|
27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
|
|
|
( 4708 letture )
|
27 maggio 2001 Decipher, secondo album in studio degli After Forever vede la luce ad un solo anno di distanza dall'esordio Prison of Desire, confermando la band olandese come una delle stelle più brillanti del firmamento del symphonic gothic, all'epoca ad uno dei suoi massimi storici. L'ondata di musica proveniente dai Paesi Bassi in quel periodo rappresentò qualcosa di eccezionale per un genere che con gli anni continuerà a guadagnare popolarità (con annessi i fisiologici alti e bassi); tutto cominciò con band come i The Gathering ed i Within Temptation, che con il loro successo spianarono la strada ad una nuova generazione di gruppi. Tra questi, proprio gli After Forever si configurarono come degli ottimi rappresentanti. Siamo al cospetto di una band dal sound in costante evoluzione che nel corso degli anni è passato dal gothic più marcato delle origini (con il già citato Prison of Desire) al symphonic con elementi progressive e persino heavy degli ultimi dischi; una carriera fulminante, che ha senza ombra di dubbio permesso agli Orange di prendere posto tra i grandi della nostra musica... forse però “troppo” fulminante, al punto che lo stress accumulato ha poi portato nel 2009 il leader/mastermind Sander Gommans a dire basta e a sospendere le attività a tempo indeterminato (non ci è dato sapere se prima o poi avverrà una - più che auspicabile per il sottoscritto - reunion).
Dopo questa necessaria premessa storica concentriamoci adesso su Decipher: il secondo album degli After Forever mostra già evidenti segni di mutamento rispetto al gothic (molto alla Theater of Tragedy, giusto per fare qualche paragone) del suo predecessore dato che ci troviamo di fronte ad un metal essenzialmente sinfonico, in cui però è presente un'anima che ha già qualche caratteristica heavy. Bisogna infatti tenere presente che le melodie - e spesso anche dei discreti solismi - delle tastiere di Lando van Gils create con gli archi (tra l'altro è stata usata una vera orchestra!) prosperano su una base solida costituita dal riffing monolitico (forse un po' povero di assoli in senso stretto) dei chitarristi Gommans e Jansen e dal comparto ritmico costituito dal drumming istrionico e molto presente di Andre Borgman (che non lascia spazio a momenti di noia grazie a continui cambi di tempo e di tecniche) e dal lavoro sulle 4 corde di Van Gerven, ottimamente equalizzate e presenti, sia come supporto al riffing sia come sottofondo durante le ballad. Venendo al capitolo voci, sto riflettendo su cosa si possa dire di una singer come Floor Jansen (qui appena ventenne); le chiacchiere con lei stanno a zero, è semplicemente la voce femminile più poliedrica, potente, devastante e caratteristica degli ultimi 15 anni. Sono davvero poche le ugole del panorama in grado di reggere il confronto, ha tutto: estensione (4 ottave piene); varietà stilistica, in quanto passa come se nulla fosse dal pulito al suo strepitoso cantato lirico da soprano ed è persino dotata di un discreto cantato harsh (non utilizzato in questo disco); possiede una resistenza notevole ed un timbro in grado di farla riconoscere a 50 km di distanza... Insomma si è certamente capito che mi piace, ma al di là del gusto personale di fronte ad un simile talento c'è davvero poco da sindacare. Presente anche in questo disco l'ormai arcinoto clichè de la “Bella e la Bestia” che per l'occasione viene modificato in “La Bella e le Bestie” dal momento che troviamo addirittura due grunters: trattasi dei chitarristi Sander Gommans e Mark Jansen (permettetemi qui una piccola parentesi per smentire la leggenda metropolitana che lo vuole fratello di Floor, è solo un'omonimia, il cognome Jansen in Olanda è come Rossi qui da noi). La prima considerazione che mi viene da fare è che per quanto ben contestualizzate entrambe le voci non sono esattamente indimenticabili: meglio certamente Gommans dotato di un growling molto più profondo e definito di quello di Mark, il quale invece passa spesso anche ad uno screaming non esaltante (vedi Estranged), difetti questi che si trascinerà anche per i primi due dischi del suo nuovo gruppo (prima di migliorare considerevolmente sotto questo aspetto), ossia gli Epica, dato che verrà cacciato dagli After Forever per divergenze stilistiche appena rilasciato questo album.
