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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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( 7159 letture )
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Ci sono gruppi che pur avendo tutti i numeri per sfondare, cioè tecnica, un valido songwriter a disposizione, carisma ed una buona casa discografica alle spalle, non riescono mai ad uscire dal limbo, rimanendo sospesi tra fama ed indifferenza, ed uno di questi è stato senz'altro quello capitanato da Dave Meniketti.
Il problema degli Y&T è stato quello di essere venuti alla grande ribalta in piena nwobhm, di aver raccolto un buon seguito con Earthshacker e Black Tiger, ma rimanendo sempre legati a schemi compositivi non modernissimi e poi, forse a partire proprio da Mean Streak, di aver sterzato verso atmosfere troppo morbide per gli headbangers, ma comunque troppo dure per la massa degli ascoltatori normali, rimanendo così a metà del guado.
A ciò si aggiunga un accoppiamento non sempre felice nei grandi raduni (ad esempio non fu una buona idea farli aprire a Donington, in un festival per cui la maggior parte della gente era venuta per acclamare il nuovo fenomeno Metallica con conseguente e deplorevole lancio continuo di bottiglie all'indirizzo del front-man) che contribuì a farli restare sempre in sospeso tra acclamazione e rifiuto da parte del pubblico.
Mean Streak comunque è senza dubbio più vicino ai due dischi precedenti già citati che non a Contagious, ed è probabilmente il platter più compositivamente maturo degli Y&T, qui nella loro formazione migliore.
La title-track apre il disco alla grande e sembra quasi di non mai aver tolto Black Tiger dal piatto, mentre con Straight Thru The Heart, e più ancora con Lonely Side of Town, si entra più nel nuovo corso Y&T, ma qui ancora con una certa energia.
Segue Midnight In Tokio, che pur essendo un brano sulla falsariga dei precedenti, è comunque una delle cose migliori del disco, come dire...questione di stile. Breaking Away e Hang 'Em High scorrono via fluide, ma solo con Take You To The Limit si risale veramente in quota.
Sentimental Fool è un pezzo abbastanza radiofonico, forse troppo per colpire, indi si va a chiudere con l'incisiva Down and Dirty, quadrata, molto adatta ai concerti e divertente da cantare, una di quelle canzoni che per me era da annoverare nella categoria "da autostrada".
Come al solito, e come già detto in altre recensioni, la produzione del disco -immagino mirata più a smussare che a valorizzare certi spigoli- toglie qualcosa di troppo al prodotto finale, ma è un discorso già fatto molte altre volte per molte altre band, e forse giudicare col senno di poi è troppo facile.
In ogni caso ogni volta che lo riascolto lo trovo sempre piacevole, e per un album hard rock datato 1983 è un buon risultato, non vi pare?
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14
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Il voto lettori e\' scandaloso.
Gran bel disco e Meniketti e\' veramente un ottimo cantante e chitarrista. |
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13
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Grande album! In bilico tra il passato e la futura fase più radiofonica, ma comunque molto ispirato. Notevoli per esempio la title-track, Midnight in Tokyo o Lonely Side of Town! Peccato per le due ultime tracce, meno incisive rispetto al resto dell’album, ma nel complesso è veramente sempre un gran bel sentire. Voto 85 |
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12
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Grande gruppo, mi sono sbagliato sull utente Fleming pensavo fosse un sedicente/saccente smanettone detto anche brufolo bill 0\17 . Se passi a commentare questo album se vuoi ti rispondo.
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11
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Grande gruppo ,1 di quelli che cagavo poco verso fine anni 80, adesso anche loro li rivaluto alla grande...Black Tiger lo riascolto da un po' di tempo, questo lo riprendo, ahah |
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10
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Grande! Resto in attesa... |
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9
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work in progress....... |
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8
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Concordo con quanto scritto nella recensione! Questa band avrebbe meritato senz'altro di più, soprattutto pensando ai primi tre lavori (ma anche i dischi degli Yesterday & Today usciti nei seventies non erano male). Considero Earthshaker e Black Tiger gli albums più significativi, seguiti da questo Meanstreak. Troppo heavy per sfondare negli USA, ma meno potenti di altri gruppi contemporanei, gli Y&T non vennero apprezzati proprio nella fase dell'apice creativo ed espressivo! @ raven: a quando le recensioni dei Riot?  |
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7
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Grandi Y&T, come dice giustamente Raven la storia è divisa in due periodi; la prima hard rock ready made alla Montrose ( 'Earthshaker' è bellissimo ) e dopo più class rock, e in questa fase il mio preferito è 'In rock we trust' successivo al lavoro in questione |
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6
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Una delle migliori prove del povero Kennemore. |
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4
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Lieto di saperli ancora in giro. |
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3
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In late 2006, in conjunction with Universal Music Group, Y&T re-mastered and re-issued two of their popular albums from the 1980s: the coveted Earthshaker and In Rock We Trust. These re-releases landed on the heels of two previous re-masters completed by the band in late 2005, considered part of the revered Y&T trilogy: Black Tiger and Mean Streak. Today, original members Dave Meniketti on searing lead guitar/lead vocals and Phil Kennemore on bass, still take stages around the world by storm, with the addition of John Nymann (Eric Martin, Greg Kihn) on guitar and Mike Vanderhule on drums |
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2
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http://www.meniketti.com/ |
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1
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me li ricordo: favolosi. Avevano anche inserito un pezzo sulla compilation Hear'n'aid. Sono ancora in circolazione? |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Mean Streak 2. Straight Thru The Heart 3. Lonely Side Of Town 4. Midnight In Tokyo 5. Breaking Away 6. Hang 'Em High 7. Take You To The Limit 8. Sentimental Fool 9. Down And Dirty
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Line Up
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Dave Meniketti (vocals / l. guitar) Joey Alves (r. guitar) Phil Kennemore (bass) Leonard Haze (drums)
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RECENSIONI |
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