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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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PREMESSA E’ un grande onore trovarmi a parlare di uno dei più grandi gruppi in ambito prog di sempre. C’è poco da dire di una carriera oltre trentennale che ha sfornato dischi di qualità incredibile e autentici capolavori senza tempo. Non penso neanche di ricordare (correggetemi se sbaglio) un disco dei Rush che si possa definire oggettivamente brutto. Si, alcuni sono stati sufficienti, discreti, ma mai brutti e mai toppati clamorosamente. Diciamocela tutta: parliamo spesso su questo sito di band invecchiate male, svogliate, impazzite e via dicendo; qua invece stiamo parlando di una band tremendamente invecchiata bene. Chi ha avuto la fortuna di vederli dal vivo sa benissimo di cosa sto parlando. L’ultimo cambio di formazione nella band è avvenuto che non ero neanche un embrione, e la stabilità nei rapporti incide parecchio nell’economia di un gruppo. Oggi parliamo di Clockwork Angels, il loro nuovo album, un concept per la precisione. Il produttore è lo stesso di Snakes And Arrows, Nick Raskulinecz; l’orologio della copertina è settato alle 21:12 precise: vi dice niente? Iniziamo.
CLOCKWORK ANGELS Lo scrittore Kevin J. Anderson sta facendo diventare il disco un racconto di fantascienza che in molti sperano verrà anche tradotto in italiano. “E’ la storia di un giovane alla ricerca dei suoi sogni, in un mondo di colori brillanti, steampunk e alchimia, con città perdute, anarchici, festival esotici e le forze dell’ordine e del caos che si scontrano”. Non voglio dire oltre per non rovinare la sorpresa agli interessati; decido soffermarmi sulla musica e lasciare la storia nelle mani di chi vorrà approfondirla. Se proprio non ce la fate a trattenervi, leggete le parti in inglese che non ho tradotto apposta per lasciarle facoltative.
Caravan IT SEEMS LIKE A LIFETIME AGO…wich of course it was, all that and more. For a boy, life on the farm was idyllic, but for the young man I became, that very peace and predictability were stifling, unbearable. I had big dreams, and needed a big place to explore them: the whole wide world. Near our village of Barrel Arbor, the steamliners touched down and traveled on rails along the Winding Pinion River toward Crown City. Watching them pass In the night, how I prayed to get away…
Il disco inizia con un crescendo di tastiere e chitarra abbastanza sinistro; dura poco e abbiamo molto presto l’apparizione corale del gruppo. La prima cosa che si evince in questa canzone molto guitar oriented sono i suoni letteralmente stratosferici, quello del basso di Geddy Lee su tutti. Caravan è rock progressivo di ottima qualità e di facile presa, un’ottima opener impreziosita da un bridge centrale decisamente sopra le righe in cui Alex fa tre note ma di quelle fatte bene. Si sta solo scaldando: dopo un breve stacco di basso ecco il suo primo assolo centrato peraltro benissimo e di gran gusto.
BU2B WE WERE ALWAYS TAUGHT that we lived in “the best of all possible worlds”. The Watchmaker ruled from Crown City through the Regulators; the alchemist-priests gave us coldfire for power and light, and everything was well ordered. We accepted our varois individual fate as inevitable, for we had also been taught, “Whatever happens to us must be what deserve, for it could not happen to us if we did not deserve it”.
Il pezzo inizia con una chitarra acustica e la voce effettata e lontana; arriva poi come un fulmine a ciel sereno la mazzata del riff portante che ci fa saltare dalla sedia. Le voci di Geddy Lee sono sempre in forma smagliante e mai banali, e tutto il gruppo è al servizio della canzone che scorre via in un lampo. Forse si può appuntare il ritornello leggermente fiacco rispetto a ciò che lo contorna; l’alternarsi pesante-soft si rivela però una scelta azzeccata e BU2B risulta alla fine un ascolto che non stanca ma ben lungi dall’essere un capolavoro.
Clockwork Angels THE PLACE I HAD MOST WANTED TOO SEE – Chronos Square, at the heart of Crown City. I had seen many images of the city before, and Chronos Square, but nothing could convey its immensity – the heaven-reaching towers of the Cathedral of the Timekeepers, or the radiant glory of the Angels – Land, Sea, Sky, and Light – bathed in the brilliant glow of the floating globes.
