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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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01/07/2024
( 2670 letture )
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Presentato da Eddie Vedder in modo altisonante, arrivando a definirlo il loro miglior album, Dark Matter riporta i Pearl Jam in pista a quattro anni di distanza da Gigaton. Più che lecito quindi avere aspettative molto alte e i singoli di lancio tra cui la title track, Running e Wreckage sono effettivamente canzoni valide e interessanti; le prime due più accattivanti e aggressive, l’ultima più melodica e introspettiva. Tuttavia già questi primi singoli nascondono dei difetti che, se messi nel contesto dell’album in sé, si rivelano ancora più evidenti. Non ci sono cedimenti e le canzoni a modo loro sono tutte buone ma il punto è proprio che nessuna di queste riesce davvero a fare breccia e coinvolgere, rimanendo canzoni scritte con esperienza e consapevolezza di quello che si vuole creare, ma senza nessun lampo di genio in mezzo alla tracklist.
Questo dodicesimo capitolo della loro discografia, preso nella sua interezza, fin dal primo ascolto denota i difetti delle ultime produzioni del progetto: le canzoni sono lineari e prevedibili, spesso ridondanti e con una durata eccessiva per quello che realmente devono offrire (come nei casi di Wreckage, Waiting for Stevie, Upper Hand e Setting Sun) e incapaci di mostrare quel guizzo capace di spiazzare l’ascoltatore come accadeva ai tempi di Ten, Vs. e Vitalogy. Il lavoro è frutto della collaborazione con il produttore Andrew Watt che, arrivando da altri generi come l’hip hop e la musica pop, dal 2020 ha iniziato a collaborare con i grandi nomi del rock e del metal alternando alti e bassi con il suo compito. La sensazione di una produzione inadeguata soprattutto nelle chitarre era la critica principale mossa a Watt quando realizzò con Ozzy Osbourne Ordinary Man, ma il produttore ha poi ottenuto risultati migliori con Patient Number 9 (il secondo disco a cui lavorò con Osbourne), Every Loser di Iggy Pop e Hackney Diamonds dei Rolling Stones. Questa sua nuova incursione nella musica rock a nome Pearl Jam indubbiamente risulta ottima nella pulizia dei suoni a differenza del primo lavoro di Watt in questo genere, ma anche in questo caso ogni tanto si sente come una certa artificialità nella voce e nelle chitarre, segno che il produttore può ancora migliorare. Tornando al disco in sé, come accennato prima, anche nelle tracce che dovrebbero essere più introspettive e trasmettere emozioni più profonde si sente che la band è incapace di comunicare qualcosa che vada oltre alle sensazioni delle tipiche canzoni dal taglio radiofonico e forse è proprio per questo che la band ha lavorato con Watt che, ad eccezione di Something Special, ha composto tutte le canzoni assieme al gruppo. Se si pensa a quello che Vedder e soci fecero con classici come Black o Jeremy capaci di “ferire” sia con le parole che con la musica, canzoni come Upper Hand e la conclusiva Setting Sun non possono che risultare buone, interessanti e piacevoli all’ascolto ma non capaci di lasciare un segno profondo.
Il contenuto di Dark Matter è comunque più che accettabile, ma è lecito aspettarsi qualcosa di maggior spessore da un nome del calibro di quello dei Pearl Jam. Se canzoni come React, Respond, la title track e Running mostrano un po’ di aggressività, si sente lo stesso che questa è comunque trattenuta al punto da essere smorzata quasi subito. La scelta di base della direzione artistica di questo nuovo album in studio della band di Vedder è il suo vero problema, perché scrivere musica con il freno a mano tirato rende il risultato finale simile a quello di tante altre band che hanno fatto lo stesso. Ovvio che i Pearl Jam non hanno nulla da dimostrare arrivati a questo punto della loro carriera, ma è anche vero che dalle premesse di Eddie Vedder e del chitarrista Mike McCready che lo ha definito invece come un album più pesante di quanto il pubblico potesse aspettarsi (probabilmente riferendosi a pezzi come React, Respond), sembra che ciò che le band aveva in mente non si sia realmente concretizzato con questo lavoro; che alterna melodia e potenza e che regala anche qualche sussulto, ma che è ben lontano dal traguardo prefissato dai musicisti.
