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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Lacrimas Profundere - How To Shroud Yourself With Night
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23/01/2023
( 1325 letture )
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A volte dover ripartire praticamente da zero si può rivelare una fortuna, un'occasione per rivedere le proprie prospettive e sicurezze e apportare cambiamenti, freschezza e perché no, una certa dose di rischio in schemi collaudati e stantii. È questo in fondo quello che è successo ai Lacrimas Profundere, in questi ultimi anni, quando il fondatore e chitarristaOliver Nicholas Schmid si è ritrovato a dover rimettere in piedi una nuova line-up per la sua band. Si può scrivere dopo quasi 30 anni dall'inizio della propria avventura musicale uno fra i migliori album della carriera? Sì, se si ha la fortuna di imbattersi in un cantante giovane e carismatico, ma allo stesso maturo come Julian Larre. Di origine messicana, il giovane trentenne che da anni vive ormai in Finlandia è anche fondatore, vocalist e principale compositore degli LDMV. Quando abbiamo avuto la fortuna di intervistarlo, Oliver ci ha spiegato come le loro strade si siano incontrate e siano diventati ottimi amici oltre che compagni di band. Quindi alla fine quella che poteva diventare concretamente la minaccia di una fine per la gothic band tedesca, si è invece rivelata un'occasione di rinascita. Già con il riuscito e interessante Bleeding the Stars del 2019 si erano già ascoltate e intuite tutte le (nuove) potenzialità, condite da un notevole cambio di sound rispetto alle ultime uscite ormai collaudate; un ritorno alla cupezza e alla profondità iniziali, a un certo aggrovigliamento sonoro che era andato molto a perdersi con la semplificazione della proposta e con la volontà di strizzare l’occhio a certo gothic rock radiofonico.
Nonostante le difficoltà e la scarsità di mezzi di cui il mastermind Oliver ci ha coraggiosamente raccontato nei dettagli, con il sempre presente supporto del fratello Christopher, che seppure ha lasciato la band nell'ormai lontano 2007, ha sempre continuato a lavorare da dietro le quinte, questo nuovo lavoro ha dunque preso forma. L'apporto vocale in studio di Julian e' decisamente notevole, traspare tutta la passionale originalità, a tratti misteriosa, che senza risparmiarsi ha riversato in tutti i pezzi che risultano molto sovraincisi, tuttavia senza risultare macchinosi o artificiosi, e il risultato è molto naturale e spontaneo. Ci sono brani più orecchiabili e gotici costruiti sui riconoscibilissimi riff in stile Lacrimas Profundere come ad esempioA Cloak Woven of Stars e In a Lengthening Shadow, alternati ad altri molto più doom come l'opener lenta, appassionatamente disperata e claustrofobica Wall Of Gloom. Quest’ultimo è a mio umile avviso forse uno dei pezzi più belli e ispirati dell'intera carriera dei tedeschi e sembra dare voce e senso a tutta la solitudine e al cambiamento sociale subito durante la pandemia e non solo:
There´s nothing to hide, there´s nothing to seek there‘s nothing to learn There´s nothing to hide, there´s nothing to seek there’s nothing to bleed
I’m never gonna look back at it Standing the truth I‘m never gonna show sympathy In this cold world
Almeno nel sound appare più solare, si fa per dire, A Cloak Woven Of Stars, con un riff iniziale roboante e orecchiabile, ma che viene resa decisamente più oscura dalle vocals di Larre che meritano in effetti una breve disamina. Il cantante si muove tra una voce gothic classica, efficace, seppure non profondissima a un amalgama di simil growl/scream molto moderno, decisamente personale, sentito e passionale a metà fra il melodic death metal e il metalcore. Si continua con Nebula che chiude un trittico iniziale riuscitissimo, che alterna momenti intimi, quasi recitati a urla esplosive, fino ad arrivare a versi cantati sottovoce. In a Lengthening Shadow presenta la band nel sound più vicino a come l'abbiamo conosciuta negli ultimi anni e la voce di Julian si mantiene su lidi puliti e pacati. The Curtain of White Silence, altra canzone relativamente melodica, è molto atmosferica inizialmente, ma poi rivela la sua natura tormentata. Molto suggestivi e abbastanza criptici i versi in cui l’autore sembra combattere con dei demoni interiori:
