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Disturbed - Indestructible
( 11732 letture )
Problema:

Tenuto nel debito conto che

1) I Disturbed suonano alternative metal;
2) Molti dei loro brani sono disponibili per il videogame Rock Band;
3) I Disturbed hanno fatto concerti sponsorizzati da Pepsi;
4) Una loro canzone accompagnava il wrestler Steve Austin sul ring;
5) I Disturbed hanno venduto più di undici milioni di album in tutto
il mondo;

provate a parlare male di un loro album, se ne avete il coraggio.

Svolgimento

Quarto album in studio della band di Chicago, uscito nel 2008, Indestructible rappresenta come meglio non si potrebbe l'ineludibile conseguenza di cotante premesse. Alternative è una delle etichette che ancora resistono nel mondo metal, nella sostanza meno alternativa di tante altre, che ci fa pensare ad un modo di porsi che trova nella mancanza di personalità la propria, distintiva quanto paradossale, personalità: timbrica vocale generica, chitarre cattive ma non troppo, un occhio attento alla commerciabilità del prodotto (che deve piacere, a discapito della libertà espressiva) e buona professionalità di base, anche da parte degli artisti più giovani, sono i collanti di questo tipo di offerta.

La title-track si apre con suoni di sirene e bombardamenti, e propone un cantato che, seppur non eccessivamente aggressivo, sembra avvitarsi nelle orecchie come una trivella, implacabile e senza soluzione di continuità: lo stile appare personale e supportato da un convinto lavoro di chitarre -mai pigre- fino allo sfociare in un ritornello che si pone, per sottrazione, come semplice momento di stacco da questo fiume in piena di parole. Lento e cadenzato, il chorus come lo intendono i Disturbed è solo un momento altro all'interno del brano, senza pretese di cantabilità o facile presa: nel caso in questione, richiama il rumore dei passi, i meccanismi dell'orologio a pendolo, la pesantezza della catena, senza mai intimorire nè emozionare: alternative diventa sinonimo di volontà di non offendere e di rimanere commercialmente presentabile, per cui il tutto sembra voler scorrere senza colpo ferire. Cantato ficcante e chitarre in costante movimento, come seghe circolari, anche nella successiva Inside The Fire: strofa e ritornello sembrano volersi scambiare di ruolo, con la prima ritmata e musicalmente più accesa, ed il secondo frenato, spuntato, tribale e sempliciotto, quasi a voler sottolineare, in modo didascalico, la differenza di tensione e di ritmo fra le diverse ondate sonore. La voce, in particolare, si muove tra note identiche e progressive, con una continua alternanza di ottave capace di creare un effetto inizialmente originale, ma del tutto prevedibile e scontato una volta scoperto il trucchetto. Deceiver parte leggermente più veloce, ma il ritornello dimezzato e zoppo non fa altro che riportare la velocità media del brano ai soliti, prudenti, livelli da autostrada italiana, finendo per renderlo musicalmente statico: il risultato è un business metal timido, controllato, matematico, e molto poco creativo. The Night conferma l'ipotesi: lenta e cadenzata come un racconto nella parte iniziale, la media aritmetica viene anche in questo caso salvaguardata scoperchiando prima un bridge ai confini del thrash, e facendo poi confluire il tutto in un chorus lento, che torna a poggiare sull'inoffensiva neutralità di tom e timpani per rimanere a galla. Ad aggravare il tutto, un insipido coretto finale che fa tanta, tanta indecisione. Simili cali di tensione, che avvengono spesso nel momento in cui le aspettative dell'ascoltatore sono più alte, costituiscono motivo di disappunto: ci chiediamo allora se i Disturbed siano straordinariamenti creativi, ed in grado di sovvertire le regole della costruzione musicale, o piuttosto perfetti interpreti del detto cambiare tutto per non cambiare nulla.

