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Injury - Unleash the Violence
( 1986 letture )
Enorme piacere suscita riascoltare una band ad un anno di distanza dal primo approccio con un loro demo, e ritrovarla fiorita e decisamente maturata: è il caso degli italianissimi Injury, thrashers nel cuore e nell'anima provenienti da Reggio Emilia, attivi dal 2008. Avevamo avuto modo di tastare le loro qualità col demo omonimo, e il giudizio era stato pressoché questo: picchiano duro, suonano veloci e ripropongono fedelmente le basi cardine del thrash, ma suonano troppo “piatti”, privi di ritornelli travolgenti e di qualche momento di vero delirio, che siano stop'n'go, riffs o quant'altro. Ebbene, il disco di debutto, Unleash the Violence, battezzato dalla Punishment 18 Records, vede la band nostrana porre rimedio a tutte queste mancanze, confezionando un prodotto molto più elettrizzante e concedendoci una risicata soddisfazione personale: quella di poter constatare come, proprio grazie a quei ritocchi individuati in fase di recensione, il sound di questa band risulti assai più appetibile (anche se non ancora perfetto e del tutto coinvolgente, come vedremo in seguito). Lungi da chi scrive ogni idea di autocelebrazione: qui viene premiato il duro lavoro degli Injury, questi ragazzi che non vogliono fermarsi al punto di partenza ma sono determinati a crescere ancora.

Con uno stile vocale rozzo -non growl, è bene precisarlo- il singer Sauro mette a dura prova la resistenza dell'ascoltatore non rodato a sonorità brutali, mentre la chitarra ritmica di Artio e quella solista di Paul preparano un pericolante sentiero minato nel quale si muove terremotante la base sonora retta da Jankill, dietro ai tamburi, e dal basso di Mibbe. Il quintetto emiliano mette in mostra un groove notevole ed una grandissima energia, sprigionata attraverso scariche di riff abrasivi, un tupa-tupa elettrizzante, rapidi fendenti solisti, cori da delirio e vocals graffianti. Emerge fin da subito la letalità dovuta alla moltitudine di riff validi accorpati ad arte e fomentati dalle backing vocals tipicamente thrash, da stop'n'go e ripartenze da cardiopalma, classicissime: è così che si delinea una tracklist costituita da nove mazzate concitate e ad alto contenuto ormonale, come l'opener Ignorance, che si susseguono senza lasciare un attimo di respiro; la potenza dirompente viene impressa su disco con un suono nitido e perfetto, lasciando parecchi lividi sulla pelle: The Execution, Food for Voltures o Denying My Soul sono inequivocabili segnali che i cinque metallers hanno intenzione di spappolare i timpani degli ascoltatori. Ininterrottamente, per tutti i quaranta minuti del full lenght: una scelta che sarà la carta vincente per alcuni (gli extreme metallers) e il punto debole per tutti gli altri (coloro che vanno alla ricerca di arrangiamenti più sofisticati). Se si dovesse fare un paragone, si potrebbe tirare in ballo il nome degli ultimissimi Testament, quelli possenti e glaciali ascoltati dagli anni Novanta ad oggi, rivisitati in versione fortemente thrashy -senza le concessioni death, dunque- come è chiaramente esplicato in sfuriate a rincorsa come Busy Killing, concitate, convulsive, grezze sassaiole che infervoreranno i neuroni dei più oltranzisti. Al tempo stesso, però, non mancano sfumature più moderne ed accostabili alle evoluzioni più recenti del genere. Per quanto riguarda i difetti del platter, sicuramente bisogna precisare che la sezione solista, per quanto affilata e pungente, non è particolarmente ispirata o particolareggiata (esclusi passaggi sparuti, come Messiah of the Undone e Food for Voltures, in cui fa capolino persino qualche assaggio di melodia nel senso letterale del termine), mentre difetto ancor più ampio ed incisivo è quello riscontrabile nella disamina strutturale dei pezzi, che risultano alla lunga un po’ ripetitivi.