Time goes by Like poisoning chains made of misery This silence is my own infinity Like my crumbled and shattered memories So come to me Cause I am gonna let you burn and sink In dust and flames I'm gonna hear you scream I'm losing you, my empty enemy Time goes by
A metà fra i Lacrimas Profundere più classici e quelli più moderni si muove Unseen, dolce e aggressiva, angosciante e ardente allo stesso tempo:
I'm unseen Licking my wounds Grey in my hands I'm crawling … I hate what I did And love what we were I crush you in this last embrace Oh We cannot escape We cannot hide Forever we are just away
Esplode in un riff ipnotico la poeticissima The Vastness of Infinity, con un sentore vagamente doom sia nell'espressività musicale sia nei versi ispiratissimi:
Until the end has come Let's bleed our hopes cause it's too late We'll sink in doom As shadows rise And when my time has come I'll fall and bury you in my soul We'll rest in doom
Arriviamo quindi a To Disappear In You, in un certo senso forse la vera sorpresa di tutto l'album: decisamente aggressiva si muove fra lidi a cavallo fra melodic death e metalcore con una batteria precisa e secca, quasi power, che accompagna passo passo la chitarra che non può che sfociare in uno screaming potente e inquietante. Si riabbassano i toni nei due brani conclusivi, che suonano di nuovo più canonici per la band e che ci accompagnano piacevolmente al concludersi di questo tredicesimo album in carriera per i Lacrimas Profundere se contiamo il primo ...And the Wings Embraced Us del 1995 che ormai risulta decisamente difficile da reperire.
How To Shroud Yourself With Night è un album che risulta variegato e scorrevole, è una boccata d'aria fresca per gli appassionati nostalgici del gothic metal anni 90, riesce a mettere sul piatto nuovi stimoli piacevoli e pur non facendo gridare al miracolo è un ottimo lavoro che è stato composto con passione, accuratezza e attenzione. Del resto nel 2023 forse non si può pretendere che venga composto materiale completamente originale, soprattutto in un genere che ha ormai i suoi anni e che ha attraversato una fase di declino dall'inizio degli anni 2000, quando ormai soltanto band più orecchiabili e che proponevano un gothic più soft come The 69 Eyes e HIM avevano una fetta consistente di pubblico. La musica deve funzionare, deve comunicare, deve essere autentica, queste sono le cose che più contano oggi come oggi, e alla luce di questo l'ultima fatica dei tedeschi funziona perfettamente. È stata la voce di Larre inevitabilmente l'elemento più importante, quello che ha permesso ai Lacrimas Profundere di tornare in auge, tornando a riproporre sonorità più affini agli esordi, ma decisamente catapultate nel presente.
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3
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È una metafora cavoli...
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2
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Sono d\'accordo con la recensione, inoltre apprezzo il nuovo corso della band.
Ma cazzarola un po\' di rispetto per chi ti legge, no?
Prima di \"pubiblicare\" non ti fai una rilettura ad alta voce?
Cito: \"l cantante si muove tra una classica voce gothic classica\"
Scusa ma non mi cala |
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1
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Beato chi si diverte con poco per mezzo del Voto lettori. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Wall of Gloom 2. A Cloak Woven of Stars 3. Nebula 4. In a Lengthening Shadow 5. The Curtain of White Silence 6. Unseen 7. The Vastness of Infinity 8. To Disappear In You 9. An Invisible Beginning 10. Shroud of Night
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Line Up
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Julian Larre (Voce) Oliver Nicholas Schmid (Chitarre) Ilker Ersin (Basso) Dominik Scholz (Batteria)
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