La successiva Perfect Insanity, che ricorda i Nickelback più metallari, si articola di nuovo in una strofa cantata fino allo sfinimento che è essa stessa ritornello, rallentata durante il bridge ed infine mortificata dall'inevitabile immobilismo del chorus. Haunted si apre con il rintocco di una campana, e bisogna ammettere che la geometria che contraddistingue in più punti Indestructible ben si presta al tratteggio di immagini suggestive: purtroppo, quasi davanti ad un repentino ripensamento, l'atmosfera viene subito impacchettata per fare posto al solito riffing alternative, con cassa iper-presente ed una parte centrale più cantata delle precedenti, ma ancora non abbastanza incisiva. A tentare di insaporire il tutto, dopo i coretti di The Night, arriva una parte parlata la cui unica funzione sembra essere quella di confermare l'impressione di un colorato e vendutissimo pasticcio. Enough è la solita minestra riscaldata nel microonde, della quale è ormai inutile ribadire gli ingredienti: un ritornello passabile ma fondamentalmente mancato, un'accozzaglia di parti tenute insieme con la coccoina e l'idea, da parte del recensore, che siano le idee -proprio loro- a latitare. E non si parli di limiti di genere: Arm Yourself degli sconosciutissimi Bulletproof Messenger è un esempio lampante di alternative di qualità, con una percentuale impressionante di canzoni riuscite, e personalità a profusione. The Curse ha un buon impatto, almeno finché il brano non vuole darsi l'aria da canzone: ritmo sostenuto, chorus banale, assolo quasi cacofonico e pure una spruzzatina di tastiere rendono il sapore più simile a quello di una frittata, di quelle senza niente dentro però. Musicalmente siamo su coordinate stilistiche da spot di Sky, con un metal televisivo che comincia a fare breccia nelle orecchie di quei sessantenni giovani-dentro, alla spasmodica attesa di Diretta Gol, e delle tette di Ilaria d'Amico. Torn decide di non indugiare e si lancia dopo pochi secondi in un ritornello lagnone, impacciato, buono per una di quelle puntate di Smallville nelle quali il nostro eroe si ritrova per l'ennesima volta con le pive nel sacco, a scrutare le stelle pensando a Lana che se la fa con un altro. Pericolosa nella sua inconsistenza, come certi vini che costano meno dell'acqua del rubinetto, la canzone fa rimpiangere, e di molto, il brano ononimo degli At Vance, al quale vi rimandiamo con il conforto amichevole di una pacca sulla spalla. Criminal e Divide sono episodi senza pretese, e forse proprio per questo più comprensibili nelle loro intenzioni: ben lontani dal promuovere una voglia di cantare, penalizzati da una cronica e colpevole mancanza di cori, propongono il primo una fresca apertura dopo l'assolo, ed il secondo una potente cavalcata finale, di una robustezza metallica no, ma almeno lignea. Facade è una chiusura ancora più amara, perché al solito intro potente fa seguito una strofa che più generica non si potrebbe, completa di effetti elettronici ottantiani che qui ci stanno come il gustoso cavolo a merenda: ritornello incantabile ed un lungo assolo avulso, in plastica riciclabile quanto a prevedibile tenuta nel tempo, completano la dotazione di questo modello in pronta consegna.

La sensazione che lascia Indestructible, in sostanza, è quella di aver ascoltato un disco qualsiasi, nella peggior accezione del termine: un metal generico, ben più levigato e patinato di quanto non voglia far credere, che la spocchiosa etichetta alternative penalizza ulteriormente: di fatto questa proposta non è alternativa a nulla. Per contrappasso, la musica proposta dai Disturbed in questa occasione è un disordinato ed ingenuo crossover di citazioni, atmosfere e tematiche, al quale sembrano mancare un'idea di fondo ed una cultura musicale che permettano di amalgamarsi con personalità. Musica splendida nella sua trasparenza, perfetta come colonna sonora di telefilm con vampiri e pronta, non a caso, per le chitarre in plastica di Rock Band.