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Bel disco,c\'è poco da dire...e io partivo inizialmente sfiduciato.Come già scritto da altri,pretendere Ten e Vitalogy sarebbe da perfetti idioti ma definire ciofeca questo disco,significa essere degli haters fighetti.Superiore a Backspacer e Lightning Bolt,sul livello di Gigaton che per me un buon disco anch\'esso. |
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Dark Matter è un gran bel Album. E comunque questi ragazzi emozionano sempre. Non ho compreso la frase nel presentare l\'album quando dici alcune canzoni durano più di quanto dovrebbero durare. Mio voto assolutamente per questo lavoro 73. |
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Niente di eccezionale (solo un insano di mente si aspetterebbe un altro Ten o un Yield nel 2024) ma un più che discreto album , che scorre bene , fino alla traccia 8 (gli ultimi tre pezzi non mi sono piaciuti). Ho molto gradito gli omaggi chitarristici a Cure U2 e Pink Floyd in Won\'t tell e Upper hand (c\'è lo zampino del produttore pop che ama il rock ?). Per me 70 |
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Continuo ad ascoltarlo. Bel disco, c\'è poco da dire. Gli ottusi continueranno a pensare per paletti, senza manco ascoltare, perché sappiamo tutti che chi chiacchiera tanto non ascolta mezza canzone perché parte con i pregiudizi, o al massimo ascolta 20 secondi su Spotify, ma questo è un buonissimo lavoro. Com buona pace del commento qui sotto, è proprio chi ama la musica l:approfondisce senza dire cagate. |
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20
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Un album, un abominio. Pearl Jam finiti ormai da qualche anno.
Questo, come Gigaton e altri, una vera merda. Le persone dovrebbero sapere quando farsi da parte e godersi i frutti del loro genio passato. Io amo l\'innovazione ed il cambiamento, li comprendo bene, ma checcazzo, i PJ attuali fanno sbocco, chiunque abbia ad intendersi un minimo di musica e li conosca da almeno un po\' è d\'obbligo che ne prenda atto.
Ora offendetemi pure, la cosa non mi tange.
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19
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Ascoltato solo una volta per intero, troppo poco anche solo per farsi un\'idea, ma rispetto a Gigaton così sulle primissime mi sembra un deciso passo avanti. Wreckage mi è piaciuta molto fin dal primo ascolto, altre mi convincono meno. Detto questo, i PJ rimangono una delle band a cui sono più legato anche per motivi personali, quindi attendo che arrivi per ascoltarlo come si deve. |
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Buona recensione e disco più che godibile.Nessuno si aspetta i fasti degli anni 90 ma l\'importante è mantenersi a livelli dignitosi..per me questo Dark Matter raggiunge l\'obiettivo. |
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17
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Ti sei solo perso quei 4 capolavori degli anni 90. Poca roba dai.. |
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Sinceramente ero rimasto fermo a Ten e al buon progetto Temple of the dog del 1994 se non mi sbaglio...ho provato ad ascoltarlo questo nuovo disco...ma a mio parere mi domando chi si fila sta roba al GG d\' oggi...sembra la band di springtin spompata ....sicuramente non sono gli alice in chains....usando un aggettivo anonimi e spompati. |
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15
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Amo i Pearl jam,ho odiato gigaton ,ma amo dark matter ,x me è davvero un bel album,suonato bene con almeno 6 pezzi davvero belli |
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@Epic Allmusic, Metacritic (che fa una media di diverse recensioni) e Kerrang che gli ha dato il massimo per esempio. Io ne ho lette alcune e ci tenevo a spiegare perché Dark Matter non fosse il nuovo Ten come sembrava leggendone qualcuna. Comunque se cerchi anche tante riviste specializzate hanno dato voti altissimi al disco come Spin. |
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13
