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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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( 8556 letture )
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Nel 1992 gli statunitensi Helmet pubblicarono con la medesima formazione e per l’etichetta discografica Interscope il successore del promettente debut album Strap It On di due anni prima. Quel disco può essere considerato a tutti gli effetti anticipatorio di un certo tipo di sound portato successivamente in auge da altri gruppi americani quali ad esempio Korn, Deftones, Rage Against The Machine in quanto conteneva embrionalmente, nel suo pur conclamato minimalismo, alcune idee che furono poi mirabilmente sviluppate. Il genere dei newyorkesi Helmet può essere incluso nell’ambito dell’alternative metal anche se in effetti forse la terminologia più esatta sarebbe noise rock (il look dei componenti del gruppo, peraltro, non è propriamente appartenente al mondo metallaro -jeans, scarpe da tennis, t-shirt bianche, capelli corti) e si contraddistingue in canzoni di non eccessiva durata nelle quali a dominare sono i celeberrimi riff stoppati di chitarra, accompagnati dal rugoso basso di Henry Bogdan, dal drumming incalzante e preciso di John Stanier e dall’ugola abrasiva del leader Page Hamilton. Ad analizzare bene Hamilton e compagni non hanno fatto altro che utilizzare dell’hardcore/punk in una versione meno irruenta, ma certamente più potente. Il salto di qualità rispetto al pur ottimo Strap It On è netto perché Meantime, nonostante ci sia ancora qualche sordo che continua assurdamente a denigrarlo, rappresenta di fatto uno dei più bei platter realizzati negli ultimi vent’anni, nonché vera e propria pietra miliare nella storia della musica moderna.
Il proporsi in modo a dir poco essenziale, primitivo, pressoché scevro di melodia, con derivazioni alla sei corde addirittura jazzistiche ha contribuito a fare uscire facilmente la band dal mare magnum dell’underground; con Meantime, disco d’oro negli U.S.A., gli Helmet raggiungeranno l’apice della loro carriera artistica grazie ad un mirabile equilibrio, senza però riuscire a compiere il definitivo salto di qualità per assurgere al pari di altri combi nell’Olimpo del rock. Un songwriting possente, ostico, di grande impatto, senza soverchie concessioni ha, di fatto, impedito agli Helmet una definitiva affermazione relegandoli, a mio parere fortunatamente, a ruolo di band di nicchia. Tuttavia il tempo è un gran signore e se Meantime continua a fare proseliti sia nell’ambiente hardcore/punk che in quello metal (il groove della chitarra richiama alla mente quello dei Pantera) e la sua musica continua ad essere ascoltata anche dalla nuova generazione (Unsung nel 2004 è stata inclusa nella tracklist dell’ultrafamoso videogioco Grand Theft Auto: San Andreas e nel 2006 in Guitar Hero, entrambi per Playstation 2), qualcosa vorrà pur dire. Il full length non ha cali di tensione e si mantiene monolitico per tutta la sua breve durata (poco più di 36 minuti) nei quali si riscontra la vena compositiva al massimo fulgore di Page Hamilton nell’ambito di song ormai passate alla storia quali l’arcinota opener In the Meantime con un vocalism incredibilmente cattivo, Ironhead dominata da un riff strozzato da sballo totale, la già menzionata Unsung, le micidiali conclusive FBLA II, ossessione allo stato puro, e la graffiante Role Model munita di un giro di basso tanto semplice quanto efficace. Alcuni momenti sono da autentico delirio come l’acido assolo di chitarra che chiude He Feels Bad, che avrò gustato un milione di volte!
Peccato che già il successivo platter Betty viri su sperimentalismi che non ho mai del tutto gradito, ma questa è un’altra storia. C'è da aggiungere altro? Chi conosce Meantime sa di cosa parlo, chi ha la sventura di essersi perso questo capolavoro corra immediatamente ai ripari!
