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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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( 1950 letture )
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L'abito non fa il monaco, ma a volte sì: basta vederli in foto, gli Injury, con le loro magliette recanti le effigi di band quali Metallica oppure Testament, i loro chiodi di pelle e gli smanicati in jeans coperti di toppe, per capire cosa suonino questi ceffi provenienti dall'Emilia Romagna ma fortemente 'americanizzati', nel background come nello stile del Myspace (redatto in lingua inglese) e soprattutto -perchè è quello che conta- nel taglio sonoro proposto nel demo omonimo: thrash, thrash, thrash, fortissimamente thrash. Pare che questi Injury siano assolutamente devastanti, in sede live, anche per merito di vecchie collaborazioni di alcuni componenti con altre band underground: nel frattempo non resta che testare quanto di buono prodotto nel dischetto in questione, dall'artwork semplicissimo e non particolarmente intrigante.
Lo stile musicale proposto dal quintetto emiliano riprende il discorso del thrash metal veloce e frenetico della Bay Area, dunque piacerà di sicuro agli amanti delle sonorità old school; seppur rifacendosi agli stilemi classici del genere, gli Injury cercano di sviluppare nei loro pezzi una struttura lievemente più intricata e complessa, basata su un sound fluido, bollente e trepidante. Il tipico riffing serrato e stoppato, la ritmica martellante e le vocals aggressive e urlate costituiscono gli elementi portanti del demo, privo però di un riff o di un ritornello veramente esaltante. Quattro pezzi proposti, di cui uno è un tributo agli Exodus: stiamo parlando della cover di The Last Act Of Defiance, tratto dal terzo full length del combo californiano, Fabulous Disaster, pezzo che con i suoi cori e le sue sgroppate furiose risulta essere, non a caso, quello più trascinante del lotto. Per il resto va elogiato il tiro del riffing mordi e fuggi, sempre delizioso per ogni thrasher che si rispetti fin dall'opener Busy Killing, o il drum martellante di Jankill dietro alle pelli. Dei tre inediti, il più avvincente risulta essere Fear Of Nothing, dotato di un riff esaltante in avvio ma zavorrato da un difetto riscontrabile in tutto il lavoro, vale a dire una certa ripetitività delle tracce. Non che il thrash sia genere in cui la varietà faccia da padrone, anzi, proprio quello è il bello di quelle bordate sparate ripetutamente a mille all'ora: però qui manca qualche stop'n'go in più, servirebbero più frequenti ripartenze brucianti e delirio a tonnellate: il disco non è immediatamente digeribile, e il sound degli Injury meriterebbe una spintarella capace di incendiare maggiormente l'ascolto.
Al di là di questi dettagli rivedibili, e a fronte di un sound comunque compattissimo, duro, veloce e rabbioso, gli Injury si candidano a dire la loro con orgoglio nella scena thrash metal nostrana. L'underground tricolore ha bisogno di linfa nuova senza perdere il gusto per la storia del genere, e la band emiliana dimostra di voler mettere a punto un giusto connubio tra i classici 'inni' thrasheggianti figli degli Eighties e la modernità dei suoni a cui ci hanno abituato band come i Testament e tante altre che hanno saputo evolvere con grande potenza e intelligenza la folgore primigenia del thrash. E' affascinante notare come quell'atmosfera, quelle sonorità nate nei bui locali dell'underground di Frisco siano ancora vivi e vegeti nelle nuove leve, che non dimenticano l'epoca d'oro del genere col quale sono cresciuti: una risposta incontenibile e orgogliosa a tutte le derivazioni storpie e di passaggio sorti nella decade successiva a quella più splendente del riff stoppato.
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mo bravi, i miei conterranei. peccato non li ho visti di supporto ai bulldozer, me ne hanno parlato bene anche dal vivo, sentite la loro cover degli exodus!!!! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Busy Killing 2. Denying My Soul 3. Fear Of Nothing 4. The Last Act Of Defiance
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Line Up
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Artio- chitarra Paul- chitarra Sauro- voce Jankill- batteria Mibbe- basso
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