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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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16/10/2024
( 1507 letture )
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I Mr. Big non hanno bisogno di presentazioni, sono una delle superband per eccellenza del panorama hard, con un passato sfolgorante e irresistibile. Conosciuti mondialmente per pezzi diventati dei veri simboli della musica “fatta dai capelloni”, ma amata anche da fruitori che di rock poco ne sanno. Chi conosce bene il gruppo sa degli album dorati, dei tour seguitissimi, dell’idolatria per gli elementi del combo e dei loro virtuosismi, e purtroppo dei conflitti interni alla line up, la dipartita del batterista originale Pat Torpey e dello scioglimento avvenuto nel 2002. Poi la reunion, questo nuovo disco pubblicato con Nick D'Virgilio ai tom e la tournée d’addio, insomma il monicker ha ripreso a circolare senza sosta e con buona soddisfazione dei tantissimi fan che li seguono da fine anni ottanta. Il decimo capitolo da studio, il qui presente Ten, è un lavoro diverso dai platter che tutti hanno amato alla follia, non manca certamente del rock duro griffato e con i fiocchi, permeato da una sonora vena bluesy in bella evidenza, ma ciò che prende il sopravvento in parecchie canzoni è il “lato live” senza particolari ricercatezze negli arrangiamenti, con parecchie atmosfere pop indubbie, che allontanano la miscela proposta da quelle composizioni che hanno rappresentato, per tanto tempo, il marchio di fabbrica del quartetto.
La qualità dei pezzi è ovviamente molto buona, innervata da un sound più diretto che si evince fin dal pezzo di apertura: Good Luck Trying è una song sicuramente trapanante e dalla buona resa, con un Eric Martin in forma, ma che mostra, inevitabilmente, i segni del tempo che trascorre. I Am You è poppeggiante con energia e un bel tiro, Right Outta Here è brandello melodico che transita, risvegliando alcune coordinate del passato con arrangiamenti cangianti e ipnotici, la saltellante Sunday Morning Kinda Girl mostra il singer in qualche sbavatura e quei na-na-na rallegrano, anche per l’aria leggera che si respira: solo della chitarra molto alla Brian May. Who We Are è una ballata asciutta, secca, che pesca tutta la maestria racchiusa nell’anima della band, con cori che rimembrano i fasti andati e un bel assolo toccante di Gilbert e ancora qualche alone nel cantato di Eric Martin. As Good As It Gets vede un gran bell’intervento shreddiano del guitar man, What Were You Thinking è rock and roll scatenato con Paul Gilbert sugli scudi, e l’originale Courageous, viene contraddistinta da un rock acchiappante che sfocia, pure, in un momento rappeggiante: pezzo delicato con ottima resa. Up on You è un singolo molto catchy che sfoggia un hard tosto, cori di vecchia data, il tutto corredato con un video simpatico e un solismo fiume del guitar man. The Frame chiude il disco ufficialmente anche se dietro l’angolo sbuca una bonus track come 8 Days on the Road. L‘ultimo brano è una canzone con schegge blues che colano in una ballad dal sapore sudista che non può non piacere a chi ascolta, anche grazie alla successione vincente degli accordi e ad una sorgente melodiosa brillante, mentre la song aggiunta rispolvera echi del passato, con un basso trattoreggiante, che si infila tra le maglie di una struttura di ottima presa, vocalità rhythm and blues e una lunga traccia maestra di Billy Sheehan.
Con Ten il quartetto dimostra che c’è ancora vita vera da scoperchiare, va bene il passato ma le cose si evolvono, l’esperienza trabocca e il tempo non si può fermare, soprattutto per il frontman che sembra essere il più toccato dal trascorrere degli anni: la sua vocalità qualche zoppia la evidenza. Gli strumentisti virtuosi lo sono e lo saranno per sempre, e come da copione sanno mixare alla grande ispirazioni rock, melodie suadenti, tecnica sopraffina e lucido feeling, certo i Mr. Big degli anni aurei erano una cosa diversa, un vero carrarmato d’assalto; oggi la band può essere assimilata ad un gruppo che fa rock con un curriculum brillante, che ha dato molto negli anni d’oro del genere. Alcuni brani piacciono, altri picchiano il giusto, pochi esaltano, altri sono un po’ di maniera, ma chi ama questo poker di musicisti avrà imparato ad apprezzare anche questo lavoro, non certamente eccezionale, ma condito da buone song: perchè tutto cambia, tutto si trasforma.
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10
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In effetti Martin non è più quello di una volta,il disco cmq non è malvagio...un 70 secondo me se lo merita. |
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9
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Non mi è piaciuto: l\'ho trovato noioso e con un Eric Martin ormai sottotono. Gilbert e Sheehan sempre bravissimi ma non ci sono canzoni coinvolgenti e da ricordare. Per me 58
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8
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Disco assolutamente dignitoso e oktre la sufficienza. Certo li ricorderemo per Bump Ahead e Lean into It! |
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7
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Band enorme che ha tenuto alto il vessillo dell\'hard rock in anni in cui era stato bandito dal mainstream. La malattia e la morte di Pat Torpey (geniale batterista) li ha segnati e hanno purtroppo faticato a riprendersi. Comunque onore ai Mr Big and fuck the haters. |
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6
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...negli anni 90 hanno fatto grandi capolavori oh...what if era un gran album con pezzi davvero azzeccati...altro che....questo TEN a mio avviso si piazza come secondo piu\' bello dopo la ripartenza con what if....gli altri due erano un po raffazzonati!
...un ottima chiusura di carriera?...purtroppo sembra sia cosi\'! |
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5
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Ancora mi domando come facessero a piacere ad inizio anni90...troppo moscio. |
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4
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Metal Hammer 72./100. Metalitalia 7/10. Truemetal 74/100. Mi sembra che la stampa specializzata sia piuttosto convergente nei giudizi. Tutti voti \"ad cazzum\"? Non credo. Persone come Frankiss che hanno all\'attivo decenni di lavoro e centinaia di recensioni penso meritino un tantino di rispetto in più. Parere mio, ovviamente. |
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3
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disco davvero inutile e spompo, soliti voti ad cazzum di frankiss |
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2
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Per fortuna che stavolta il recensore non ha messo 89 come aveva fatto con What If😰🤦 |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Good Luck Trying 2. I Am You 3. Right Outta Here 4. Sunday Morning Kinda Girl 5. Who We Are 6. As Good As It Gets 7. What Were You Thinking 8. Courageous 9. Up on You 10. The Frame
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Line Up
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Eric Martin (Voce) Paul Gilbert (Chitarre, cori) Billy Sheehan (Basso, cori) Nick D'Virgilio (Batteria, cori)
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RECENSIONI |
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