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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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ALCEST - Intervista a Neige
25/10/2019 (1502 letture)
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Gli Alcest tornano dal loro mondo etereo per presentarci Spiritual Instinct, che rispetto al suo predecessore risulta più cupo semplicemente osservandolo dalla copertina. Neige, spirito e mente della band, è un artista dagli interessi molto variegati. Amante della natura, dello spiritualismo, della cultura giapponese e di shoegaze, nonostante le numerose collaborazioni e band passate, è in questo progetto che infonde al massimo tutto il suo essere. Per questo abbiamo voluto chiedere direttamente a lui cosa ci riserverà Spiritual Instinct, in modo da scoprire qualche retroscena e capire qualcosa in più della sua particolare personalità.
Candal: Buonasera, è un piacere averti qui con noi, benvenuto su Metallized! Mi piacerebbe iniziare parlando subito di Spiritual Instict. Quindi, la prima cosa che salta in mente ascoltandolo è che rispetto a Kodama suoni decisamente più dark; inoltre tu stesso hai affermato che quest'album è stato come una catarsi. Puoi dirci qualcosa di più a riguardo?
Neige: Certo. Solitamente con gli Alcest cerco di mettere da parte le mie emozioni più negative e di non convogliarle troppo nel processo musicale, ma questa volta è stato diverso. Mentre ero immerso nel tour di Kodama non mi sono sentito molto bene ed è come se avessimo lavorato troppo, e quando forzi troppo te stesso rischi di perderti e non riesci a più a riconoscerti. Non hai abbastanza tempo per te stesso, sempre con persone intorno, e così non riesci a riflettere sulle cose, non puoi fare le cose che ti piacerebbe fare. Per me, che sono una persona molto spirituale, c'è bisogno di questa sfera in particolare, e non è facile quando si è in tour. E così ho finito per sentirmi male e molto ansioso, soffrivo di disturbi del sonno, non dormivo più molto, e così quando mi sono messo a scrivere per il nuovo album ho realizzato che avevo un sacco di queste emozioni da mettere in musica. Quando ho scritto la prima canzone l'ho fatto in davvero poche ore, in maniera totalmente spontanea e immediata. Tutte queste emozioni sono finite nella musica, e non ho provato a sopprimerle, le ho lasciate semplicemente andare così come sono ed è per questo che l'album risulta più aggressivo e cupo.
Candal: In riferimento alla copertina, hai detto che ti rivedi in parte nella sfinge, creatura mitologica che abbraccia sia la dimensione terrena che quella spirituale. Questa dicotomia si avverte già nei primi minuti di Les Jardin De Minuit, dove le parti sognanti vengono sopraffatte da riff con sonorità metal. Quindi, come battaglia interiore che riversi in musica come sta procedendo? Sei prossimo a un punto d'arrivo?
Neige: Beh vedi, l'album è stato ultimato praticamente adesso, perciò la questione è ancora fresca per me. Sai, è parte di un processo di guarigione, avevo bisogno di mettere queste emozioni in forma di musica e di registrarle. Siamo stati in studio ed è stata una sessione di registrazione davvero difficile. Ora inizio lentamente a sentirmi meglio, il processo di ripresa è iniziato e nel complesso non mi sento ancora completamente bene ma sì, ci sono già dei miglioramenti.
Candal: Bene, lieto di sentirtelo dire. Dunque, rimanendo sul tema natura e creature, si nota come gran parte del tuo lavoro con gli Alcest sia saldamente legato a questo tema. Quando ho scoperto che per Kodama sei stato ispirato dal film "La Principessa Mononoke" ne sono stato piacevolmente sorpreso, perché è uno dei miei film preferiti dello Studio Ghibli. Pensando quindi alla sfera naturale e ad entità sovrannaturali, Protection mi sa in parte di questo, e mi domandavo effettivamente cosa intendessi tu precisamente con questa parola. Ho letto il testo e i riferimenti al mare e alle onde, ma continuo a pensare che ci siano anche riferimenti a un senso di protezione dato da qualcosa più grande di noi. È solo una mia supposizione?
