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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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Lynyrd Skynyrd - Second Helping
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( 10303 letture )
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1…2…3!, così si apre uno dei dischi fondamentali della storia del rock e così inizia una delle canzoni simbolo di questo genere: parliamo ovviamente di Sweet Home Alabama. Quando Second Helping venne pubblicato, il 15 aprile 1974, i Lynyrd Skynyrd erano sulla rampa di lancio, pronti al grande salto. Dopo il primo, ottimo (Pronounced 'Lĕh-'nérd 'Skin-'nérd) e un anno passato praticamente on the road a consolidare il proprio successo, il gruppo è carico e sforna l’album della definitiva consacrazione. Il passaggio di Ed King alla chitarra e il ritorno di Leon Wilkeson sono i tasselli che vanno al loro posto, mentre i Lynyrd Skynyrd hanno la bravura e la fortuna di scrivere la canzone che spalanca loro la porta della Storia. Classico imprescindibile e popolarissimo, senza ombra di dubbio una delle canzoni rock più famose e conosciute in assoluto, il brano possiede uno di quegli incipit che segnano le vie del rock: un riff immediatamente familiare e coinvolgente, che sembra di conoscere da sempre; semplice in apparenza, in realtà fondato su trame chitarristiche di tutto rispetto e di straordinaria inventiva. Inutile rinverdire la storia della diatriba con Neil Young che è alla base del testo: quel che conta, in realtà, è che tra Young e Van Zant ci fosse grande stima reciproca, testimoniata da entrambe le parti a più riprese.
Il disco non è però composto da una sola canzone e, con Second Helping, i Lynyrd Skynyrd toccano uno dei loro apici compositivi: otto canzoni per otto classici del loro repertorio. I Need You si apre con un bellissimo intreccio chitarristico che si trasforma poi in una ballata di spessore, che si differenzia dall’omologa Tuesday’s Gone per la connotazione blues. Strana posizione per una ballad ma siamo davvero su livelli di coinvolgimento ed espressivi altissimi. I ritmi si rialzano con Don’t Ask Me No Questions, buon rock’n’roll piacevole e divertente, accompagnato dai fiati, con uno dei classici testi umoristici di Ronnie Van Zant a tenere banco. E’ proprio il nuovo entrato Ed King a rivelarsi l’arma in più del gruppo, mettendo la sua firma su quattro delle sette canzoni originali del disco, tra cui la potente Workin’ For MCA, omaggio caustico alla propria etichetta discografica e alle promesse dello show business. La canzone, tolto il ritornello, è retta quasi interamente dal grande lavoro delle chitarre e presenta uno dei break più entusiasmanti dell’intero album; Billy Powell, pianista di livello mondiale, riesce a inserirsi tra le pieghe lasciate libere dal resto della band, in questa occasione come lungo tutto il disco, con la classe che lo contraddistingue. La canzone seguente è una delle più importanti e ricordate, la toccante Ballad of Curtis Loew: omaggio al blues e inno alla pacifica convivenza tra bianchi e neri nel Sud degli States, che proprio negli anni precedenti conosceva l’affermarsi dei movimenti per i diritti umani e la reazione violenta dei segregazionisti. Più di Sweet Home Alabama, è questa la vera risposta a Neil Young, a testimonianza della vicinanza di pensiero tra i due autori. Ovviamente non trascuriamo il lato musicale, visto che comunque questa resta una splendida ballata a metà tra il country e il blues, come da trademark della band, con tanto di slide guitar e piano in evidenza. Segue un altro gran brano boogie rock, Swamp Music, omaggio alle radici della band proveniente da Jacksonville, Florida, alle porte delle famose paludi Everglades. Assolutamente contagioso nella prima parte, evolve poi nelle consuete evoluzioni chitarristiche entusiasmanti tipiche della band. È il turno di The Needle And The Spoon, potente rock ed esplicito manifesto di Van Zant contro l’abuso di sostanze stupefacenti. Anche in questo caso, non aspettatevi ricercate metafore o elevati voli pindarici: pane al pane, semplicità e parole dirette e taglienti, come da tradizione. Ma quanta efficacia e quanta rabbia in tanta semplicità, quanta chiarezza, quanto poco autocompiacimento. Sarà anche stato un “uomo semplice del Sud” ma il signor Van Zant sapeva come si usano le parole. Siamo così in chiusura e tocca ad un altro dei classici assoluti del gruppo, una delle canzoni più celebri e meglio riuscite: parlo della cover di Call Me The Breeze, brano originale del fantastico bluesman J.J. Cale che, anche in questo caso, trova la sua versione definitiva per mano di altri interpreti. Niente da dire: un brano da ascoltare a ripetizione da qui all’eternità. Grandissimo lavoro di chitarra, linea melodica ed armonica strepitosa, assolo di Powell tra i più celebri e celebrati: una canzone di una bellezza e di un equilibrio eterni, intoccabili.
