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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Alcest - Écailles De Lune
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( 9767 letture )
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Io sono un osso duro! So dominarmi. Esteriormente non lo davo a vedere, ma erano in gioco il lavoro assiduo di lunghi anni, il riconoscimento del mio talento, tutto il mio futuro.
La devastante potenza emotiva di Souvenirs d'un Autre Monde scosse gli animi di mezza Europa: gli strumenti della musica oscura messi da Neige al servizio del sogno, della luce, del sentimento, del dolce naufragar in mondi lontani, gli unici mondi dove gli spiriti più sensibili potessero trovare conforto dal loro tipico mal di vivere; Souvenirs fu altare ad una semplicità al servizio della pura emozione. Il battesimo è avvenuto con Souvenirs, ora è giunto il momento della confermazione. Dopo aver ammirato per un attimo il bell'artwork (comunque inferiore al capolavoro concettuale di quello del precedente album) e dato un ascolto notturno a Écailles de Lune (che per il sottoscritto è una delle uscite più attese dell'anno), ecco le mie impressioni prettamente emozionali: ritrovo con grande piacere il tono di poesia tipico di Alcest che, a dispetto degli osanna al creato ed alla vita del precedente episodio, benchè ne riprenda il concept, ha molto di tragico e di afflitto. Più che suscitare dolci ancorchè nostalgici turbamenti, questa volta le visioni sembrano versare lacrime: da una distanza che manda un senso di rammarico per la loro perdita e le trasformazioni nel frattempo avvenute. Neige si fa qui cantore del visibile e dell'immediato, fa del senso della vicinanza la sua cifra; dà qui respiro al mondo inducendo un sentimento beneaccetto di disincanto e frustrazione. Il suo sguardo non si rivolge più al mondo con occhi fiabeschi di bambina, quanto con quelli di un ragazzo plagiato dal furore delle passioni.
Il disco si dipana, perlomeno nella maggior parte del suo minutaggio, sul tema del premiato tandem chitarristico arpeggio pulito/riffing black-style ultrasaturo: questa volta però la costruzione dei pezzi è molto più nervosa ed imprevedibile, giocata su ripartenze, scatti improvvisi, attimi di pausa ed altri di furia cieca (con tanto di blast beat). La suite composta dalle due parti della title track ne è la sintesi perfetta: riff disperati (gli accordi maggiori la fanno ancora da padrone) si alternano a chitarre clean molto liquide (solito abuso, in senso buono, di riverbero e delay); un drumming ora molto più vario (gli Alcest si sono finalmente dotati di un batterista di ruolo, Winterhalter) dona quel pizzico di spessore armonico in più ai pezzi, così come il cospicuo aumento di tracce sovrapposte, sapientemente giostrate da un ottimo lavoro svolto in fase di mix (che lascia sempre e comunque le chitarre in primo piano, ed a ragione).
“Sono un artista zoologo” dissi. “Che cosa sa fare?” chiese il direttore. “Imito le voci degli uccelli”.
I delicati vocalizzi sono ancora parte fondamentale dell'impiantito melodico intessuto dal giovane transalpino, anche questa volta utilizzati più come strumento gettato nell'impasto sonoro piuttosto che come protagonisti della scena. Protagonista la voce lo diventa però allorchè Neige decide di premere sul pedale dell'aggressività tornando a sfoderare lo screaming di cui non avevamo più notizie dai tempi dell'ep Le Secret. Ciò che si perdeva in dinamismo in Souvenirs è ora dunque pienamente ripagato. Ad onor del vero c'è da sottolineare una certa qual perdita di spontaneità rispetto al passato: poco male, è un prezzo onestissimo a fronte dello studio armonico maniacale che si cela dietro ogni pezzo; devo dire di essere rimasto letteralmente estasiato dalla costruzione verticale delle composizioni, il sound è saturo ma mai confusionario o impastato, perfettamente intellegibile in ogni sua parte. Perceès de Lumière è una seria candidata al titolo di top song del 2010 (sì lo so che era già stata inserita nello split con i Les Discrets uscito sul finire del 2009): un arpeggio dannatamente trascinante è il filo conduttore di un pezzo che gioca con una classe innata tra screaming grondanti insoddisfazione, vocalizzi consolanti ed un'energia mai sentita così tra i loro solchi (da impedire la stasi fisica!). Gli ultimi due pezzi non sono all'altezza (stratosferica) della prima parte dell'album: eleganti e di classe come al solito ma anche accademici, prolissi e, duole dirlo, alla lunga noiosi. Belli per carità, ma incapaci di lasciare il segno. Proprio per questo Écailles de Lune va a porsi un gradino sotto l'illustre predecessore, rispetto al quale si configura comunque in aperta evoluzione musicale (la categorizzazione post-black questa volta ci sta davvero tutta, ma non ditelo a Neige...).