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Ma scusate, che recensioni avete letto che lo hanno definito capolavoro? Io ho letto solo stroncature per partito preso. La tua disamina Alessandro è una delle più oneste in rete. Comunque non sono mai stato un patito dei PJ, mi piacciono e ho tutta la discografia, e non sono mai stato deluso da un loro album. Non mi aspetto i capolavori da tanti anni, ma gli album che pubblicano mi piacciono, e va bene così, me li godo. Questo Dark Matter lo ascoltato a rotazione da due mesi, lo trovo davvero buono. Ribadisco il mio 73 |
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11
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Il punto di questa mia recensione era quello di smontare la definizione di Vedder che cito in apertura. Inoltre ho letto molte recensione che lo definivano un capolavoro, per cui ho voluto essere molto critico per spiegare il perché l\'album non lo sia. |
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10
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Certo potreste riscattare il tutto argomentando nel merito, anziché tentare di zittire le persone con commenti privi di contenuti. Per quanto mi riguarda: la musica scritta da loro negli ultimi 25 anni la trovo povera di idee, se non addirittura vuota. Questo album non fa eccezione e Alessandro a mio modo di vedere è fin troppo buono a dargli 70; è perfetto quando ne elenca i difetti (prevedibile, canzoni spesso ridondanti e di durata eccessiva, incapaci di comunicare qualcosa aldilà dei pezzi radiofonici) ma fa male a definirlo più che accettabile dopo aver speso certi termini. In primis perché cozza, poi perché credo che per certi versi pare che non si voglia contraddire il lavoro di certe band per non beccarsi le critiche degli ascoltatori. Ha stancato sentir dire che dopo Yield non ne hanno più imbroccata una? A me ha stancato il trattamento da bimbi speciali riservato a queste band, specie da parte dei fan. Trovo sia un atteggiamento intellettualmente disonesto. Ps: in questo discorso non ce l\'ho con Alessandro che ha fatto il suo lavoro, ma con chi eleva la discussione dando del deficiente a chi fa considerazioni personali. |
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9
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Ma basta con i paletti, il metallaro medio pone paletti alla carriera delle band senza neanche ascoltare gli album, senza neanche approfondire. Sta cosa mi fa imbestialire, roba di una deficienza inaudita. Per me i PL non hanno mai toppato album, certo, a un certo punto si è avvertito un calo, ma il calo lo ha qualsiasi band nella storia, specie se suona da decenni. Dark Matter per me è ottimo. Per giudicare, i dischi vanno ascoltati bene. Voto 75 |
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8
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Malparì e fatti due domande. |
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7
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A me piace parecchio Riot Act perchè è sperimentale e ha suoni diversi da tutti gli altri album dei Pearl Jam, ho preso anche questo Dark matter che non è male per niente, voto provvisorio 73!!!! |
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@Carmine: ma dacci un taglio con sta frasetta che va avanti da 30 anni |
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Sono stato sempre un grandissimo fan di vedder e soci. Inutile negare la parabola discendente della band da binaural (2000) in poi. Ciò nonostante trovo dark metter il loro lavoro migliore degli ultimi vent\'anni. |
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1
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Album che sto consumando, dopo due o tre ascolti è cresciuto tanto. Le critiche e le bocciature lette in giro sono ridicole. Un buon album, come tutti i precedenti lavori, ma questo è anche leggermente meglio rispetto ai più recenti,c che comunque a me piacciono. Voto 73 |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Scared of Fear 2. React, Respond 3. Wreckage 4. Dark Matter 5. Won’t Tell 6. Upper Hand 7. Waiting for Stevie 8. Running 9. Something Special 10. Got to Give 11. Setting Sun
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Line Up
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Eddie Vedder (Voce, Chitarra, Piano) Mike McCready (Chitarra, Piano) Stone Gossard (Chitarra) Jeff Ament (Basso, Chitarra) Matt Cameron (Batteria)
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