Prima di passare ad un'analisi più approfondita mi preme fare una breve considerazione sulle tematiche affrontate dagli After Forever: come già nel lavoro precedente questi ragazzi esternano una certa sensibilità verso i problemi derivanti dagli estremismi religiosi di qualunque tipo, criticando quello islamico (Follow in The Cry) così come quello cristiano (Ex Cathedra), dimostrando una certa ampiezza di vedute e involontariamente anticipando un tema che pochi mesi dopo l'uscita di Decipher (ecco il motivo dell'inserimento della data di release all'inizio della recensione) entrerà a far parte della nostra quotidianità.
Archi malinconici introducono la Ouverture Ex Cathedra: gorgheggi lirici (sì, è già Floor) seguiti da cori in latino di stampo Gregoriano ci ricordano che per quanto una religione possa essere ampia, se un'autorità parla “Ex Cathedra” c'è poco da contestare. Un riffing rapido e cattivo introduce poi Monolith of Doubt, uno dei pezzi pregiati di questo platter: sulla rapida cavalcata della batteria si inseriscono delle tastiere meravigliose ed incalzanti, mentre le voci di Floor e Sander si intersecano creando un'atmosfera da brivido in una song molto introspettiva che ci racconta dei dubbi della vita; un breve intermezzo di pianoforte centrale e si riparte poi in quarta fino all'ultimo “doubt” del testo cantato da Floor su una nota altissima. Ma rendiamo la recensione interattiva: arrivate a 02.53, fatto? (Muciaccia mode on) Ora contate con me i secondi durante i quali questa nota paurosamente alta viene tenuta dalla Jansen: 1..2..3..4..5..6..7..8..9..10... Sì lo so, fa venire i brividi. L'improvvisa e lenta atmosfera da “Mille e una notte” di My Pledge of Allegiance ci porta soave in ambito arabo, prima di tramutarsi in una progressione con chitarre in palm-muting e basso martellante che porta al duello vocale sempre tra Gommans e Floor che questa volta ci narrano delle pene di una ragazza musulmana costretta al velo che medita la fuga dalla sua “prigione”.
She kept her beauty concealed behind a curtain of suspense And endures her fate, moulded by an ancient culture
The honour wasn't allowed to be injured She is going to live as her community expects her to I find myself confined between furtive desires and feelings of guilt
Da panico le parti vocali di Floor dalla metà in poi innestate sul tempo scandito dal rullante. La doppia cassa con cui si apre Emphasis taglia il fiato da subito e ci porta verso un up-tempo con un gran tiro e pochi momenti per respirare, dotato di un refrain trascinante e di un riffing efficace seppur un po' ripetitivo; la definizione delle linee melodiche viene affidata quasi totalmente alla voce di Floor e alle tastiere – sempre molto appropriate - di Van Gils. Intrinsic parte struggente grazie all'ottima parte di violino e alle chitarre (qui acustiche) suonate arpeggiando accordi pieni mentre batteria e basso accompagnano soltanto, lasciando spazio alla melodia e alla voce di Floor, la quale interpreta alla grande anche questa ballad che va lentamente accelerando e incattivendosi (le chitarre alzano il gain passando ai power chords). Insomma, canzone molto godibile, il cui unico difetto è forse solo l'eccessiva prolissità. La lenta accelerazione di Intrinsic si collega all'inizio ancor più rapido di Zenith, in cui a farla da padrone è la batteria, subito seguita da un riffing molto aggressivo; domina il growling di Gommans intervallato ogni tanto da Floor che si cura dei refrain al solito stupendi. Un attimo di calma dopo Zenith? Ma non pensateci nemmeno, arriva Estranged, pezzo che intervalla scariche estremamente rapide sorrete da un gran lavoro di batteria a momenti estremamente atmosferici gentilmente offerti dagli archi ingaggiati per le registrazioni; per la prima volta udiamo tutte e tre le voci insieme, compreso lo screaming ancora molto grezzo di Mark (chiariamoci, ora è sì migliorato ma non è che qui fosse poi inascoltabile). Anche questa song, purtroppo, difetta un po' in prolissità (e qua potreste opinare: “a proposito di prolissità, pensa alle tue recensioni!”). Imperfect Tenses è un'altra ballad estremamente atmosferica: archi a non finire su una egregia coppia batteria/basso con la voce di Floor qui coadiuvata da una pulita maschile non eccezionale (che posso supporre sia di Gommans); canzone dunque discreta anche se personalmente la trovo un po' troppo dolciastra. A tre tracce dalla fine arriviamo al secondo capitolo di My Pledge of Allegiance, un'altra canzone tipicamente made in After Forever dotata del solito buon equilibrio accelerazioni/ripartenze. A livello compositivo (proprio in generale) la trovo un po' meno ispirata e fresca delle precedenti, anche se devo ammettere che le voci di Sander e Mark, mischiate insieme per descrivere il momento in cui il marito ritorna a casa sorprendendo la ragazza con le valigie in mano, sono appropriate in modo quasi inquietante.