Cosa aggiungere ancora? I Lynyrd Skynyrd sono Storia e Second Helping è un disco che ogni amante del rock deve possedere, senza tentennamenti. Una delle basi fondanti su cui si regge il grattacielo del Rock. Compratelo, ascoltatelo, amatelo. Blues e rock, country e fughe chitarristiche, attitudine, tradizione ed irriverenza: il meglio della musica americana del XX Secolo vi attendono tra i solchi di questo capolavoro immortale. Fatelo vostro.
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17
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... ma guarda, il giorno che ho commentato questo discone, avevo proprio un diavolo x capello. Un disco di eccellenza che ha segnato profondamente la mia giovinezza e che penso, come voi, che non mi stancherà mai. Tutte canzoni memorabili, ottimamente realizzate ma anche piene di sentimento. Grandi interpretazioni dei singoli. ... come il primo, ma Second Helping contiene il prototipo di come deve essere la canzone perfetta. |
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16
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Ciao Paolo, grazie del commento. Concordo, anche per me questo è un disco dell'anima, come il debutto della Allman Brothers Band. Questa musica è come respirare, per me. |
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15
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Ho comprato Second Helping in un grande negozio di Viareggio, quando avevo 16 anni... adesso ne ho 62...Fenomenale ed irresistibile,
Da forti crisi di astinenza, dopo qualche settimana. |
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14
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Come fa a non piacere musica del genere?è sanissimo rock blues,allegro,gustoso e genuino |
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13
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Quando pensi che si sia raggiunto il massimo del minimo, scopri sempre con estremo disappunto (anche se ormai dovresti averlo immaginato) che al peggio non c'è limite. Avevo appena finito di metabolizzare la notizia (con sensazioni divise tra sbigottimento, ilarità e profondo astio) che la fifa avrebbe vietato le riprese delle belle donne sulle tribune del mondiale, con motivazioni ridicole che hanno capito solo loro, che ecco che apprendo che negli stati uniti sono state eliminate dai palinsesti le repliche di Hazzard, con la unica causale facente capo alla bandiera confederata stampata sul tetto della meravigliosa Dodge Charger del '69 battezzata General Lee. E' evidente che questi sedicenti censori del costume e della morale, non abbiano mai neanche visto uno spezzone del suddetto programma, che promuoveva, come tutti i telefilm anni '70/'80, valori fondamentali (anche ai limiti del bigottismo), quali famiglia, amicizia, onore, altruismo, uguaglianza, misericordia, spirito di sacrificio... Facendo tesoro della lezione, consiglio a tutti i possessori di questo storico LP, di nasconderlo accuratamente nel prossimo futuro, e di riprodurre Sweet Home Alabama solo in cuffia o a volume bassissimo, a meno che non vogliate ritrovarvi la digos sotto casa, imbeccata ovviamente dai loro padroni della cia, e passare le vostre prossime vacanze in un indefinito soggiorno a spese dello stato, in qualche località avente l'esclusiva del sole a scacchi, con l'infamante accusa di essere un fomentatore razzista ed antisemita. Se ciò accadrà, perlomeno non rimarrete sorpresi. Stateve accuorte... |
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12
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Bello, ma inferiore al debutto. E se Sweet home Alabama la conoscono tutti, mi piace ricordare Call me the breeze, il blues I need you e la zeppeliniana Workin for MCA. 83 |
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11
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La Bibbia del Rock sudista.Che si puo' dire?sweet homr alabama la conosce anche il gatto!! la bellissima e romantica i Need You,call me the breeze fenomenale. |
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10
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E' superiore a Pronunced solo per la produzione più accurata, e per la Hit del secolo, seconda per riproposizioni forse solo a Bob Dylan. I voti poi sono soggettivi... parlano la Musica e le sensazioni che essa provoca. Saluti! RISE THE SOUTH!!! |
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8
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Voto lettori SCANDALOSO!!! |
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7
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Disco fondamentale,la base del Rock Sudista,io preferisco "Pronunced"però parliamo di poca differenza! |
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6
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disco fondamentale, ogni pezzo è un capolavoro del southern rock, per me è un 95 |
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4
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Bellissimo ma anche io preferisco Proununced... Album comunque da 90 abbondante |
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3
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E' mio da anni ormai, e lo adoro! |
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2
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Ti dirò che anche io preferisco leggermente "Pronounced..." a livello musicale (leggermente eh!)... Ma "Secod Helping" è il disco della consacrazione, il loro più grande successo... Credo siano aspetti che occorra considerare, a livello di voto. |
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1
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Ottimo disco ma non a livello dell'immenso "Pronounced" |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Sweet Home Alabama 2. I Need You 3. Don’t Ask Me No Questions 4. Workin’ For MCA 5. The Ballad of Curtis Loew 6. Swamp Music 7. The Needle And The Spoon 8. Call Me The Breeze
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Line Up
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(note originali del disco)
Ronnie Van Zant (Voce & J.B.) Gary Rossington (Gibson Les Paul) Allen Collins (Gibson Firebird) Ed King (Fender Stratocaster) Billy Powell (Keyboards) Leon Wilkeson (Firebird Bass) Bob Burns (Drums)
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