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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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Falkenbach - ...En Their Medh Riki Fara...
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( 7944 letture )
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Falkenbach è la one-man band dell’islandese Vratyas Vakyas, al secolo Markus Tuemmers, artista poliedrico da tempo stabilitosi a Dusseldorf in Germania. La band nasce originariamente nel 1989 e, dopo una serie di ben quattro demo distribuite nel tempo, giunge alla stesura del primo full-lenght solamente nel 1996 con ...En Their Medh Riki Fara....
Un debutto di straordinaria poesia, dalla musicalità insondabile e dai contorni sfocati. Un album che stupisce dall'inizio alla fine grazie alla struttura sfaccettata e variopinta dei brani. Non meravigliatevi allora, se durante l’ascolto di un brano di espressa origine black, vi troverete ad essere coinvolti da eccezionali sfumature folk, assaggiando attimi di vero e proprio viking metal, fino ad approdare su lidi più digeribili e rilassarsi con del classico heavy.
Tutto questo è Falkenbach. Un’artista che non si pone al centro di un mondo chiuso e stilizzato, ma vaga nell’universo musicale spaziando da un pianeta all’altro, di satellite in satellite, fino a sbarcare in nuove galassie. Genio e sregolatezza direbbe qualcuno.
Questa duttilità si riversa nell’opener Galdralag che parte a vele spiegate su chiare rotte black. Ma il brano non tarda a schiudersi e con sublime armonia libera il suo cuore melodico intriso di folk. Rotto il ghiaccio si prosegue con Heatenpride, mostruoso inno pagano attraversato da antichi venti di passione. La voce ruvida che nell’opener graffiava le pareti, in questo brano viene inizialmente abbandonata, preferendo un cantato pulito da mettere i brividi. Attenzione però, solo in principio. Con lo scorrere dei minuti il brano va tramutandosi: si riaffacciano così impetuose le influenze black che vanno ad alternarsi, per tutta la durata dell'estratto, con le genuine correnti folk, dando vita ad un finale palpitante e trasognato.
Assopiti dal finale irreale veniamo bruscamente svegliati dalla terza traccia Laeknishendr. L’inizio è accattivante e grezzo, le chitarre dai riff minacciosi tagliano l’aria e la voce in screaming ci aggredisce. Il sostenuto uso di tastiere arricchisce le composizioni di questo brano donando maggior magia e sensazioni fiabesche. Vratyas Vakyas ci sorprende ancora una volta in questa terza traccia variando in maniera incomprensibile. Dopo l’iniziale sfuriata, un arpeggio delicatissimo modella un’armonia incantevole che rompe la struttura della composizione, andandone a rivelare l’essenza gentile.
L’epica, il pathos e la drammaticità sono onnipresenti in questo ...En Their Medh Riki Fara... che rivela, come avrete capito, anche un forte impulso pagano e nordico, Ultima Thule ne è l’ennesimo esempio: multiforme come i brani fin qui citati, si districa abilmente tra sonorità diverse e lontane tra loro, facendosi apprezzare notevolmente. Asum Ok Alfum Naer è un brano strumentale dal sapore mistico e primordiale. Un flauto dolce e fatato ci accompagna per tutta la durata della traccia, tra momenti solenni e paesaggi ghiacciati. Winternight ripropone ritmi più ruvidi per una composizione coinvolgente e diretta, con riff ben inquadrati e sostenuti.
Con …Into The Ardent Awaited Land… il disco si avvia alla conclusione. Il brano è un concentrato di epicità senza limiti che poggia le proprie basi su una struttura folk dai lievi connotati heavy. Un brano poetico e incantato che trasuda forti sentimenti pagani. Un viaggio onirico attraverso lande desolate e gelide sotto il segno dei corvi, seguaci eletti del signore di Asgård.
Un album completo, ispirato, lungimirante. Pietra miliare del viking/folk metal, ...En Their Medh Riki Fara... è un'opera ricolma di musicalità e armonia che non può e non deve sfuggire anche a chi predilige altre sonorità. Intenso.