Faded beauty, her body trembles... The scars of this dream will always be remembered
Con The Key torniamo ad alto livello: ripartenze da brivido, chitarre trascinanti (forza, provate a non scapocciare!), accelerazioni dbatteristiche quanto basta ed un'ottima scelta nell'alternanza delle voci di Floor e Sander. Chiusa affidata all'impegnata Forlorn Hope (scritta da Mark Jansen) con un testo sull'Intifada: sul lato musicale non presenta enormi variazioni stilistiche rispetto al resto del disco, ne è anzi una sintesi estremamente ispirata ed inoltre contiene una piccola chicca, ossia la registrazione di un celebre discorso del politico israeliano premio Nobel per la pace Yitzhak Rabin, assassinato nel 1995.
Cosa dire per chiudere? Nel 2001 gli After Forever sfornarono un disco di livello assoluto, forse non il migliore della loro discografia per via della eccessiva omogeneità delle soluzioni utilizzate da certi strumenti (chitarre in primis), la prolissità di alcuni pezzi e le rivedibili harsh vocals; ma detto ciò è un disco che ogni fan di questo genere dovrebbe possedere. E poi varrebbe l'acquisto anche solo per la voce della Jansen...
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
30
|
hehehe, beh sicuramente Floor è ad un altro livello della Simons! Poco ma sicuro! Mah... onestamente nel lirico-metal preferisco altre artiste, come Lory Lewis degli Aesma Daeva/Therion; o Chiara Malvestiti dei Crysalys, per farne un esempio, di gran lunga migliori di Floor! Ma non per niente, Floor pian piano ha lasciato sempre più il lirico andanto su tonalità più pulite!  |
|
|
|
|
|
|
29
|
@Streisand: sì ovvio che le vere cantanti liriche sono altre, però per una che comunque canta in gruppo metal è eccezionale, poi anche dal vivo ha una resa allucinante, è più di una spanna sopra a Simone Simons (viste dal vivo assieme a Dolceacqua e c'era una differenza clamorosa) |
|
|
|
|
|
|
28
|
@Room 101: Beh, il mio babbino caro di puccini se la cavicchia, ma non è niente di eccezionale, anzi, le cantanti liriche son ben altre! La fortuna di Floor è di aver una grossa versatilità nel passare dal lirico al canto pulito! @Andrea: hehehe quando mai siam daccordo?? Tranne sta volta, o quasi... trovavo anchio il growl negli After Forever in più, non ridicolo, percarità, ma poco consoni ai pezzi che la band proponeva; mentre negli Epica, beh, li trovo essenziali, in quanto la voce di Simone ha poche sfumature e il growl stacca un po'  |
|
|
|
|
|
|
27
|
Flag ti chiedo la cortesia di non rispondere. |
|
|
|
|
|
|
26
|
Triste passare la serata da soli, vero? |
|
|
|
|
|
|
25
|
straisand: sapevo che avresti commentato e che non saremmo stati d'accordo! anzi, in realtà lo siamo visto che ho detto che penso che floor sia obiettivamente fantastica ma a me non piace troppo perché quando canta "normale" la trovo sguaiata il più delle volte. ah, aggiungo che un'altra cosa che non mi è mai piaciuta negli after forever sono i growl, li ho sempre trovati stentorei e un po' ridicoli. per inciso, gli stessi difetti di testi, musiche e growl li rimprovero da sempre anche agli epica (e alla maggior parte della scena neerlandese, che di fatto non mi fa strappare i capelli dalla gioia!). |
|
|
|
|
|
|
24
|
@Streisand: A livello lirico recentemente l'ho trovata molto migliorata (qui in fondo aveva 20 anni e non la trovo malaccio nemmeno qui anzi...) non so se hai visto l'interpretazione che ha fatto dell' "o mio babbino caro" di Puccini (tra l'altro l'ha fatta per scaldarsi prima del concerto dei Revamp a cui ho assistito) è mostruosa |