VOTO RECENSORE
50
VOTO LETTORI
48.19 su 151 voti [ VOTA]
jean
Giovedì 20 Febbraio 2025, 15.56.56
30
penso che chi ha fatto questa recensione e questa quotazione avesse voglia di fare il salmone..... rimane ancora un album immarcescibile dei disturbed che solo negli ultimi due evolution e divisive stanno segnando il passo in ogni caso guardando le valutazioni degli altri album dei Disturbed su questa piattaforma mi rendo conto che sto perdendo tempo a parlare a un sordo....
Pootin
Sabato 26 Novembre 2022, 11.57.48
29
77 ad asylum e 50 a questo? Dovrebbe essere il contrario. Recensione ingenerosa
Non guardare il mio nome
Domenica 22 Gennaio 2017, 17.05.03
28
A mio parere è un album che presenta abbastanza pecche,ma non così gravi da darli un 50. Un lato negativo di questo disco è il fatto che è IMBOTTITO di assoli!! Su tutti i brani ce ne saranno almeno 2 o 3 che non contengono un assolo! Comunque il disco presenta anche lati positivi.....Inside the fire è una canzone che riuscirebbe ad alzare la media a qualsiasi album. E nonostante abbia citato il fatto che il disco è imbottito di assoli... Bhè.....sono quasi tutti molto belli!La timbrica vocale di Draiman è sempre unica....tra le migliori.come voto gli darei un 75 meritato...ne più ne meno
black
Venerdì 29 Aprile 2016, 11.45.06
27
Voto troppo basso. Contiene ottime songs.. Voto70 minimo
Devicecod
Sabato 2 Gennaio 2016, 14.19.12
26
Sul fatto del "Disco qualsiasi" avrei molti dubbi, gli strumenti suonano a dovere, la voce di Draiman é ottima e ci sono molti più riff a differenza degli album precedenti. A mio parere é un disco meno grezzo di Believe e 10000 fists ma cupo e meno "nu metal" di The Sickness. Voto 80 se lo merita tutto
PHOENIX
Mercoledì 30 Settembre 2015, 10.36.40
25
MHA!!! PER ME UNO DEI MIGLIOR ALBUM ALMENO 80/100
stevejoker
Lunedì 7 Settembre 2015, 21.51.56
24
Recensione discutibile, questo è un grande album!
lorenzo
Domenica 26 Ottobre 2014, 13.33.15
23
io direi che quest album spacca di brutto non ce nulla da fare penso che le canzoni come sono fatte sono perfette nei minimi dettagli . Adoro molto la bella passata di doppio pedale in enough , Adoro il phil di batteria di wengren in divide l ha preso da burn in hell dei judas priest . Ho sempre adorato le ritimiche di chitarra di Dan Donegan . Un capolavoro secondo me voto 80
PiccioneCagatore
Mercoledì 19 Marzo 2014, 17.26.03
22
Certamente un passo indietro rispetto ai precedenti , ma comunque gradevole. Voto 75.
Sonny
Sabato 8 Febbraio 2014, 10.22.04
21
Non un capolavoro ma un album veramente bello. Aumento il voto di almeno 20 punti. Ovviamente pieno rispetto per la rece ed il suo autore!
Flavio
Mercoledì 23 Ottobre 2013, 10.34.23
20
50 ?? Sarà anche terribile come dice il recensore ( dove noto un certo pregiudizio ), ma io questo album l'ho ascoltato e adorato e per due anni l'ho lasciato fisso nel caricatore; io gli do un bel 85.
uvkii
Mercoledì 11 Settembre 2013, 13.28.42
19
Per favore nessuno parli più di alternative metal, è una definizione che odio.
HeavyLollo
Venerdì 5 Luglio 2013, 0.24.14
18
Bisogna dire che avete recensito l'album peggiore, abbastanza insipido (anche se da parte mia un 60 lo strappa), sicuramente il giudizio riguardo "The Sickness" sarebbe completamente diverso... su un altro pianeta rispetto a questo... La notorietà fa sti brutti scherzetti...
