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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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The Darkness - Permission To Land
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( 10315 letture )
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Una ventata d’aria fresca!: questo è quello che mi è venuto in mente la prima volta che ho ascoltato Permission to Land, album d’esordio dei glamour The Darkness, combo inglese originario di Lowestoft. La band, infatti, seppe sfornare nel 2003 un vero e proprio piccolo gioiello proponendo un sanguigno e convincente hard rock targato anni ‘80 rifacendosi a piene mani a stilemi già consolidati fissati da formazioni quali Motley Crue, Guns'n'Roses ed, in maniera decisamente più marcata, AC/DC e Queen. Il tutto ruota attorno all’eccentrico leader carismatico Justin Hawkins, cantante e chitarrista, famoso per la sua splendida voce sovente in falsetto e per la bizzarria di voler cambiare abiti in continuazione, sempre molto appariscenti e stravaganti, durante gli spettacoli live del gruppo.
Permission to Land è un disco spontaneo, ingenuo, disincantato e di una semplicità disarmante, ma tanto intrigante e coinvolgente. I testi sono molto adolescenziali (basta leggere il titolo della seconda traccia!). Dieci i pezzi tutti mirabilmente composti e ben eseguiti che spaziano, in ordine sparso, dalle suadenti linee melodiche della classica ballata Holding My Own, al riffing granitico di Black Shuck -pezzo che sembra estrapolato di sana pianta da un disco degli AC/DC dei tempi migliori-, dagli avvolgenti assoli della lunga Love On The Rocks With No Ice, passando per il brillante hard rock di Givin' Up e per i fortunatissimi hit single Growing On Me, I Believe In A Thing Called Love e, soprattutto, la conosciutissima Love Is Only A Feeling. Il songwriting è ispirato e supportato da una validissima sezione ritmica e dall’impeccabile lavoro delle due chitarre assicurato dai fratelli Hawkins sempre ben impostate sia in sede di riff che di assoli. Il tutto, poi, è impreziosito dagli acuti del divo Justin, il protagonista assoluto dei The Darkness che richiama alla memoria, vi assicuro non è blasfemia, i maestri Freddie Mercury e David Lee Roth. Il successo di Permission To Land fu enorme e forse anche inaspettato al punto di creare insanabili diatribe interne che, purtroppo, porteranno al prematuro scioglimento della formazione dopo l’uscita del modesto One Way Ticket to Hell ...And Back nel 2005 nel quale già compare un nuovo bassista (Richie Edwards al posto del defenestrato Frank Poullain). La dipendenza dalla cocaina del singer giocherà un ruolo determinante nella fine della formazione avvenuta nel corso del 2006, fino alla seguente reunion della primavera del 2011.
Tornando a Permission To Land personalmente lo considero addirittura uno dei migliori lavori in campo hard rock usciti nell’ultimo decennio. Ho avuto la possibilità di vederli dal vivo il 21 luglio 2004 al Centrale del Tennis di Roma e devo ammettere che fu uno spettacolo davvero gradevole e divertente. Attendo con fiducia sviluppi sul loro prossimo disco, incrociando le dita affinché non sia il solito flop di questi ultimi tempi così grami in campo musicale.
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VOTO LETTORI
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88.09 su 176 voti [
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32
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Disco fondamentale per il mio ingresso nella musica \"dura\", il voto lettori e recensione mi sembra adeguato, gli do qualcosa in piú per affetto e nostalgia |
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31
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voce troppo da castrato musica ok |
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30
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Che commenti ingiusti che leggo.dopo anni ho riascoltato questo albun e rimango della mia idea;non e\' un lavoro innovativo e non ha la pretesa di esserlo ma bensi\' un ottimo album di Hard rock come non sisentiva da anni...succede sempre cosi\'..arriva sempre una band che riscopre il sano Hard rock,glam anni70..a meta\' anni 80 hanno \"rifondato\"il genere i Guns roses e poi questi Darkness..meglio questi che gli Airborne che,esclusi i due primi godibili album,sono una band che non e\' ne carne ne pesce,una copia sbiadita di acdc e rose tattoo |
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29
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Riascoltato oggi. Molto solido come pezzi e godibile. Non ci sono filler. Voto 9 |
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28
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scusate, ma coloro che chiamano quest' album "anacronistico", sono gli stessi che si lamentano che non esiste più la musica di una volta?? ahahaha!!! sia i The Darkness che gli Steel Panther spaccano il culo!! un hard rock ispirato, fresco, carico, diretto, semplice, col guizzo che caratterizza il loro sound, e che li distingue da quella mandria di fottuti pseudorockers stile Greta Van Fleet. visti live a Prato, coinvolgenti e divertentissimi! chi non riesce a vedere oltre le apparenze dovrebbe allora smettere di ascoltare praticamente tutto il glam anni 80. Forse siete invidiosi della marea di gnocca che lancia i reggiseni sul palco mentre fanno Friday Night! Long live rock 'n' roll!!! \m/ |
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27
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Una delle rare volte che condivido la media voto data degli utenti. Non è brutto, ci mancherebbe altro, ma è fuori dal tempo. È come se al cinema uscissero ora "Gli Argonauti" o "Maciste Vs il Minotauro". Confezionato su misura per girellari defender oltranzisti. |
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26
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Condivido il pensiero di klostridiumtetani (n. 25). |
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25
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Purtroppo è proprio grazie a gente come questi, gli Steel Panhter e compagnia cantante che il rockperde credibilità. Fancazzoni della musica I.M.O. Voto 0. |
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24
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Recensione e voto perfetti |
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Voto lettori 70. Povero il rock, vi meritate i Sabaton e compagnia bella, se il rock è morto è perché gente che non è in grado di capire il valore di un lavoro eccellente come questo lo ha ucciso. 95 |