|
|
|
|
|
|
23
|
Andrea, non sono daccordo! Reputo Floor una delle più brave artiste femminile nel metal, per la sua tecnica e la sua voce! Nel lirico non è magnifica, percarità, ognuno ha i suoi limiti, ma per il resto, grinta, interpretazione, delicatezza e non so che altro ancora, son tutti aggettivi che fanno parte di lei e delal sua voce! Perfetta in sede studio e in sede live!  |
|
|
|
|
|
|
22
|
quel che mi rammarica e che il nostro amico sembri non capire (sempre che sia serio ovviamente) è che non è certo la sua opinione a infastidire, bensì il modo in cui la esprime. tantopiù che se avesse evitato di vomitare insulti a destra e a manca tanto per darsi un tono (...) sarei stato il primo ad essere d'accordo con lui su alcuni punti. ad esempio, trovo giustissimo precisare che gli after forever hanno suonato ben poco di quel gothic influenzato dal doom nella loro carriera, prediligendo fin da subito scelte più vicine al metal sinfonico. dopotutto se un gruppo suona death mica è giusto scrivere che suona black. ma forse sarebbe meglio togliere tutta 'sta fuffa e scrivere solo "metal" ahah! comunque, all'epoca avevo amato molto questo disco, poi mi ha stufato. ora di loro ascolto più che altro il primo e l'ultimo. in generale ho sempre rimproverato loro i pessimi testi (non basta scrivere testi impegnati se poi sono metricamente mediocri, e in più, personalmente, non mi hanno mai "colpito"), delle linee melodiche secondo me ignorabili e quel cantato sguaiato di floor quando canta "normale": non me ne vogliate, la considero una cantante allucinantemente fantastica ma SOGGETTIVAMENTE parlando certe volte mi sembra che abbai... |
|
|
|
|
|
|
21
|
minchia che gente allucinante che si trova su internet; spero che alternative nation la parte del dodicenne rompipalle che s'infervora e non rispetta le opinioni altrui la stia recitando, in questo caso sarebbe veramente simpatico, perchè posso capire che mettere zizzania certe volte è divertente. in caso contrario vai a fare in culo tu, aegis e mother earth |
|
|
|
|
|
|
20
|
@Enry la vedo come te solo che considero decenti i Tristania e un po' per simpatina nei confronti di Floor con cui ho avuto il piacere di parlare un po' di tempo fa gli After Forever ma gli Epica sono una chiavica immensa, li beccai nella loro terra natìa agli inizi carriera e DIO MIO CHE SCHIFO. Detto questo è da una vita che fanno power et similia sta gente qui, il gothic è altra cosa, povero genere com'è stato devastato col tempo. |
|
|
|
|
|
|
19
|
Band che per come la vedo io ha dato il meglio con i primi due dischi (idem per Epica e Tristania): ottimo il debut e buono questo. Dopo hanno perso di mordente con dischi sempre più soft calcando troppo la mano sulla componente sinfonica...75/100 |
|
|
|
|
|
|
18
|
alternative nation: hai detto bene, che parli a fare (?!?!?). |
|
|
|
|
|
|
17
|
Vabbè AN, hai rotto il cazzo. Ciao ciao. |
|
|
|
|
|
|
16
|
Alternative Nation: ti incavoli se ti chiamo Brave heart cuore impavido? Mi sembra molto adatto a te! |
|
|
|
|
|
|
15
|
Alternativ Nation: secondo te qualcuno qui dentro non ha ancora capito che scherzi? Sono anche io della zona, evita, non ti conviene. |
|
|
|
|
|
|
14
|
ALTERNATIVE NATION: ..ma quando sei tosto, ma quanto sei macho....con la tastiera. |
|
|
|
|
|
|
13
|