Il percorso di Neige è leopardiano: le dolci illusioni della giovinezza in Souvenirs hanno lasciato il posto al disincanto ed alla furia delle passioni (anche quelle più violente) del più maturo ed “adulto” Écailles de Lune. E questa volta, purtroppo, il mondo è il nostro.
“Purtroppo” disse con un cenno di diniego, “è roba fuori moda”. “Ma come? Il tubare della tortora? Lo zirlio dell’ortolano? Il canto della quaglia? Lo squittire del gabbiano? La melodia dell’allodola?” “Roba vecchia” disse annoiato il direttore. Mi fece male. Ma credo di non averlo dato assolutamente a vedere. “Arrivederci” dissi cortesemente, e volai via dalla finestra aperta.
Brano tratto da: István Örkény, Novelle da un minuto
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Bell\' Album e Copertina incantevole.. Concordo con il Recensore che i due Brani finali fanno scemare un po\' l\' intensità dell\' insieme, però Lavoro di tutto rispetto. |
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un altro capolavoro di Neige dopo il bellissimo esordio qui ci sarà la svolta più marchiata del suo BLACKGAZE dando in risalto più la venatura black metal della band ne esce una perla nera di rara bellezza.VOTO 99/99 |
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Bellissimo, il primo che ho comprato di questa band e mi procurerò sicuramente anche gli altri. E' bello tutto di questo album: le atmosfere, le (poche) sfuriate, la dolcezza, l'artwork, la durata giusta...a dimostrazione di come Neige sia uno dei re incontrastati di questo modo di interpretare il black metal. Voto 82 |
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disco ipnotico da ascoltare di notte con la luce lunare che entra dalla finestra! 85 |
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Non so di dove sei, ma domani sera gli Alcest sono a retorbido... |
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@Giasse: Grazie per il consiglio! E' da tempo che pensavo di procurarmi anche "Souvenirs", del quale ho sempre sentito parlare più che bene. Quando l'avrò assimilato a dovere, darò il mio giudizio anche su di lui! |
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Flag, fai così: stasera prova a spegnere la luce e viaggiare con Souvenirs. Poi mi dici se ti porta più o meno lontano di Ecailles. Per me non c'è paragone, anche se va ammesso che qualunque prodotto di Neige è abbondantemente sopramedia... |
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Non amo il Black, ma questo disco mi ha davvero impressionato. Amo ascoltarlo sdraiato, al buio, e farmi trasportare dalle note. Veramente avvolgente, denso di emozione. 80/100 PS: credo che l'artwork sia uno dei più belli che abbia mai visto. Lo uso come sfondo per il mio PC! |
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17
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I due full degli alcest sono alla pari per conto mio, ma per vari motivi preferisco questo ecailles de lune. Lo trovo assurdamente magico. Per me il disco dell'anno 2010, sottolineo PER ME, niente e' riuscito ad emozionarmi in questo modo durante l'annata. |
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All'uscita mi ha preso molto,e lo ascolto spesso ancora oggi... Secondo me l'unica canzone un pò più noiosetta è Solar Song,mentre le mie preferite sono Le due Ecailles de Lune e Sur L'océan Coleur du Fer... |
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bellissimo, sognante, disperato...secondo me ai livelli del precedente "souvenir..."... gran bella recensione cmq...complimenti! |
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il primo ascolto mi ha folgorato, davvero un disco stupendo...più ragionato e maturo del primo e sicuramente un po' meno spontaneo, ma comunque al suo livello |
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bellissimo disco. forse difficile da digerire però se ascoltato con molta attenzione e lo spirito giusto rivela tutta la sua incantevole bellezza. se ne esaltano i colori tetri e delicati se ascoltato al buio in cuffia: provare per credere! |
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Appena comprato. Non avendo ascoltato Souvenirs, il giudizio è limpido: mi sembra gran bella musica, non molto tecnica ma davvero emozionante. Recensione ben scritta e che comunica nello specifico gli aspetti del disco, complimenti Autumn! |
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11
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Fantastico ed emozionante. |