Ecco ciò che vale il prezzo del biglietto e la canzone più bella dell’album. E’ epica, sognante, ben concepita, tecnica e suonata con una semplicità disarmante. Si inizia il viaggio con charleston e tastiera; il tutto cresce in maniera magistrale per poi cambiare faccia e assestarsi in una strofa più leggera. Tempo di respirare non ce n’è ed ecco il distorcersi del momento in una ritmica sincopata con un Geddy Lee in stato di grazia che canta un ritornello da incorniciare. Tutto bellissimo. Si rispetta la forma canzone, va benissimo e la si canta quasi al primo ascolto; si rispetta fino a un certo punto, perché poi accade ciò che non ti aspetti dopo il solo di Alex: un bridge 100% blues da applausi in cui ci si figura i tre canadesi ghignare e dire: “Tiè, beccatevi questo!” Conclude il pezzo il ritorno al magnifico ritornello. Clap clap.
The Anarchist WALKING AMONG THE PEOPLE – who are so content, so blind – the Anarchist hears the pedlar’s call, and sneers derisvely. “What do I lack? Ah … vengeance?”
L’album continua ad esser guitar oriented e a noi ci piace. L’inizio in tom, il riff di accordi e il seguente pezzo arabeggiante sono da fuoriclasse. Ci si assesta poi su coordinate hard rock e il tutto viene rimescolato a piacere. Forse sette minuti sono leggermente eccessivi per la fruizione ottimale del pezzo che risulta quindi discreto ma non certo al livello della titletrack.
Carnies I FOUND WORK WITH A TRAVELING CARNIVAL, and for the Midsummer Festival in Crown City, our games and rides were set up right in the middle of the Square, beneath the angels. One night, amid the noise and confusion of the crowded midway, I saw a man working with wires and wooden barrels. He stood and turned – the Anarchist! – holding a clockwork detonator in his hand. I called out to warn the crowd, then suddenly he threw the device at me, and I caught it automatically – just as the people turned to look my way.
Ci introducono alla traccia atmosfere da luna park, ma quanto è bello il riff di Alex all’inizio! Il livello compositivo rimane sempre alto ma per la prima parte del pezzo siamo sempre ancorati alle strutture di strofa pesante e ritornello soft ascoltate fin d’ora; Carnies da il meglio di se nella seconda parte quindi, in cui si varia sul tema e funziona tutto alla perfezione. Il minutaggio qui è più consono rispetto a The Anarchist e la composizione ci guadagna enormemente.
Halo Effect I HAD FALLEN HELPLESSLY IN LOVE with one of the performers. She was so different from “the girl I left behind,” and I was beginning to understand I had only PRETENDED she was right for me. I pursued my beautiful acrobat obsessively until she let me be with her – then I suffered her rejection and contempt. Once again, I had created an ideal of the perfect soulmate, and tried to graft it onto her. It didn’t fit. Such illusions have colored my whole life.
Inizia come una ballad: chitarra e voce, semplice. Non siamo alla magia totale di una Closer To The Earth, per intenderci, ma è comunque un buon pezzo ad alta orecchiabilità. Molto bello e solare il ponte centrale, per il resto niente da segnalare.
Seven Cities Of Gold THE LEGEND HAS PASSED DOWN FOR GENERATIONS. Far across the Western Sea, where the steamliners could not fly, lay a widerness land hiding seven cities of gold. I dared the crossing on one of the stout ships that followed the trade route to Poseidon, a tough port city. I worked there for a while on the steamliners that served the alchemy mines, then eventually set out into the Redrock Desert. The stones were sculpted into unearthly monuments, and the country grew cold as I traveled north in search of the most famous City of Gold: Cibola. Its name had sounded in my dreams since childhood,
Questa è una band che quando fa sul serio lo fa davvero: l’inizio del pezzo è spettacolare con basso e batteria che dialogano divertendosi; e il riff seguente è puro hard rock settantiano. Il ritornello è molto bello in particolare durante la sua ripetizione: il taglio di battuta gli da quella marcia in più che pochi sanno aggiungere con maestria. Il bridge con una chitarra effettatissima ci conduce al riproporre ciò che è stato suonato finora e un altro tassello viene aggiunto a un disco di pregevole fattura. Molti dopo il contestato Vapor Trails e Snakes And Arrows davano i Rush come una band in declino; Clockwork Angels è qui per smentire quelle asserzioni e ci sta riuscendo più che dignitosamente. L’unica cosa per cui si può forse storcere il naso è che i canadesi ci hanno sempre abituati a mutazioni stilistiche notevoli; qui invece si prosegue sulle linea dell’ultimo presente senza novità o cambi di rotta, ma la scelta sta pagando.