Verso la metà del disco, infatti, le composizioni perdono quell'imprevedibilità necessaria a tenere l'attenzione elevata tanto quanto nei primi minuti d'ascolto: un problema ricorrente in tanti dischi thrash così privi di fronzoli tecnici e rallentamenti melodici, che prevedono canzoni tiratissime e frenetiche dal primo all'ultimo minuto ma che, così facendo, castrano ogni velleità di stratificazione musicale. Non che sia questo il vero problema: se fatta come si deve, anche questa diramazione d'ignoranza sa rimanere fibrillante per l'intero minutaggio, ma è altresì vero che solo i Maestri del genere sono veramente capaci di sfornare una manciata di cazzotti nei denti tutti egualmente validi e trascinanti. Presi singolarmente, i nove brani di Unleash the Violence non hanno apparenti cali, essendo tutti sintonizzati su un'identica lunghezza d'onda e su un medesimo canovaccio, ma ascoltati tutti d'un fiato possono perdere mordente. Niente da dire, invece, sui repentini cambi di tempo, sugli incendiari martellamenti strumentali e su qualche scheggia impazzita anche in fase solista: è il caso di Fear of Nothing, canzone migliore del lotto con i suoi sette minuti di durata e la sua concentrazione di riff nevrotici e tensione marcata. I miglioramenti di questa band sono dunque tangibili, per quanto i margini di miglioramento ancora ampi: se però amate alla follia il thrash più grezzo e privo di orpelli, questo disco potrebbe decisamente fare al caso vostro.



VOTO RECENSORE
75
VOTO LETTORI
30.78 su 23 voti [ VOTA]
el pueblo del thrash
Sabato 17 Settembre 2011, 21.54.14
10
Una scarica di buon thrash nelle chiappe! Il disco rende, altro che, ma dovreste vederli dal vivo questi ragazzi:rabbia, passione e ritmiche da paura! Un ottimo album, accompagnato da perfette esibizioni live. 100/100
LAMBRUSCORE
Venerdì 16 Settembre 2011, 13.24.57
9
alessio, anch'io dal vivo li rivedrei 100 volte. di sicuro a molti il disco piacerà, ma io sono a livello spesso dei pensionati (anche se in pensione non ci andrò mai), quindi coi miei amici anziani e sclerotici come me, commento a voce alta ogni nuova uscita discografica, lamentandomi del fatto che una volta suonavano così, l'altra volta invece colà, poi torno a casa con le braccia incrociate dietro la schiena, inciampando di tanto in tanto...(chissà perchè....)
alessio
Giovedì 15 Settembre 2011, 13.18.06
8
lambru sèèèèèèèèèè e che se stamo a fa rega i soldi dagli anthrax per la cacca!!!!!!!!!!! heheheheheh live ci spenderei ache i milioni ma la roba nuova in studio rimane li , no ero curioso solo per il fatto che non mi aspettavo di trovarlo cosi di botto
Khaine
Giovedì 15 Settembre 2011, 13.07.42
7
@ Alessio: lo so, spesso capita. Ma in teoria l'uscita in Italia è prevista per il 16, e noi la rispetteremo.
LAMBRUSCORE
Giovedì 15 Settembre 2011, 13.07.00
6
x alessio e tutti quelli che vogliono comprare il nuovo anthrax: fate pure, i soldi sono vostri, io non lo pagherei neanche un euro, piuttosto con l'euro ci bevo un bianco alla spina al bar (spesso anche quel bianco lì fa cagare....)
alessio
Giovedì 15 Settembre 2011, 12.49.59
5
ma ufficialmente intendi che il disco esce il 16? o la recensione ? no perchè io il disco degli anthrax l'ho trovato ieri a ricordi mediastore in tutte e due le versioni.
Khaine
Giovedì 15 Settembre 2011, 7.48.49
4
@ Blue: gli Anthrax escono ufficialmente il 16
LAMBRUSCORE
Mercoledì 14 Settembre 2011, 17.51.57
3
e bravi i miei conterranei, non ho ancora il disco ma l'ho ascoltato in parte e mi è piaciuto. peccato non sia riuscito a vederli al recente festival di viadana, alla prossima comunque.
Undercover
Mercoledì 14 Settembre 2011, 17.16.29
2
Bel disco, a parte una mancanza totale di personalità, si sente di tutto tranne che la loro, è una dose massiccia di thrash suonato e composto come si deve, manca la componente caratteriale con quella sì che possono fare il salto di qualità.
Blue
Mercoledì 14 Settembre 2011, 17.06.44
1
E la rece degli Anthrax?
INFORMAZIONI
2011
Punishment 18 Records
Thrash
Tracklist
1. Ignorance
2. The Execution
3. Busy Killing
4. Violence Unleashed
5. Messiah of the Undone
6. Food for Vultures
7. Death Routine
8. Fear of Nothing
9. Denying My Soul
Line Up
Sauro (Voce)
Paul (Chitarra solista)
Artio (Chitarra ritmica)
Mibbe (Basso)
Jankill (Batteria)
 
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