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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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17/02/2024
( 905 letture )
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Strano disco questo Nihil. Sicuramente un unicum nella discografia degli Impaled Nazarene. Uno statuto particolare che si può spiegare con due sole parole: Alexi Laiho. Il compianto frontman dei Children of Bodom ha infatti militato tra le fila dei connazionali per due anni, dal 1998 al 2000. Il risultato della sua breve permanenza è inciso nei solchi di Nihil, sesto album della formazione finnica. Il disco vede la luce in un momento ancora fasto per gli Impaled Nazarene, reduci da quello che si può senza dubbio considerare il loro periodo d’oro, durante il quale i Nostri hanno pubblicato i loro lavori più significativi. Nihil viene rilasciato dopo Rapture (1998), già meno ispirato ma pur sempre solido, e va definitivamente a chiudere questa fortunata fase della carriera del gruppo.
L’ingresso di Laiho ebbe importanti ripercussioni sul suono del gruppo, divenuto un quintetto per la prima volta nella sua storia. “Ora che avevamo finalmente due chitarristi”, spiegava il frontman Mika Luttinen, “volevamo allontanarci da quello stile di scrittura punk e tornare al metal”. Una volontà che può sorprendere, visto lo spazio che stavano prendendo le succitate influenze punk da almeno tre album a questa parte, divenute un elemento chiave del suono dei Nostri. In ogni caso, il gruppo tiene fede agli annunci: ad eccezione di un singolo episodio, il blackened hardcore cazzaro e ultraviolento ancora abbondantemente presente su Rapture qui scompare definitivamente. Le velocità elevatissime e l’intensità generale tipiche degli Impaled Nazarene rimangono, ma nella forma di un black metal gelido e minimalista, arricchito da innegabili dosi di melodia. Per complicare le cose, il disco inizia con una delle due tracce scritte dal nuovo arrivato, Cogito Ergo Sum. E la mano di Laiho si sente eccome: se il marchio del gruppo resta lo stesso, il brano sfoggia una progressione dal pronunciato sapore melodeath e, addirittura, un assolo. Il risultato funziona a dire il vero egregiamente, ma la sensazione è particolare, fa strano sentire gli Impaled Nazarene alle prese con certe sonorità. Veniamo alla seconda mosca bianca di Nihil, l’altro brano scritto da Laiho: Zero Tolerance. Condito da un vomitevole testo omofobo, il brano recupera le defunte influenze black’n’roll nell’arco di due minuti dirompenti, probabilmente i migliori del disco (almeno musicalmente parlando). Il resto è meno esuberante. Human-Proof e Wrath of the Goat sono due episodi di black metal glaciale, certo violentissimo ma alla lunga fin troppo scolastico, senza quel piglio irriverente tipico del gruppo. Più interessante Angel Rectums Still Bleed – The Prequel, che ritenta certe soluzioni melodeath ritrovando un po’ del brio passato, mentre Nothing is Sacred e Assault the Weak mostrano, sotto la fittissima coltre glaciale che le circonda, una costruzione esplicitamente melodica. Posteclipse Era e How the Laughter Died puntano invece su un approccio controllato e avvolgente, il cui unico pregio è quello di spezzare il ritmo altrimenti sempre elevatissimo della release. Chiude il cerchio la title-track, solido brano black metal più ortodosso, sicuramente ben riuscito.
Cosa ritenere dunque da questo Nihil? Il disco soffre di una mancanza di continuità, accostando nuovi approcci a vecchi linguaggi. I primi (pensiamo a Cogito Ergo Sum e Angel Rectums Still Bleed) funzionano bene, ma sono troppo poco numerosi per essere considerati al di fuori di meri esperimenti. Se Zero Tolerance riprende con successo la ricetta degli scorsi lavori, arricchita dall’innegabile savoir-faire di Laiho, gli altri episodi fanno più fatica ad imporsi. Certo, stiamo pur sempre parlando degli Impaled Nazarene: i loro brani black metal meno interessanti sono probabilmente migliori di quanto hanno da offrire molti altri gruppi, ma il confronto con il passato dei finnici parla chiaro. In definitiva, qualche guizzo interessante e tanto mestiere convivino sul sesto album della formazione, che sembra in questa sede non saper bene su che piede ballare.
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6
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Non lo metto tra i loro lavori più importanti e riusciti, ma comunque assolutamente più che discreto. Alcuni pezzi, tipo Post Eclipse Era, meritano sicuramente. Altri sono un po’ “di routine”. Voto 75 |
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5
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Non lo ascolto da tempo, comunque bel disco. |
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4
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Per me un buon album, il voto è troppo basso. La prima canzone è una bomba e le altre si mantengono tutte su un alto livello. Gli darei un 80 |
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3
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In qualsiasi loro incarnazione,non mi sono mai piaciuti, aldilà della profonda antipatia di M.Luttinen.Semplicemente disturbanti e ibridi nel loro mescolare black ultraviolento,punk e altri elementi dissonanti.Questo album non toglie e non aggiunge nulla. Solo per i fans e amanti del metal autarchico. |
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2
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Gran del disco, ma è vero non è tra i migliori della band. Comunque musicalmente spacca. 75 per me. |
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1
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Vado in totale controcorrente e sono pronto agli insulti: é l\'unico album che riesco ad ascoltare degli Impaled Nazarene |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Cogito Ergo Sum 2. Human-Proof 3. Wrath of the Goat 4. Angel Rectums Still Bleed - The Sequel 5. Post Eclipse Era 6. Nothing Is Sacred 7. Zero Tolerance 8. Assault the Weak 9. How the Laughter Died 10. Nihil
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Line Up
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Mika Luttinen (Voce) Jarno Anttila (Chitarra) Alexi Laiho (Chitarra) Jani Lehtosaari (Basso) Reima Kellokoski (Batteria)
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