The Wreckers NARROWLY ESCAPING A FROZEN DEATH IN THAT DESERT, i made my way back to Poseidon, and found a berth on a homeward ship. Caught in a terrible storm, we seemed to find salvation in a unexpected signal light. Steering toward it, we soon learned it was false – placed by the denizens to lure ships to their doom on the jagged reefs. They plundered the cargos and abandoned the crews and passengers to the icy waves. I was the only survivor.
Buon pezzo. Semplice, solare e di facile presa. La sua melodia ariosa conquista subito e la resa è ottima. La forma canzone è rispettata nella sua maniera più classica e non ci sono variazioni di sorta da segnalare. Sarà un pezzo cantato a squarciagola da tutto l’uditorio durante i live. Ineccepibile.
Headlong Flight THINKING BACK OVER MY LIFE, AND TELLING STORIES ABOUT MY “GREAT ADVENTURES” – they didn’t always feel that grand at time. But on balance, I wouldn’t change anything. In the words of one of our great alchemists, Friedrich Gruber, “I wish I could do it all again.”
Questo pezzo è stato in parte ispirato dalla morte di Freddie Gruber: amico e maestro di Neil Peart. Niente da dire: ha un tiro notevole e scorre velocissima in tutta la sua potenza hard rock. Non ci si accorge per niente del fatto che la canzone vada oltre i sette minuti e ci si ritrova a scuotere la testa senza pensarci troppo sopra. Altra traccia che live farà sfracelli, altra traccia in cui i Rush accantonano la loro vena progressive e picchiano duro. Vincendo.
BU2B2 THOSE FATEFUL WORDS, “What do you lack?” spark an inner monologue about all that I have lost. No more boundless optimism, no more fith in greater powers, too much pain, too much grief, and too much disillusion. Despite all that, I realize the great irony that although I now believe only in the exchange of love, even that little faith follows the childhood reflex that “I was brought up to believe.”
Questo è più un intermezzo che una canzone vera e propria. E’ un reprise della seconda traccia con Geddy Lee e degli archi in sottofondo; un buon momento di passaggio.
Wish Them Well VICTIMIZED, BEREAVED, AND DISAPPOINTED, SEEMINGLY AT EVERY TURN, i still resist feeling defeated, or cynical. I have come to believe that anger and grudges are burning embers in the heart not worth carrying through life. The best response to those who wound me is to get away from them – and wish them well.
Niente di nuovo rispetto a ciò ascoltato finora; onestamente della solita scelta stilistica ci si inizia a stancare. Non è che il pezzo sia brutto, anzi; però un disco dal minutaggio di oltre un’ora avrebbe necessitato di più varietà a livello compositivo. Le canzoni comunque ci sono eccome, e ogni fan dei Rush avrà di certo la sua preferita e se innamorerà, però questa Wish Them Well è davvero poca cosa. Mielosa e prescindibile.
The Garden LONG AGO I READ A STORY FROM ANOTHER TIMELINE about a character named Candide. He also survived a harrowing series of misadventures and tragedies, then settled on a farm near Costantinople. Listening to a philosophical rant, Candide replied, “That is all very well, but now we must tend our garden.” I have now arrived at that point in my own story. There is a metaphorical garden in the acts and attitudes of a person’s life, and treasures of that garden are love and respect. I have come to realize that the gathering of love and respect – from others and for myself – has been the real quest of my life. “Now we must tend our garden.”
Ecco. I Rush si fanno perdonare immediatamente il calo di poco fa con un pezzo semplicemente magnifico. La maniera più perfetta di chiudere un cerchio, una storia e il secondo capolavoro dell’album si sprigiona in tutta la sua bellezza. Impossibile da descrivere, è un pezzo emozionale e pacifico che si ascolta rapiti per tutti i suoi sette minuti meno un secondo. Probabilmente è anche la miglior prova al microfono di Geddy Lee di tutto il platter. Sente il pezzo e lo trasmette in maniera spettacolare. Completa il quadro un assolo di Alex, che non è mai fuori luogo e mai cerca di strafare nonostante il suo notevole bagaglio tecnico. Sembra di essere al cinema quando il film è finito; ci si alza, si va verso l’uscita ma la canzone da sottofondo ai titoli di coda ci fa fermare per ascoltarla fino alla fine. In piedi, mentre il resto del mondo ci scorre a fianco.
