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Nocturnal Rites - The Sacred Talisman
12/11/2022
( 1109 letture )
Uscito nella primavera del 1999, il terzo lavoro in studio degli svedesi Nocturnal Rites proseguì la strada del convincente esordio Tales of Mystery and Imagination, arricchendo il sound del sestetto a cavallo tra power metal e heavy classico con una produzione più rotonda e ficcante, pur mantenendo un gusto ottantiano specialmente a livello di chitarre. Da segnalare l’innesto del quadrato Owe Lingvall in sostituzione di Nils Eriksson alla batteria e la presenza in pianta stabile di Mattias Bernhardsson alle tastiere. Già ospite nel precedente lavoro, il musicista è in grado di donare un tocco molto melodico offrendo un collante efficace tra i vari stacchi strumentali capace di valorizzare ulteriormente la voce cristallina e convincente di Anders Zackrisson, vero fiore all’occhiello degli svedesi.

The Sacred Talisman è un disco diretto, con undici brani immediati, sferzanti e dal minutaggio ridotto senza inutili fronzoli nei quarantatre minuti di durata complessiva. Un lavoro davvero fluido e coinvolgente, perfetto mix tra Gamma Ray, Helloween, Hammerfall e Iron Maiden. Spiccano alcuni veri inni figli del periodo di grazia per il genere in questione, tra cui l’opener Destiny Calls e Free at Last, entrambe sostenute da una ritmica veloce e da ottimi intrecci chitarristici dal gusto melodico e a tratti neoclassico sui quali si innestano con piglio le linee vocali sapientemente interpretate da Zackrisson. Questi, è capace di svettare su refrain a tratti irresistibili, richiamando i momenti migliori del precedente lavoro in studio, sia pure con una attenzione ancora maggiore per i particolari e una produzione azzeccata. Assolutamente coinvolgente anche un pezzo come Hold on The Flame, dai forti richiami alla bellissima Ring of Steel opener di Tales of Mystery and Imagination, giocata ancora su ritmiche sostenute e refrain catchy, e dai soli al fulmicotone di Mannberg e Norberg, davvero richiamanti il duo Hansen/Schlaechter.

We feel the walls are closing in
The tide will take a turn, will make us drift ashore
Keep on holding on, keep on holding to the flame
And life will go on
Keep on holding on, keep holding
Life will still go on


La band si rivela anche molto coinvolgente quando il metronomo rallenta un po’ come nei mid-tempo sostenuti The Iron Force (impreziosita da un grande solo dal forte gusto melodico in stile Kee Marcello), Eternity Holds e The King’s Command, pezzi degni dei migliori Hammerfall degli esordi e avvalorati da un lavoro chitarre/tastiere di indubbio valore. La velocità riparte in When Fire Comes to Ice, brano nostalgico degli Eighties e di band di nicchia allora uscite per la Noise Records come i teutonici Scanner e Mania, anch’esso dotata di un refrain da cantare a squarciagola su ritmiche intrecciate e assoli cari ai primissimi Helloween. La successiva The Legend Lives On si svolge in versione power ballad sulla scia di primi Heavens Gate e Hammerfall, capace di far emergere i tratti più epici della band anche grazie a un’ottima prestazione di Zackrisson qui a proprio agio anche su tonalità medie e meno tirate e confermando un talento senz’altro sottovalutato rispetto a molti più fortunati colleghi dell’epoca. La chiusura è affidata a un brano lineare come la tutto sommato standard Unholy Powers (Night of the Witch) e la invece clamorosa Glorious, una perla happy metal dal sapore nostalgico e sostanzialmente in linea con lo stile heavy e power sciorinato nel resto dell’album, chiudendo in modo bombastico e adeguatamente un set di pezzi qualitativamente elevato e che si lascia ascoltare e riascoltare con piacere, anche a distanza di oltre vent’anni dall’uscita.

In the dungeon where the holy rule
Can someone ever ease the cross I bear
And my death will be Glorius
When my mission is done
And my death will be glorious
My task is complete, my journey will come to end


The Sacred Talisman è dunque una gemma di power metal scandinavo da riscoprire, che ci consegna la band di Umea al massimo della forma e in grado di mescolare power e heavy metal con soluzione melodiche da applauso (immaginatevi i primi Europe con un sound più massiccio e un uso abbondante di doppia cassa). Rappresenta purtroppo l’ultimo lavoro in studio con Zackrisson in veste di frontman, poi sostituito alla voce dal pur bravo Jonny Lindkvist dotato di un’ugola più potente e meno cristallina, in grado di marchiare il pur buono Afterlife del 2000. Una band nel complesso sottovalutata, che pur senza inventare nulla passò lasciando una scia rapida ma preziosa in un firmamento ricchissimo di stelle nel periodo in questione. Da quel momento i Nocturnal Rites non furono più in grado di raggiungere le vette di questo trittico, mantenendo uno standard underground, professionale e rispettato pur senza confermare i livelli qualitativi di fine anni Novanta, meritevole di un rispolvero nostalgico (la copertina del maestro Andreas Marshall inquadra perfettamente l’epoca d’oro in questione), che riaccenderà ricordi e soddisfazioni.



VOTO RECENSORE
83
VOTO LETTORI
85.55 su 9 voti [ VOTA]
victory
Venerdì 18 Novembre 2022, 8.21.42
7
Ottimo disco, ma Afterlife, Shadowland e New World Messiah sono su livelli decisamente superiori.
Henk 88
Mercoledì 16 Novembre 2022, 18.42.41
6
Ignoranza in certi refrain che restano indelebili nella memoria di chi ha vissuto gli anni 90 nel metal, gran bel disco, voto giusto.
Andrew Lloyd
Mercoledì 16 Novembre 2022, 13.47.28
5
Molto bello anche a distanza di anni come del resto il precedente e li preferivo agli Hammerfall compari di genere. Uno degli album preferiti di fine anni Novanta senza dubbio. Da 'Afterlife' è stata un'altra band. Peccato...
JC
Martedì 15 Novembre 2022, 21.53.36
4
Uno dei migliori dischi del genere. 95
AL
Lunedì 14 Novembre 2022, 15.07.55
3
l'avevo comprato. buon disco. in quegli anni il genere mi piaceva di brutto. Anche Tales of Mystery era un gran disco. Poi ho perso di vista il gruppo.
DaveHC
Sabato 12 Novembre 2022, 13.58.02
2
All'epoca già preferivo sonorità più estreme, ma è innegabile che i brani di questo disco ti rimanevano in testa pure da sbronzo perso. Concordo che sicuramente questo è stato il miglior album della loro carriera.
Adrian Smith
Sabato 12 Novembre 2022, 10.37.04
1
Band a su modo leggendaria, con 2/3 dischi da cultori fel genere. Questo il loro migliore probabilmente - voto 84.
INFORMAZIONI
1999
Century Media Records
Power
Tracklist
1. Destiny Calls
2. The Iron Force
3. Ride On
4. Free at Last
5. Hold On to the Flame
6. Eternity Holds
7. When Fire Comes to Ice
8. The Legend Lives On
9. The King's Command
10. Unholy Powers (Night of the Witch)
11. Glorious
Line Up
Anders Zackrisson (Voce)
Fredrik Mannberg (Chitarra)
Nils Norberg (Chitarra)
Mattias Bernhardsson (Tastiera)
Nils Eriksson (Basso)
Owe Lingvall (Batteria)
 
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