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@LUCIO 77, n. 27: no, mai ascoltati nemmeno io, ma li conosco di nome, perché gli Strapping Young Lad (così un po \' di gente qua dentro scopre che conosco anche gli SYL... ), in quel disco allucinante che risponde al nome di \"City\", fecero una cover di un loro brano, \"Room 429\"... |
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Appunto, noisec-core è un vecchio nome per definire una nicchia tipo Sonic Youth, Big Black, primi Swans, The Jesus Lizard, più lontana dall\'hardcore/metal che stava per uscire a fine anni 80 e più vicini a uno stile più \"caciarone\" influenzato da Black Flag, Public Image Ltd., e in parte dalla scena No Wave (memorabile la compilation No New York, in particolare i Teenage Jesus and the Jerks di Lydia Lunch), a cui poi si rifecero altri gruppi definiti post-hardcore, ma diversi dagli Helmet (Unsane, Unwound, Today Is the Day prima della svolta grind, ecc.). Oggi il termine noisecore non è più usato, anche perché poi, secondo le poche fonti disponibili, fu usato in maniera confusa per descrivere la scena mathcore, una frangia del grindcore e un\'altra della techno hardcore allo stesso tempo. Giornalismo musicale, salvaci tu... |
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Ciao Transcendence.. Io ricordo che ai tempi venivano nominati parlando della Scena Noise-Core assieme anche ai Sonic Youth.. Può essere che ricordi male visto che sono passati più di 30 anni.. |
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@LUCIO 77: \"Antagonisti degli Helmet?\" in che senso? Perché i Cop Shoot Cop non avevano quasi niente in comune, due bassi elettrici invece di chitarre, uso di elettronica e distorsione di scuola industrial e post-punk e ben poco hardcore, suoni sostenuti con feedback e senza stoppato, più vicini ai vecchi Big Black che agli Helmet, quindi non erano antagonisti, erano proprio su due sotto-universi diversi. E aggiungo che tra questo disco e qualunque cosa registrata dagli altri non c\'è proprio paragone, ma qualunque altro gruppo punk/hardcore perderebbe in partenza, direi. |
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I Cop Shoot Cop erano un po\' visti come gli antagonisti degli Helmet.. Non li ho mai ascoltati.. Tu sì? Cosa ne pensi? Grazie. |
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Ciao Nu Metal Head.. Io non ho mai condiviso il Discorso che si basa sul raffronto fra Gruppo da \"stadio\" e Gruppo di \"nicchia\".. Se una Band vende ed ha successo è perché se lo merita.. Se suona bene, a prescindere da quanti Dischi vende, tanto di cappello. |
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Era un commento di 12 anni fa, ma credo che volessi dire che non hanno sfondato nel mainstream come ci si aspettava... E questo è un bene, perché sapete che a me le cose troppo \"commerciali\" o iper vendute non mi piacciono mica tanto... Orecchiabili sì, ma nel senso positivo del termine... Comunque, anche se l\'ho detto già 50 volte, ma questo è un disco troppo bello. |
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Album che non ascoltavo da tempo e che ho ripreso in questi giorni.. Dopo 33 anni non perde nulla della sua furia ed aggressività.. Non mi trovo amichevolmente d\' accordo col Commento 5, quando afferma che Album e Gruppo fossero/sono sottovalutati.. Magari gli Helmet non erano amati dal Metallaro \"medio\", però sottovalutati non mi pare proprio.. Posso però ricordare male Io. |
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Dio mio ma tra il 1991 - 92 quanti capolavori sono usciti???...neanche che tra le band si fossero messi daccordo!!!!......e questo lo scopro solo ora??? a 36 anni??.....per fortuna c' è sempre tempo per rimediare.........voto provvisorio 90, ma con gli ascolti
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Disco fantastico. 100/100 |
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100 è pure poco! Disco che ho consumato. Un uno-due micidiale, assieme al precedente, devastante debut "Strap It On". |
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20
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visto che mi trovo correggo il mio post n. 5... questo è 99 secco... 10 canzoni, nessun filler, e tanta tanta violenza per tutti i quasi 37 minuti di durata... loro sono i veri precursori del nu metal. |
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Il primo riff di Chapter Four degli A7X sembra copiato da Turned Out!!! |
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In ogni caso questo è alternative metal coi cazzi e controcazzi, altro che three days grace o breaking benjamin |