Neige: Sì, può essere vista anche così: protezione può essere la sfinge, come un guardiano, oppure la natura stessa. Io considero le onde e il mare come una protezione, perché hanno un potere lenitivo. Alle volte, quando mi sento male vado al mare e mi sento come se l'acqua purificasse le mie emozioni. Adoro il mare, sono cresciuto vicino al Mar Mediterraneo, nel Sud della Francia, tant'è che abbiamo una certa affinità con l'Italia su questa cosa.
Candal: Già, io sono del Sud Italia e potrei dire lo stesso.
Neige: Assolutamente. Vivo vicino al mare ed è importante per me. Sì, la protezione è contro te stesso, i tuoi demoni; ad esempio quando scende la notte e inizi a sentire quell'angoscia salire, è lì che hai bisogno di proteggere te stesso da tutto ciò.
Candal: Rimanendo in tema di protezione e difesa, tu stesso affermi che Spiritual Instict è più oscuro rispetto a Kodama, e oltre a ciò ricerchi un senso di trasformazione durante il processo di creazione musicale. Ciò mi fa pensare a quest'album come una fase di transizione, in cui hai avuto bisogno di estraniarti dal mondo compiendo un lavoro interno su te stesso, un po' come fa il bruco che si chiude in una crisalide sprofondando nel buio prima di riemergere sotto una nuova veste.
Neige: Nello Spiritualismo diciamo questo: se vuoi crescere come spirito e tendere alla migliore versione di te stesso, hai prima bisogno di esperire la tua oscurità, di abbracciare il tuo lato oscuro, le tue emozioni più degradanti, come la rabbia, l'ansia, e tutti i tipi possibili di emozioni negative. Devi sperimentarle, prima di essere in grado di crescere, perché hai bisogno di accettare te stesso innanzitutto, e di capire quando e dove hai bisogno di intervenire. Tutto ciò può necessitare di molto tempo, e forse come dici tu c'è questa sorta di trasformazione che potrebbe avvenire in un singolo ciclo vitale, ma come dicono i Buddhisti potrebbe anche essere che torniamo su questa terra reincarnandoci in modo da aspirare sempre più verso il meglio.
Candal: Le tue composizioni hanno spesso un misto di dolce e amaro in cui tuttavia è predominante una certa positività. Sebbene Spiritual Instict sia più pesante, anche qui si può percepire una sensazione di calore e conforto, come se cercassi di immergere il tuo spirito in un bagno di sole taumaturgico. Quando inserisci sezioni più improntate sul black metal, come le parti in scream presenti in L'Ile des Morts, lo fai ricercando una sorta di contrasto sonoro o lo vedi come un unico flusso da amalgamare?
Neige: Mmm, solitamente non ragiono tanto in termini di stili musicali. Cioè, son cresciuto ascoltando anche metal e quando ho voglia di esprimere qualcosa di più oscuro tendo ad esprimermi con questo genere ma non ci faccio effettivamente molto caso. Inoltre, mi piace pensare ad Alcest come qualcosa con forti contrasti, perciò le parti in scream sono l'espressione del mio lato umano ansioso e frustrato da una parte, mentre le parti più delicate e sognanti rappresentano il sentiero spirituale. Quest'ultime rappresentano la parte più confortante e serena e così in tutto questo si hanno i due aspetti della mia personalità.
Candal: Ritornando all'ultimo brano che ho menzionato, appena ho letto il titolo m'è venuto in mente l'omonimo quadro di Arnold Böcklin. Quest'opera sembra concordare perfettamente con il carattere della canzone, tetra ma allo stesso tempo carica di mistero e speranza. Puoi dirci qualcos'altro su questa traccia?