No no zoso, è proprio così. La definizione originale era "symphonic/gothic" ma non avendo tale categoria in database avevo optato per una delle due. Dato che però qualcuno s'era offeso ho cambiato su Symphonic e morta lì... tanto (come giustamente fatto notare) il genere viene descritto nella recensione. |
|
|
|
|
|
|
12
|
scusate, è possibile che ieri abbia letto che questo disco era gothic, oppure mi sto rincoglionendo? |
|
|
|
|
|
|
11
|
Cosa leggono i miei occhi!!! Definire questo cd una merda mi pare assai esagerato!! Qua Floor a parer mio ha una delle prove vocali, si più forzate da una parte, ma più liriche che negli altri album! E in questo lavoro ci son dei brani alquanto interessanti! I gusti son gusti, percarità, ma definire un lavoro del genere una schifezza totale lo trovo a dir poco imbarazzante come termine. I gusti son gusti, ma questo album ha tutte le carte per superare appieno la sufficenza con brani energetici ed azzeccati, nonostante si sentisse e si sente una grossa "acerbità", ma è l'inzio di una lunga carriera che ha portato il gruppo a perfezionarsi e a migliorare negli anni! 70 più che aggiudicato! |
|
|
|
|
|
|
10
|
sia chiaro che rivendico la scoperta di alternative nation (vedere recensione antimatter)! |
|
|
|
|
|
|
9
|
Noioso il sabato, eh?  |
|
|
|
|
|
|
|
|
7
|
Devo segnarmi il paragone Jansen= Pausini per usarlo in qualche battuta....ma puoi...? Bah non credo risponderò oltre... |
|
|
|
|
|
|
6
|
Per la serie: "Come sputtanarsi totalmente in poche righe" , abbiamo appena trasmesso i forbiti e tecnici commenti di Alternative Nation. |
|
|
|
|
|
|
5
|
Giuro che non ho capito cosa c'è scritto nell'ultimo commento, però rileggendo quelli che mi mancavano mi è venuta in mente la stessa obiezione di Er Trucido, non ti emoziona=fa schifo? ok fatti tuoi, magari ci sono altre persone che la pensano diversamente...comunque sì..si recensiscono sia le emozioni che la tecnica e qui (fatte le debite critiche) per me ci sono entrambe. |
|
|
|
|
|
|
4
|
Wow, questa si che è argomentazione! quindi tutti i dischi che a te non trasmettono emozioni sono delle cagate? |
|
|
|
|
|
|
3
|
'Ma cosa vuoi commentare?' Ragazzo, io in casa mia faccio e dico quello che mi pare. Vai, vai, torna da dove sei venuto e spara cazzate li va, questo è un posto dove si discute con serietà e non si perde tempo in baggianate. |
|
|
|
|
|
|
2
|
@Alternative: rispondo solo alla prima parte del commento: infatti ho scritto esattamente quello che dici, è sympho e non goth (leggiamole anche le recensioni... non solo la tracklist il voto e la classificazione). Per il resto opinioni che diventerebbero interessanti con delle motivazioni. |
|
|
|
|
|
|
1
|
LOL! La restrizione al Gothic semplice è opera mia ("symphonic/gothic") non ce l'abbiamo, ma se è un problema così grande posso sempre cambiare definizione. Quanto al contenuto del tuo commento, mi pare una S T R O N Z A T A inconcepibile  |
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
 |
 |
|
|
|
Tracklist
|
01 Ex Cathedra (Ouverture) 02 Monolith of Doubt 03 My Pledge of Allegiance 1: The Sealed Fate 04 Emphasis 05 Intrinsic 06 Zenith 07 Estranged: A Timeless Spell 08 Imperfect Tenses 09 My Pledge of Allegiance 2 : The Tempted Fate 10 The Key 11 Forlorn Hope
|
|
Line Up
|
Floor Jansen - Vocals Mark Jansen - Guitars & Vocals Sander Gommans - Guitars & Vocals Luuk Van Gerven - Bass Lando Van Gils - Keyboards Andre Borgman - Drums
|
|
|
|
RECENSIONI |
 |
|
|
|
|
|
|
|
ARTICOLI |
 |
|
|
|
|
|