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Se questo album non avesse influenzato così tanto il nu metal, secondo me sarebbe stato più apprezzato dai metallari "tradizionali" |
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da quando avete pubblicato la recensione non ascolto altro... scommetto che se più album nu metal fossero somigliati a questo capolavoro sarebbe stato un genere meno odiato... qua c'è tutto: potenza, irruenza, voce abrasiva, voce melodica (più un armonia vocale che non un canto vero e proprio...) e gli assoli tanto e troppo spesso sacrificati nel nu metal appena citato... ma poi è per come è strutturato l'album la vera pacchia, un continuo alternarsi tra canzoni con la voce abrasiva e canzoni con la voce melodica, come se fosse stato composto da 2 cantanti diversi... a parte forse la sola unsung, che è la più orecchiabile (ma non per questo meno dura, anzi...), questo per me è un album anti-commerciale in senso assoluto (anche per il discorso che facevo prima, e cioè che anche quando "canta" le atmosfere sono tutt'altro che commerciali...), che raggiunge il massimo del marcio in canzoni come turned out e better, senza dimenticare l'incredibile ironhead e la deragliante title-track... solo tanta fisicità e possanza messa al servizio dell'ignaro ascoltatore... una mazzata. |
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Grande album, all'epoca era freschissimo e lo è tutt'ora. Da rispolverare. |
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12
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il vero sballo di quest'album è "ironhead"... come dice enry, meccanica, ossessiva, ipnotica... e con una voce marcia e isterica a condire il tutto... il riffing poi è qualcosa di mai sentito... DEVASTANTE (come tutto l'album). |
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11
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Meccanico, ossessivo, ipnotico...un gran disco che nel suo genere ha fatto scuola. Devo però dire che alla fine me ne piacciono tanto solo due, questo e Betty. Il voto, molto alto, considerata anche l'importanza storica ci può stare (soggettivamente direi 85 o giù di lì). |
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10
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Si si Betty,lapsus eheheheh! |
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Belly? Betty!  |
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Io all'epoca lo chiamavo razor metal,per i riffs chirurgici del mito Page,un disco pazzesco, asettico ,chirurgico,violento!e dal vivo....DEVASTO!Voto 95!Anche Belly mi piaque molto! |
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peccato per i soliti CIALTRONI che appena leggono "alternative metal" o "nu metal" abbassano il voto... ignorano che questo è davvero un album seminale... |
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L'opener è da devasto puro! |
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5
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album sottovalutato di un gruppo sottovalutato... forse la ragione è proprio quella spiegata ad inizio recensione, e cioè che la band ha puntato zero sull'immagine concentrandosi esclusivamente sulla musica, e che musica ragazzi... le urla lancinanti della titletrack rimbombano ancora oggi dopo 20 anni nelle orecchie di chi non vuol sentire... confermo il 92. |
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4
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Grande álbum! ricordate l'inizio del video di in the meantime con il bimbo che spingeva un camion giocattolo che sembrava distruggere tutto ? era un'epoca che stava cambiando la musica |
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3
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da meantime in poi cambia la storia di tutto quello che verrà chiamato "alternative" |
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Grandi Helmet, una di quelle band importantissime ma sottovalutate. Personalmente amo tutti i loro dischi, Betty poi lo trovo fantastico. Voto giusto e bella rece. |
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1
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Disco epocale... peccato che dopo "Aftertaste" non siano più riusciti a ripetersi creando album mediocri. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. In the Meantime 2. Ironhead 3. Give It 4. Unsung 5. Turned Out 6. He Feels Bad 7. Better 8. You Borrowed 9. FBLA II 10. Role Model
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Line Up
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Page Hamilton (Voce, Chitarra) Peter Mengede (Chitarra) Henry Bogdan (Basso) John Stanier (Batteria)
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