Che dire quindi? Clockwork Angels non delude affatto le aspettative e si rivela un ottimo disco. Ha si i suoi difetti, cioè un paio di canzoni non molto riuscite e un immobilismo stilistico che alla lunga potrebbe venire a noia, visto l’alto minutaggio dell’opera. E’ un viaggio che va preso a piccole dosi, quindi, non tutto d’un fiato. Va assaporato lentamente come un buon vino per coglierne tutte le sfaccettature e goderne appieno. Ha comunque nella sua manica due assi notevoli: la titletrack e la conclusiva The Garden che diventeranno sicuramente dei classici del gruppo; il resto qualitativamente si assesta su buoni livelli ma non eccellenti. Promossi quindi. Non a pieni voti e con lode ma promossi.
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85.15 su 101 voti [
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CARO LUKA2112 I RUSH HANNO SEMPRE DA DIMOSTRARE E LO AVRANNO SEMPRE DI COME SI SCRIVE MUSICA CON LE PALLE...IL SOLO RIFF DI BUB2 È QUALCOSA CHE SCARDINA LE PALLE A MILIARDI DI GRUPPACCI D'OGGI! |
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Non ho parole......... Mi dispiace moltissimo |
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Mi hai schienato! Il 7 gennaio... |
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Posso ritenermi un fan dei Rush a tutti gli effetti, ho buona parte dei vinili tutti i cd e DVD nelle varie riedizioni ecc.ecc i ritengo fortunato di averli visti live 2 volte,ma io questo ultimo disco in studio lo trovo solo buono.A mio parere la peculiarità dei Rush è sempre stata la capacità di sorprendere di reinventarsi ogni volta, mettendosi in discussione e facendo discutere.Ebbene stavolta a mio gusto i canadesi hanno confezionato un album senza rischiare nulla.Ci sono bei momenti e alcune buone canzoni ma globalmente trovo il disco prevedibile. Continuò a pensare che l’ultimo vero disco dei Rush sia il discusso e in molti casi non capito Vapor Trails,ricco di spunti e soluzioni mai sperimentate prima è davvero spiazzante come solo il trio poteva fare.Personalmente mi spiace un pochino che tutto sia finito con Clockworck Angel , forse per la prima volta si sono trovati a fare i n disco senza avere una “ nuova” direzione da seguire, quello che per altre band sarebbe stato un capolavoro, per i Rush è solo una n buon album anche considerato che non c'era comunque ( da un pezzo) più niente da dimostrare, almeno questa è la mia sensazione( opinabile). |
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Come terminare una carriera magistrale con un album magistrale... |
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allora consiglio vivamente di recuperare anche il dvd dove ripropongono il disco con l'orchestra, non amo particolarmente queste collaborazioni ma questa è una delle poche collaborazioni che mi è sembrata veramente riuscita |
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Direi spaziali live... Tre ore di concerto più il bis quella volta a Milano nel 2004 per il trentennale |
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Quanto mi sarebbe piaciuto vederli dal vivo. |
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Beh Tino stiamo parlando dei rush non dei venom |
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Non hanno mai sbagliato ma sono andati solo vicino all'eccellenza in alcuni lavori, questo è stato veramente un capolavoro difficile anche solo da immaginare |
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Dovrei scrivere un papiro Quest album è stupendo... Anzi per me non me hanno sbagliato nemmeno uno in 40 anni e più di attività |
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Mi sarebbe piaciuto avessi argomentato perché questo disco merita molto di più di quello che potrebbe far pensare il blasone senza averlo ascoltato. Chiedo venia |
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Tino peccato che lo posseggo in vinile come tutti gli altri... Sono un grande fans dei rush |
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dal commento thrasher si capisce che non hai mai ascoltato il disco |
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Beh basta dire rush per dare un voto massimo 100.... Per questa band ci vorrebbe un altra griglia di valutazione... Loro sono inarrivabili per chiunque |
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Grandissimo album! Per me il migliore, il più ispirato dai tempi di Counterparts. Con pezzi come The Anarchist, la title-track, The Wrecker, Headlong Flight e The Garden c'è poco da discutere. Se non fosse per un paio di pezzi "normali" (che vista la durata complessiva non erano indispensabili) saremmo quasi ai livelli dei capolavori storici. È stato pubblicato a quasi 40 anni dall'esordio, credo che questo dica molto sulla grandezza di questa band. Voto 87 |
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Fly 74... hai detto TUTTO! |
