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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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Semplicemente complicati
La decima release in studio dei Lacrimosa, Sehnsucht, è un'occasione per riflettere su una circostanza ormai evidente. Il grosso problema della nostra musica è quello di un repertorio che, avendo detto oramai praticamente tutto, risulta asfittico, debole, e soprattutto scomodo e d'intralcio per chi vuole dire ancora qualcosa di nuovo. Si ricade perciò nella solita disputa tra gli innovatori a tutti i costi (anche i più salati) e gli immarcescibili tradizionalisti. In tutto questo ho sempre ammirato, per non dire venerato, la posizione dei Lacrimosa: perennemente (ed altezzosamente) al di sopra di tutto la band costituita dal duo Wolff-Nurmi ha instaurato con i suoi ascoltatori nel corso degli anni (oggi sono diciannove) una sorta di dittatura del gusto, imponendo sempre e comunque il proprio sistema ideologico-culturale, la propria poetica, la propria raffinata sensibilità. Ad ascoltarli ci si sente quasi costretti ad entrare nel loro universo, nella loro unica combinazione di sentimento, passionalità, oscurità, tormento e malinconia, e mai ci sogneremmo di muovere una critica, tanta è la riverenza e l'ossequio che ci lega a loro. Eppure qualcosa oggi è cambiato, anche l'inespugnabile roccaforte Wolff comincia a dare qualche timido segno di cedimento.
Pur non concedendo granchè alle novità, il gothic rock profondamente radicato nella darkwave ottantiana dei Lacrimosa si fa con Sehnsucht molto più accessibile che in precedenza: il sound è infatti il più heavy mai concepito dal duo svizzero (in certe situazioni mi è sembrato aleggiasse lo spettro dei Virgin Black), di conseguenza le magniloquenti orchestrazioni (loro marchio di fabbrica) smettono i panni di protagoniste per vestire quelli un po' posticci di comprimari. Il resto dell'impianto sonoro si adegua: la voce di Tilo si fa infatti ancora più ruvida e disperata, al limite del black in alcuni frangenti, mentre le atmosfere subiscono una generale sferzata rabbiosa. Ciò che resta immutata è invece l'estrema dolcezza della voce di Anne, che qua ci delizia con un'interpretazione super in A prayer for your heart. Manca un po' il senso della follia, dell'irrazionale. Intendiamoci: lo spettacolo non è certo privo di idee, ma è meno capace del solito di tradurre queste ultime nella “concreta” immediatezza di un'emozione; uno spettacolo più freddo, forse, di quanto invece non debba essere un'opera che veicola i temi dell'amore, della morte e della passione.
Molto si può dire di questo Sehnsucht; come sempre quando si è al cospetto di un'opera frutto di personaggi di tale curriculum e levatura artistica tutti ci arroghiamo la presunzione (chissà con che diritto poi) di poterla valutare e giudicare, quasi che un'emozione fosse interpretabile. Purtroppo non si può definire un'opera oppure un'emozione con delle parole, perchè vorrebbe comunque dire tradirla (in quanto non è solo quello). La diatriba estetica non ha ovviamente soluzione, se non nell'intimo del nostro cuore, e lì soltanto. Nel mio cuore questo Sehnsucht non convince fino in fondo: la stucchevolezza ed il manierismo di alcune, anzi molte, soluzioni qui contenute mi lasciano perplesso sulle effettive intenzioni del duo svizzero, tutto ciò a scapito di un feeling che, mi duole veramente dirlo, sovente vacilla; troppa la pomposità artefatta nello sviluppo armonico dei pezzi, probabilmente molte meno note avrebbero detto molto di più; d'altro canto l'indiscutibile qualità di stile dei nostri (esecuzione, arrangiamenti, produzione) e di attitudine (checchè se ne dica il fascino della musica di Tilo e consorte è senza tempo) la rendono un'uscita comunque fondamentale per tutti i fan del clown, ed un buon aperitivo per chi vi si vuole avvicinare per la prima volta.
Tutto sommato si potrebbe dire che Sehnsucht sia la logica prosecuzione della strada intrapresa con Lichtgestalt, l'oscurità che sposa l'accessibilità, la violenza che collima con la malinconia romantica tipicamente tedesca: semplicemente complicato appunto. Ma per quanto mi riguarda Echos e Elodia sono ancora miglia avanti.
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A me è piaciuto molto, l'ho scoperto da poco e mi ispira.. comprato  |
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11
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MA LOL allora ripristino il commento :_DDDDD |
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RAVN non Raven ragazzi!!!! XD XD non so chi sia ma il mio nick lo uso da anni XD comunque prego,mi fa piacere abbiate apprezzato il commento =) |
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9
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Vedo  |
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Grazie per la segnalazione Raven, giustizia è fatta  |
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Giusto per la cronaca, il commento sottostante non è mio  |
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6
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Come giustamente fatto notare dal recensore giudicare un nuovo lor operato in base a quanto costruito in passato credo sia piuttosto rischioso se non inutile visto che per anni Wolff ed Anne hanno portato avanti il proprio vessillo con assoluta noncuranza di quanto nel mondo stesse cambiando l'assetto musicale da loro contribuito a seminare. Certo,i loro ultimi lavori restano davvero di un'altro pianeta,eppure a me,questo Sehnsucht è davvero sembrato valido,vuoi per il perfetto equilibrio dei brani,quanto,soprattutto,il tocco "emotivo" cui solo una band come i Lacrimosa sa toccarne forte le corde,rendendo ogni loro passaggio assolutamente memorabile. Resta inoltre invariata la cura per i dettagli,il lussuoso filone orchestrale,tutti quei tratti hanno loro (due) reso riconoscibil Bellissimo! |
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5
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Madonna che schifo !!!!....m'ha fatto due palle.... |
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Non ci siamo. Disco inutile, fatto da spezzoni presi qua e là dai precedenti. Per chi li vuole conoscere per la prima volta, ascoltatevi Echos, Elodia, anche Lichtgestalt è buono. Ma non questo. Anche la voce di Tilo non convince (sembra afono rispetto al solito). |
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3
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Sono anni che li seguo, anche di concerti loro ne ho visti... Ora ho acquistato il nuovo lavoro e con calma lo gusterò... Penso che Elodia sia inarrivabile, anche se son molto più legato ai primi lavori... Dal vivo è sempre una forte emozione stare a pochi cm da loro... www.darkrainbow999.altervista.org |
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2
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Caspita che bella recensione |
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Come sempre una recensione bellissima... vedrò di ascoltare comunque l'album, anche se in base a quanto dici non è per nulla un capolavoro del genere... mi voglio avvicinare per la prima volta: sentiamo com'è sto aperitivo va! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Die Sehnsucht in mir 2. Mandira Nabula 3. A.u.S. 4. Feuer 5. A prayer for your heart 6. I lost my star in Krasnodar 7. Die Taube 8. Call me with the voice of love 9. Der tote Winkel 10. Koma
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Line Up
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Tilo Wolff: vocals, piano, trumpet, flugelhorn, guitar Anne Nurmi: vocals, keyboards
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RECENSIONI |
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