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20
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Si, effettivamente Düsseldorf guarda verso Belgio e Paesi Bassi.. La Francia è più lontana.. Comunque, Tedesco o Islandese che sia, la Musica proposta è eccelsa.. |
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19
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Dusseldorf al confine con la Francia? Mica è Friburgo o Saarbrucken, forse conviene ripassare la cartina geografica. Comunque disco che ho adorato all'epoca e che è una vita che non riascolto, devo riscoprirlo |
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18
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@ LUCIO 77: Il progetto è stato fondato a Düsseldorf, nella Vestfalia (al confine con la Francia), dove Markus Tümmers vive tuttora. In interviste diceva di aver vissuto da bambino in Irlanda, ma non ha dato ulteriori dettagli a riguardo. |
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Questo è un grande Album, niente da dire.. Ma secondo Me il successivo ha un qualcosa in più a livello di Compattezza.. Si è mai riusciti a capire se il Fautore di questo Progetto sia Tedesco o Islandese? |
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16
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Alla sua uscita l'ho amato veramente tantissimo 80 |
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Roba assurda... Ogni volta che lo ascolto mi sembra di essere la,in quei tempi... Voto:96 |
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14
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Sono d'accordo con il voto: secondo me il voto più giusto per questo disco è più o meno 90, ma 95 ci sta tutto! Volendo anche un bel 100, considerando la sua importanza Comunque sia, grande disco! "Heathenpride" è MERAVIGLIOSA!!! |
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13
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Questo disco, molto semplicemente, oltre che essere un grande tributo ai Bathory "guerrieri" è uno dei massimi capolavori in ambito Viking. Laeknishendr da sola spazza via intere discografie di gruppetti Power spacciati dalle labels per Viking, senza neanche nominare il Viking/Folk da osteria di bassa lega di cui parla Enry. Voto 100/100 proprio come a Magni Blandinn, ma qui ci aggiungo anche la lode dato che sono molto affezionato a questo (capo)lavoro e dopo (ormai parecchi) anni continua ad entusiasmarmi come la prima volta che l'ho ascoltato. |
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12
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Niente fa fare, più l'ascolto e più comincio a pensare che questo disco sia perfetto. Da 100 ad occhi chiusi... |
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11
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Questa volta concordo con l'utilizzo della parola 'capolavoro', questo è il viking/folk metal che piace a me, così come i Primordial giusto per fare un altro nome. Purtroppo con gli anni il genere ha preso delle derive da osteria trallalero trallalà a me poco gradite, "l'ubriacon-metal" è gradevole ai primi ascolti ma i dischi che restano sono altri, tipo questo. |
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10
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Questo disco... E' un capolavoro. |
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E' l'unico che ho amato all'inverosimile, i rimanenti mi piacciono ma questo è il CAPOLAVORO di quest'uomo. |
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8
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Bellissimo il nome Falken bach, i falchi del torrente... |
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gran bel debutto, non un capolavoro...ma ce ne fossero di esordi del genere! |
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6
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Oddio abbiate pietà per sbaglio ho votato 10 PORCA TROIA PUTTANA maledetta la mia distrazione mi ero dimenticato che su sto sito il massimo è 99.... scusatemi!! Comunque Falkenbach immortali, i loro primi due dischi li adoro.... gli altri due un po' meno... |
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5
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Non lo conoscevo ma lo sto ascoltando ed è davvero bello !!! E c'è chi dice che le one-man band fanno schifo..... |
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4
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Non riuscirò mai a smettere di ascoltare questo album, una vera pietra miliare. |
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3
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Epico, non smetterei mai di ascoltare quelle 7 canzoni. |
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2
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Disco stupendo, resta il loro migliore, ma si battono bene anche quelli dopo. |
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1
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questa e' una band veramente suggestiva...ascolti le loro canzoni e sei in altri mondi...wow!!! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Galdralag 2. Heathenpride 3. Lacknishendr 4. Ultima Thule 5. Asum ok Alfum naer... 6. Winternight 7. ...into the Ardent Awaited Land...
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Line Up
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Vratyas Vakyas: voce, chitarra, basso, drum machine
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RECENSIONI |
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