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Chiudere la carriera (forse) con The garden è il massimo. Un gioiello di canzone. Questo lavoro è di una personalità artistica sempre distante da altri gruppi e anche dai loro dischi precedenti. Come fanno non lo so. |
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Il piu grande trio della storia. L'immensita fatta a band |
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anche 99 elio, sicuramente |
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80 AD UN ALBUM ASSURDO COME QUESTO È PORNOGRAFICO, MINIMO MERITA UN 90 PER I CONTROCAZZI CHE MOSTRA! |
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Sicuramente migliore del precedente Snakes, questo album offre alcune perle melodiche da lasciare senza fiato quali The garden, The wrecklers e WIsh them well. E poi tanta tanta classe e perizia tecnica, mai fine a se stessa. |
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Insistendo nell'ascolto - come spesso capita - mi piace sempre di più.. Devo dare ragione al recensore e gli altri, salendo ad un buon 80 come voto... |
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Ennesima prova di estrema classe, perfezione e maestria. BU2B, Clockworck Angel, Carnies, Headlong Flight sono adrenalina pura, canzoni che ti fanno trattenere il fiato dalla prima all'ultima nota; Halo Effect, The Wreckers, The Garden strappano più di qualche lacrima aprendosi su melodie che ti portano alla mente spazi sconfinati, senza limiti di tempo e spazio. |
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Io invece ancora dopo quasi due anni lo ascolto ancora con grandissimo piacere e non lo trovo affatto "monotono" o "piatto", se si eccettua Wish Them Well (canzone che non avevo molto apprezzato neanche agli inizi), e The Wreckers. In compenso Seven Cities Of Gold e, soprattutto, la spettacolare The Garden (testo magnifico) sono capolavoroni! |
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Un 80 molto di stima - ascoltato all'uscita e a distanza di due anni, non lo apprezzo molto. Suonato benissimo, ma con dei musicisti così da'ltronde (Peart su tutti) si magnifica ogni pezzo. Però non si può negare una certa piattezza - e a dire il vero anche il recensore ne fa riferimento in più occasioni. Direi voto 70. Evviva! |
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Preso ieri, merita ancora molti ascolti... Intanto di primo acchitto pare ottimo e allo stesso tempo leggermente monotono, vedrò come evolve  |
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Gran bel disco. Non capisco i dubbi del recensore a riguardo dell' immobilismo stilistico, si tratta di un concept album, e una certa coerenza stilistica non guasta affatto. Non mi vengono in mente grandi concept album con una grande varietà stilistica dei pezzi, The Wall? non mi sembra, Operation Mindcrime? Sicuramente no, Deloused in the Comatorium? forse. Di questi tempi album come questi sono oro che cola, grandissimi Rush, gran bel lavoro, sottovalutato in partenza come altri lavori della band. |
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I Rush non mi hanno mai deluso...Grandissimo album! |
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E' uno dei pochi album che mi ha colpito non solo nel sound e nella composizione ma anche (e anzi, direi soprattutto) nell'artwork. Essendo un amante dello steampunk, che dire... è a dir poco fantastico. 80 al disco, 101/100 all'artwork. |
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adoro i Rush ....ma questo album anke dopo molti ascolti non mi convince, tra l'altro nn capisco come mai odiate tutti Wish Them Well.... si forse è un po troppo immediata xò è l'unica in cui sento il marchio rush... |
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Non ce la faccio a non esprimere una voce fuori dal coro, l'ho trovato noioso e ripetitivo. I Rush post Moving Pictures non mi hanno mai preso. Sorry! |
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Ascoltato solo una volta per adesso e mi sembra veramente un bel disco, uno di quelli che non stancano. |
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@waste of air .... avevi pienamente ragione .) |
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oddio!! lo aspettavo da counterparts..bellissimo!!! quanto vorrei vederli dal vivo cazzo ... sec me il meglio del periodo '90 ( a parte wish them well, troppo melodica alla Test for Echo ) l'hanno riassunto qui, veramente bello. il bridge blues poi, mi avevano colpito anche in Roll the Bones per questo, il rap della titletrack era fantastico! speriamo continuino a stupire tutti!! |
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@yargaglaw: puoi dormire sonno tranquilli, non ti deluderà! Spero solo che esca il libro anche qui; e vorrei rivederli! |
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speriamo bene, vado a pigliarlo va ... |
