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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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04/10/2022
( 951 letture )
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I Dare sono una piacevole anomalia nel mondo del music business anglosassone. 10 album in studio pubblicati nel corso della loro carriera, di cui alcuni riconosciuti a pieno merito come autentici capisaldi del rock melodico; di contro soltanto alcuni singoli entrati nella UK Singles Chart. La creatura di Darren Wharton è diventata band di culto per gli amanti di sonorità soft rock e per gli appassionati di armonie ariose e leggiadre, ma ha avuto poco successo in termini commerciali. Il mastermind compone e produce ogni singola nota dei dischi presso i suoi studi sulle montagne del Galles del Nord. La quiete presente in quei luoghi desolati è trasmessa dai prodotti targati Dare e anche le dieci delicate tracks che compongono l’ultimo Road to Eden non fanno eccezione.
Inutile girarci attorno: gli splendidi arrangiamenti e una produzione sopraffina sono i marchi di fabbrica di casa Wharton. Il lavoro della chitarra in fase di accompagnamento è squisito: si nasconde dietro alla voce del frontman, esaltando le delicatezze canore di quest’ultimo. Un esempio calzante è proprio l’opentrack Born in the Storm, dove la sei corde di Vinny Burns ricalca la voce cristallina del singer. Anche sulla successiva Children to the Grave le chitarre sono determinanti: i riverberi lontani colorano il brano, mentre i refrain lo sostengono in un componimento a metà fra lo Springsteen rockettaro e gli U2 di The Joshua Tree. Fire Never Fades mostra leggermente i muscoli, ma sono ancora una volta i minuziosi incastri fra i vari strumenti ad incantare; invece la title track colpisce per l’intenso ritornello. Se è pur vero che le chitarre sono importanti, le tastiere suonate dal leader sono fondamentali! Sono la base sonora su cui si fondano diversi brani, come la splendente Grace, un pezzo che se fosse stato composto da una popstar qualsiasi del momento, sarebbe presente in parecchie classifiche mondiali. La sostenuta The Devil Rides Tonight e la favolosa Thy Kingdom Come chiudono in crescendo ritmico un album costruito magistralmente da un signore che potrebbe insegnare alle nuove leve a maneggiare la consolle in sala d’incisione al fine di creare atmosfere sognanti e sofisticate.
Il fatto che i Dare abbiano una cospicua dose di fan che acquista online le nuove uscite rende giustizia (e una seconda vita) ad una band che sta raccogliendo oggi quello che avrebbe meritato già 30 anni fa. Meglio tardi che mai, soprattutto se i prodotti odierni sono del calibro di Road to Eden, un disco da gustare in solitudine, meglio se in un luogo remoto e silenzioso.
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4
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Per me il miglior album di melodic rock dello scorso anno, la solita eleganza. Il mio preferito ovviamente è Out Of The Silence seguito dal l\'incredibile Calm Before The Storm |
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3
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Questo album è un capolavoro, talmente bello da lasciare senza parole. Emotivamente incredibile. Voto 95. |
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2
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Gran bel disco che ci regala una volta ancora il magnifico timbro di Darren Wharton. Inizia e finisce con il botto: Born in the Storm e Thy Kingdom Come. In mezzo tanta bella musica che mette in luce anche la bravura di Vinny Burns. E ora sotto con i ripescati: Calm before the storm e Belief devono essere riportati sotto i riflettori. Peccato che non abbiano mai avuto successo. 75
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1
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Bel disco,si lascia ascoltare piacevolmente ma preferisco di gran lunga i precedenti. Voto 75. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Born in the Storm 2. Cradle to the Grave 3. Fire Never Fades 4. Road to Eden 5. Lovers and Friends 6. Only the Good Die Young 7. Grace 8. I Always Will 9. The Devil Rides Tonight 10. Thy Kingdom Come
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Line Up
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Darren Wharton (Voce, tastiere) Vinny Burns (Chitarre) Nigel Clutterbuck (Basso) Kev Whitehead (Batteria)
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RECENSIONI |
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