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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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26/02/2024
( 2933 letture )
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Sembra che agli Sfregio non piaccia proprio stare con le mani in mano. Riunitisi nel 2021 dopo uno split durato qualche anno, i Nostri hanno dato alle stampe a fine 2022 il gustosissimo autoprodotto Fagioli e Sangria, seguìto, poco più di un anno dopo, dal qui presente Malmignotta. Come il precedente disco aveva lasciato intuire, l’assenza dalle scene non aveva minimamente scalfito la carica di ignoranza, volgarità e ilarità generata dal gruppo ligure, che conferma il suo ottimo stato di salute con un nuovo album, il quinto, pubblicato da Nadir Music.
Gli autoproclamati alfieri del “porno alcoholic thrash'n'roll” non cambiano una virgola di una proposta musicale ormai collaudata e riconoscibile, fatta di un robusto hard’n’heavy occasionalmente marchiato da scorie più pesanti. Gli anni passati a suonare insieme, aiutati dalla mano sapiente del produttore Tommy Talamanca, si condensano in una pasta sonora compatta e dal tiro eccezionale, sicuramente trascinante ed efficace. Se la base si presenta solida, il vero punto di forza degli Sfregio, i testi, non sono da meno. Da sempre incentrate sul trittico alcool-droga-coito, e condite da una vigorosa mescolata di umorismo fecale, le liriche sembrano prediligere in questa sede la terza dimensione, ovviamente affrontata nel modo più irrispettoso (e divertente) possibile. Ne si ha immediata riprova con l’opener Ciabatte e Spazzolino, incentrata sugli svantaggi imprevisti della coabitazione di coppia, o l’esilarante Psycho Figa, un titolo che non ha bisogno di ulteriori spiegazioni. Se anche la tirata Vico dei Cartai si mostra scanzonata e leggera, il resto degli episodi si distingue per dei testi che si allontanano in parte dalla consueta lode alla gozzoviglia, affrontando temi più attuali. Plastica evoca l’inquinamento della suddetta sostanza, presente “dentro l’aria, in fondo al mar” così come “nelle mammelle delle star”, mentre Bio ironizza sui prezzi di questo tipo di verdure (“compro bio/marchio bio/tanto pago io”). Gli Sfregio mantengono insomma alto il livello di irriverenza, accompagnato da un’interessante vena polemica che trova la sua massima espressione in Cinesi; se la canzone si fa beffe dei loro “negozi del cazzo” e del loro “cibo rumenta”, non manca fortunatamente una buona dose d’ironia (“poi ti lamenti ma tanto comunque ci vai”), anche perché, ricorda la band, “se si è merde poi, lo si è da Italiani, Francesi, Inglesi, Campani, Cinesi”. Meno male. Il brano si distingue anche per un approccio particolarmente heavy, una costruzione piuttosto complessa e un assolo di buona fattura, ingredienti questi che si ritrovano anche altrove nel corso dell’ascolto. Come già accennato, la band è tecnicamente in gran forma; tutti gli strumenti si ritagliano il giusto posto nel mix finale, ed anche il singer Seth affronta le delicate liriche con una bella dose di carisma. Buona anche la capacità a scrivere refrain di facile presa -non escludiamo che possiate ritrovarvi a canticchiare involontariamente il ritornello della precitata Psycho Figa, ciò che potrebbe essere mal visto in funzione del vostro entourage. Chiude il cerchio Non Rompere i Coglioni, programmatica fin dal titolo e che fornisce una buona sintesi degli umori vagamente più austeri che si respirano in Malmignotta.
È infatti innegabile che il quinto full-lenght degli Sfregio allarghi il ventaglio dei temi affrontati. Se l’approccio generale e alcuni brani in particolare permettono di tenere ampiamente fede alla tradizione (e ad un logo pur sempre fatto di peni), alcuni altri episodi si mostrano più ambiziosi e rendono l’ascolto più “impegnato” rispetto al precedente Fagioli e Sangria. Niente paura, si ride ancora, e parecchio -sempre che apprezziate l’umorismo pecoreccio e sotto la cintura. Malmignotta è dunque un prodotto estremamente godibile, oltre che ottimamente suonato e prodotto e perché no, che osa anche uscire dal seminato. Fa strano dirlo, ma sarà forse questo l’album della maturità?
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VOTO LETTORI
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72.86 su 128 voti [
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15
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Secondo tentativo : meglio stà roba che qualsiasi prodotto Sanremese,ben più trash. |
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13
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rega avete sfoltito parecchio eh... |
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12
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si, è esattamente l\'osteria della trota ubriaca ed è bello per questo |
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Una ciofeca inascoltabile... cioè ma siamo seri? Ma dove siamo, all\'osteria della trota ubriaca?? Ammazza che sola... |
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10
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Non li conoscevo, ne ho sentite 2 recenti e mi sono piaciute entrambe...bravi! |
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9
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Dal punto di vista musicale, è in effetti un genere difficile da definire in una sola etichetta, perché vi si ritrovano tutti gli stili che avete citato. Ho scelto \"hard rock\" per la dicitura a lato perché mi sembra la menzione meno inadatta riguardo al mood generale del disco. Ma trovo che sia una questione tutto sommato secondaria. |
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8
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In effetti ascoltando anche pezzi dal passato, sonorità Motorheadiane prendono il sopravvento. |
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Speed Metal? Questo è hard rock punk. |
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Cazzo davvero bravi. Pezzi Ironici e divertenti dal tiro pazzesco. Sarà mio. |
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Grandiosi...finalmente un gruppo che sa suonare e canta italiano.
Ottimo prodotto. Se i testi vi danno fastidio, ascoltatevi Fedez e andate a fare in culo. |
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4
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Divertente, per l\'amor di dio, ma dopo mezzo ascolto sta roba anche basta. |
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Molto divertenti e bravi...pero\' la.dicitura Hard Rock e\' errata..questo e\' sped metal..o Thrash heavy |
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Sound ignorante ma che ti entra dentro meglio di una supposta spalmata di gel... Ottimi per fare un po\' di casino in allegria! |
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Visto il video di Ciabatte e spazzolino, davvero ben fatto, pezzo tirato e temi trattati come si deve  |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Ciabatte e spazzolino 2. Vico dei Cartai 3. Psycho Figa 4. Plastica 5. 你真他妈的傻逼 6. Cinesi 7. Giocatori di Tennent's 8. Bio 9. Non rompere i coglioni
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Line Up
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Seth (Voce, Chitarra) Doctor Rock (Chitarra) Grinder (Basso) Ylme (Batteria)
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