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L'album fila via bene, non stancando nemmeno dopo molti ascolti, e credo che mi farà compagnia per tutta l'estate nel lettore mp3 della mia auto. Se questo album fosse stato prodotto da una band sconosciuta avrei dato 85/100. E siccome ritengo di dover valutare la qualità dell'album e non la qualità della band che l'ha prodotto, per me è 85/100.  |
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A me i Rush che piacciono - e molto - sono quelli del primo periodo, fino a Signals. Poi li trovo - opinione personalissima - estremamente noiosi. Sono alla 5 di questo disco e, sebbene vi siano alcuni imrpovements rispetto ai precedenti, siamo ancota lontani. Musicalmente sono dei musicisti portentosi ovviamente, tra i miei preferiti in assoluto. |
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Mah, noto che parecchia gente deve "farsi le orecchie", pazienza col tempo crescerà. Approfitto per ribadire che si tratta di un autentico capolavoro, grazie Rush, siete tornati ad essere i Numeri 1, avanti così e ci vediamo nel 2013 da qualche parte nel vecchio continente, visto che ormai Frankfurt 2011 è solo un bellissimo ricordo. |
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Dischetto carino !!! suonato molto bene , con qualche buona idea , ma per i miei gusti non supera il 66 di voto . |
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grazie Waste of air!!!  |
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@markus: va a gusti, ci mancherebbe! I vaffa arrivano se insulti, non se esprimi la tua opinione!  |
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so che mi arriveranno parecchi 'vaffa' ma da non fan dei Rush posso dire che personalmente trovo questo album pallosissimo,grandi artisti per carità,tanto di cappello a oltranza,ma mi annoiano. |
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@waste of air: esattamente  |
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@ayreon, jandekser: io ho comprato proprio quella di Classic rock! C'è un portachiavi con l'artwork del disco, un paio di poster, una rivista dedicata ai rush di oltre 100 pagine e il disco digipack.. |
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La rivista è Classic Rock comunque  |
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Maronna, ma quanto è bello questo disco! Incommensurabile, erano quasi trent'anni che i Rush non toccavano questi livelli, praticamente non ascolto altro da 15 giorni a questa parte. Le canzoni sono una più bella dell'altra, quelle della prima parte (tracks 1-6) sono un po' più "ostiche" e richiedono un po' più di tempo per essere assorbite, ma una volta entrate comunque non escono più, e quelle della seconda parte, che comincia con la stratosferica "Seven Cities of gold" , invece vanno dritte al cuore fin da subito (commovente "The Garden"). Che dire, cari Geddy, Alex e Neil, grazie, grazie veramente, mai tanta attesa ne era valsa la pena, cominciavo a dubitare di voi dopo qualche prova non proprio esaltante, ma invece da buoni vecchietti siete tornati alla stragrande con un capolavoro assoluto. Per me 100/100 e vai con un altro ascolto... |
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in una rivista chiamata mi sembra rock collector c'è il cd in digipack più un portachiavi e tutta la rivista è dedicata a loro,ci sono molte pagine |
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Dove l'ho preso contano di spedire il 9 luglio, quindi ne avrò almeno per una 20ina di giorni ancora prima di poter sentire il mitico trio...attesa impaziente, ma la recensione di Gianluca fa ben sperare! |
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Sempre immensi ma rispetto agli ultimi dischi un pò meno metal e più rock. Counterparts è sempre più lontano (purtroppo). |
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Noooo...me lo sono perso! Anche se non ho più il feeleing con i Marillion dalla dipartita di Fish...con questo mi piacciono ma è come se fossero un altro gruppo! |
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e sempre riguardo al prog,ieri sera rai 1 prima della finale ha mandato un video delle vittorie italiane ,indovinate il sottofondo musicale ? brave dei marillion in versione strumentale presa dalla versione a due dischi |
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Tornano in campo i Rush ed è di nuovo spettacolo: la titletrack mi ha spiazzato parecchio nei primi ascolti per poi risultare la traccia più bella all'interno di un platter che per quasi tutta la sua durata risulta di buonissima fattura. A voler essere pignoli, solo Wish Them Well è sotto tono rispetto al resto. Recensione ben fatta, concordo su tutto tranne per BU2B che è una autentica mazzata fra capo e collo e non ha un ritornello fiacco, per me. Voto: 85 Forse in ambito musicale sono rimaste veramente pochissime garanzie ed i Rush sono una di quelle, da quasi 40 anni. |