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22
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Musicalmente mi piacciono, ma, a volte, il falsetto di Justin è quasi eccessivo. Però quando uscirono ci divertimmo in molti grazie a loro. |
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21
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Sono di posizione molto circospetta e diffidente circa le nuove leve dell'Hard'n'Heavy, però questo album mi ha colpito veramente positivamente. E chissenefrega se i metallari dell'ultima ora, lo definiscono anacronistico ed evocante suoni lontani e superati. A me piace davvero molto. |
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20
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Per me questo è stato uno dei migliori album Hard Rock degli ultimi 30 anni! Una miscela geniale di AC\DC,Queen,e anche Led Zeppelin...peccato che la band,non abbia saputo restare a galla e continuare la sua attivita',penso che ne avremmo viste delle belle. |
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19
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negli anni 80 avrebbero tranquillamente eclissato gran parte dell' ondata glam americana, ora sono rimasti l' unica band non composta da dinosauri a fare hard rock decentamente |
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17
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Ottimo, ottimo album! A metà tra l' heavy e il glam rock anni 80, contornato da assoli pregevoli. Un lavoro che, sebbene ispirato al passato dell' hard&heavy , risulta una ventata di aria fresca. Peccato che il secondo album fu una mezza ciofeca..........Ma dell' uscita del terzo album si sà più nulla? |
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14
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non ci andrei giù cosi pesante ! a me non pacciono affatto, ma li considero comunque una band abbastanza rispettabile |
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13
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Ah ecco, perchè al tempo mi ricordo che c'era chi sosteneva che fossero paragonabili ai Queen! Tralasciando che anche i Queen non è che mi abbiano mai fatto impazzire, questi The Darkness ne sono la bruttissima copia: non hanno niente di loro e vorrebbero vendersi come una band originale perchè, appunto, anacronistica. Per me sono fenomeni da baraccone. |
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11
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Ma facevano/fanno cagare solo a me? |
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10
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Spettacolare, I Believe In A Thing Called Love era la canzone che condividevo con la ragazza dell'epoca! |
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9
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Un "must have it". Un filmine a ciel sereno in un'epoca dominata dalla monnezza in campo musicale, soprattutto a livello di vendite. Un album sceso dal cielo a ricordare ai mortali qual è la vera musica. Infatti chiede il permesso di atterrare XD |
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8
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Veramente bello lo ascolto ancora oggi molto volentieri |
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7
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beh, è stato un gran bel album di puro e smisurato rock n roll, peccato però che dietro ad un grande album ci fossero e ci sono una band di rimbambiti che del rock hanno colto solo il peggio !! |
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6
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Il termine anacronistico è ovviamente da considerare in senso positivo, in questo caso: ultra-positivo! |
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5
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@ SteveJoker: eh già e che pienone che c'era! |
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4
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Penso 3-4 volte, ma la cosa piú fantastica è che in un cd che dura mezzora, hanno fatto un concerto di quasi 2 ore , e non hanno manco suonato delle cover!! Questo perchè Justin è uno dei migliori front-man degli ultimi anni che sá davvero divertire ol pubblico e fare dei magnifici assoli!!! Speriamo che ritorneranno! |
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3
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Disco eccezionale! Anacronistico è dir poco, ma quando le canzoni sono di questa qualità chissenefrega se sono anacronistiche. Il più grande merito dei Darkness, secondo me, al di là dell'effettivo valore di questo splendido album, è stato quello di riportare il gusto per l'ironia, il divertimento e il non prendersi troppo sul serio, che erano i veri tratti distintivi del glam metal anni '80. E comunque a me "One Way Ticket..." non era dispiaciuto per nulla e riascolto volentieri anche quello... |
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2
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Possiedo il cd dalla data di uscita, e l'ho letteralmente consumato. A quel tempo me lo prestò un amico che mi disse "ascolta sta roba, è qualcosa di anacronistico". E cazzo se lo fu. Dopo il primo ascolto, portai subito indietro il cd all'amico, e corsi in negozio a comprarmi una copia tutta mia. E via a palla per mesi. Ho votato 99, non mai capito se questo cd sia una presa per il culo o qualcosa di reale, le canzoni sono tutte di alto livello, nessun filler e la senzazione di ascoltare qualcosa uscito nel 1983 o giù di lì è reale. La canzone di chiusura "holding my own" è qualcosa di assolutamente anni 80, una melodia che anche se non c'entra niente mi ricorda "total eclypse of the heart". L'adoro. Forse si è capito che consiglio questo cd a tutti, e spero vivamente un ritorno di questo gruppo. |
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1
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A Ste' te ricordi quanti vestitI cambiò Justin al concerto che abbiamo visto insieme? |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Black Shuck 2. Get Your Hands Off My Woman 3. Growing On Me 4. I Believe In a Thing Called Love 5. Love Is Only a Feeling 6. Givin' Up 7. Stuck in a Rut 8. Friday Night 9. Love On The Rocks With No Ice 10. Holding My Own
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Line Up
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Justin Hawkins (Voce, Chitarra) Daniel Hawkins (Chitarra) Frank Poullain (Basso) Ed Graham (Batteria)
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