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Album certamente inferiore a Souvenirs, seppure estremamente gradevole. Concordo con Stefano: le due Écailles De Lune e Percées De Lumière sono semplicemente spettacolari, Abysses è buona, ma le rimanenti sono mediocri (peggio l'inutile Sur L'Océan Couleur De Fer). Sentimentalmente è disperato e molto meno sognatore: l'ascolto di questo nuovo mi lascia ancorato al mondo che mi circonda, mentre Souvenirs ha su di me un effetto totalmente "allucinogeno". Personalmente gli preferisco anche Amesoeurs, più sperimentale e vario. Voto 78. |
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9
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questo disco e' bellissimo . Sinceramente non riesco ad analizzarlo nelle singole canzoni , mi viene spontaneo considerarlo un unico affascinante insieme dall'incredibile crescendo emotivo . La title track in 2 parti e la terza canzone sembrano la colonna sonora di un magico oscuro viaggio notturno culminante nelle luci dell'alba del quarto pezzo Solar song , per poi malinconicamente confluire in Sur L'Océan Couleur De Fer chi mi da l'idea del nostalgico ricordo di qualcosa di fantastico appena passato che non tornera' mai ... Questo disco nel suo alternarsi di stili e soluzioni sempre differenti e' riuscito a colpire la mia immaginazione , il potere evocativo e visionario della musica e' immenso e prezioso . il primo disco non mi aveva colpito per niente ... |
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8
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@Nino: invece è interessante come riescono a prendere le distanze dal primo album sulle prime tracce, estremizzando il concetto Amesoeurs. Le ultime tracce sono stupende, secondo me il vero disco comincia dalla 3° canzone. Un perfetto continuum di Souvenirs, con molte influenze Novembre. |
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7
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Per me è un passo indietro, difficile fare un seguito al livello di Souvenirs, ma qui secondo me poteva fare sicuramente di meglio, solo le prime due traccie si salvano secondo me... |
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6
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di questo album non riesco ancora ad avere un'idea chiara...mentre il precedente mi aveva sorpreso già dal primo ascolto...resta indubbio il fatto che stiamo parlando di album qualitativamente superiori alla media. La copertina è spettacolare, non inferiore alla precedente, semplicemente molto diversa. |
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5
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Il debut non mi aveva convinto affatto, proverò a dare una chance a questo nuovo lavoro |
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4
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Meraviglioso. Benchè l'effetto sorpresa di Souvenirs rimarrà imbattuto, questo Ecailles de Lune è più maturo e organico. E' praticamente un disco rock, suonato però metal. Percees de Lumiere sembra una canzone degli Interpol e l'album è come la messa in estremo del disco degli Amesoerus. Un disco più notturno di Souvenirs, due gioielli inestimabili. Un disco da 85 |
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3
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Non lo definire per nulla black e comunque, personalmente, mi ha molto deluso o forse le mie aspettative erano troppo elevate rispetto al precedente capolavoro. Involuzione. |
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2
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Davvero stupendo, un album che scivola via troppo velocemente, da ascoltare e riascoltare più volte. |
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prima di tutto complimenti per la recensione-tesi di letteratura! allora, ammetto di averlo sentito ma tutt'altro che bene. quindi posso dire soltanto che i primi ascolti non mi hanno invogliato a concentrarmici di più. non so se sia perché il debutto è talmente inarrivabile che anche se non vuoi un paragone lo fai lo stesso e, per quel che mi riguarda, se ne esce malconci in ogni caso. anche perché non amo "comportarmi" così. vabbè, ho capito, lo dovrò ascoltare meglio... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Écailles De Lune (pt. I) 2. Écailles De Lune (pt. II) 3. Percées De Lumière 4. Abysses 5. Solar Song 6. Sur L'Océan Couleur De Fer
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Line Up
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Neige – Vocals, Guitars/Bass, Synths Winterhalter – Drums
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