Neige: Esatto! Il titolo è proprio un riferimento a quel quadro! Per quanto riguarda il brano in sé, sì, posso dirti che è stato quello più difficile da scrivere, perché ha molti riff ed elementi differenti tra loro. C'è voluto molto tempo per finirla. Come hai detto tu, è un tributo al dipinto perché per me rappresenta il grande mistero che si cela dietro la spiritualità. Sai, Böcklin ha realizzato cinque versioni di quest'opera e in tutte le versioni la piccola barca non raggiunge mai l'isola, si avvicina sempre più ad essa ma non saprai mai cosa succederà e se ci arriverà. Per me questa è la perfetta metafora, la grande domanda che riguarda ciò che ci aspetta quando moriremo, se sconfineremo in un altro stato dell'esistenza. È la grande domanda che chiunque fa a sé stesso nello Spiritualismo.
Candal: Tu stesso consideri Alcest come un progetto fuori dagli schemi anche da ciò che è considerato già outsider, perché non si incastra perfettamente nella scena post-rock/metal e nemmeno in quella black. Pensi che da quest'album inizierai a virare verso una direzione più definita, o rimarrai nella dimensione personale in cui vaghi da anni?
Neige: No, penso che con gli Alcest siamo sempre stati una band atipica e così sarà per sempre, non ci inseriamo in nessuno stile e non lo facciamo consciamente o con un intento ben preciso, è semplicemente così. Infatti, quando le persone mi chiedono che genere di musica suonano gli Alcest non so davvero che rispondere perché io stesso non saprei definirla precisamente.
Candal: Fra pochi mesi partirai per un lungo periodo di tour costellato di collaborazioni. Sembra che tu sia sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, sempre in fermento, e ciò mi convince ancor di più a pensare che Spiritual Instict sia la crisalide da cui ci dovremo aspettare qualcosa di ancora più atipico, ancora più personale. C'è già del materiale pronto in cantiere?
Neige: È un po' presto per dirlo. Ho alcune idee in mente ma niente di ancora veramente definito, perciò per ora andremo semplicemente in tour e ci concentreremo sulla promozione. Nel frattempo penso che lavorerò a qualcosa di nuovo ma per ora è difficile dirlo, in fondo quest'album deve ancora praticamente uscire (ride, n.d.r.). Ci sono piani per il futuro perché sono solito farli, ma è ancora tutto da vedere.
Candal: Ok perfetto! Ora l'ultima domanda prima di lasciarci: hai un brano preferito tra quelli di Spiritual Instict? Se sì, quale e perché?
Neige: Penso sia Protection, perché è stata la prima che ho scritto e possiede magnificamente questa forte energia che ho provato a immortalare nell'album. Queste vibrazioni sia furiose che spirituali, allo stesso tempo arrabbiate e frustrate ma allo stesso tempo in cerca di qualcosa più elevato. Penso che catturi alla perfezione entrambi i lati.
Candal: Capisco. Va bene, io avrei finito con le domande, perciò ti ringrazio moltissimo per aver risposto e grazie ancora per il tempo passato con noi! Se vuoi aggiungere qualcosa per i tuoi fan su Metallized, sentiti libero di farlo!
Neige: Grazie molte anche a te! Volentieri! Ovviamente spero che vi piaccia questo nuovo album e che possiate venire ad ascoltarci quando torneremo a suonare in Italia! Tanti saluti a Metallized e a tutti i lettori!
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Non li conoscevo se non di nome. Ieri ho ascoltato l'ultimo. Mi ha fulminato. Giovedì mi arriva. Una super scoperta |
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Molto interessante questa intervista, grazie mille! |
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Ciao @No Fun son felice di averti portato questa sorpresa che capita a fagiolo! A breve uscirà pure l’intervista, e posso già confermarti la tua idea sull’acquisto, vai a occhi chiusi! (Un po’ come sta Neige in metà dei fotoset...) |
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Non ci posso credere, sono appena rientrato in casa dopo aver guidato un'oretta accompagnato dalla splendida musica di Kodama, apro il sito e vedo questa intervista appena pubblicata. E ho pure visto "Principessa Mononoke" la scorsa settimana e non sapevo che l'album fosse ispirato a quell'opera. Sono curioso del nuovo lavoro, da come viene descritto. Probabile acquisto a scatola chiusa. Per un futuro concerto penso che bisogna andarci con una donna a sentire gli Alcest. |
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