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Bella recensione !!!, l ha comprato un mio amico amante del prog rock , me lo deve ancora passare , ma dai commenti e dalla recensione promette veramente bene !!! |
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a parte halo effect e wish them well è un gran bel disco,peccato manchi una strumentale alla "malignant narcisism",comunque sono soldi ben spesi,e ora speriamo passino di qui |
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Quanto adoro questi tre!! Non deludono mai! Tutte traccie bellissime, a parte "Halo Effect" che non mi piace molto; Headlong Flight la migliore del disco per me: ritornello bellissimo, schitarrate da sturbo e, basso e batteria da accademia! Altri episodi notevoli sono: "The Anarchist", Carnies" e "The Garden". Ottima rece! |
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Ottimo disco da tre musicisti geniali.RUSH:una garanzia. |
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I commenti che avete lasciato mi fanno molto ben sperare...sono certo che piaceà anche a me! |
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L'ho acquistato proprio il giorno dell'uscita ed è ancora l'album del momento.Si è trattata davvero un ottima prova: l'età e il fatto di avere una carriera infinita alle spalle non fa che innalzare i meriti della realease di questi 3 giganti della musica.CA lo metto in lizza per essere il loro miglior lavoro assieme a TFE, Counterparts, Vapor Trails e GUP; nel periodo post MP.Citazioni speciali le meritano BU2B, The Anarchiest, Sevent Cities Of Gold, Headlong Flight e The Garden; ma tutte meritano,un po insignificanti soltanto The Wreckers e Wish Them Well,anche se quest'ultima sta guadagnando punti.Non vedo l'ora di vederli dal vivo.Sta volta li vado a vedere anche all estero se necessario.@Delirius, il commento di agent orange lo puoi trovare sul forum precisamente al topic a loro dedicato. |
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10
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sublime...grande ritorno....bravo Waste  |
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9
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L'entusiasmo di Nikolas e la recensione di Gianluca sono già un'ottima riprova di quanto mi era sembrato di cogliere ascoltando le anteprime. Non vedo l'ora di averlo!  |
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8
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Gran disco, per me uno dei migliori dai tempi di Counterparts. Unico neo Wish Them Well che proprio non mi piace, per il resto meravigliose Seven Cities Of Gold, Halo Effect, The Anarchist e la grandiosa The Garden (ritornello da brividi). A 60 anni i Rush si confermano le leggende del rock. |
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7
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Forse a pensarci bene Vapor Trails si avvicina molto ad essere oggettivamente brutto. |
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6
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@sonny: hai ragione! Grazie per la segnalazione, errore mio! |
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5
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STUPENDO... Rush, grandi come sempre...!!!! |
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4
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trovo quest'album fantastico, ascolto dopo ascolto! complimenti per la recensione c'è solo un piccolo errore di battitura: parlando di halo effect hai citato la canzone Closer To The Heart e non Closer To The earth. |
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3
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Bella recensione, molto elaborata; de disco ne ho sentito parlare molto bene e mi piacerebbe avere anche il parere dell'esperto Agent Orange . |
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2
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Ascoltato 5 volte ed ancora da assimilare, ma cristo, che potenza!!! questa quinta fase molto "Hard & Heavy" credo abbia raggiunto il suo apice. Si, direi proprio che con Clockwork Angels i Rush siano arrivati alla vetta stilistica dall'inizio di questo nuovo corso musicale (Vapor Trails, tanto per capirci). Secondo me, e sperando che venga tradotto, occorrà leggersi anche il libro omonimo per coglierne appieno le qualità ed il concept di fondo (in arrivo verso settembre). Un voto di fiducia però è d'obbligo: 95 se lo meritano questi mostri!!!! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Caravan 2. BU2B 3. Clockwork Angels 4. The Anarchist 5. Carnies 6. Halo Effect 7. Seven Cities Of Gold 8. The Wreckers 9. Headlong Flight 10.BU2B2 11. Wish Them Well 12. The Garden
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Line Up
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Geddy Lee (Voce/Basso/Tastiere/FX) Alex Lifeson (Chitarre/Tastiere) Neil Peart (Batteria/Cymbals/Tambourinne)
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