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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Caliban - The Opposite From Within
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( 5364 letture )
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Se questo cd fosse uscito un paio di anni fa un sonante “100” nella valutazione finale non glielo avrebbe tolto nessuno. Purtroppo non è così, e con questo nuovo prodotto i Caliban vincono il premio come “gruppo plagio dell’anno”. Dalla struttura dei pezzi alla produzione ( davvero di altissimo livello, bisogna dirlo!), dagli arpeggi di chitarra alla voce pulita, dallo screaming del singer al culto sviscerato per la corda di MI basso, tutto fa venire in mente un solo nome: Killswitch engage. Davvero deludente quindi questo “The opposite from within”, per lo meno dal punto di vista della personalità del sound, soprattutto considerando la qualità del precedente lavoro il quale, pur non godendo di una produzione adeguata, aveva una propria identità ben definita e sicuramente di notevole impatto. La piaga che affligge il panorama metal odierno si sta diffondendo e questa stagnazione compositiva non è che il risultato della dilagante necessità di sfondare nel mercato discografico e di trasformare la musica da arte in merce ed i fans da “seguaci” a consumatori. Tuttavia è bene fare una precisazione: il disco in se è di ottimo livello e non lascerà sicuramente insoddisfatti i fan accaniti del genere, grazie come ho già detto ad una produzione di altissimo livello che conferisce ai brani l’adeguata dose di potenza con un rapporto volume/equalizzazione perfetto e grazie anche alle indubbie doti canore del cantante che sia nel clean che nello screaming si prodiga in performance di primissimo livello immediatamente riscontrabili nella splendida Goodbye, forse la traccia più rappresentativa dell’intera opera, o in The beloved and the hatred, dove però l’ombra dei “maestri” risulta davvero troppo ingombrante tanta è la vicinanza emotiva con When darkness falls dei già citati Killswitch engage, elemento oltremodo fastidioso soprattutto per un gruppo che nonostante abbia tutte le carte in regola per diventare leader si limita ad essere follower confezionando songs tanto accattivanti e potenti quanto ripetitive e monocorde. Promosso ma con notevoli riserve...
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6
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@hsb: non per fare il precisino, ma in 6 anni (è uscito nel 2004) certe cose le senti e le risenti quasi per forza, gli stessi KSE hanno cannato le ultime uscite, parlare di sentito e risentito così tanto tempo dopo mi sembra troppo facile. |
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5
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molto melodico, canzoni bellocce, cmq solita roba sentita e risentita.... 70 glielo do |
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4
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non so per quanto riguarda il confronto con i KSE, ma l'album in sè lo considero uno dei migliori del gruppo.. ottime le parti melodiche, come in salvation!! 85 non glielo leva nessuno |
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3
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album da 90 di voto... PS:ho scoperto da poco metallized ed è spettacolare...tranne per qualche commento  |
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2
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Bhè 69...mi sembra un pò troppo poco...secondo me meritano un 80, se nn di +.... |
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1
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Concordo pienamente con il giudizio di Vortex, a parte per la produzione, che mi sembra l' ennesimo esempio di "quattro salti in padella production" tipica delle gesta del 99% dei dischi nu-metal. Cy! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Goodbye
2. I`ve Sold Myself
3. Standup
4. Senseless Fight
5. Stigmata
6. Certainty... Corpses Bleed Cold
7. My Little Secret
8. One Of These Days
9. Salvation
10. Diary Of An Addict
11. 100 Suns
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Line Up
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Andreas Dorner – vocals
Marc Gortz – guitars
Denis Schmidt – guitars
Boris Pracht – bass
Patrick Grun - drums
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