Razor sono un gruppo thrash ed era il 1985, mica i Dream Theater di Images and Words. Alzo anche io il voto per rispetto verso una band grande e sottovalutata ed empatia contro un trattamento ingiusto.
tommy enfisema
Martedì 18 Aprile 2023, 7.23.32
5
Da questa recensione si capisce solo che al recensore non piacciono i Razor: molto professionale, non c\'è che dire. Peraltro l\'insistenza sull presunte lacune tecniche della band è pure un po\' ridicola: i Razor sono un gruppo thrash ed era il 1985, mica i Dream Theater di Images and Words. Alzo anche io il voto per rispetto verso una band grande e sottovalutata ed empatia contro un trattamento ingiusto.
tommy enfisema
Martedì 18 Aprile 2023, 7.23.32
4
Da questa recensione si capisce solo che al recensore non piacciono i Razor: molto professionale, non c\'è che dire. Peraltro l\'insistenza sull presunte lacune tecniche della band è pure un po\' ridicola: i Razor sono un gruppo thrash ed era il 1985, mica i Dream Theater di Images and Words. Alzo anche io il voto per rispetto verso una band grande e sottovalutata ed empatia contro un trattamento ingiusto.
LAMBRUSCORE
Sabato 11 Marzo 2023, 16.20.18
3
Sapete che macchina guida il cantante? Comunque non tra i miei preferiti della band ma disco valido.
Fabio
Sabato 11 Marzo 2023, 12.56.50
2
Anche per me è un buon album, i miei preferiti restano Evil Invaders e Violent Restitution. 75
Rik HM
Sabato 11 Marzo 2023, 12.35.25
1
La review è un po cattivella, ma in fondo ognuno vede e ascolta la musica secondo i propri gusti. Razor è una tra le tante ( o poche) band che ho apprezzato di più e questo loro album si mantiene su standard qualitativi che non deludono chi li ha sempre seguiti. Pochi fronzoli, dritti al punto, riff sempre belli tosti, e un sheepdog mc laren alla voce che è un marchio di fabbrica. La produzione come è da loro prassi, è grezza e chi non cerca tecnicismi esasperati ma speed/thrash fatto con passione può sicuramente essere contento, ho alzato il voto 🤘🎸
INFORMAZIONI
1986
Viper / Roadrunner Records
Speed Metal
Tracklist
1. Tear Me to Pieces
2. Night Attack
3. Grindstone
4. Cage the Ragers
5. Malicious Intent
6. Rebel Onslaught
7. A.O.D.
8. Challenge the Eagle
9. Stand Before Kings
10. High Speed Metal
11. K.M.A.
Line Up
Stace "Sheepdog" McLaren (Voce)
Dave Carlo (Chitarra)
Mike Campagnolo (Basso)
Mike "M-bro" Embro (Batteria)
 
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