Giaxomo
Lunedì 6 Maggio 2013, 22.35.32
17
Ci vorrebbe la recensione della prima perla
Sonny
Lunedì 6 Maggio 2013, 22.32.08
16
Mi è piaciuto!
PanTheoN
Venerdì 25 Novembre 2011, 19.43.08
15
Comprato senza nessuna aspettativa, si è rilevato un album stupendo; sarà perché non mi aspettavo niente ma questo disco mi ha davvero impressionato. bellissimo. ci sta un 80
MAIDEN 65
Lunedì 8 Agosto 2011, 8.31.24
14
Raga che volete che vi dica , il primo non lo conosco ma a me questo mi disturba di brutto voto 80
GTX33
Giovedì 14 Luglio 2011, 21.27.54
13
album che parte alla grande e che si mantiene bene fino alla fine ma quello precedente aveva una marcia in più...
Davide
Mercoledì 6 Luglio 2011, 17.18.24
12
C'è tanta merda nel mondo del metal, e proprio i Distrubed mi dovevate sputtanare?! E' un passo indietro, ma non è per niente da 50, per me è più che sufficente
war
Giovedì 13 Gennaio 2011, 10.38.46
11
O_o del fatto che ho ascoltato questo album e non mi hanno impressionato granchè: ripeto, buoni per un ascolto una volta ogni tanto.
Zarathustra
Mercoledì 12 Gennaio 2011, 15.46.26
10
Vabbè, ma allora di cosa stiamo parlando?
war
Mercoledì 12 Gennaio 2011, 15.32.34
9
non so, quelli non li ho mai sentiti e non credo mi metterò mai a cercarli, anche se diversi da quanto ho ascoltato in questi ultimi 2...
Zarathustra
Mercoledì 12 Gennaio 2011, 14.32.51
8
@war: ma i dischi che li hanno lanciati erano veramente tutta un'altra storia eh...
Luigi
Mercoledì 12 Gennaio 2011, 14.31.57
7
A me pare un opttimo album boh!
war
Mercoledì 12 Gennaio 2011, 14.11.33
6
sì, ma a volte si esagera... l'album in sè non è nè carne nè pesce, discreto e nulla più (un po' come il seguente: band buona per un ascolto disimpegnato)
Zarathustra
Mercoledì 12 Gennaio 2011, 9.40.03
5
Beh, anche a me il disco è parso debole e spompato, nonostante un singolo pazzesco (Inside the Fire, che sentii pure in anteprima perché ero fuori dall'Italia), e sono in linea col voto di Soprani. Quanto alla recensione...meglio argomentare, no?
war
Mercoledì 12 Gennaio 2011, 8.52.40
4
minchia, sono arrivato a: 'cambiare tutto per non cambiare nulla' poi ho ceduto... va bene che c'è scritto svolgimento (non di un problema, ma di un tema... il problema semmai diventa arrivare alla fine della lettura), ma non era il caso di scrivere davvero un tema.
Marty
Martedì 4 Gennaio 2011, 19.35.36
3
A me il gruppo piace forse questo disco è inferiore ai precedenti ma rimane ottimo
Santoro
Martedì 4 Gennaio 2011, 8.41.07
2
Non è l'album migliore dei Disturbed però non merita di certro neanche 50 vista la merde che c'è in giro
SteveJocker
Lunedì 3 Gennaio 2011, 22.12.50
1
Un gruppo fantastico ed un album bello tosto sulla recensione prefersco non esprimermi: voto 88
INFORMAZIONI
2008
Reprise
Alternative Metal
Tracklist
1. Indestructible
2. Inside the Fire
3. Deceiver
4. The Night
5. Perfect Insanity
6. Haunted
7. Enough
8. The Curse
9. Torn
10. Criminal
11. Divide
12. Façade
Line Up
David Draiman - voce
Dan Donegan - chitarra
John Moyer - basso
Mike Wengren - batteria
 
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